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Autore: Fly to the sky    21/08/2013    1 recensioni
Regulus Black ha sempre amato guardare le stelle cadenti. Era entusiasta quando arrivava quel giorno tanto atteso, nel vedere quelle piccole lacrime bianche solcare il blu intenso del cielo d’estate.
Ora è lui una stella cadente e non è più tanto entusiasta.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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                                                      Falling Star
 
 
Regulus Black ha sempre amato le stelle. A Hogwarts, la sua materia preferita era proprio Astronomia ed eccelleva nello studio dei corpi celesti.
Regulus Black adorava salire sul tetto del numero dodici di Grimmauld Place, in una tranquilla notte estiva e piena di stelle, per osservare, attraverso il suo telescopio, tutti quei puntini brillanti e lontani.
Regulus amava pensare a quei piccoli punti bianchi come a persone dotate di un corpo proprio, gente che se ne stava lassù, svolazzando di qua e di là e osservando i piccoli umani sulla terra.
Regulus non era stupido, sapeva che erano soltanto delle enormi palle di fuoco, ma così non era interessante, non c’era emozione nel vederle palpitare come minuscoli cuori bianchi e azzurri.
Pensava che forse, forse, quando moriva sarebbe finito lassù, magari su quella stella di cui porta il nome. Pensava che, proprio come Ignotus Peverell, avrebbe raggiunto una veneranda età e infine salutato la Morte come una vecchia amica, lasciandosi trasportare da lei in quel buio universo gremito di stelle, e da lì avrebbe osservato i suoi figli e i suoi cari.
Purtroppo il futuro non sempre ci dona ciò che speriamo.
 
 
Regulus Black ha diciotto anni e un cuore troppo grande per far parte dei Mangiamorte. Si era unito a quel gruppo di pazzi per rendere fieri i suoi genitori, che stavano lentamente morendo nella mancanza di un primogenito degno di onore.
Poi Regulus si è accorto di ciò che succedeva realmente, si è accorto che i piani di Lord Voldemort avrebbero portato solo dolore, disperazione e paura  tra la gente e lui non voleva che accadesse tutto questo. Non voleva che la gente passasse tutto quello che aveva passato lui. Perché Regulus era cresciuto così, nel dolore di aver perso un fratello, nella disperazione di non sapere più a chi rivolgersi e nella paura di crollare.
Adesso ha deciso, ha deciso di dire addio ai suoi sogni e di aiutare. Perché sa che, in modo o nell’altro, sarebbe crollato comunque.
Kreacher lo ha guidato attraverso un tunnel roccioso. Gli ha detto cosa si nascondeva lì, in quella caverna in riva al mare, e Regulus ha capito come dire addio al mondo. Ha detto all’elfo di scambiare i medaglioni e di distruggere quello con la S incisa con gli smeraldi. Ha ignorato le sue proteste e la sua offerta di bere la pozione al posto suo e, con coraggio, ha ingurgitato quell’intruglio malsano. Adesso sente solo tante mani che lo afferrano, mani gracili ma dalla presa salda che lo trascinano verso l’acqua, lo trascinano via dal mondo.
Regulus cade, in un mondo senza sogni, in un buio senza stelle.
 
 
 
 
 
 
.Regulus Black ha sempre amato guardare le stelle cadenti. Erano come lacrime del cielo, che piangeva per le brutture del mondo che era costretto ad osservare. Era entusiasta quando arrivava quel giorno tanto atteso, nel vedere quelle piccole lacrime bianche solcare il blu intenso del cielo d’estate.
Ora è lui una stella cadente e non è più tanto entusiasta. Sta precipitando nel vuoto che è nero e buio. Regulus odia il nero, un colore spento, morto, privo di attrazione. Quel nero che è parte del suo nome, che divenne parte del suo cuore e che adesso lo sta avvolgendo lentamente.
 
