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Autore: EMNancy    20/08/2013    2 recensioni
Eve è solo una quindicenne dal distretto 10 quando viene sorteggiata per partecipare ai famigerati Hunger Games. Sa che le sue possibilità di sopravvivere non sono molte, ma ce la metterà tutta per tornare a casa.
Dal primo capitolo: 'Quando finalmente trovo un posto che mi sembra adatto per fermarmi per la notte deve essere passata almeno un'ora e mezzo dalla morte di Talo. Non posso fare a meno di pensare che si è sacrificato per me. Spero che al distretto lo ricordino come un eroe, almeno fino alla fine dei giochi. Io lo farò per il resto della mia vita, corta o lunga che sarà.'
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi, Nuovo personaggio, Tributi edizioni passate
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Quando Vlex ci sveglia ha già preparato tutta la nostra roba. A quanto pare non ha intenzione di tornare qui dopo la caccia. Ci costringe a partire subito senza neanche darci il tempo di mangiare e quando le chiedo spiegazioni si limita a accennare alle poche scorte e a un pranzo più sostanzioso. Così preparo il mio zaino e mi sistemo la spada e un coltello alla cintura. Ognuno di noi ha almeno un'arma. Harly ha una grossa ascia, che deve essere l'oggetto con cui sono stata colpita al ruscello, Boost uno strano martello piatto e duro da una parte e acuminato e taglente dall'altra, e Vlex ha una piccola lancia e uno dei miei coltelli, che ha insistito per prendere, pur non sapendolo usare.

Boost propone di dividerci in due gruppi, ma la proposta è subito declinata in modo da non creare confusione nel caso uno dei due dovesse perdersi. Mentre andiamo in cerca di una preda nessuno fiata. Io faccio attenzione a fare meno rumore possibile mentre cammino e mi guardo intorno con attenzione. Harly mi aiuta a raccogliere alcune piante e ad aggiungerle alle nostre provviste.

Mentre si avvicina l'ora di pranzo ci addentriamo in un folto bosco. Dappertutto si sentono i cinguettii di uccelli sconosciuti, ma non riesco mai a vederli. Per tutto il tempo sono tormentata dalla paura che anche questi non siano altro che crudeli ibridi. Ad un certo punto Vlex mi indica un punto, in mezzo alla chioma di un albero. All'inizio non riesco a vederlo bene, ma quando si muove, il mio braccio impugna il coltello e si muove velocemente. L'arma rotea nell'aria fino a conficcarsi orizzontalmente nel collo dell'uccello sfortunato. La bestia cade a terra in un tonfo sordo ed è allora che la vediamo veramente per la prima volta. È grande quasi quanto un gatto adulto, ma dal suo cinguettio avrei giurati che si trattasse di qualcosa di molto più piccolo. Fatico anche a pensare a come un animale del genere sia riuscito a volare fino al punto in cui Vlex me lo ha indicato. Le sue piume sono rosso fuoco, tranne nella coda, dove perdono un po' di colore fino a diventare arancioni. In fondo i miei timori erano sensati: non è un uccello normale, ma una qualche creatura realizzata in qualche modo dagli strateghi per questi Hunger Games, anche se vista così non sembra molto letale, piuttosto fa pensare a una qualche sorta di volatile grasso e poco aggraziato.

Non resisto al suo sguardo, quindi provvedo subito a tagliargli il resto del collo e a gettare lontano la sua testa. Mi sento un'assassina, anche se quello che ho ucciso è solo uno stupido ibrido creato dalla gente che sta cercando di uccidermi per far divertire Capitol City. Quando ne abbatto altri due decidiamo di trovare un posto in cui fermarci per mangiare. Finalmente. Dato che abbiamo tutti molta fame facciamo fuori due panini e tutti gli uccelli, che non hanno un gran sapore, ma sembrano placare l'appetito. Con l'acqua invece ci andiamo piano, dato che è la cosa più preziosa che abbiamo, al momento. Per me non è un grosso problema, ma vedo che gli altri sono visibilmente ancora assetati dopo la loro dose. Forse il saper resistere alla sete è, insieme al saper usare i coltelli, l'unico vantaggio che ho sugli altri tributi.

