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Autore: _Fux_    20/08/2013    2 recensioni
-Louis è rimasto completamente incantato dalla grazia di quel bellissimo ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verdi: si gode ogni movimento aggraziato dell’ ”indimenticabile Harry” - (...)
-E Tomlinson si ritrova, stranamente, ad essere geloso di un ragazzo con il quale non ha mai nemmeno parlato, ad essere invidioso delle mani di quella ragazza che nelle acrobazie in coppia vanno a toccare quelle grandi e nodose di Harry.-
ATTENZIONE: è una Larry Stylinson, se non ti piace il genere, non entrare :)
Louis!Teacher Harry!Acrobat
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Like a butterfly

 
La prima volta che Louis Tomlinson è andato al circo aveva sette anni, ed era in gita scolastica.
È stato il suo ricordo più bello per un lunghissimo tempo: i pop-corn, gli acrobati, la donna barbuta e l’uomo più forte del mondo sono stati il paradiso di quel bambino piccolino.
Sono anni che il ragazzo dagli occhi azzurri non entra più in un tendone a strisce bianche e rosse, ma ancora si ricorda la felicità provata: non è quindi un caso se per i suoi piccoli alunni di prima elementare ha scelto come destinazione proprio il circo.
Certe cose non cambiano mai, come l’odore di pop-corn che riempie le narici appena entrati, gli animali ammaestrati…
Anche Louis tutto sommato non è cambiato: è rimasto comunque basso per la sua età e dentro di sé si nasconde ancora il bambino sognatore di tanti anni prima.
Non tutti i suoi colleghi sono stati d’accordo con la sua scelta per la gita, ma loro non potevano capire ciò che il circo a gli ha donato e ciò che –ancora lui non lo sa- gli donerà.
Entrando nella tenda itinerante è ben attento ai piccolini che gli sono stati affidati dai genitori: c’è chi guarda e basta, come gli ha raccomandato lui stesso, ma ci sono anche le solite pesti che cercano di allungare le mani, ad esempio, nella piccola gabbia dei pappagalli, e allora Louis veloce come una saetta deve intervenire e riprenderli bonariamente.
Finalmente tutti i ventidue seienni sono seduti al loro posto, incatenati con lo sguardo sullo spettacolo in corso, mentre il maestro veglia su di loro.
Quando si è riuscito a tranquillizzare il ragazzo volge lo sguardo all’arena: sembra quasi incredibile, ma il presentatore è lo stesso della sua prima volta al circo, così come non sono cambiati la donna cannone e il mangiatore di fuoco.
Quello che però cattura immediatamente l’attenzione dell’ insegnante entra in scena dopo una ventina di minuti e non ha nulla a che vedere con i suoi ricordi di bambino: si tratta di un giovane dalla figura longilinea, alto e muscoloso; indossa solo una calzamaglia che gli lascia il petto nudo, permettendo a chiunque di ammirare i numerosi tatuaggi.
Louis è rimasto completamente incantato dalla grazia di quel bellissimo ragazzo dai capelli ricci e gli occhi verdi: si gode ogni movimento aggraziato dell’ ”indimenticabile Harry” –così lo hanno presentato, e il maestro capisce molto bene il perché- come se ogni salto, ogni volo dal trapezio volante, fossero una goccia di acqua, e Louis fosse un assetato perso in mezzo al deserto.
Il trapezista si esibisce dapprima da solo in voli ed acrobazie, per poi essere accompagnato da una giovane ragazza.
E Tomlinson si ritrova, stranamente, ad essere geloso di un ragazzo con il quale non ha mai nemmeno parlato, ad essere invidioso delle mani di quella ragazza che nelle acrobazie in coppia vanno a toccare quelle grandi e nodose di Harry.
Lo spettacolo finisce -anche troppo presto- e Louis vorrebbe davvero andare a complimentarsi con ogni persona che si è esibita –No, ok. Solo con lui- ma ci sono ancora i ventidue inquieti bambini da badare, e se c’è una cosa che Tomlinson prende sul serio sono i suoi doveri verso la sua professione.
Uscendo nota il cartellone che lo mette a conoscenza delle date degli spostamenti della compagnia, pensa che forse, tutto sommato, potrebbe anche tornare a vedere lo spettacolo.
Ma solo per ricordare i bei vecchi tempi eh, s’intende.
 
 

 

 
 
