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Autore: AddyOswald    22/08/2013    2 recensioni
Questa storia parla di Cora Hale, più specificamente del suo rapporto con Derek e della relazione che andrà ad instaurare con Isaac. Parte dalla terza stagione, anche se i fatti e gli avvenimenti saranno diversi da quelli del telefilm. Cora dovrà re-instaurare il rapporto con suo fratello, dopo tanto tempo che lo aveva creduto morto, adeguarsi ad un nuovo inizio nno sarà facile per lei, fin da subito Isaac si avvicinerà a lei, ma i due hanno ancora molta strada da fare prima di capire quale rapporto li leghi.
{IsaacXCora ♥
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Cora Hale, Derek Hale, Isaac Lahey, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Erano già passate due settimane, ed io mi ero ripresa del tutto.
In quei giorni Beacon Hills sembrava una calma cittadina normale,

ma ognuno di noi sapeva che era solamente la quiete prima della tempesta.
Nessuno lo diceva apertamente, nessuno sapeva spiegare il perchè di quella sensazione,

ma sapevamo che era così.
Dicono che le persone che se ne stanno per andare in qualche modo riescono a sentirlo.

Certi credono pure che si possa capire dai loro occhi.

Le persone che se ne stanno andando hanno gli occhi più lucidi,

e a loro volta loro vedono tutto in maniera differente.

Come se ogni cosa fosse più chiara.
Avrei tanto voluto guardare ognuno dei miei amici negli occhi quel giorno,

e capire quale di loro sarebbe sopravvissuto, e quale invece se ne sarebbe andato.

Avrei voluto avere il tempo di impedirlo, o se proprio non potevo, di salutarlo, di prepararmi a quell'addio. 

Ma nei loro occhi vedevo solamente preoccupazione, angoscia, terrore.
Nei loro pensieri c'era un padre un pò scettico, una madre indifesa e sola,

una vita ancora da vivere, premi Nobel da vincere, potere da conquistare, esperienze da fare..
- L'eclissi lunare è stanotte, non c'è più tempo.. -

Disse Derek, chinando il capo verso la mappa con cui cercavamo di capire lo schema degli omicidi.

Guardai Jennifer, Derek aveva voluto che restasse da noi,

diceva che sarebbe stata più al sicuro, ma non sembrava poi così spaventata.
Sapevo che mio fratello aveva il suo fascino, ma lei non aveva fatto una piega

quando l'aveva visto uccidere Boyd per mano degli Alpha. 

- Saremo senza poteri, questo vuol dire che ognuno di voi non dovrà uscire da qui!

Solamente io e Scott ci daremo da fare per porre fine a tutto questo, sono stato chiaro? -
Annuimmo tutti, anche se eravamo tutti contrariati sul lasciare Scott e Derek da soli,

volevamo aiutare.. ma sapevamo i rischi, e sapevamo che i piani di Derek erano sempre i migliori.


- Le porte sono blindate, le finestre anche. Non c'è modo di uscire né di entrare.. -

disse Isaac, controllando tutto per l'ennesima volta.

Derek e Scott erano usciti già da un'oretta, e continuavo a controllare il cellulare in speranza di qualche novità.
- Andrà tutto bene, sanno quello che fanno.. -

Disse Isaac, cingendomi le spalle con un braccio.
- Quindi voi due.. - Stiles indicò me e poi Isaac

– e sei ancora vivo? Complimenti amico! - aggiunse poi, indicando Isaac.
Ridemmo. - Sì, noi due. E Derek è stato più comprensivo di come mi aspettassi..
Lasciai un attimo gli altri per raggiungere Jennifer,

che stava seduta in un angolo tutta sola.

Pareva spaventata, così mi avvicinai sedendomi accanto a lei.
- Ehi, andrà tutto bene. Non ti preoccupare! -

dissi, cercando di confortarla.. anche se in realtà ero la prima ad essere spaventata.
- Non sono abituata a tutte queste cose, come fate ad essere così tranquilli?
- Non lo siamo.. Cerchiamo di nascondere l'angoscia, non permettiamo che ci logori..
Sospirai guardando Isaac,

l'unico motivo per cui riuscivo a mantenere la calma era perchè lui era lì con me.

