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Autore: ManFuckThatShit    21/08/2013    7 recensioni
“Dove stiamo andando, Harry?”
“Ti sto insegnando la strada per raggiungermi, sempre”
“Non serve, basta che tu non mi perda mai”
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Spazzolini



Mi piacciono i nostri spazzolini da denti infilati nello stesso bicchiere, vedere il modo in cui si avvicinano e si allontanano nel corso delle giornate e chissà se di notte si cercano o si girano di spalle, chissà se di notte si baciano incastrandosi le setole o si ignorano.
Mi piacciono i tuoi continui “Esci dalla vasca” quando mi ci sdraio senza riempirla d'acqua, i miei pensieri la colmano già abbastanza.
Mi piacciono il tuo ed il mio shampoo ai piedi della doccia, uno per ricci indomabili e l'altro per capelli lisci come spaghetti, uno alle mele e l'altro alla lavanda.
Se anche i nostri saponi sono così opposti pensa quanto possiamo esserlo noi!
Anche ora sono – di nuovo – nella vasca e continuo a pensare al presente quando dovrei usare altri tempi.
E' strano non sentire più il tuo profumo maschile mischiato alla colonia che usavi come dopobarba, non vedere più i tuoi ciuffi ribelli che sembravano aver combattuto tutta la mattina col cuscino quando la mattina puntavo la sveglia mezz'ora prima di te solamente per osservarti mentre dormivi.
E' strano che la casa non faccia più eco ai tuoi sbuffi quando mi scostavo dai tuoi abbracci, dalle tue carezze, dai tuoi baci.
E' strano perché pensavo di essere il tuo qualcuno ed invece ero solamente il tuo chiunque, e dei chiunque ci si stufa mente dei qualcuno no.
Ma è colpa mia, forse.

“Ti amo”
“...”
“Tu?”
“Tanto lo sai”


Okay, allora è colpa mia, davvero, anche io sarei scappata da me stessa.
Te l'ho mai detto perché mi tagliavo spesso i capelli?
Te lo sei mai chiesto?
Lo facevo perché così nessuno potesse arrampicarsi sulla mia treccia e liberarmi.

“Posso pettinarli?”
“Perché?”
“Si sono allungati così tanto!”


Ma tu ce l'hai fatta ugualmente e che senso aveva più tagliarli?
Li ho lasciati crescere piano piano, li ho lasciati maturare passo dopo passo come le emozioni che provavo – provo! - per te. Ed ero pronta, ero pronta per fare un po' la principessa.
E me lo hai ripetuto un sacco di volte - “Dimmi ciò che pensi” “Non penso” - di spiegarti cosa provavo ma io non lo sapevo.
Perché un grande mal di pancia o un respiro affannato quando ti avvicinavi non sono sentimenti.
Perché il battito accelerato o le gambe tremanti non sono emozioni e io mica ci credevo a tutte quelle cazzate delle farfalle nello stomaco.
Eri così preoccupato, così impaurito che un giorno sarei stata io ad andarmene che io non ho neanche preso in considerazione l'ipotesi che un giorno l'avresti fatto tu.

“Dove stiamo andando, Harry?”
“Ti sto insegnando la strada per raggiungermi, sempre”
“Non serve, basta che tu non mi perda mai”


Quella strada io la so a memoria ma non funziona.
Funziona invece che tu non tornerai perché non sai la mia di strada, e non ci sono fessure tra le quali infilarti un disegno di come arrivarmi.
Funziona che non tornerai perché per ritornarmi dovresti affrontare battaglie, i miei mostri e non hai, non abbiamo, ancora capito che forse ne vale la pena.

“Esci da quella vasca, Cléa! Me ne sto andando, non lo vedi?”

Non riuscivi proprio a capirlo che da questa vasca riuscivo a vedere tutto quello che mi piaceva.
Non riuscivi proprio a capire che da qui vedevo tutto quello che avevamo passato, come in un film, ed era per questo che non la riempivo mai d'acqua.
Avevo paura che bagnandoli, i ricordi, non mi ritornassero più in mente così bene, mentre stesa lì dentro ti osservavo farti la barba.
Non riuscivi proprio a capire che da qui vedevo i nostri spazzolini baciarsi.
Ora non lo fanno più, sai?
Ora nel bicchiere ce n'è uno solo.



Grazie Bianca di avermi un po' spinto a postarla.
Non me la sento nemmeno ora però dopo potrò dire: “Almeno ci ho provato”.

  
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