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Autore: Shatzy    25/02/2008    20 recensioni
Roy si girò su un fianco, tirando le coperte del grande letto matrimoniale fin sotto al mento.
Ma come erano arrivati a quella situazione?
Percorse nuovamente gli eventi con la mente.
RoyAi.
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: i personaggi citati appartengono ai legittimi proprietari. Io non ci ricavo nulla, se non un po’ di divertimento.

Nota: in realtà il genere di questa fic è “lievemente demenziale e vagamente ironico”, ma non c’era tra le opzioni. Non è niente di serio, ultimamente non riesco a scrivere niente di impegnato, uffa. Ho diviso la storia in due capitoli, solo perché era parecchio lunga e non volevo distruggere così gli occhi dei miei lettori, ma in realtà sono due parti che si susseguono.
One-side, forse.


Ringraziamenti: a Ely. È passato un secolo e non lo ricorderà, ma mi ha aiutato con questa fic maledetta! XD E grazie ancora dello splendido pensiero di oggi, non so che farei senza di te ç___ç


Dediche:
Stray, spero che leggerai e che questa storia possa farti fare un sorriso, risollevandoti dall’umore nero e dalla pesantezza della tua splendida SABBIA.
Nimpha, prima o poi scriverò qualcosa di completamente demenziale, mi ci voglio impegnare XD anche se il mio (nostro) progetto per questo anno è un altro… ^____^
Sisya, spero tanto che questa fic non somigli troppo al tuo ultimo capitolo di “Far away” (*O*). In caso dimmelo e sistemo la faccenda, ok? ^^
Alla simpaticissima Lely, alla dolcissima Fede e alla “piccola” The Dark Side, anche se non ho notizie di loro da un po’ (spero tutto a posto ^^), alle mie due mascotte preferite Valy e Soxy, Shirahime88 e alle altre gentili ragazze che con fiducia mi hanno inserito tra le loro autrici preferite.
A Kanchou, perché ora mi dedicherò al nostro progetto ^^
A dianatabo, per essere stata la mia centesima commentatrice di Work in Progress. Sperando che torni presto a farci visita con qualche bella fic.

E a me stessa, che oggi sono diventata dottoressa (scusate se sono sdolcinata, ma oggi è così ^^”).



Addestramento speciale


Capitolo 1.


"Buonanotte, Colonnello."
"Buonanotte, Tenente."

Roy si girò su un fianco, tirando le coperte del grande letto matrimoniale fin sotto al mento.
Ma come erano arrivati a quella situazione?
Percorse nuovamente gli eventi con la mente.

Era nato tutto qualche giorno prima, quando gli era stata affidata una missione in una cittadina sperduta tra le montagne del Nord. Per occuparsi di ordinaria amministrazione...
Ricordava come i suoi cari subordinati avevano fatto a gara per prendere il suo posto in quella missione. Perchè non si addiceva ad un Colonnello, l’ordinaria amministrazione...
E ricordava perfettamente come alla fine fosse stato scelto Havoc, a seguito di un'estrazione, e come il Tenente Hawkeye avesse deciso di seguirlo. Perchè serviva qualcuno per guardargli le spalle...
E qui era sorto il problema.
Seguendo il suo istinto, aveva concesso ad Havoc di prendersi dei giorni di ferie, che casualmente cadevano proprio nella settimana della missione. E per precauzione aveva dato le ferie anche agli altri tre. Meglio prevenire...
Così la mattina della partenza era lì, davanti al treno, valigia in mano e sorriso sul volto. Riza non si mostrò neanche tanto sorpresa, prima di prendere la valigia di lui e caricarla sul vagone.
Poi c'era stato quel piccolissimo particolare che gli era sfuggito durante la lettura del documento con le precisazioni al riguardo della missione. Cioè il fatto che la suddetta cittadina fosse sperduta in mezzo al nulla. E che proprio in quel periodo ci fosse la fiera cittadina.
E infine, quell'insignificante questione, per cui aveva dimenticato di prenotare in anticipo l'albergo…
E qui si ricollegava al presente, trovandosi a dividere un letto matrimoniale con il suo Tenente, in una stanza logora di un motel scadente.
Non era stato possibile neanche dormire sul divano, perchè non c'era, né per terra, per via del freddo.
Le coperte erano pesanti, e il letto era grande. La cosa migliore era dormire insieme, non sarebbe stata neanche la prima volta.