Solamente la sua presenza riusciva a calmarmi.

I suoi occhi mi negavano di andare nel panico.
- Perchè non vai di la con Stiles e Lydia a mangiare qualcosa? Io torno subito..
Mi alzai raggiungendolo, lo presi per mano e andai nell'altra stanza.
- E' successo qualcosa? - mi chiese, preoccupato.
- No, volevo solo rimanere un pò da sola con te..
- Andrà tutto bene, ok? Te lo prometto..
Scossi la testa. - Vorrei essere lì fuori, ad aiutare in qualche modo.. Mi sento inutile.
- Derek sa quello che fa, e anche Scott.. Tranquilla, siamo in buone mani.
Mi sollevò il viso appoggiandomi il palmo della mano sul mento.

- Come fai? Riesci a tranquillizzarmi sempre.. Quando sono con te ho sempre la sensazione che andrà tutto bene..
- Perchè ti amo, e voglio che tu ti senta bene.

- Lo disse con semplicità, con talmente tanta semplicità che mi ci vollero

alcuni secondi per riuscire a collegare il senso di quelle parole.
- Cosa? - chiesi sorpresa.
Lui si grattò la testa. - Cioè..
- Hai detto che mi ami?
- L'ho fatto?
- L'hai fatto. - Sorrisi.
- Beh, non è una cosa brutta.. vero? - mi guardò incerto.
Scossi la testa. - Non lo è. E' una cosa stupenda, soprattutto perchè ti amo anche io.
Mi guardò più sorpreso che mai, per poi baciarmi dolcemente.

- Oh Cora Hale, finalmente delle parole dolci escono da quella bocca!
Scoppiai a ridere. - Adesso mica ci farai l'abitudine, vero?
Sentii tossire, mi voltai di scatto vedendo Stiles.
- Mi spiace interrompervi ma.. Derek e Scott hanno trovato il Nemeton, i genitori stanno bene –

sembrava sollevato per questa notizia, suo padre si trovava li

- ma del Darach non c'è traccia.. Stanno portando gli altri a casa, poi usciranno nuovamente per cercarlo.
- Non lo troveranno facilmente..

- ci voltammo tutti e tre sentendo la voce di Jennifer,

l'eclissi lunare si stava per inalzare nel cielo, e il suo volto cambiò completamente da un istante all'altro.
Un viso completamente rovinato,

tanto da non sembrare più nemmeno un viso,

e un urlo agghiacciante che mi fece mettere le mani davanti alle orecchie.
- Sei tu! - gridai.

Non potevo crederci.. Mio fratello ne sarebbe stato distrutto.

Non era il tipo da affezionarsi facilmente alle persone, aveva deciso di fidarsi di Jennifer..

Sentii una grandissima rabbia dentro di me, ma non riuscii a trasformarmi.
Ormai l'eclissi era arrivata.


 

 

 

 


- che cosa vuoi da noi?
- Cosa voglio da voi? -

Rise – che cosa posso volere da un branco di adolescenti?

L'unico motivo per cui mi trovo qui è per impedirvi di far fallire il mio piano.

Oh a proposito, il telefono di tuo fratello! -

mi lanciò il telefono di Derek – a quanto pare qualcuno non è riuscito così bene nel suo intento come credeva..
- Derek non la prenderà tanto bene.. - borbottò Isaac, cercando un modo per aprire le finestre.
- E' inutile che ci provi, ricciolino. L'hai detto tu stesso: non si può ne entrare ne uscire..

- continuavo a tenere gli occhi su Jennifer. Non potevo credere che fosse riuscita ad ingannarci tutti.
Avevo sospettato di chiunque, persino di Deaton, ma non di lei..
Ripensai nuovamente a mio fratello, dopo tutto ciò che aveva dovuto passare.
- Perchè ci stai facendo questo? Perchè uccidere tutte quelle persone! - gridai
- Dopo aver visto il mio volto, la giusta domanda da porsi sarebbe..

perchè no? Hai idea di quanto ci voglia per apparire normale? Di quanto potere io necessiti? -
- Se solo provi a fare del male a mio padre.. - disse Stiles, a denti stretti.
- Cosa? Mi colpisci con la tua mazza da baseball?