Dopo pranzo ci concediamo un'oretta di pausa, prima di ripartire verso qualche altro posto dove passeremo la notte. Non posso fare a meno di notare che Vlex mi osserva. E non è curiosità quella che leggo sul suo volto, ma diffidenza. Non so cosa voglia ancora da me: le ho dimostrato che sto dalla sua parte uccidendo quei tre uccelli stamattina e guadagnandomi un posto nel suo gruppo, ma forse non è abbastanza. Poi Harly mi si avvicina: - Non devi aver paura di lei, - mi dice – può sembrare un po' scorbutica all'inizio ma è una buona alleata.

- In realtà credo che sia lei ad avere paura di me. - le sussurro invece io, stando attenta a non farmi sentire dagli altri.

Harly inizia a ridere, e la sua risata è talmente fresca e sincera che per un attimo quasi dimentico di essere nell'arena e che proprio quella persona che mi sto facendo amica potrebbe essere la mia assassina. Ma non mi interessa. Io e Harly continuiamo a parlare. Lei mi illustra le mansioni che svolge nel distretto 7 e io le racconto dell'allevamento dei miei nonni nel distretto 10. Infine finiamo per elencare i motivi per i quali vorremmo vincere. In cima alla sua lista ci sono i soldi. A quanto pare la sua famiglia è molto povera, almeno per gli standard del suo distretto, e lei vorrebbe garantire una vita agiata a tutti quelli a cui vuole bene. Io invece vorrei vincere solo per tornare a casa, per poter riabbracciare i miei parenti e i miei amici e poi ricominciare la mia normale vita di giovane allevatrice. I soldi non mi interessano granché: ce la siamo sempre cavata bene con i nostri mezzi e non credo che mio nonno accetterebbe mai del denaro dalle stesse persone che tutti gli anni uccidono ventitrè ragazzi. E per cosa poi? Punirci? Credo che ci abbiano già punito abbastanza. Ma penso che ormai ci abbiano preso gusto, adesso è solo una questione di tradizione. O almeno così dicono. La voce di Vlex mi distrae dai miei pensieri. Ci incita a partire subito e a camminare in fretta. Mi sembra piuttosto irrequieta, e non credo che questo sia un buon segno.

Durante il viaggio Boost uccide un piccolo scoiattolo col suo martello e Harly raccoglie altre piante, stavolta per uso medico, nel caso qualcuno di noi si ferisse. Camminiamo seguendo il corso di un fiume per almeno due ore. Spesso mi volto ad osservare i malvagi pesci che abitano quelle acque con occhi pieni di orrore. La cosa peggiore è che all'apparenza sembrano totalmente innocui, come i grossi uccelli che abbiamo visto stamattina. Immagino un tributo qualsiasi che, tormentato dalla fame, cerca di abbatterne uno con la sua spada, ma viene abbattutto lui stesso dai terribili denti degli ibridi. Aspirante predatore che diventa facile preda. Il suono di un cannone mi prende del tutto alla sprovvista.

L'irrequietezza di Vlex diventa improvvisamente paura. Non credevo che una come lei potesse realmente provare paura. Dice che dobbiamo camminare il più velocemente possibile, ma cercare di non parlare o fare qualsiasi rumore possa rivelare la nostra posizione. Rivelare la nostra posizione? Cosa sta succedendo? Io e Harly ci guardiamo spaventate, non dai cannoni ma dalle parole della ragazza. Però decidiamo che è meglio assecondarla e seguire i suoi ordini, così camminiamo. E dato che camminare è una delle cose che mi riesce meglio non ci metto molto ad arrivare in testa al gruppo.

Dopo un po' mi fermo, perché i metri che ho messo tra me e gli altri sono davvero troppi adesso. Mi hanno quasi raggiunto, quando sento un fruscio sospetto provenire dagli alberi dietro di loro. L'attimo prima che i Favoriti sbuchino dal nulla vedo due farfalle, una blu e una nera, svolazzarmi davanti agli occhi avvitandosi nell'aria.

  
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