Roy si strinse meglio nelle coperte. Il pensiero di Riza che dormiva accanto a lui era qualcosa di... indecifrabile. Anche perchè lei non era nel letto, si accorse.
Si voltò dalla parte di lei, scoprendo che era seduta al piccolo scrittoio della camera, intenta a pulire la sua arma. Era così carina nel suo pigiama verde, con una giacca di lana sulle spalle e i capelli sciolti. Era così civile, fuori da quell’aura militaresca con cui era abituato a vederla.

"Tenente? Non vieni a dormire?"
"No, signore, non c'è posto. Rimarrò sveglia tutta la notte, non si preoccupi, lei torni pure a dormire."

A Roy si gelò il cuore. Ma che significava? Era forse impazzita del tutto?

"C-come? Perchè dovresti rimanere sveglia tutta la notte?" questa era la carta dell’ingenuità.
"Per proteggerla!" rispose, come un dato di fatto.
"No, scusa... Hawkeye? Stavolta non ti capisco proprio..." La carta delle buone maniere.
"Che cosa non capisce, signore?"
"Se rimani sveglia, domani mattina non sarai lucida, e come facciamo se vengo attaccato da qualcuno? Chi mi proteggerà?" questa era la carta del dovere. Riza aveva sempre abboccato, era il suo punto debole...
"Non si preoccupi, ci ho già pensato. Ho svolto un addestramento speciale in questi mesi, riesco a non dormire per due giorni interi, riuscirò a proteggerla come sempre."

Roy sgranò gli occhi. No, il suo Tenente aveva qualcosa che non andava...
Decise di giocare la sua ultima carta.
Il senso di colpa.

"Tenente... non riesco a dormire in un letto così grande da solo, non è che potresti venire qui?"
"Colonnello, mi scusi, ma anche a casa sua ha un letto matrimoniale" lo contraddisse.

Roy maledì la memoria perfetta di Riza.

"Sì, ma... ma questo è diverso, e la camera è diversa, e la città pure, e..." si lagnò. "Puoi rimanere sveglia anche qui, no?" disse, indicando il lato del letto che sarebbe appartenuto alla ragazza, "come faccio se non riesco a dormire bene? Domani sarò stanco, e quindi più vulnerabile. E se mi succedesse qualcosa-"
"D'accordo, arrivo."
Roy sorrise come un bamboccio, prima di coprirsi di nuovo con le coperte.
Sentì i passi di Riza avvicinarsi al letto, e poi un peso che lo abbassava leggermente.

Era strana come sensazione, dividere un letto con una sua subordinata. Però era anche piacevole. Magari se avesse allungato distrattamente le gambe avrebbe potuto toccarla...
Continuò ad allungare il piede finché non arrivò al limite del letto. Ma dove era finita?
Si voltò, per controllare la situazione, e ciò che vide non gli piacque affatto.

"Hawkeye! Che stai facendo?"
"Pulisco la pistola, signore."
"Questo lo vedo!" gridò isterico. "Ma perchè lì?"
"Sto facendo quello che mi ha chiesto, sto sul letto" spiegò, perplessa.
"Ti ho detto di venire nel letto, non di stare sopra! Per di più seduta in un angolo!"
"Signore, ma che differenza fa?"
"Fa tanta, tantissima differenza!"
"E va bene, ma si calmi. Le fa male alla pressione urlare così, di sera."

Roy controllò una vena che sentiva pericolosamente pulsare sopra il sopracciglio destro. E intanto Riza si era accomodata nel letto, poggiata contro lo schienale, continuando a pulire quella sua maledettissima arma, pensò Roy.

"Tenente..." riprese, calmo.
"Mi dica, signore."
"Devi per forza pulire quella cosa adesso?"
"Altrimenti si rovina... Ho fatto un addestramento speciale: ci metto solo pochi minuti."
"Non puoi farlo domani mattina?" chiese, sopra le righe.
"S-sì, ma non vedo il mot-"
"L'odore dell'olio non mi fa dormire!" inventò.
"Ah. Mi scusi, non accadrà più."
"Bene!" concluse, rigirandosi per l'ennesima volta tra le coperte.

Sentì Riza che posizionava gli attrezzi per la pulizia nell'apposito contenitore, mentre sistemava la sua arma a portata di mano.
La percepì scivolare sotto le coperte e... prendere qualcosa da un cassetto che sentì aprire e chiudere, dopodiché il nulla...
Nessun suono, nessun movimento, e nessuna luce spenta soprattutto!
Che succedeva stavolta? La situazione era più difficile del previsto, dire che era testarda era un eufemismo.

Si voltò, di nuovo, trovandola intenta nella lettura di un libro. Un romanzo, a giudicare dalla copertina rosa.

"Hawkeye..." sussurrò gelido.
"Mh? Qualcosa non va?"

