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Autore: Kiri94    21/08/2013    2 recensioni
AVVISO: la storia è stata completamente revisionata e riscritta in un modo più gradevole: per qualsiasi feedback vi invito a mandarmi un messaggio personale!
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Questa saga tratta eventi successivi alla Kiri no Gemini - Introductive Arc, pertanto invito a leggere questa saga solo nel caso si abbia già letto la saga precedente.
Nel cuore della notte diverse figure si muovono nell'ombra: il loro piano di vendetta darà vita ad una grande battaglia nella città di Namimori che vedrà coinvolti i Guardiani dei Vongola che vi risiedono ed alcuni nuovi personaggi!
Chi sono i misteriosi Drago? E per quale motivo odiano così tanto la famiglia Vongola?
La storia finalmente inizia ad entrare nel vivo, con colpi di scena ed intrighi a fare di sfondo ad alcune fra le più grandi battaglie mai combattute!
Genere: Azione, Comico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Chrome Dokuro, Mukuro Rokudo, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo Hitman Reborn! - Kiri no Gemini'
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Necro osservò con interesse i due avversari, ora avvolti dalla stessa, tremenda aura nera – Questo che cosa significa? – domandò con il suo consueto tono freddo e calmo, mentre serrava leggermente la presa sul manico della propria arma: fu Chrome, inaspettatamente, la prima a parlare – Un potere tanto ripugnante quanto formidabile, nato dal più violento fra i sei sentieri del Samsara. Quello in cui viviamo – rispose in tono glaciale, tanto freddo quanto il suo sguardo omicida, mai visto prima sul suo volto e con ogni probabilità influenzato dalle sensazioni estremamente negative del Sentiero degli Umani.

Mukuro completò la frase della moglie – Kufufu~ Esattamente. Dopotutto, l'essere umano è per natura la creatura più violenta e spregevole, e la Mafia ne è una prova tangibile – commentò.

Nell'udire tali parole, Necro accennò un sorriso – Oh? Questa è bella! E perché mai collabori coi Vongola allora, Mukuro Rokudo? – domandò con evidenti intenzioni provocatorie, ma Mukuro si limitò a lanciare all'uomo un'occhiata penetrante con l'occhio destro, di un rosso vivido più che mai – Oya oya, credo ci sia stato un fraintendimento. Io non collaboro affatto con la Mafia. Il mio obiettivo, anzi, è distruggerla – e, dicendo questo, scattò a velocità sonica contro Necro, che parò con riflessi straordinari l'attacco con il manico della falce, ritrovandosi faccia a faccia con Mukuro – Ciò che dici non ha senso! Se la tua intenzione è davvero questa, per quale ragione ti stai schierando contro di noi? Per quale ragione stai proteggendo i Vongola? – domandò, mentre spingeva con forza per spostare l'avversario, la cui forza fisica era però evidentemente superiore: infatti, Necro si ritrovò costantemente costretto ad indietreggiare.

Le labbra di Mukuro s'incurvarono in un sorriso enigmatico – Oya? E perché mai dovrei rispondere alle domande di un cane della Mafia che ha osato introdursi nel mio territorio nel cuore della notte e attaccare la mia famiglia? – disse sferrando subito dopo un pugno a sorpresa che centrò in pieno il plesso solare dell'avversario, il quale si ritrovò sbalzato via con forza riuscendo però in qualche modo a riprendere il controllo a mezz'aria atterrando in piedi, scagliandosi con forza contro Mukuro ma venendo intercettato all'improvviso da un poderoso calcio di Chrome che, cogliendolo di sorpresa, lo scaraventò nuovamente a schiantarsi contro l'edificio, per poi seguirlo con la seria intenzione di non trattenersi. Mukuro osservò la scena con curiosità – Kufufu~ la mia piccola Nagi è diventata una vera guerriera alla fine! Vederla combattere con così tanta foga mi mette sempre di buon'umore – commentò per poi scattare per inseguirla.

Necro si rialzò barcollante, mentre piccoli frammenti di macerie scivolavano a terra dal suo corpo sollevando della polvere.

