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Autore: Flame Ettard    21/08/2013    1 recensioni
[Accenni Desuta X Haruna]
[L'idea mi è stata ispirata da un capitolo extra di Rozen Maiden.]
"-É per questo che tu sei qui. É per questo che ho stretto un patto con te.- Haruna chiuse gli occhi.
-Poco prima della mia morte, un angelo dalle ali nere mi porterá via da qui, e io spariró. E si dirá che
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Celia/Haruna, Destra/Desuta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Ormai non m'importa più che sia il principe a salvarmi.
Perchè è stato un angelo.
(...) Un giorno... Vieni davvero a prendermi.
Fammi morire sul serio."

Megu Kakizaki, Rozen Maiden




-Sai, onii-chan. Penso di poterlo dire, a te.- disse Haruna, sorridendo ed arrossendo lievemente, a testa bassa. -Qui con me c'è...-
-Otonashi. É l'ora della flebo.-
L'infermiera aprí improvvisamente la porta.
-Ah, ma vedo che hai visite... Facciamo piú tardi?-
-No- rispose secco Kidou - è ora che io me ne vada.-
Il castano si alzò dalla sedia posta di fronte al letto della sorella.
-Verró a trovarti la settimana prossima.-
detto questo, si voltó e uscí fuori dalla stanza, senza spicciare parola.
L'infermiera entró con la flebo, infilandone l'ago nel polso sinistro di Haruna. Poi se ne andó anche lei.
Per tutto il tempo, anche mentre c'era l'infermiera, aveva continuato a fissare la porta, ora chiusa, da cui il fratello era uscito.
Ormai non le pizzicava nemmeno piú l'ago della flebo. Ci era abituata.
-Oggi non ci hai litigato.-
Osservó una voce accanto a lei, dalla parte opposta a quella dove la mora stava guardando.
Si voltó.
Un demone, dalla carnagione scura ed i capelli scompigliati, la guardava curioso, come di un bambino che osserva una farfalla su cui il giorno seguente deve scrivere una relazione a scuola.
La ragazza abbozzó un sorriso.
-Se me ne sto zitta e buona non finiamo per litigare.-
-Il punto è che non vuoi litigare, cosí che lui venga piú spesso e volentieri da te, no?-
Il volto di Haruna si spense.
-Ci ho preso, a quanto pare, eh.- annuí tra sè e sè Desuta, ghignando appena.
-Desuta.-
-Mh?-
La ragazza si stese completamente sul suo lettino.- Nei romanzi, nei film, nei manga... É sempre cosí: la ragazza che è in ospedale sin da piccola è bellissima, gentile e sorride sempre. É tanto gentile che in ospedale la conoscono tutti. Tanto che in molti si chiedono "Cosa avrá fatto quella povera ragazza tanto buona per finire in questo posto, a morire?"-
Haruna voltó la testa verso il suo interlocutore, per assicurarsi che stesse ascoltando.
Il demone la fissava, a braccia conserte, senza battere ciglio.
Haruna tornó a guardare il soffitto.
-Anche se i suoi genitori sono morti, ha un fratello maggiore che le vuole tanto bene, e viene ogni giorno a trovarla. Fino al giorno della sua morte. In quel giorno lui è accanto a lei, e le tiene la mano. Le dice parole di conforto, e la ringrazia di essere nata. E poi versa le sue lacrime per lei! E poi, oh, tutto l'ospedale dirà "Ora quella ragazza è felice"!-
Haruna disse quest'ultima frase con un po' d'enfasi.
-Vuoi dirmi che questa non è la realtá?-
Haruna scosse la testa.
- La ragazza in ospedale sin da piccola, che sta per morire lí, è un peso. Non ha valore, non c'è modo di salvarla. Morirá senza che i medici possano far nulla. É lí solo a riempire la stanza dell' ospedale. Gli anziani dell'ospedale si lamentano "Quella ragazza morirá presto! Lasci spazio a delle vite che si possono ancora salvare!".-
Haruna sospiró.
-Inoltre il fratello della ragazza, nonostante frequenti solo il liceo, ha dovuto lavorare duramente part-time per assicurare alla sorella operazioni per allungarle almeno di un po' la vita. E quando si accorge che quelle operazioni sono inutili, è troppo tardi! Allora per la frustrazione comincia ad andare a trovare la sorella una volta a settimana, e la tratta freddamente e in malo modo, tanto che litigano ogni volta che lui la viene a trovare.-
Haruna fece cenno con la testa verso ai fiori messi nel vaso di porcellana accanto al suo letto.
-Anche la vita di questi fiori è meno insulsa di quella della ragazza: sia lei che questi fiori moriranno a breve, solo che loro sono cosí belli anche prima dell' imminente morte. Come se sorridessero, proprio come le ragazze malate nei film.-
La ragazza prese un fiore a caso dal vaso, che poi si riveló essere una rosa gialla.
La prese tra le dita, attenta alle spine, e la spezzó in due.
-Se la loro vita viene stroncata prima, sono belli anche dopo la loro morte. Fino ad un certo tempo.-
Disse, prendendo tra le mani la metá della rosa che aveva spezzato, la parte su cui c'era la corolla di petali gialli.
-Tutto questo per dire che i film sono diversi dalla realtá.-
Desuta sbadiglió, annoiato.
La mora gonfió le guance, imbronciata, alzando lo sguardo verso di lui.
-Sei cosí privo di romanticismo!-