Qualcosa non va?! In tutta la sua vita non aveva mai impiegato così tanto tempo e così tante forze per convincere una donna a venire a letto con lui!
Certo, non era proprio la stessa cosa, ma il concetto era lo stesso. Voleva condividere un momento speciale, una intimità diversa da quella che erano soliti provare, ma a quanto pareva il suo Tenente non era dello stesso avviso!
Anzi, probabilmente non se ne era neanche accorta, riusciva a pensare soltanto al suo dovere anche in un momento del genere, in un posto dimenticato da Dio e dagli uomini, e con un freddo che congelava il sangue nelle vene!

Roy sentì bollire qualcosa dentro di sé.
"Spegni quella dannatissima luce" sussurrò a denti stretti.
"Se le dava fastidio la luce poteva dirlo subito."

Se fosse stata un'altra, una donna qualunque, Roy avrebbe giurato che si stesse prendendo gioco di lui e che volesse distruggergli i nervi.

Sentì il clic dell'abat-jour, e la stanza venne avvolta dall'oscurità.
Possibile che ci volesse così tanto per convincerla di qualcosa? In fondo voleva soltanto che anche lei usufruisse di quel letto caldo, invece di starsene al freddo. Poi se ci fosse scappato qualcos'altro non lo avrebbe buttato via...

"Colonnello, sta dormendo?"
"Lo vorrei tanto."
"Mi perdoni..." Roy si voltò verso di lei, avvicinandosi quel poco che bastava per sentire il suo calore, da sotto le coperte. "Non volevo farla arrabbiare."
"Ma figurati, non ce l'ho con te."
"Davvero?"
"Davvero."

Quando cadeva la barriera, Riza tornava ad essere la bambina dolce che aveva conosciuto durante la sua adolescenza. Ed era così carina...

"Qui si sta bene" lei lo interruppe dai suoi pensieri.
"Cosa?"
"Il letto è così caldo. Invece fuori è gelido. Nonostante gli addestramenti speciali dell’Accademia, per sopportare il freddo, mi dà molto fastidio."
"Siamo al Nord, è sempre così. Per questo è almeno mezz'ora che ti dico di venire qui."
La ragazza rise leggermente, sistemandosi meglio. Non potevano sapere che, al buio, i loro corpi erano a pochi centimetri l'uno dall'altra.
"E' solo che adesso non so che fare..." riprese lei.
"Uhm, dormire?" ironizzò.
"Ma io devo protegg-"
"E' un ordine" scherzò.

Era così rilassante poter parlare liberi come erano stati un tempo, e vicini come non mai.

"Buonanotte, Colonnello."
"Buonanotte, Tenente."
Si sorrisero, nascosti dall'ombra.