Chrome, ormai in piedi davanti a lui, gli puntò la Lancia dei Sei Sentieri alla gola – E' finita, Necro! – mormorò con tono nuovamente freddo: Necro la guardò negli occhi in silenzio per qualche istante, prima di proferir parola – Chrome Dokuro. Perché servi i Vongola? – domandò nuovamente, questa volta con una nota d'odio nel tono di voce che per qualche motivo fece sì che un brivido freddo le percorresse la schiena: tuttavia, rispose senza indugi per non farglielo notare – Per prima cosa, il mio vero nome è Nagi, Nagi Hasuhana. Tu non hai il permesso di chiamarmi con il nome che mi ha dato Mukuro-sama! – intimò a denti stretti – Io non servo i Vongola in quanto mafiosa. Io... semplicemente aiuto i miei amici. Voglio essergli utile. Voglio ripagare tutto ciò che loro hanno fatto per me. Mi hanno accettata, mi hanno aiutata e, sopratutto, mi hanno accettata come membro della loro Famiglia. Ed io ripagherò il mio debito, proteggendoli ad ogni costo! – concluse ricambiando lo sguardo d'odio, avvolta sempre più dall'aura nera del 5° Sentiero.

Nell'udire tali parole, Necro perse il controllo di sé – Famiglia! No, tu sei solo una cagna al servizio dei Vongola, quei maledetti, schifosi traditori!! – urlò furioso mentre la falce veniva completamente avvolta dalla fiamma della Morte: in una frazione di secondo, Necro mosse un fendente rapidissimo contro Chrome che lei parò quasi per miracolo con il dorso della lancia senza venire ferita.

Tuttavia, scoprì ben presto che le fiamme della Morte non avevano effetto solo sugli esseri viventi – Ma... cosa diavolo... – mormorò spaventata, mentre la lancia le si scioglieva fra le mani come fosse stata corrosa dall'acido: Mukuro emerse dalla nebbia e tirò via la moglie appena in tempo per schivare un fendente diretto alla sua testa – A quanto pare il becchino si è innervosito – commentò mentre posava Chrome al sicuro – Potrebbe essere pericoloso, Nagi, lascia fare a me – e si voltò pronto a tornare sul campo di battaglia, ma prima che potesse muovere un solo passo la mano di Chrome si strinse sul lembo della sua giacca – Ti prego, Mukuro-sa... No. Tesoro – e un'espressione indescrivibile si dipinse sugli occhi di Mukuro, che tentennò dando a Chrome il tempo di continuare – sono stufa di stare sempre in disparte a guardare! Voglio dimostrarti... che non sono più quella di una volta. Voglio dimostrarti la mia risolutezza. Non devi essere sempre solo tu a proteggermi. Per una volta, lascia che ti protegga io! Perciò, per favore, lasciami combattere! – urlò con le lacrime agli occhi.

Mukuro la guardò intensamente per istanti che parvero interminabili: infine sorrise, afferrando dolcemente il viso della compagna – Kufufu~ E sia, Nagi. Dimostrami ciò di cui sei veramente capace – le rispose avvicinando il viso di lei al proprio per poi unire le loro labbra in un passionale bacio di pochi istanti, ma che a loro parve un'eternità.

Non appena si furono rialzati, nello stesso istante la parete esplose in mille pezzi, quasi come se fosse stata fatta detonare, e ben presto Necro emerse dal polverone, avvolto dal cappuccio e mantello.

Mukuro sorrise – Oh, pare che abbiamo visite. Sei pronta? – domandò, senza distogliere lo sguardo dall'avversario che si avvicinava, partendo all'attacco non appena udì il determinato – Sì! – da parte di Chrome.



Una figura correva nella notte, saltando da un tetto all'altro con agilità felina: egli aveva un chiaro obiettivo in mente, e non si sarebbe fermato davanti a nulla pur di raggiungerlo.

