Film > Coraline e la Porta Magica
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Autore: alix katlice    21/08/2013    4 recensioni
Sono passati anni dalle vicende narrate in "Coraline".
Una nuova famiglia si è trasferita a Pink Palace.
Riusciranno a non cadere nella tela del ragno? Riusciranno ad uscirci?
*Tematiche delicate*
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altra Madre, Gatto, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Decimo Capitolo.
Dove si chiarisce cosa sta succedendo dietro la porta.

 
 
 
 
 
- Hai paura?
Alexa tremò al sentire l’aria fredda che veniva dal corridoio buio.
Nathan le poggiò una mano su una spalla.
- Hai paura? – ripeté, spingendola verso l’oscurità e facendole fare un primo passo.
La ragazza si voltò verso di lui.
- Dovrei averne? – disse, anche se sapeva che la risposta a quella domanda era sì.
Infatti, fu proprio questo che Nathan le disse.
Un sì, secco e spietato, che per un momento le fece persino dubitare di lui.
Ma no, lui era Nathan, il ragazzo che la faceva ridere e piangere allo stesso tempo, il ragazzo che aveva scoperto pian piano in tutte le sue sfaccettature… e quella della cattiveria vera, quella che si vede nei cartoni animati, non era mai saltata fuori.
- Sì. Dovresti averne.
Poi il mondo di Alexa divenne buio.
 
***
 
Il buio era innaturale, di questo Alexa ne era certa.
Un’ altra cosa innaturale di quel luogo era l’ingresso: non che fosse minuscolo, o enorme, o giallo fluorescente… il problema era che non c’era proprio, un ingresso.
Cercò di alzarsi, ma le gambe le cedettero e non riuscì a tirarsi in piedi: rimase seduta per un tempo che sembrava non finire mai, e intanto cercava di capire come fosse riuscita a finire lì dentro.
Perché la cosa la stava spaventando, e non poco.
Cercò di ricordare l’ultima cosa che aveva vissuto prima di sprofondare nel buio… Forse Nathan?
Si ricordò le ultime parole udite “sì, dovresti averne” riferite alla paura.
Ebbe ancora più paura.
In che cavolo di guaio si era cacciata?
 
***
 
- Alexa dov’è?
- Nel ripostiglio, dietro lo specchio.
L’Altra Madre sorrise, mettendo in bella mostra i lunghi denti affilati.
I suoi bottoni neri per un momento brillarono.
- Bene.
- E Avrile? Dove l’hai nascosta?
- Oh. Non ti preoccupare di lei, non è un problema.
Nathan abbassò lo sguardo.
- Se proprio lo vuoi sapere… l’ho chiusa a chiave in una stanza. Si era stufata di stare qui con me e voleva tornare dalla sua vera –pronunciò quella parola con disgusto- madre. Ma non le ho ancora cucito i bottoni… deve volerlo lei. Comunque parlerò prima con Alexa.
L’Altra Madre ticchettava le unghie sul lavandino.
 
***
 
Avrile era chiusa in quella stanza da ore, ormai.
Non piangeva, non parlava: era stesa sul letto in silenzio, aspettando ciò che sarebbe successo in futuro con gli occhi bendati, non sapendo cosa aspettarsi.
L’Altra Madre era stata furba, questo glielo doveva riconoscere. All’inizio l’aveva accolta a braccia aperte, e Avrile si era sentita al sicuro, libera di sfogarsi.
Poi, appena quel momento di debolezza era finito e lei sarebbe voluta tornare a casa, l’Altra Madre l’aveva rinchiusa in quella stanza.
Fantastico.
In più quel giorno aveva sentito la voce di Nathan e di Alexa: avrebbe voluto correre dalla sorella e dirle di fuggire, che quello non era un mondo bello e allegro come aveva pensato all’inizio…
Ma ormai era troppo tardi.
Non sarebbe riuscita a uscire da quella stanza, figurarsi avvertire Alexa e Nathan.  
 
***
 
- Hai paura?
Alexa si era addormentata.
La voce di Nathan la riportò a galla dal mondo dei sogni.
- Hai paura, ora, Alexa? In un luogo oscuro, che non conosci, in un mondo nuovo… in un incubo reale.
Nathan era in piedi davanti a lei, e non riusciva a capire da dove fosse entrato.
Non si muoveva, le braccia dietro alla schiena e un volto… triste.
Visto che Alexa non accennava a voler parlare, Nathan continuò.
- Ti spiegherò in poche parole in che situazione ti sei andata a cacciare trasferendoti in questa casa: la porticina è un passaggio per un Altro Mondo, un mondo governato dall’Altra Madre. Lei è una megera, prende l’aspetto della madre del bambino che entra nel suo mondo, e con giochi e cibo lo convince a rimanere… a farsi cucire dei bottoni al posto degli occhi, proprio come lei. A quel punto il bambino non ha scampo, viene mangiato dall’Altra Madre. E guarda caso, tua sorella è scomparsa, e tu sei qui con lei. Vi cucirà a forza i bottoni e non avrete via di scampo.
Riprese fiato dopo quel lungo monologo.
Si accovacciò a terra, per avere il viso alla stessa altezza di quello di Alexa.
- Siete cadute nella tela del ragno.
Sfiorò con le dita le labbra di Alexa, per poi ritirarsi velocemente, quasi scottato da quel contatto.
- Tu sei completamente andato – mormorò la ragazza, continuando a fissarlo.
Poi, come per magia, Nathan si voltò e attraversò il muro.
Passandoci attraverso.
Forse non era completamente andato.
 





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Alice's Space:
Lo so, questo capitolo è davvero molto corto, ma mi serviva un capitolo di passaggio per chiarire meglio cosa sta succedendo ad Alexa ed Avrile.
Già dal prossimo capitolo le cose si inizieranno a smuovere: ci avviciniamo alla resa dei conti!
Scusate per il ritardo dell’aggiornamento, ma credetemi se vi dico che ho riscritto questo capitolo circa sette volte xD non sapevo come mandare avanti la storia, avevo tre idee diverse che però non mi convincevano… alla fine ho optato per questa, a voi il giudizio!
Baci, alla prossima :*

 
  
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