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Autore: funklou    21/08/2013    20 recensioni
Al Norwest Christian College le cose vanno così: o sei popolare, o non sei nessuno.
Ma c'è anche chi, oltre ad essere popolare, è anche misterioso, quasi pericoloso. E nessuno sta vicino al pericolo.
Tutti sapevano quello che Luke Hemmings e i suoi amici avevano fatto.
Ricordatevi solo una cosa: le scommesse e i segreti hanno conseguenze.
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Dal secondo capitolo:
"A me, invece, non sembri un tipo così pericoloso. Forse strano" affermò Avril, senza distogliere l'attenzione dal suo libro.
"Due." Si guardò intorno, in cerca di un banco libero.
"Due?"
"Due."
"Cosa significa?" Alzò lo sguardo e lo guardò confusa.
"Sinceramente? Nulla. Quando non so cosa rispondere, o quando non voglio rispondere, dico due." Scrollò le spalle, come se fosse la cosa più ovvia e si allontanò.
"Questo conferma la mia teoria, Hemmings."
Doped!Luke
Scene di droga esplicite. Se ne siete sensibili, non aprite.
Il trailer di Two: http://www.youtube.com/watch?v=NE35nheHyZY
Genere: Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Some shit



Alcune volte pensare troppo può distruggere l'uomo.
Soprattutto la notte. 
Quando tutto è buio, e i pensieri si disperdono nell'oscurità, dove il silenzio sembra quasi un rumore continuo.
E Avril ha sempre avuto paura di pensare, prima di addormentarsi.
La sera, tornata dal parco, la sua paura si era trasformata in realtà, ritrovandosi dispersa tra un mucchio di pensieri banali, futili, seri, preoccupanti.
Ed era giunta ad una conclusione: confessare a Vicky tutto ciò che le era accaduto negli ultimi due giorni.
Si sentiva una codarda ad averle tenuto nascosto tutto e, per mettere a tacere i suoi sensi di colpa, decise di dire tutto a sua cugina.
 
Ore 7:45 del mattino: viaggio casa-scuola con Vicky.
Avril aveva un brutto aspetto, con due occhiaie piuttosto visibili, che circondavano un paio di occhi tristi. Si ripeteva: "Adesso tolgo le cuffie, mi giro e sputo la verità tutta d'un fiato, senza guardarla negli occhi. Magari mi viene più facile." e invece lasciava che le parole di Ed Sheeran in The A Team continuassero a rimbombarle nelle orecchie, senza nemmeno sentirle. 
Improvvisamente, estrasse le cuffie dalle orecchie, si girò di scatto verso Vicky e prese a guardarla.
"Si?" domandò questa.
E Avril restò in silenzio, un silenzio colmo di parole, tutte morte nella sua bocca.
"Tutto bene, Avril?"
"No" rispose così, automaticamente, senza nemmeno pensarci.
Vicky sospirò a lungo e "Quando Veronica mi ha raccontato ciò che era successo, ci sono rimasta malissimo. Quindi non oso immaginare come stia tu ora, se devo essere sincera" disse. Si tolse la cintura: erano arrivate.
La bionda fu sorpresa da quella frase, ma non ne fu contenta. Odiava fare compassione agli altri, ed aveva stabilito che, pur di non far pena alla gente, avrebbe mentito, fingendo di star bene.
Scesero dalla Range Rover e insieme si incamminarono verso le tre amiche di Vicky.
E, mentre camminavano, ad Avril fu chiesto dalla cugina se le mancasse tanto Jason. Lo fece quasi con un sussurro, in modo che nessun altro sentisse.
"Non tanto" mentì, per la millesima volta. E fu contenta che l'altra non controbatté.
 
