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Autore: miss dark    26/02/2008    6 recensioni
Una ragazza innamorata del suo migliore amico.
Lui non ricambia, non subito.
Potranno mai avere una storia, o entrerà qualcun altro nella loro vita?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mai Più Noi-Capitolo 9

CAPITOLO 9

Erano le sei del mattino. Una sveglia suonò e un ragazzo si alzò dal letto, contrariato dal dover andare a scuola.

Si vestì lentamente, con calma, come poche mattine. Si lavò la faccia e i denti e si fiondò in cucina per fare colazione. La mamma non c’era, non c’era più da cinque anni precisi. Il padre era già andato al lavoro e non gli aveva neanche preparato la colazione, non l’aveva mai fatto. Da quando la mamma se ne era andata, Daniele non trovava mai la colazione pronta.

Mise la caffettiera sui fornelli e tirò fuori dalla dispensa una brioche confezionata. La addentò affamato e la divorò del tutto prima ancora che la caffettiera fischiasse.

Prese una tazzina e ci versò dentro qualche goccia di quel caldo e amaro caffé appena uscito; lo bevve tutto d’un fiato e uscì di casa, diretto verso la scuola.

Il cielo era ancora scuro e non preannunciava una giornata di sole.

Mentre camminava, passando davanti alla biblioteca civica si rese conto di quanto tempo era passato dall’ultima volta in cui vi aveva messo piede e aveva letto un libro che non fosse di scuola.

Era da quando aveva litigato con Giulia che non aveva aperto un libro. Quando andava in biblioteca o ne andava a comprare uno, ci andava sempre con lei che gli consigliava i suoi preferiti.

Da quando avevano litigato, lui aveva smesso di fare molte cose. Non perché non volesse, ma perché non le trovava più interessanti. Senza di lei non lo erano più.

Era da quando aveva preso atto di questo particolare, quando si era reso conto che per lui, lei era troppo importante, che aveva anche capito quanto l’amava.

Scacciò dalla testa qual pensiero e camminò più veloce.

Mentre quasi correva sul marciapiede scuro, lo stesso che lei aveva calpestato tre giorni prima, dopo averlo lasciato solo, solo per sempre, gli venne in mente quella sera, quell’orribile sera in cui lei si era messa sotto il suo balcone e gli aveva urlato

- Addio! Per sempre!

L’aveva vista fragile, avrebbe voluto consolare le piccole lacrime che le rigavano il volto, ma quelle parole lo avevano pietrificato del tutto, le sue orecchie non credevano che fosse vero.

Anche quel pensiero era troppo doloroso per i suoi gusti. Insomma, tutti i pensieri che gli venivano in mente riguardavano lei.

Era arrivato a scuola, era davanti al portone d’ingresso e stava lì, fermo.

Lei era davanti a lui, come la sera prima, quando l’aveva incontrata alla piazzetta sotto casa sua.

Lo guardava dall’alto in basso, con un viso senza espressione, non ne dimostrava alcuna.

Lui non parlò, non ce n’era bisogno, i suoi occhi azzurrissimi parlavano da soli, incontrando quelli di lei, neri come il carbone, oggi senza espressione, ma un giorno dolcissimi e insicuri.

Lei non distolse lo sguardo dal suo viso, lo guardava, come a cercare se le sue parole della sera prima avessero lasciato qualche segno indelebile.

- Ciao Giuli, come stai?

Giulia non rispose, era troppo occupata per dare corda anche a Sara.

- Oh Giuli, che c’hai?

Sara non si rese subito conto che gli occhi della sua migliore amica erano rivolti verso quelli di Daniele.

- Giulia, sei arrabbiata con me? Dimmelo subito invece di fare ‘sta scenata patetica!

Giulia non si voltò, ma le disse

- Non con te, sto facendo capire ad una persona, probabilmente troppo ottusa, che quello che dico, lo dico seriamente e che deve, quindi, smettere anche solo di sperare che io gli parli.

Solo quando ebbe terminato la frase, si voltò verso Sara e le fece capire che era ora di entrare a scuola.

-*-*-

Passi, passi sommessi attraversano il corridoio, fino a raggiungere la camera da letto, la sua.

- Sei arrivato, finalmente, ma quanto ci hai messo?

- Scusa se ti ho fatto aspettare, ma Sara rompeva, non voleva che me ne andassi prima delle dieci.

Michele si avvicinò cauto a quella figura dal profilo pronunciato.

- Perché non la lasci quell’idiota?

Michele continuava ad avvicinarsi.

- Mi sa che mi lascerà lei.

- Ti vuoi far mettere i piedi in testa dalla tua ragazza, se così si può dire?