- Jennifer scoppiò a ridere. - Nessuno di voi può fare nulla per fermarmi, nessuno.









Mancavano ancora nove minuti alla fine dell'eclissi, strinsi i pugni guardando Jennifer.
- Lo sai quanti anni sono rimasta sola?

Lo sai quant'è passato dal giorno in cui ho perso tutta la mia famiglia?

SEI. SEI lunghi anni. Qualcuno ha ferito anche me, di certo non mi hanno sfigurato il viso,

ma il mio cuore ha dovuto superarne di graffi.

Eppure non mi metto ad uccidere gente per diventare più potente. -

Dissi avvicinandomi sempre di più a lei.

Dentro di me sentivo un misto di emozioni che non avevo più provato dalla sera dell'incendio:

rabbia, dolore, paura, ma allo stesso tempo coraggio, adrenalina.
- E lo sai, in questi sei anni, qual'è stata la persona che mi è mancata di più? Mio fratello.

Sì, la stessa persona di cui tu ti sei servita in questi ultimi mesi, solamente per arrivare a questo punto.

Ad un tuo malato scopo. Lo sai chi altro ha sofferto in questi maledettissimi sei anni?

Lui. Non lo ammetterà nemmeno sotto tortura, ma si è sentito solo,

probabilmente avrà anche pianto, in solitudine, e la sai un'altra cosa?

Nessuno dei due ha smesso di pensarci, probabilmente non lo faremo mai,

ma ora siamo di nuovo insieme. Io ci sono per lui, e lui c'è per me.

Quindi TU. Razza di mostro, e non lo dico per il tuo aspetto,

ma per quanta malvagità può portare il tuo cuore, non porterai altro dolore nella vita di mio fratello. -
- Fermati Cora.. - sentii sussurrare Isaac.

Ma nessuno poteva fermarmi in quel momento.
- Che cosa vuoi farmi, ragazzina? -

Jennifer sembrava divertita, poco curante di tutto ciò che avevo appena detto,

il che mi fece arrabbiare ancora di più.
- Non ti permetterò di fargli del male! - gridai con tutto il fiato che avevo in gola.

All'improvviso un ringhio uscì insieme a quelle parole, e i miei occhi divennero di un giallo acceso.

Per un istante pensai che l'eclissi fosse finita, ma lei era ancora la, alta nel cielo.
Anche la sensazione che sentivo era diversa da quella della luna piena,

mi sentivo più forte, e tutta l'adrelina che sentivo prima si era moltiplicata.
Le saltai addosso, a sua sorpresa, e cominciai a graffiarle il viso e le braccia, quasi in preda all'ira più assoluta.
- E' impossibile, l'eclissi.. - cercava di spingermi via,

ma sentivo dentro di me un potere che non avevo mai avuto, nemmeno quella notte in banca, quando rividi Derek.
Il solo pensiero che lei potesse ferirlo, che potesse farlo star male, mi scatenava un istinto omicida mai provato.
Poco dopo fù a terra, e io sopra di lei.
Ne Isaac ne gli altri cercarono di fermarmi, sapevano che non ci sarebbero riusciti.
Era lì, sotto di me, volevo ucciderla per tutto quello che aveva fatto,

per tutte le persone che aveva ucciso. Volevo fargliela pagare, volevo porre fine alla sua vita, non meritava di esistere.
- Che cosa aspetti? Uccidimi, salva i tuoi amichetti. -

Quel sorriso beffardo non spariva mai dal suo viso.
In quel momento mi bloccai, nei suoi occhi riuscii a vedere il mio riflesso:

un lupo sul punto di uccidere la sua preda. Questo vedevo.
Io non ero così, io non uccidevo.

Non avevo mai voluto farlo, gli Hale non erano degli assassini.

I nostri genitori non ci avevano mai educato ad esserlo.
Non potevo tradire così la mia famiglia, non potevo essere qualcosa che non ero destinata ad essere.