Durante la sua corsa frenetica intravide dall'alto una squadra dei Drago, e con un balzo si avventò sul gruppo di nemici abbattendoli uno dopo l'altro con i propri artigli affilati come rasoi, proseguendo la sua corsa non appena ebbe neutralizzato completamente la pattuglia finché, una volta superata la collina, il panorama delle luci di una città apparentemente tranquilla si diramò dinnanzi ai suoi occhi.

Compiendo un ultimo balzo si fermò sopra un lampione, osservando con sguardo attento e vigile la città: infine, il suo volto si distese in un sorriso, mentre pronunciava con aria soddisfatta – E' qui, nyah! Sento chiaramente la presenza di quell'uomo a Namimori! – per poi riprendere la sua corsa svanendo nel buio.



Necro si avventò carico d'odio contro i due guardiani, che riuscirono a schivarlo a pelo per poi cercare di contrattaccare, ma con impressionante velocità Necro ritrasse la falce ponendola in posizione difensiva, costringendoli a ritirarsi all'ultimo istante per evitare il contatto con essa – Così non va bene... – mormorò amareggiata Chrome: erano in due, e ciononostante non erano riusciti a colpirlo una singola volta da quando si era scatenato. Mukuro sorrise a fatica, tant'era irritato – Oya oya... Nagi, penso sia giunto il momento di usare “quello” – mormorò piano in modo che solo lei potesse sentirlo.

Chrome aggrottò un sopracciglio – “Quello”... cosa? – domandò, confusa: poi, d'un tratto, capì – Ah! Va bene! – esclamò mentre schivava con un salto un fendente basso del nemico, ritrovandosi schiena contro schiena con Mukuro il quale scostò una ciocca di capelli rivelando un paio di orecchini identici a quelli che aveva anche lei.

Perfettamente sincronizzati, esclamarono all'unisono – Cambio Forma! – mentre Mukurowl Version X compariva improvvisamente volando sopra le loro teste per poi scendere in picchiata verso i due.

Immediatamente il tridente si trasformò nel khakkhara, mentre Mukuro veniva avvolto dai soliti due anelli runici: la lancia di Chrome, invece, sviluppò una enorme punta simile a quella di un pugnale ad ogni estremità con lo stesso medesimo anello circondato da punte che circondavano il Gear di Mukuro, crebbe di lunghezza e, infine, gli stessi identici anelli runici attorno al marito avvolsero anche lei.

Chrome roteò la rinnovata arma con maestria, scena che Mukuro osservò con espressione gradita – Kufufu~ Iniziamo, mia piccola dolce Nagi – mormorò piano Mukuro, mentre l'area circostante diveniva un immenso abisso nero il cui buio era contrastato solo dalla miriade di enormi occhi, ognuno di essi con un kanji che andava da uno a sei.

Necro si guardò intorno con aria disorientata – Ma... cosa succede?! – mormorò debolmente, sentendo improvvisamente centinaia di voci provenire da ogni dove.

Scosse la testa come per scacciare via queste orribili sensazioni, perdendo tuttavia nuovamente la lucidità – Non saranno questi trucchetti a fermare la mia ira, cane dei vongola!!! – urlò prima di avventarsi in direzione di un gruppo di occhi, verso i quali mosse una raffica di fendenti nel chiaro intento di distruggerli.

Per sua sfortuna, si rivelò essere uno sforzo inutile: gli enormi occhi potevano anche sembrare concreti alla vista, ma di fatto erano astratti ed impalpabili quanto l'aria.

Necro, constatato l'inutilità della sua azione controffensiva, si fermò tornando a guardarsi intorno – Cosa.. che stregoneria è mai questa...? Mukuro... Rokudo...! Esci fuori, vigliacco! – urlò nuovamente, riuscendo però a mantenere il suo tono freddo e cadaverico di sempre mentre tentava di far uscire allo scoperto il suo nemico.

Mukuro, d'altro canto, non reagì alla provocazione del suo avversario, limitandosi ad un commento tagliente – Oya oya... a quanto pare basta davvero poco a distruggere una mente debole come la tua – con tono quasi deluso.