 
 
-Sirius!
Il bambino di sette anni sta rincorrendo un altro ragazzo, un po’ più grande di lui. Il ragazzo chiamato Sirius si volta per osservare il fratello che, ansimante ma sorridente, ha appena raggiunto il secondo piano. Sirius sogghigna e si gira per raggiungere la sua camera quando sente qualcosa tirargli una gamba.
-Sirius! Posso farti una domanda?
-No Regulus, lasciami in pace.
Il sorriso del bambino vola via in un attimo sostituito da un’espressione seria.
-Sirius, per favore.
Sirius lo osserva dall’alto dei suoi dodici anni. Osserva quei grandi occhi grigi così simili ai suoi…quegli occhi che non sopporta. N on sopporta suo fratello così come non sopporta tutta la sua famiglia. Regulus però continua a stimarlo e ad ammirarlo come il migliore fratello maggiore che esista, nonostante la madre gli abbia detto che non deve dar troppo retta al ‘nuovo Grifondoro’ . E’ per questo che Sirius lo prende per una manina gracile e lo porta con sé nella sua camera. Si siede sul morbido letto a baldacchino e osserva Regulus fare lo stesso cercando di imitarlo.
-Ok Reg, spara.
Regulus sorride. –Sirius, dove vanno a finire le stelle cadenti?
Sirius è sorpreso da questa domanda e spaesato poiché non sa la risposta. Mette in moto la mente per inventarsi una risposta per non deludere il fratello che lo ammira tanto.
-Bhe… vanno a finire in un universo buio e scuro.
-E’ impossibile.- afferma Regulus convinto, il mento leggermente all’insù, con la tipica espressione dei Black.
-Perché, di grazia?- chiede Sirius alzando gli occhi al cielo: si sta già pentendo di aver fatto entrare suo fratello nella sua camera.
-Perché se ci vanno a finire tutte le stelle allora non è poi così buio, no?
Sirius scoppia a ridere fragorosamente tenendosi una mano allo stomaco per trattenersi. Non sa nemmeno perché ha riso del fratello, forse perché è un’ idea tanto ridicola o forse perché il fratello è troppo ingenuo.
-Reg, le stelle cadenti si spengono, non lo sai?
Ha fatto centro questa volta. Il bambino sgrana gli occhi impaurito, la bocca semiaperta in un’espressione incredula.
-Sirius!- questa è la voce di Walburga, che passando per il corridoio ha ascoltato parte della conversazione. –Non scandalizzare tuo fratello!
-Adesso ci mettiamo anche ad origliare,eh?
Li odia tutti. Tutti con le loro manie di purezza, come se lui, essendo un Black, potesse ritenersi superiore di Remus, che è un Mezzosangue.
Sirius guarda furente la madre che con un’espressione altezzosa, gira sui tacchi per andarsene.
Il dodicenne si volta di nuovo a guardare il fratello che ha assunto un’espressione di triste malinconia dopo aver sentito una notizia tanto sconvolgente per le sue orecchie di bambino.
-Ehi Reg, scherzavo!- cerca di rimediare Sirius. –Non si spengono! Vanno a finire in un altro universo e osservano un altro pianeta…-
Sirius poggia una mano sulla spalla del fratello che ha abbozzato un sorriso.
-Se ne vanno dal nostro cielo perché non gli piace più. Così osservano un altro pianeta, altre persone migliori di noi.
Regulus sorride pienamente e si avvicina un po’ di più al fratello.
-Secondo te potrei diventare una stella?- gli sussurra all’orecchio.
Sirius sorride leggermente e scombina i capelli del bambino.
-Penso proprio di sì.
 
Una lacrima scende sul volto di  Regulus Black mentre cade nel vuoto lasciandogli una scia fredda. Sirius gli ha mentito. Le stelle cadenti sono destinate a spegnersi.
E mentre questo pensiero si affaccia sulla sua mente, Regulus vede un bagliore, la cui fonte ignota  sembra trovarsi molto vicina a lui. E poi capisce: viene proprio da lui.  Quella piccola fiammella si sta trasformando in qualcosa di più grande, in una luce fortissima che viene proprio da lui.
E davanti a sé, riesce a vederlo, il mondo migliore. E voltandosi scorge il mondo che ha appena lasciato: può vedere Kreacher piangere e vorrebbe dirgli che ora sta meglio, può vedere persino Sirius che ride con i suoi amici, senza sapere che suo fratello è morto, senza sapere che Regulus è diventato un eroe.
 
Ti aspetto, Sirius…
  
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