-Sono un demone, infatti. Il romanticismo è roba per angel...-
- E poi, quando la ragazza morirá, verrá cremata!-
-Eh...!- Desuta inarcó le sopracciglia. In men che non si dica quella ragazza era tornata a fantasticare e l'aveva completamente ignorato. Che ragazza chiassosa. Che poi, perché parlava riferendosi a se stessa come "la ragazza"?
-Cremata! Verrá bruciata e di lei rimarranno solo le ceneri! Sembra un trattamento riservato alle streghe, no?-
La mora sorrise tristemente.
Anche l'altra metá della rosa ora era a terra come il suo insulso stelo. Non c'erano piú petali a formare la corolla gialla, Haruna li aveva staccati tutti.
Desuta sospiró. 
Era stato in piedi fino ad allora ad ascoltare quell' umana parlare.
-Io sto per morire.-
Desuta sussultó a quelle parole.
Guardó la ragazza: a testa bassa, fissava le sue coperte.
Era come gli aveva detto: Le ragazze costrette in ospedale fino a morte certa non riuscivano a sorridere. Non trovavano un motivo per farlo. Proprio no.
Desuta si staccó dalla bianca parete fredda, e si sedette sul letto di Haruna, di lato, cosí che lei potesse vederlo di profilo ma non in faccia.
La ragazza alzó la testa, sembró sorpresa.
Il demone che le stava accanto da tempo immemore, ormai, non si era mai avvicinato tanto.
-Allora decidi tu almeno dove farti seppellire, no?-
Haruna abbozzó un sorriso, scosse la testa.
-É per questo che tu sei qui. É per questo che ho stretto un patto con te.- Haruna chiuse gli occhi.
-Poco prima della mia morte, un angelo dalle ali nere mi porterá via da qui, e io spariró. E si dirá che "L'ha portata via un angelo."-
-Un demone- la corresse quello, stizzito.
-Sono un demone. E, davvero, ragazza, forse guardi troppi film.-
Haruna gli mandó un'occhiataccia, imbronciata.
-Io non vedo troppi film! Non li posso vedere, se sono sempre qui all'ospedale!-
-Hai ragione. Non film. Romanzi.-
-Uffa!-
-Il potere dell' inferno è enorme. Avresti potuto desiderare la vita eterna. Invece no, che io ti portassi via dall' ospedale quando la tua morte sará vicina e che vegliassi su di te fino a quel giorno. Ma dico io, che razza di desiderio è?! Non è un buon motivo per stipulare un contratto con un demone! Non è un buon motivo per vendermi la tua anima!-
-Si che lo è! É importante per me! Voglio morire così! Voglio che si dica cosí!-
-E, poi, sul serio - Desuta voltó lo sguardo verso di lei, e indicó il proprio volto con l'indice - Dico, ti sembro minimamente un angelo?-
-...- Haruna arrossì, annuendo appena.
Desuta scosse pesantemente il capo. -Assurdo. Non che mi importi. Alla fine basta che possa mangiare la tua anima. Della tua ignobile vita di umana non mi interessa nulla.
-...- Haruna aggrottó le sopraciglia.
-...- Desuta prese a guardare il soffitto -Se volevi che un angelo ti portasse via, avresti potuto chiederlo ad uno vero. Come a quella gallina di Sein. Sono sicuro che non avrebbe fatto troppe storie.
-Non mi serve un angelo vero. Mi servi tu.-
Desuta parve stupito.
-Io?-
Haruna annuí, imbarazzata. -L'idea dell'angelo dalle ali nere che mi portasse via mi è venuta in mente la prima volta che ti ho visto. Quando, da piccola, ti sei presentato davanti a me chiedendomi se volessi salva la mia vita in cambio della mia anima. Ho pensato in quel momento che un angelo nero fosse venuto da me a salvarmi. Ma volevo tenermi quell'angelo accanto un altro po'...-
Silenzio.
Haruna alzó la testa.
Desuta prima parve perplesso. Poi stupito. Poi ghignó. Infine scoppió a ridere.
Una risata rozza. Quella di un demone.
-Che hai da ridere?!- protestó la ragazza, offesa.
-Ahahah... Nulla, nulla.- 
Desuta si asciugó le lacrime che gli erano venute a furia di ridere.
-Allora? Finchè morte non ci separi?-
Haruna avrebbe voluto fargli notare che gli umani quella frase la usavano ai matrimoni. Ma sarebbe stato imbarazzante, dunque lasció perdere.
Arrossì, invece.
-No. Saremo uniti anche nella morte. Vero?-
-Ma certo. Nel mio stomaco.-
-Uffa, Desuta!!! Hai rovinato di nuovo tutta l'atmosfera! Sparisci! Ora!-
-Ma è la realtà. Ed oh, certo che sparisco. Ma solo perchè verranno a momenti a toglierti la flebo.-



--------------------- Note dell’ autrice-----------------------
Ed eccomi qua!
Woah, mi piace com’è venuta fuori questa shot!
In questa one-shot AU, Haruna è in ospedale da piccola!
Come già detto nell’ introduzione, questa shot è stata ispirata ad un capitolo extra di Rozen Maiden!
Se qualcuno conosce il manga e non l’avesse capito, è l’ “Extra Tale” del volume 6!
Mentre la scrivevo, ho pensato a Desuta vestito da Suiginto. Non è stata una bella visione, ahahah. Invece si, tanto <3
Non credo che, per quanto sia chiassosa Haruna, abbia parlato così tanto in vita sua se non in questa shot, ahahah---
Vi devo dire che questa crack pairing mi piace molto, oh, si <3
Fatemi sapere cosa ne pensate tramite recensione!
Alla prossima! <3
-Saw
   
 
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