La prima ora di quel venerdì mattina, le due cugine si ritrovarono a seguire la stessa lezione. Molto noiosa, ma poteva andare decisamente peggio. 
Letteratura inglese era ciò che spettava ad Avril alla seconda ora. In fin dei conti, non era così male, se solo Michael Clifford non fosse stato nella stessa classe. Quel ragazzo la intimoriva da morire, forse anche agli stessi livelli di Luke. 
Aveva preso posto al banco più lontano da suo: il solo pensiero di dover stare in quel quadrato di cemento con quel soggetto le faceva venire ansia e nausea.
Avril non dimenticava niente.
Michael la osservava. Aveva osservato ogni centimetro della sua pelle, ogni movimento, anche quelli più impercettibili. E lei lo sapeva bene. Pensava che lo stesse facendo per dispetto, per farla sentire a disagio, per farle paura. E forse, ci stava pure riuscendo. 
Quando la campanella suonò, decise di prendersi il suo tempo e i suoi spazi. Sapeva che, se fosse stata ancora per molto tra i corridoi, avrebbe sicuramente incontrato Luke, così le passò per la testa di riandare in quella vecchia classe, al piano superiore. Le sembrava una buona scelta, poiché, quando c'era stata, nessuno era passato di lì. Un posto tranquillo, insomma.
Si era guardata un po' attorno e aveva salito le scale, ritrovandosi davanti alla porta. 
La sua pelle bianca, i suoi occhi chiari e grandi.
C'era disordine, in quella stanza. E le finestre rotte sembravano sbarre di prigioni.
C'era Michael Clifford, appoggiato alla finestra, con una sigaretta perennemente accesa e gli occhi puntati su quelli di Avril.
Brutta scelta.
La ragazza indietreggiò d'istinto, con un'aria alquanto allarmata. 
"Avril" constatò.
E le prese a battere ancora più forte quello stupido organo. 
"Anche tu qui?" le domandò ma, vedendola allontanarsi ancora di più, "Non andare" aggiunse.
Quando lo vide camminare verso di lei, pensò di essere totalmente spacciata. Ormai i due erano troppo vicini per sfuggire. Michael lasciò uscire fuori dalla bocca il fumo della sigaretta che poco fa aveva lanciato fuori dalla finestra, provocando una smorfia ad Avril.
Non scappare, non guardarlo negli occhi, resta calma. 
Troppi comandi dettati disordinatamente, che la mandarono ancora di più in panico. 
Il giorno prima aveva detto di non aver più così tanta paura, ma ora doveva ricredersi.
Intanto Michael la prese per i fianchi e condusse entrambi vicino al muro. Sentiva il freddo contatto con la parete, sempre più percepibile, poiché lui continuava ad accorciare le distanze. Sentì il respiro leggero del ragazzo vicino al collo e rabbrividì. Le sue mani erano ancora ai fianchi di lei, il suo corpo completamente aderente al suo e ormai i loro respiri si stavano confondendo. 
Si sentì oppressa, quasi schiacciata. 
Il viso di Michael si spostò di poco e, dopo aver guardato negli occhi della sua preda, posò le labbra sulle sue. Avril sbarrò all'istante gli occhi. I pensieri le si erano bloccati, e poi avevano riniziato a girare troppo velocemente per la testa.
Era tutto sbagliato.
Imbarazzata, fece finire quell'insulso bacio, poggiando le mani sul petto di Michael e spingendolo via.
"Che stai facendo?!" lo rimproverò, ancora attaccata al muro.
E non aveva la minima idea di cosa pensare. La testa le pulsava, forse non voleva nemmeno pensare. Il ragazzo fece un altro passo indietro.
"Dai, vai" le ordinò, freddo, lasciando per la prima volta lo sguardo della ragazza.
Ma lei non capiva, restava solamente ferma e intimorita.
"Avril, porca puttana," si passò velocemente una mano tra i capelli biondi chiari. "ho detto che devi andartene!" urlò.
Balzò quasi dallo spavento e non se lo fece ripetere una sola altra volta. Si ricompose e oltrepassò Michael, uscendo dalla classe. 
Aveva le mani sudate e il respiro irregolare, quando andò incontro a Vicky.
Avril era strana, o meglio, diversa dalle altre persone. Era una di quelle ragazze chiuse, ma chiuse col lucchetto, per non far uscire la tristezza, l'odio, la rabbia, l'amore, la felicità, i pensieri, le parole. Lei aveva di tutto. Forse, la si poteva definire come un vulcano inesploso. Era una di quelle persone che stava accanto agli altri, ma non a se stessa. 
Per questo, appena vide Vicky, l'abbracciò.
Senza troppe cerimonie, senza spiegazioni. 
Lo stesso fece l'altra.
Senza chiedere motivazioni.
Restarono così per secondi intensi, non badando agli altri studenti. Avril aveva anche iniziato a singhiozzare, e Vicky le carezzava piano la schiena.
Mentre fissava la fine del corridoio, pensava che Sydney fosse la scelta sbagliata, che la felicità si fosse dimenticata di lei.
Col tempo aveva acquisito la capacità di apparire normale, mentre dentro stava cadendo a pezzi. Funzionava così bene che a volte le veniva da piangere, perché nessuno si accorgeva che aveva bisogno d'aiuto.
L'abbraccio s'interruppe.
"Grazie" mormorò.
"Vai in bagno a sciacquarti la faccia, su. Ci vediamo a mensa." Le sorrise.
 
