Capitolo 4 Qualche settimana dopo ci fu una telefonata a casa Kudo. Shinichi: “ Pronto?” Jodie: “ Pronto Shinichi? Sono Jodie, oggi è successa una cosa strana: un ragazzo di circa 17 anni mi ha chiesto di te, ma aveva un aria familiare, assomigliava in modo impressionante a tuo figlio Conan! Infatti quando gli ho chiesto perché me lo aveva domandato, mi ha risposto che lo avrei scoperto presto.” Shinichi: “ Che cosa?! Com’è possibile??!!” Shinichi pensa: “ A meno che…!” Shinichi: “ Ok grazie, vedrò di indagare su di lui.” Il detective riattaccò il telefono e uscì di casa, ma appena varcò la soglia, si ritrovò davanti un ragazzo in tutto e per tutto uguale a suo figlio solo di 10 anni più grande. ??????: “ Salve lei deve essere Shinichi Kudo, io mi chiamo Arthur Kudogawa e sono un detective, è un onore conoscerla.” Shinichi: “ Piacere, hai un nome straniero ma sembri giapponese, come mai?” Arthur: “ Si, l’ho so. È che i miei genitori sono appassionati di Holmes, più mio padre che mia madre a dir la verità. Comunque sono qui perché ho una missione da compiere.” Shinichi: “ E quale sarebbe? Posso saperla?” Arthur: “ Beh, è complicato. Posso dire che ti conosco molto bene.” Shinichi: “ Ah! Allora sei un mio Fan.” Arthur: “ Non esattamente, diciamo che… ti conosco proprio di persona: carattere, hobby, passioni, specialmente quella per Sherlock, ecc… “ Shinichi * in posizione pensierosa * . Arthur: “ Stai pensando per caso che ti ho spiato o qualcosa del genere, vero?” Shinichi, assumendo un’espressione sbalordita: “ Come fai tu a saperlo?!! Non capisco, prima Jodie che mi telefona per dirmi di te, e poi ti ritrovo qui davanti.” Arthur: “ Va bene, ti spiegherò tutto dentro, andiamo. Ci sono anche Shiho e Conan?” Shinichi: “ Si, ma perché?” Arthur: “ Almeno potranno ascoltare anche loro.” Una volta entrati in casa, andarono in salotto dove trovarono Conan intento a leggere “Uno studio in rosso” di Arthur Conan Doyle, e Shiho a sistemare qua e la. Shinichi, mentre scompigliava la testa al figlio: “ Bravo il mio Sherlock in miniatura!” Shiho: “ Shinichi chi è? Un tuo amico?” Shinichi: “ Si, il suo nome è Arthur Kudogawa.” Shinichi: “ Allora, comincia pure Arthur.” Arthur: “ Va bene, ma non allarmatevi troppo, il mio vero nome è Conan Kudo e vengo dal futuro a dieci anni da qui!” Shinichi e familia: “ Eeeeehhhhhh!!!!” Shinichi: “ Com’è possibile, no non ci credo. Non può essere!” Conan del futuro: “ Lo so che è una cosa da non credere ma fatemi spiegare. La macchina del tempo l’ha costruita il dottor Agasa apposta per me così potevo tornare indietro nel tempo per impedire che tu, papà, morissi per una malattia a cui non c’è cura in questo tempo ma nel futuro viene inventata dalla mamma. Non è uno scherzo, quando compariranno i primi sintomi di stanchezza e fitte al cuore devi prendere questa medicina: è la cura così non morirai.” Conan del futuro gliela diede. Ci furono saluti e ringraziamenti, poi videro Conan del futuro spingere qualche tasto su un orologio; fece un cenno con la mano in segno di saluto e… sparì. Molto tempo dopo Shinichi ebbe i primi sintomi, prese subito la medicina e guarì in due giorni. Tutti furono molto sollevati nel sapere che Shinichi era guarito. 14 anni dopo ci furono le nozze di Conan Kudo e Miku Hattori, la figlia di Heiji Hattori e Kazuha Toyama, che si erano incontrati anni prima al Luna Park. Loro ebbero due gemelli un maschio ed una femmina, il primo fu chiamato Arthur, in onore del falso nome del Conan che era venuto dal futuro, e la femmina Akemi, in onore della zia di Conan deceduta. E quando crebbero divennero, Arthur uno scienziato ed Akemi una detective. FINE!