Sarà anche stupido, ma Louis è tornato a quel circo ogni giorno, solo per potere vedere i voli di Harry, che quando si dondola sul trapezio volante assomiglia in maniera così sorprendente ad una bellissima farfalla.
Non ha mai avuto il coraggio di andargli a parlare –l’unico motivo per cui continuava a tornare senza sentirsi completamente idiota- e probabilmente non lo avrebbe mai nemmeno fatto, sennonché  l’ultimo giorno in città, alla fine dell’ultimo spettacolo a Doncaster, è proprio Harry ad avvicinarglisi.
Da vicino i suoi ricci scuri sembrano ancora più morbidi, le sue spalle ancora più larghe e i muscoli ancora più definiti.
Indossa la stessa calzamaglia nera del primo spettacolo, e Louis non può fare a meno di perdersi
-come un dodicenne in preda agli ormoni- nella perfezione delle linee del suo corpo.
Il ragazzo (che sembra avere degli smeraldi al posto degli occhi) gli sorride mostrando un paio di fossette: “Sei un grande fan del circo?”.
Louis non si ritiene stupido, insomma, si è laureato con il massimo dei voti, ed è riuscito a ottenere il lavoro dei suoi sogni in breve tempo, ma in questo momento si sente la testa vuota, e l’unica cosa che riesce a pronunciare è un idiotissimo: “Eh?”.
Allora l’altro gli spiega: “Ma si, tu sei quel tipo che è venuto qualche settimana fa con tutti quei bambini… E poi sei tornato ad ogni spettacolo.”.
Il maestro è indeciso se provare vergogna per essere stato scoperto o se provare felicità e curiosità per il fatto che si è accorto di lui.
Forse l’acrobata riesce a vedere le domande nascoste nei suoi occhi azzurri, perché si affretta ad aggiungere scrollando le spalle : “Sono solo un buon osservatore. Sei qui per qualcuno?”.
Dì di no Louis, dì di no!” non fa che ripetersi nella mente, ma nulla da fare: “A dire il vero… Si.”.
Scommetto che si tratta di Caroline, la contorsionista! È molto carina!” gli sorride il riccio, e Tomlinson si ritrova ad odiare profondamente questa “Caroline”.
Dato che le sue capacità comunicative non sembrano intenzionate a tornare in breve tempo, si limita a scuotere la testa, così come fa per la successione di nomi di donna che gli propina il ragazzo che ha di fronte.
All’ennesimo nome finalmente riesce a confessargli ciò che nemmeno le sue sorelle sanno: ”Veramente…Ecco, io sono… Dell’altra sponda? Cioè, voglio dire che… Sono gay.”.
Gli occhi verdi si illuminano improvvisamente, mentre vede quella mano nodosa allungarsi verso di lui –finalmente può toccarla, non ha desiderato altro sin dal primo momento in cui le ha viste- al suono della voce profonda del trapezista: “Oh! In questo caso… Piacere, Harry!
 
 

 
 
Dire che Louis è rimasto sbalordito dall’invito del riccio (“Ti va di andare a mangiare un pizza?”) è poco, ma ovviamente non si è lasciato scappare l’occasione.
E così sei un maestro, eh?” gli fa l’ennesima domanda Harry, che ha scoperto essere diciannovenne.
Si, da circa sei mesi, perché mi sono laureato da poco. E tu invece? Parlami un po’ di te, hai sempre desiderato lavorare in un circo?
Oh, no, quella è un’attività di famiglia.” gli dice di poche parole.
Sei fidanzato?” gli domanda all’improvviso il riccio, facendolo arrossire mentre scuote debolmente la testa a destra e a sinistra; poi, in un attacco di coraggio, Louis gli chiede “E tu? È molto bella la ragazza con cui ti esibisci… Uscite insieme?”.
Oh, beh, si… Qualche volta” inutile dire che Louis rimane un po’ deluso dalla sua risposta, che però viene completata poco dopo: “Insomma, Gemma è pur sempre mia sorella ! Comunque per rispondere alla tua domanda, no, non esco con nessuno. E a dire il vero non… Non mi piacciono le ragazze.”
Il viso del giovane insegnante si apre in un grande sorriso, mentre sul tavolo cala il silenzio per qualche minuto, fino a che non è interrotto da Harry che sussurra tristemente: “A dire il vero… Non mi piace lavorare nel circo. Voglio dire, si, è divertente ma… Non mi da più nulla. Sarebbe piaciuto anche me potere insegnare, sai? Ma è impossibile…”.
Louis si illumina per l’idea che gli ha attraversato la mente: “ Non è mica detto!
Che intendi dire?” domanda l’altro confuso.
Mi è venuta un’idea!” sorride felice Tomlinson, pensando alla vecchia palestra in disuso di suo zio Joe.
 “Vieni con me!” lancia un piccolo grido prendendo la mano del ragazzo più piccolo; quando si accorge del suo gesto arrossisce immediatamente e la lascia andare, ma subito dopo Harry gli riprende la mano sottile, per tenerla stretta nella sua grande mano.
 
 

 
 
Dopo sei mesi una nuova insegna sull’entrata della palestra  recita: “I believe I can fly”; è il nome della scuola di acrobatica che Harry Styles è riuscito ad aprire con l’aiuto dei suoi genitori.
In questa maniera può aiutare dei ragazzini a inseguire i loro sogni, rincorrendo il suo: insegnare.
Non è però l’unica novità; se andaste a vedere in Lemon Street 18, percorreste due rampe di scale e vi fermaste davanti all’interno 3A, potreste notare sul campanello di ottone una nuova incisione dire: “Styles-Tomlinson”.


  Ciao :3 Sono tornata con una nuova OS Larry (davvero, ma davvero corta, che schifo lol), sarete contenti??
Uhm, immagino quanto! Hahah
È stata una “ispirazione” -se così si può chiamare- dell’ultimo minuto, in seguito alla visione di “Techetecheté” ma a voi questo non importa, sorry !
 
Se conoscete Pretty Little Liars e scippavate Emaya, qui (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2088204&i=1  ) trovate una OS femslash che ha scritto una mia amica, se vi va passate e recensite :)
 
Mentre queste sono le mie OS slash, se vi va di leggere fa sempre piacere :)
 
“It’s just the beginning” : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2077700&i=1 

 “Azzurro come la speranza” : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2062665&i=1 

“People say we shouldn’t be together” : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2073811&i=1 
 
Bacioni!
Ditemi che non sono l'unica che trova questa cosa ^^^ cucciolosissima xD


 
 

   
 
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