Roy ritrovò la posizione di prima, voltandosi dall'altro lato.
Forse quello era il suo momento, e doveva approfittarne. Forse, ritrovarsi in quella assurda situazione era il volere del destino, e lui avrebbe dovuto solo assecondarlo. In fondo Riza gli piaceva, avrebbe volentieri cambiato la loro relazione in qualcosa di più. C'era ancora quella stupida regola contro la fraternizzazione, certo, ma lui aveva fiducia in se stesso, e in loro. Era da un po' che aveva quel sentimento, e per lei Roy avrebbe smesso con la sua vita sregolata, per sempre. Ora bisognava verificare che anche lei ricambiasse, o sarebbe stato un problema.
Non poteva girarsi e abbracciarla, gli avrebbe sparato senza pensarci due volte con la pistola che il suo addestramento speciale le aveva insegnato a nascondere sotto al cuscino, o come minimo lo avrebbe buttato giù dal letto con un calcio.
Non poteva neanche iniziare a parlarle, non era bravo a parole, non in questo genere di cose. E poi che le avrebbe detto? "Senti, ti va di stare insieme? In cambio ti offro una vita piena di difficoltà perchè la nostra relazione sarebbe vietata, senza contare il fatto che rovineremmo la nostra amicizia".
No. Non ce l'avrebbe fatta.
Forse i tempi non erano ancora maturi. Forse avrebbe dovuto aspettare.
Però lei era lì, così vicino…
Doveva provarci, almeno, chissà se sarebbe mai capitata un'altra occasione del genere!
Allungò un piede dalla parte di lei, usando la tattica precedente. Purtroppo si rese conto di essere scadente nella fase "corteggiamento", di solito le donne gli cadevano ai piedi senza che lui non facesse altro che sorridere. Chissà se esisteva un addestramento speciale per questo genere di cose…
Ma stavolta era diverso, doveva dare il tutto per tutto.
Arrivò alla sua gamba. Che avrebbe dato per sentirla nuda sotto il suo tocco!... Ma non era il momento per pensieri del genere!
Le sfiorò il piede.
Nessun movimento.
Prese ad accarezzarlo piano, in cerca di un consenso, o un rifiuto. Ma niente neanche stavolta.
Si voltò, imbronciato. Ormai i suoi occhi si erano abituati alla flebile luce della luna, che oltrepassava la finestra. Riza aveva gli occhi chiusi, e un'espressione angelicata sul viso.
Dov'era finito il Tenente che aveva fatto un addestramento speciale per non dormire? Rise tra sé maliziosamente. Si avvicinò un altro po’, spostandole una ciocca dal viso.
Si era proprio addormentata, da non credere… Altrimenti i suoi istinti da cecchino l’avrebbero fatta reagire in mezzo secondo.
Roy non sapeva che pensare, se il suo Tenente fosse solamente stanca, o se avesse eseguito davvero il suo ordine precedente. Con lei tutto era possibile, si ritrovò a pensare, sorridendo. Ma non era questo il problema, in fondo: averla così vicino a sé, indifesa e addormentata non era poi tanto male.
Le passò un braccio attorno alla vita, da sopra le coperte, mentre l’altra mano le accarezzava una ciocca di capelli, vicino al viso.
Avevano dormito insieme molte altre volte, da giovani, durante il suo apprendistato. Però adesso era diversa. Era cambiata, e forse non era solo la naturale maturità che si acquista con gli anni.
I suoi capelli erano cresciuti. Era stupido soffermarsi su un particolare così mutevole, si rese conto, però Roy non poté fare a meno di pensare che le donavano, che le davano raffinatezza.
E il viso era diverso. Aveva perso la rotondità dell’infanzia, ora era più sottile, più elegante.
Il corpo era sicuramente la cosa che era cambiata di più, sì. Ora aveva molta più femminilità, tanto che neanche la rigida divisa militare riusciva a nasconderla del tutto. Aveva delle curve morbide, sulle quali Roy si era fermato più volte a sognare.
E gli occhi… erano il particolare che lo avevano colpito di più, tanti anni prima, durante il loro primo incontro. Eppure non erano cambiati molto. Rimanevano profondi, e sinceri, e avrebbe giurato di ritrovare un frammento dell’antica ingenuità, ogni tanto.
Vederla così, semplicemente addormentata tra le sue braccia, così tranquilla, così serena, era qualcosa di impagabile.
Era sicuramente cambiata, negli anni, come tutti, come anche lui stesso. Riza era più donna, adesso. E gli piaceva. Tanto.
Forse non si era mai soffermato troppo sui suoi sentimenti, o forse se lo era sempre impedito. Un giorno, chissà…
Ma l’importante era ora. Era talmente bella così addormentata, chissà cosa stava sognando…
Chissà se le favole si avveravano, nel mondo reale. E chissà se la sua principessa si sarebbe svegliata, per il bacio del principe.
Si avvicinò ancora.
Quelle labbra rosee, leggermente schiuse.
Quelle labbra che gli impartivano ordini, e lo sgridavano.
Quelle labbra che erano in grado di regalargli la pace, quando si alzavano in un sorriso.
Quelle labbra, che i suoi sogni desideravano per lui.
Erano così… vicine.
Chiuse gli occhi, percependo il suo profumo. Un balsamo di qualche fiore.
Il freddo era scomparso. Forse la temperatura si era alzata.
Magari stava nevicando… Al Nord nevica spesso. E la neve è… bianca, e fredda.
Ma aveva spento il gas, in casa, prima di partire?
La sua casa… quanto avrebbe voluto dividerla con qualcuno. Con Riza…
E il suo futuro sarebbe stato…


To be continued…






Note: non so, ma io mi sono divertita a scrivere questa fic. Spero traspaia qualcosa. Lasciatemi i vostri commenti e vedrò di aggiornare il prima possibile.
Ci vediamo nel prossimo capitolo, molto più demenziale e decisamente meno romantico di questo: il risveglio!

Ah, domani sera dovrei aggiungere ho aggiunto le risposte ai commenti a “L’amore è…”, ringrazio tutte, come sempre.
Ho ricevuto talmente bei commenti e da persone che stimo molto che a momenti mi sono commossa. Per cui sono sicura che ho scritto qualcosa di decente. Se i commenti mancano il motivo è un altro… (lascio alla vostra immaginazione XD).
Comunque, se qualcuno fosse in ritardo per problemi vari è sempre in tempo ^^

   
 
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