Il ragazzo era arrivato alla sedia su cui Mariangela era seduta con le gambe accavallate l’una sull’altra.

- Chiudiamo il discorso, ok? Ora sono qui con te, non ci pensiamo più.

- Va bene, ora baciami.

Michele appoggiò le sue labbra su quelle di Mariangela e poi fu lei a fare il resto.

Michele sentì un brivido percorrergli il corpo, Mariangela sapeva come farlo emozionare.

- Promettimi solo che la lascerai.

- Sei gelosa?

I due erano rimasti immobili, nella stessa posizione di prima, lei fra le braccia di lui e lui seduto sulla sedia girevole della stanza da letto.

- Io non sono mai gelosa, lo dico solo per te.

- Ti sei offesa?

Mariangela si staccò da Michele che la squadrò dalla testa ai piedi.

- Quando fai così sei proprio stronzo!

Michele si alzò dalla sedia e la raggiunse, in piedi nel bel mezzo della stanza.

- E tu li ami gli stronzi?

- Se si sanno far amare....

Michele la baciò di nuovo, con passione.

- Michele....

- Cosa c’è?

Un trillo forte, quello delle suonerie del cellulare, risuonò nella stanza.

Il ragazzo spostò le mani dal corpo della ragazza alla sua tasca ed estrasse il cellulare.

- Pronto?

- Dove sei?

Una voce forte, grintosa proveniva dal piccolo telefonino.

- Cosa vuoi Sara?

- Sapere dove sei! Sono tre ore che ti chiamo a casa e nessuno mi risponde!

- Non avrò sentito il telefono.

- Non mi dire stupidaggini, Michele! Tanto lo so che sei a casa di quella stronza, magari nel suo letto, vero?

Michele si pietrificò, come poteva sapere?

- C’ho preso, vero?

- Cosa vuoi, Sara?

- Michele, voglio solo che tu metta fine alla nostra storia, se non mi ami più come una volta!

- Cosa devo dirti?

- Che non mi ami più, se è così. Che sei a casa di Mariangela e che mi stai tradendo con lei, se è la verità.

Michele sospirò.

- Sono a casa di Mariangela, la sto baciando perché non amo più te, ma lei.

Per tutta risposta Sara gli attaccò il telefono in faccia, dopo avergli detto che era uno stronzo.

-*-*-

Sara scoppiò a piangere a dirotto fra le braccia di Giulia, che non sapeva cosa dirle. Aveva sentito tutta la telefonata ed era rimasta a bocca aperta.

- Piangi.

Sara non aveva bisogno di quell’ordine per farlo, ma Giulia glielo aveva detto per farle capire che le era vicina.

La ragazza dai lunghi capelli biondi pianse fino a che non ebbe più lacrime e, a quel punto, si addormentò.

Giulia la guardò. Come poteva Michele averle fatto un torto simile, come poteva non aver provato niente nel dirlo. Aveva avuto ragione, Sara, nel dirgli che era uno stronzo. Se lo meritava proprio.

La abbracciò. Ora era Sara ad aver bisogno del suo appoggio, e lei non glielo avrebbe negato.

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Capitolo bollentino, vero???

Adesso abbiamo tra le mani un ragazzo disperato per la perdita della migliore amica, che ha scoperto di amare, una ragazza superinca verso il ragazzo disperato, un'altra ragazza disperatissima per essersi appena lasciata col ragazzo, che le ha fatto le corna con la p*****a della scuola...ma beeeeeeeeeeeeeeneeeeeeeee!!!!!!!

Dai...ve l'ho promesso che tra poco saremo di nuovo tutti, più o meno, felici e contenti.

Prima di passare ai ringraziamenti, voglio farvi una domanda: qual è il vostro personaggio preferito della storia????

Grazie a tutti quelli che risponderanno e che commenteranno.

Ora, come da copione, i ringraziamenti.

Lady vampire: lo so, lo so, non hai le All Star nere: specifichiamo che Lady vampire, Sara nella storia, non ha le All Star nere, ma ha quelle coi teschi. Ora dimmi che sei contenta...ma lo sai che a volte sei impossibile... *_*

Somoody: grazieeeeeeeee...sei veramente gentile!!!! grazie per tutti i complimenti, spero che la storia continui a piacerti e ad emozionarti. Un bisiu ^x^

Akami: prossimo capitolo è arrivato e in fatto di tristezza ne porta una nuova camionata...mi dispiace tanto per i protagonisti. Ciauuuuuuuuuuu

Grazie anche a Avrilmiki per aver messo la storia tra i preferiti.

Al prossimo cap, che pubblicherò presto, ve lo prometto,

la vostra affezionata

Miss dark

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