Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Lawell    20/08/2013    0 recensioni
La storia parla di Anne,una ragazza che vive da sola col padre in un appartamento di Boston.La madre,divorziata dal padre e successivamente morta in un incidente automobilistico,lascia ad Anne un vuoto che non riesce a colmare.Esso la sta lentamente risucchiando,e i problemi economici del padre e la scuola vanno ad aggravare la già fragile situazione.Anne è decisa a smetterla con questo modo di vivere,e un giorno una svolta:conosce una persona,una persona che le cambierà completamente la vita.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il suono delle bolle che scoppiettavano mi fecero ritornare alla realtà,distogliendomi dal libro di storia. -Cavolo il thè!- pensai alzandomi di scatto e avvicinarmi al fornello per spegnerne la fiamma. L'acqua era bollente,ma non potevo far altro che versarla nella tazzina,dove ad aspettarla ci sarebbe stata la bustina del thè. Versai l'acqua nella tazza e aggiunsi lo zucchero,due cucchiaini abbondanti ,poiché il thè non zuccherato non mi è mai andato a genio. Mentre ero intenta a girare lo zucchero per farlo sciogliere,la porta cigolò,segno che qualcuno era entrato in cucina. Mi girai e lo vidi,nel suo bel pigiama da notte nero e rosso,con le ciabatte a forma di orsetto che gli regalai sei anni fa,ad 11 anni. Lui,mio padre. -Buon giorno papà..- dissi guardandolo e accennando un piccolo sorriso. -Buon giorno amor...- non riuscì a finire la frase che un colpo di tosse la stroncò,costringendolo a piegarsi e a mettersi una mano di fronte alla bocca. La vista di mio padre ridotto in quello stato era una delle cose più strazianti che una figlia potesse vedere,soprattutto sapendo che ero l'unica in grado di aiutarlo e sostenerlo. -Papà,ti prego torna a letto,stai troppo male.Non voglio vederti in questo stato...- Gli dissi,quasi supplicante.Ma lui rispose con il suo fare fiero,e convinto e...stupido. -Non preoccuparti Anne,sto benissimo.Piuttosto...se non ti sbrighi arriverai tardi a scuola- disse indicando l'orologio sopra il frigorifero. -Lo so,bevo questo e vado.- replicai,afferrando la tazzina e bevendo frettolosamente il thè. Finito tutto l'Early Grey posai la tazzina nel lavello,agguantai il libro di storia sul tavolo e lo risistemai in cartella,mettendomi quest'ultima a tracolla.Mentre mi affrettavo a prendere il trench un clacson iniziò ad assillarmi. Eccolo,era qui. Il mezzo di oppressione di massa che ti ruba tutta la voglia di vivere: lo Scuolabus. Purtroppo,nonostante lo odiassi,non avevo altri mezzi per raggiungere la scuola. Papà ha la patente,ma purtroppo abbiamo dovuto vendere la macchina per pagare l'affitto,quindi il bus,o meglio,il carcere mobile diretto all inferno,era l'unico mezzo che poteva farmi arrivare a scuola in un orario decente e in uno stato decente. Salutai in fretta papà baciandolo sulla guancia e mi diressi verso la porta,facendo per aprirla ma... -Lo sapevo!Si è bloccata di nuovo!- dissi quasi urlando per far intendere il messaggio a papà,mentre spingevo e abbassavo la maniglia freneticamente. -Cosa?La porta si è bloccata ancora?Aspetta che arrivo- rispose a voce alta mio padre dalla cucina,mentre i suoi passi diretti verso il salotto rieccheggiavano nel parquet. -Okey ma fai prest- mentre urlavo una sensazione di vuoto mi assalì,come se stessi precipitando da un grattacelo. Bhè,non prorpio da un grattacelo,ma una cosa l'avevo azzeccata. Infatti,nel lasso di pochi secondi,mi ritrovai stesa a terra,con la testa tra le foglie degli alberi del nostro giardinetti fra i capelli,e con un fortissimo dolore nella schiena e alla testa.  -Maledetta bastarda!Perchè mi odi?Cosa ti ho fatto!!E' la terza volta che mi fai cascare!- urlai contro la porta mentre mi rimettevo in piedi e toglievo le foglie dai miei capelli. -Anne..? con chi stai parlando?- disse mio padre apparso sulla soglia mentre si guardava attorno,cercando una probabile destinataria delle mie parole. -Con la porta!E' una fottuta bastarda!Mi vuole morta!Papà ti prego credimi!Guardala come ride!- urlai guardando la finestrella per far passare gli animali che veniva sbattuta dal vento. In effetti non so perchè ci fosse quella porticina,anche perchè la mamma non amava molto gli animali,quindi non ne abbiamo mai avuto uno. -Anne sei sicura di stare bene?- disse mio padre guardando la porta,per poi far ricadere il suo sguardo sconcertato su di me. -M-mai stata meglio- dissi recuperando un minimo di serietà aggiustandomi il vestito. -Adesso...adesso se non ti dispiace vado a scuola,ci tengo allo...studio- dissi voltando le spalle a mio padre,ma soprattutto a quella porta infernale,dirigendomi verso la portiera del carcere mobile. -Roba da matti..