Non aveva importanza quanto fosse per difesa, quella riflessa in quegli occhi malvagi non potevo essere io.
I miei occhi tornarono del loro colore naturale, e lasciando la presa dalle sue braccia la guardai.
- No. Io non sono come te, e non lo diventerò..
Mi sollevai da terra lasciandola liberarsi. Si alzò anche lei, pronta nuovamente all'attacco.
- Nemmeno io, ma posso fare un'eccezione. -

All'improvviso un lunghissimo bastone di legno, cosparso di alloro,

trafisse lo stomaco a Jennifer, facendola cadere per terra, nel suo aspetto naturale.
Alzai lo sguardo giusto in tempo per vedere mio fratello correre incontro a me, ed abbracciarmi.
- Stai bene? Non ti ha fatto del male, vero?
Mi strinsi nel suo abbraccio, socchiudendo gli occhi. - Mi dispiace..
- Shh.. di cosa? - mi accarezzava i capelli, come se nulla fosse successo.

Come se la sua fidanzata non fosse appena morta, uccisa da lui soprattutto.
- Non.. non meritavi anche questo, lei.. tu ci tenevi a lei.
Lo sentii sospirare. Era un sospiro pieno di dolore, ormai lo riconoscevo.

- Supererò anche questa. Una volta ti dissi che un giorno sarei diventato più potente solamente con te al mio fianco, ricordi?

Eravamo solamente due bambini, ma penso che valga ancora.. -

 

 

 

 

 

 

 

 



- Come sono riuscita a trasformarmi durante l'eclissi? Pensavo fosse impossibile..
- Dovrebbe. - Disse Peter.

- Ma sei restata privata del potere della luna piena per tre mesi, l'energia si è accumulata nel tuo corpo

a tal punto di sfogarsi nel momento più impensabile. Solitamente quest'energia non viene sprigionata subito,

anzi, certi non riescono proprio a liberarsene..

Rimane dentro, per sempre. Ma a volte capita,

che una particolare situazione ti faccia sentire così arrabbiato che..

Eccola lì, tutta l'energia accumulata fuoriesce. -
Guardai Derek, sorridendo. - Penso di aver capito..
- Derek e le sue fidanzate psicopatiche possono fare quest'effetto.. -

borbottò Stiles, alché Derek gli lanciò uno dei sue sguardi fulminanti. - Ok, non dico più nulla.
- Possiamo stare tranquilli ora, vero? Non c'è nessun'altra creatura strana che si aggira in città, giusto? - chiese Lydia.
- Beh almeno che Jackson non decida di tornare, sempre parlando di ex psicopatici,

penso che possiamo restare tranquilli per un pò. - Rispose Stiles.

 

 

 

 

 




- Quindii.. Ora che finalmente è tutto finito, posso avere l'onore di trascorrere un'intera giornata con te,

senza il pericolo di rischiare la vita? - disse Isaac, mentre sistemavamo un pò il casino creato la sera prima.
- Vedremo, se non trovo di meglio da fare! - risposi con una smorfia.
- Ehi! - disse attirandomi verso di lui. - Sei mia, non hai di meglio da fare.
- Sono tua. - Risposi dolcemente – e non potrei trovare di meglio da fare nemmeno volendo.
- Ora baciami.
Lo baciai dolcemente, alzandomi sulle punte.
- Che ne dici se continuiamo a pulire dopo? - mi sussurrò, stringendomi di più a sé.
- E nel frattempo che cosa vorresti fare, Lahey? - chiesi maliziosamente.
- Vieni con me..
Mi prese la mano, portandomi sino al piano di sopra, in quella che era la sua camera.
- Derek non l'ha ancora messa apposto, magari gli manchi. - Dissi quasi scherzando.
- Magari prima o poi tornerò, per starti più vicino. -

Mi cinse i fianchi, e sedendosi sul letto mi fece sedere il braccio a lui.
- Non te lo permetterà mai, sapendo quello che c'è tra di noi.
- E cosa c'è tra di noi, Hale? Sentiamo.. - rispose malizioso, mordicchiandomi il labbro inferiore.
- Lo chiamano amore, e fino a poco tempo fa era la mia debolezza..
Sorrise dolcemente e mi fece stendere sul letto, delicatamente, per poi guardarmi.