Ascoltò il suo consiglio ma, quando stava per uscire, udì delle voci provenienti dal bagno accanto, ovvero quello dei maschi. Riconobbe subito la voce e fece marcia indietro, cercando di nascondersi.
"Mi manca" sentì dire sommessamente da Luke.
Un rumore provocato da un gesto violento riecheggiò nell'aria e una porta sbatté. 
"Lo so, cazzo. Manca anche a me, anche a Michael. Ma non serve reagire così, Luke." Questa, invece, era la voce di Calum. 
Avril rimase ferma e immobile nel bagno, fino a quando i passi dei due non si allontanarono, fino a scomparire. Poi uscì e ritornò a lezione.
Era più confusa che mai. Chi diavolo poteva provocare la mancanza di una persona a Luke Hemmings?
 
Così passò quella giornata scolastica.
Durante il viaggio di ritorno, stranamente, nessuna delle due cugine parlava. Vicky era sempre stata la ragazza solare, con la battuta pronta, e questo cambiamento improvviso faceva un po' male ad Avril. Iniziava a sospettare che magari avesse scoperto tutta la questione su Luke, Calum e Michael. 
Stava letteralmente impazzendo tra Jason, loro tre, Vicky. Così sbottò.
"Devo dirti una cosa" esordì, torturandosi le mani.
L'altra si girò, distogliendo lo sguardo per un attimo dalla strada e la incitò a continuare.
"Una cosa abbastanza seria" specificò.
Lasciò passare alcuni secondi e cominciò.
"Ho parlato con Luke Hemmings. No, cioè, in realtà anche con gli altri suoi due amici. E lo so che tu ora starai per arrabbiarti, dicendomi che mi sono messa in un casino, ma non serve dirmelo, perché lo so già." Si morse il labbro quando la cugina fermò di colpo la macchina.
Porca puttana, sono finita.
Ora tutte e due si stavano guardando. Vicky la guardava scioccata, Avril preoccupata.
"E' per questo che oggi piangevi?" 
"Sì. Anzi, non proprio. Michael mi ha baciata e poi mi ha urlato contro."
Questo non dovevo dirlo.
"Oh mio dio." Dire che era sconvolta era dir poco.
"Già." Avril sospirò.
"L'unica cosa che ti avevo chiesto di fare, non l'hai fatta. Non ti capisco, davvero." Si passò nervosamente una mano fra i capelli lunghi e "Sei nella merda" affermò.
Avril si sarebbe aspettata una reazione diversa. Avrebbe preferito gli schiamazzi della cugina, invece si era sentita solo dire di essere nei casini. 
Nel frattempo la macchina era ripartita.
"Ti hanno fatto qualcosa di male?" la interrogò.
Ci pensò su e optò per un "No". E si sentì davvero male in quel momento. Capì di essere sola, che per uscire da quella merda avrebbe dovuto affidarsi solo a se stessa. Vicky probabilmente adesso la considerava un caso perso, e avrebbe dunque dovuto ritrovarsi da sola.
La suoneria di un cellulare si propagò nella Range Rover.
Il messaggio, da un numero sconosciuto, andava dritto al punto.
 
"Hai fatto bene a mentire, piccola Avril. Non ti credevo così intelligente."
 
Ogni muscolo della ragazza aveva subito un'istantanea paralisi. Aveva gli occhi puntati sullo schermo e le mani che reggevano il telefono erano completamente tremanti. 
Si girò a guardare la cugina e per fortuna era ancora intenta a guidare.
Decise di rispondere.
 
"Chi sei?" digitò.
 
Bloccò lo schermo e tenne quell'aggeggio ancora tra le mani, aspettando una risposta con ansia.
 
"Due."






 

Hei people!

Ok, ok. Avete il diritto di decapitarmi. Avevo detto che avrei aggiornato prima, ma non l'ho fatto. Il problema è che ho davvero troppi compiti da fare lol
Anywayyyyyy. Nelle recensioni mi scrivete in molte che avreste voluto anche Ashton nella ff. Lo so, perdonatemi!
Ah, ho preso una frase che c'è nel capitolo da Tumblr, ora sinceramente non ricordo neanche quale fosse, l'ho scritto alle quattro di notte, scusate lmao
Voglio ringraziare tutte le bellissime 60 personcine che hanno messo la storia nelle seguite e le 44 meraviglie nelle preferite. Che poi il primo capitolo ha raggiunto le 1000 visualizzazioni!
Voi non lo sapete, ma io vi voglio proprio tanto bene. 
E voi, lettori fantasma, fatevi sentire con una recensione, così ho più opinioni e saprei dove migliorare :)
Detto questo, vi saluto. 


E congratulazioni a Zayn e Perrie!
Ok, questo non c'entrava niente, scusatemi lol

Bye!

il mio twitter: funklou
quello di Martina: danswtr
(che mi manca dato che è in vacanza cc)
  
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