-disse quasi sussurrando papà,rientrando in casa chiudendo lentamente la porta.Decisi di non farci caso,dirigendomi spedita verso i gradini del carcere mobile,salendoli e ritrovando mi sulla navata centrale del bus. Lo scuolabus non era il massimo nè all'esterno nè tanto meno all'interno: aveva una copertura esterna gialla,ricoperta di ammaccature e scritte che narravano di storie d'amore interminabili e infinite.Mentre all'interno c'erano due file di sedili verticali,formate ogniuna da quattro sedili,divisi una metà a destra e una a sinistra.Questi erano foderati con una fantasia blu scuro con degli squallidi disegnini gialli rossi e verdi messi a casaccio. Come al solito mi sedetti in fondo,dove fortunatamente il posto vicino al finestrino (che era il mio preferito) era libero. Mi sistemai lì poggiando la cartella a terra coperta dal trench e prendendo il libro di storia per dare un ultima ripassata. Prima di immergermi completamente nel libro però diedi una breve occhiata attorno: il carcere mobile era pieno a metà,come tutte le mattine,poichè la mia casa è una delle prime tappe prevista dal giudatore prima di portarci al carcere infernale. Non c'era nessuno che conoscessi,quindi mi rimisi a ripassare,aspettando magari la salita di qualcuno di mio gradimento.Dopo un paio di fermate davanti alle case di sconosciuti salì una ragazza.Una ragazza bellissima. Con un volto abbronzato adornato da bellissimi capelli castani con uno chatouche impeccabile che li portava nel biondo,occhi celesti come il cielo d'estate che contrastavano on l abbronzatura impeccabile,vestita in modo abbinato e sexy,tanto che al suo passaggio sulla navata del pullman tutti i ragazzi la guardavano,facendo commenti...bhè facendo commenti tipici dei ragazzi quando vedono una bella ragazza.Può semprare strano,ma si,lei era la mia migliore amica,lei era Rose. Mentre camminava iniziò a guardarsi attorno come per cercare qualcosa o qualcuno,e appena mi vide il suo volto si illuminò con un sorriso a 32 denti e con occhi sempre più splendenti man mano avvicinandosi a me. Ricambiai il sorriso cercando di eguagliare il suo,cosa impossibile,quindi mi limitai ad accennare un sorriso con le labbra. -Anneeeee amoree- disse stringendomi forte a sè e sprofondando la testa nei miei capelli. -Ciao Rose,in forma smaliante vedo- dissi ridendo,per poi liberarmi dalla morsa del suo abbraccio e invitandola a sedersi accanto a me.-Si!Hai indovinato!Sai ho conosciuto un ragazzo stupendo!Si chiama Rayan- disse ridendo.Si vedeva la gioia stampata sulla sua faccia,poi continuò. -E tu?Non hai conosciuto nessuno di interessante?- eslamò prendendomi le mani e stringendole,invitandomi a confidarmi con lei. -No io...nessuno...Non ho conosciuto nessuno..- le risposi sospirando. A questa mia affermazione la sua espressione cambiò,facendosi un pò più cupa.Aprì la bocca per dire qualcosa,ma mentre lo faceva il bus si fermò,aprendo le portiere che davano sul carcere di massa. -Bhe siamo arrivati,scendiamo su- dissi alzandomi e prendendo la cartella. Rose sentendo le mie parole richiuse la bocca e mi imitò,mentre ci dirigevamo verso il cortile della scuola. -Io vado a Scienze,ci vediamo dopo- disse avvisandomi Rose riprendendo un pò il sorriso mentre salivamo i gradini per entrare in corridoio. -Io ho il test di storia,ci vediamo all'intervallo eh- le risposi aprendo il mio armadietto e prendendo il necessario per il compito. -Okey a dopo!- disse Rose un pò urlando per farsi sentire nel brusio tipico della scuola,mentre si allontanava e scompariva tra la gente. Distolsi lo sguardo da lei ricordando del compito,e della penalizzazione di chi arrivava in ritardo. -meglio che mi sbrighi- pensai prendendo tutto ciò che mi serviva e entrando fiduciosa nell'aula di storia,dove più della metà della classe era già seduta.Nel chiudere la porta la professoressa mi guardò e mi rivolse un sorriso distaccato. -Buon giorno Signorina Greylee- mi disse con aria professionale. -Buon giorno professoressa- risposi accennando un sorriso e prendendo posto,sistemando tutto sul banco.Dopo 5 minuti la professoressa si alzò con i test sotto braccio e annunciò: -Bene!Possiamo iniziare il test!- disse destreggiandosi tra i banchi come una ventenne (anche se credo avesse il doppio di quegli anni....ma anche il triplo) e poggiando i fogli dei test sui banchi degli alunni,compreso il mio. Dopo aver distribuito tutti i compiti,tornò alla cattedra e annunciò nuovamente: -Potete Iniziare!-
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Lawell