Necro si voltò di scatto in direzione della voce – Vieni fuori, Mukuro Rokudo! Lo so che sei qui! – ripeté, serrando la presa sulla falce, incapace di identificarne la reale posizione... questo, almeno, finché non la udì chiaramente alle sue spalle.

– Oh? Penso che ti sei lasciato ancora una volta ingannare dalle apparenze –

Necro si voltò nuovamente. Quest'ultima voce non era affatto di Mukuro, anche se la frase pronunciata era tipica di lui: mettendosi in allerta, osservò una figura avvolta dalla nebbia avanzare verso di lui, avente un singolo luccichio rosso visibile nel punto dove sarebbe dovuto esserci l'occhio destro.

A quella vista Necro impallidì, sempre più confuso – Chrome... Dokuro?! – mormorò mentre la ragazza usciva dalla coltre nebbiosa.

Ciò che più stupì Necro fu il fatto che pareva ringiovanita di vent'anni pur essendo armata del suo personale Gear in mano, elemento decisamente anacronistico: inoltre, l'assenza della benda la rendeva, in qualche modo, diversa.

No, non era solo quello, si disse Necro: ciò che più lo inquietava e confondeva allo stesso tempo, era il sorriso che lei sfoggiava: lo stesso sorriso che comparve sul volto del giovane Mukuro subito dopo lo sterminio degli Estraneo, lo stesso che compariva nei filmati di sicurezza recuperati anni fa dal loro laboratorio.

Ormai completamente disorientato, cercò di indietreggiare in cerca di una ritirata strategica, ma inspiegabilmente più ci provava e più la distanza tra lui e l'anomala Chrome Dokuro si accorciava.

La ragazza sorrise nuovamente, mentre roteava il Gear – Ti vedo confuso – disse, con la voce di Mukuro: sforzandosi di ignorarla, Necro effettuò un ulteriore passo avanti infiammando la falce, ma Chrome parve non farci caso e proseguì, ora con la propria voce – Davvero spaventoso il potere della mente, eh? – mormorò avanzando ancora.

Necro si preparò allo scontro inevitabile, quando ad un tratto Chrome s'arrestò senza preavviso: Necro sgranò gli occhi, non comprendendone il motivo, quando improvvisamente la sua vista si annebbiò ed un dolore lancinante saliva dal suo fianco al cervello. Cercò di urlare, ma si accorse di non riuscirci.

Lentamente, abbassò lo sguardo sputando sangue fino ad incrociarlo con quello di una ragazza a lui fin troppo familiare, la quale aveva trapassato il suo fianco con la stessa arma impugnata dalla strana Chrome – No... non... non è pos...possibi...le... – rantolò debolmente incredulo, mentre cadeva a terra. La ragazza, senza dire una parola, estrasse l'arma dal corpo del ragazzo ridendo dolcemente mentre svaniva nel nulla.

Chrome si avvicinò, inginocchiandosi davanti al suo volto – Kufufu~ a quanto pare è finita, Necro. O forse dovrei chiamarti... Yukio Kuroshi? – mormorò con fredda voce femminile. Necro sgranò gli occhi – C...come... – ma Chrome lo interruppe – Come lo so, dici? Yukio Kuroshi. Guardiano della Palude della famiglia Earthbound, dico bene? – e il suo volto si distese in un sorriso ancora più spaventoso – E colei che ti ha ferito... non era forse la tua boss, Grace Earthbound? – domandò con tono tetro.

Necro spalancò completamente gli occhi – Non avresti dovuto – mormorò con voce gelida quanto il vento artico: la strana Chrome per la prima volta parve sinceramente stupita – Oh? – esclamò osservando l'altro rimettersi in piedi a fatica, coperto di sangue – Non avresti dovuto – continuò, barcollando.

La figura di Chrome iniziò a sfocarsi, mentre mormorava – Oya oya... questo non l'avevo previsto... – e Necro raccoglieva sé tutte le sue forze residue per poi urlare – NON AVRESTI DOVUTO PRONUNCIARE IL SUO NOME! – con tutto il fiato che aveva in corpo mentre dimensione oscura attorno a lui parve incrinarsi come se fosse stata composta da specchi per poi esplodere in mille frammenti oscuri.

