Avrei voluto che quella ragazza mi guardasse diversamente quel giorno, avrei voluto che pensasse qualcos' altro di me, non volevo dare quell' impressione ma capii che non potevo dare una seconda prima impressione. Voglio dire, il nostro primo appuntamento fu condizionato dal fatto che caddi dalla bici appena arrivato e pestai una merda di cane. In realtà più che una merda di cane a me assomigliava più al mio senso dell' umorismo. Quella sera ci salutammo con la reciproca sensazione di sapere tutto dell' altro. Io sapevo perfettamente che lei pensava che io fossi un incrocio tra un clown e un cabarettista di basso calibro. Ero sicuro che lei aveva letto nella mia mente, sapeva che io pensavo di conquistarla Con le mie misere battute ma ci voleva ben altro per conquistarla, quello che facevo era troppo poco. Invece lei mi aveva conquistato con pochissimo, mi aveva conquistato con la sua sola esistenza. Ma comunque io sapevo tutto di lei, sapevo che era dolce, simpatica e che aveva vinto un concorso come "essere umano più bello mai visto dai miei occhi ". Un personale concorso che era stato creato appositamente per lei. Cercai di fargli dimenticare la mia brutta figura la volta dopo che siamo usciti. Sì, perché eravamo usciti di nuovo, non so per quale assurda legge fisica lei aveva accettato di uscire nuovamente con me. Ci conoscemmo meglio nei giorni, settimane, mesi e anni avvenire. Non finiva mai di stupirmi. Mi stupì persino quando sull' altare pronunciò " Sì, lo voglio. Non ci avrei mai scommesso.