L'orologio segnava le appena le due di mattina,ed io mi ritrovavo ancora lì. Nonostante l'avessi promesso era ricaduta di nuovo nella tentazione. Non volevo più pensare a lui ma nn potevo farne a meno. Era tutta colpa sua. Cercavo di odiarlo,dandogli la colpa,vedendo tutti i suoi difetti. Si era comportato da emerito stronzo con me. Ma nonostante tutto come un idiota io lo amo. Amo i suoi capelli,amo la sua pelle,amo il suo odore di dopobarba,amo i suoi occhi,che per la prima volta vidi sinceri quel fatidico giorno in cui ci baciammo. Mai sul suo volto vi erano tracce di allegria e gioia ma di tristezza e angoscia. Ed io ti ho capito. Io ti ho aiutato quando tutti ti hanno abbandonato. Io ho lasciato le cose più care a me per starti accanto. Ma nn te l'ho mai fatto pesare. Perchè io ti amo. E credevo che anche tu mi amassi,ma dopo quella notte ogni mia certezza è svanita nel nulla,andata via insieme a te. Mi sembra di sentire la tua calda voce,che mi chiama. Il tuo sorriso mi perseguita nn appena chiudo gli occhi. La tua risata cristallina,per qualcosa di stupido che ho fatto o che ho detto,mi risuona come musica nelle orecchie. Il tuo sguardo che si posa su di me e riesce a leggermi l'anima,scrutandola fino in fondo e capire senza una parola cosa volevo inutilmente cercare di nascondere. Le tue labbra,che desiderose si posavano su di me. Non so se tu ripensi mai a me,ma io nn faccio altro. Piango,piango e piango. Come un idiota. Sai che ho sempre odiato farlo ma ogni cosa mi ricorda te. E mentre sul mio viso,un tempo tuo,scorrono delle lacrime da troppo tempo trattenute mi sembra di rivederti davanti a me. Basta. Non voglio più soffrire. Voglio riuscire a dimenticarti. Bevo un altro sorso del mio ventunesimo bicchiere di martini e sgrano gli occhi per far scomparire la tua immagine,ormai fissa nella mia mente ma soprattutto nel mio cuore. è come se fossi qui davanti a me. Il tintinnio di piccole campanelline segnala che qualcuno è entrato nel locale ed è qui che voltandomi ti vedo. Mi guardi. Mi alzò,facendo cadere la sedia su cui ero seduta. Ti vedo. Non sei una visione.Ti avvicini con passo lento ed asciughi le lacrime che solcano sul mio volto. Resto ferma,non sò cosa fare. Quando tu mi afferri e mi stringi in un abbraccio,caldo,protettivo,e mi baci prendendo delicatamente il mio volto come se fosse la cosa più prezioni che avessi. Ti amo. Ti amo. E non smetterò mai di dirlo.