Subito dopo spalancò gli occhi, trovandosi faccia a faccia con Mukuro, il cui Gear si infranse sotto i suoi occhi, sconfitto. Tutte le sue ferite erano sparite.

Con un sorriso enigmatico, Mukuro commentò l'evento come se fosse un piacevole extra non programmato – Kufufu~ A quanto pare mi sbagliavo, la tua mente è debole, ma non la tua volontà. Oh? – esclamò infine, guardando gli occhi sbarrati dell'avversario – Oya oya... a quanto pare essere aggredito dalla tua stessa mente non ha fatto bene alla tua lucidità – disse divertito.

Gli occhi di Necro brillarono alla luna – Non avresti dovuto, Mukuro Rokudo. Hai esagerato! – mormorò Necro con voce calma e penetrante roteando la falce mentre la vera Chrome si avvicinava al marito, pronta a combattere con l'ausilio del proprio Gear, ancora attivo.

La ferita sul volto di Necro parve colorarsi di un rosso scarlatto, come se fosse in procinto di riaprirsi – Vi manderò all'inferno – disse piano, privo di espressione, mentre Mukuro con un sorriso inquietante replicava – Non ti basta esserti introdotto nel mio territorio, ora mi rubi anche le battute? – preparandosi allo scontro.

Tuttavia, prima che potesse scagliarsi contro Necro, Chrome lo guardò con occhi intensi e decisi – Mukuro-sama, metti al sicuro i nostri figli – ordinò al marito con tono secco, aggiungendo infine un – me la caverò fino al tuo ritorno, te lo prometto! – che stroncò in Mukuro ogni dubbio sul nascere.

Con un sorriso, l'illusionista rispose – Kufufu~ non ne dubito, mia dolce Nagi – prima di sparire nella nebbia lasciandola sola con il suo avversario.

Necro si avvicinò a passo lento verso di lei – Sembri diversa da poco fa, Chrome Dokuro – mormorò piano: Chrome strinse la presa sulla lancia bipunte – Non so di cosa tu stia parlando, ma se pensi di sconfiggermi facilmente ti sbagli. Non ti permetterò di passare finché respirerò! – intimò lei, guardandolo dritto negli occhi senza vacillare nemmeno per un istante.

Era decisamente cambiata in tutti questi anni: aveva acquisito una fiducia in sé stessa e una sicurezza tali da stupire sé stessa e far breccia nel cuore del suo amato, a divenire una Guardiana a tutti gli effetti e perfino a costruirsi una propria famiglia.

Ispirando profondamente, Chrome effettuò un passo deciso verso Necro – Ho lottato per diventare quella che sono ora! – esclamò senza distogliere lo sguardo da quello del suo avversario, che continuava lento e inesorabile ad avvicinarsi – e non permetterò a nessuno... di distruggere ciò che ho costruito! – urlò scattando verso Necro e affondando con la lancia, ma l'uomo schivò il colpo e contrattaccò con un colpo diretto alla testa della donna, che cadde a terra riuscendo però a rialzarsi velocemente e a parare la lama con la lancia, per poi rotearla per allontanarlo e batterla infine contro il terreno, dal quale scaturirono diverse colonne di fuoco, che costrinsero Necro a schivare da una parte all'altra perdendo di vista Chrome per un attimo, errore a cui apparentemente rimediò in fretta – Ti ho vista! – disse, evitando l'ennesima colonna di lava per dirigersi a tutta velocità contro di lei cogliendola apparentemente di sorpresa – Addio! – urlò muovendo un fendente circolare che tranciò di netto la donna, la quale lanciò un urlo straziante di dolore mentre cadeva a terra senza vita con uno sguardo vuoto e terrorizzato.