Le sue mani partirono dai miei fianchi, e arrivarono fino alle mie caviglie,

sospirai accarezzandogli la schiena. Mi tolse la maglietta, senza fretta, osservando ogni centimetro del mio corpo.
C'era dolcezza nei suoi sguardi e nei suoi tocchi, nessuno mi aveva mai guardata così.
Si sfilò la maglietta a sua volta, e sdraiandosi su di me, senza fare pressione, prese a baciarmi il collo.
Ebbi un fremito.
- Vuoi che mi fermi? - Chiese, preoccupato.
Sorrisi. - No, ti prego..
- Ne sei sicura? Non voglio fare nulla che tu non voglia, lo sai che ti amo..
Sorrisi a quelle parole, ogni volta che me le diceva mi sentivo in paradiso.
- Sono sicura, non c'è nulla che non farei con te.
Riprese a baciarmi il collo, per poi scendere fino al petto, all'ombelico,

e si fermò in mezzo alle cosce, levandomi i pantaloncini e gli slip.

Socchiusi gli occhi, ero in imbarazzo.
Era la prima volta che mi trovavo nuda davanti ad una persona di cui mi importava davvero.
Sembrò esitare qualche secondo, ma poi sentii la sua mano premere contro la mia intimità, facendomi gemere dal piacere.
I movimenti si fecero più irruenti, e quando mi sentì

abbastanza bagnata introdusse due dita, senza che me lo aspettassi.
Cacciai un urletto, incapace di resistere.

Mi morsi forte le labbra cercando un contegno.
Nessuno si era mai degnato di dormarmi piacere, non così come Isaac.

Tutte le volte che ero stata a letto con qualcuno, era stato solamente per piacere dell'altro.

Nessuno mi aveva mai toccata con così tanta cura, come se fossi qualcosa di prezioso,

e soprattutto nessuno si era mai preoccupato di darmi piacere in quel modo.
Invece Isaac sembrava che sapesse perfettamente cosa fare per farmi impazzire.
Ovviamente aveva più esperienza di me, che ero stata letto con poche persone, ma non era solo quello.
Forse è vero quello che dicono: c'è differenza tra sesso e amore.
Ero sul punto di venire, quando sentii le sue dita uscire da dentro di me, e alzai un pò lo sguardo, confusa.
- No, non così, piccola. -

Si sbottonò i pantaloni, la sua erezione era ben visibile dai boxer,

e mi avvicinai per levarglieli, sfiorandogli volontariamente il sesso eccitato.

Sentii un sospiro uscire dalla sua bocca, poi mi fece sdraiare nuovamente. 

- Pronta?
Annuii. Lo sentii improvvisamente dentro di me.

Strinsi le lenzuola tra i pugni, quasi strappandole, inarcai il bacino verso di lui, cercando di assecondare le sue spinte.
- Cora.. Cora..
- Isaac.. - Ognuno sussurrava il nome dell'altro, mentre i nostri corpi si fondevano in uno solo.
Posso dire con precisione che quella fu la prima volta in cui feci l'amore, quello vero.
Non vi era nulla di volgare, nulla di affrettato o dato per scontato.
Ogni piccolo bacio, ogni carezza, aumentava la passione di quell'istante.
- Sto.. sto per.. - non riuscii a finire la frase, l'orgasmo si impossessò di me,

facendomi inarcare la schiena e gemere forte dal piacere.

Isaac venne poco dopo di me, stringendomi forte le mani.
Mi acasciai sul letto, e lui fece lo stesso accanto a me, mi coprii con un lenzuolo e lo guardai.
- è stato fantastico.. - dissi piano.
- lo è stato, e tu lo sei.. - rispose, dandomi un bacio.
Mi accoccolai tra le sue braccia, socchiudendo gli occhi. Non mi sbagliavo, era veramente il paradiso.  





*ANGOLO AUTRICE*

non sono abituata a descrivere le scene hot, chiedo venia o.o 

Anyway, siamo quasi alla conclusione :3 

  
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