– Già, addio –

Non fece nemmeno in tempo ad accorgersi della presenza dell'avversaria dietro di lui che la lancia aveva già oltrepassato il suo fianco, questa volta per davvero: non riuscì nemmeno ad urlare di dolore, semplicemente cadde in avanti in uno spruzzo di sangue. Chrome guardò dall'alto la figura ormai inoffensiva dell'uomo, prima di voltarsi per raggiungere Mukuro, ma qualcosa la costrinse a guardare nuovamente l'uomo sconfitto – Perché... perché deve... finire così? Perché? Non... non ho saputo difendere il Boss... Grace... perdonami... e anche... tutti gli altri... Ho fallito... ho fallito di nuovo... – mormorò con le ultime forze, mentre la luce pian piano abbandonava i suoi occhi.

Poi, improvvisamente, il dolore sparì – Ma... cosa... – mormorò spalancando gli occhi e mettendosi seduto, tastando la propria ferita, che però si era inspiegabilmente rimarginata.

Alzò lo sguardo incredulo in direzione della donna, voltata di schiena, che disse semplicemente – Se questi sono davvero i tuoi sentimenti allora non vivere per la vendetta, ma vivi per coloro che non sono più qui – mentre si rimetteva la benda sull'occhio destro.

Necro la guardò incredulo ancora una volta mentre si allontanava, seguendola con lo sguardo finché anche lei non sparì nella nebbia.

Senza troppi problemi si rialzò in piedi, raccogliendo la propria arma e sorridendo debolmente – Ho perso su tutti i fronti... – per poi avviarsi sovrappensiero senza meta.

Aveva percorso ormai qualche chilometro quando una figura emerse dall'ombra sbarrandogli la strada – Sei tu, nyah? – domandò scrutandolo intensamente con gli occhi color ambra fissi sulla tunica di lui: allertato, Necro si mise in posizione pronto a contrattaccare – Tu chi? – domandò in risposta, non riuscendo a capire le intenzioni di chi aveva davanti.

Senza timore, la figura avanzò – Quel ragazzo... quello che era nel laboratorio dove mi sono svegliato. Aveva la tua stessa tunica – continuò, avvicinandosi sempre più: avvertendo il pericolo, Necro infiammò la falce – Al prossimo passo ti ammazzo, non importa chi tu sia, né cosa tu voglia da me. Non voglio più avere niente a che fare con questa storia! – mormorò piano con la sua solita tonalità.

Il ragazzo misterioso sorrise – Sto solo cercando risposte – rispose con semplicità prima di balzare con agilità sorprendente nell'ombra, lasciando Necro tanto sorpreso quanto scosso, mentre abbassava l'arma grato del fatto che non era stato coinvolto in una nuova battaglia.

Debilitato per lo scontro di poco prima, si accasciò contro un muro di cinta per riposarsi, mentre commentava – Ma... chi diavolo era quello? – per poi sprofondare lentamente fra le braccia di Morfeo.



Il plotone d'assalto Drago Minore azzurro, nel frattempo, aveva completamente circondato una villa in vecchio stile giapponese, ed era in attesa di ordini – Hydro-sama, la fase uno è stata completata con successo! Restiamo in attesa di ordini, passo – disse il luogotenente della squadra, in comunicazione con il proprio capo tramite un walkie-talkie.

Attese solo per qualche istante, poi una giovane voce maschile rispose – Ottimo lavoro, Leonio. Procedete pure con la fase due – gracchiò con voce metallica.

Con un sorriso giulivo, Leonio rispose – Uh uh, con piacere! – evocando una fiamma insolita di colore rosso fiamma ma al contempo dall'apparenza liquida che sparò poi contro il cancello, sciogliendolo completamente nel giro di un secondo – Avanti squadra, all'assalto! – urlò correndo poi all'interno seguito da tutti i membri che facero irruzione da ogni dove circondando la casa.

Ma anche per loro c'era una sorpresa ad attenderli – Benvenuti a casa Hibari, animaletti – commentò la voce di Kyoya con tono divertito, mentre i tonfa scintillavano alla luce lunare illuminando le facce spaventate dei Drago che lo circondavano.

   
 
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