La luce era debole come un respiro affannato. Gli ultimi raggi di sole lambivano un poco il suo viso madreperlaceo. L' aria era impregnata di un calore innaturale,che svuotava l ' anima e allo stesso tempo la riempiva di desiderio. Luna camminava, il passo sfuggente, quasi irraggiungibile. Il cielo iniziava a tingersi di un rosa purpureo,le nuvole erano incostanti come i suoi pensieri. La musica le affondava nelle orecchie, facendola scivolare lentamente in quel dolce oblio,la tanto desiderata estraneazione. Luna si portò una mano alla nuca imperlata di sudore,le sue dita raggiunsero le piccole estremità dei suoi ormai corti capelli corvini. “è un sollievo averli tagliati” pensò mentre proseguiva nella sua abituale passeggiata serale. Una brezza improvvisa la fece un poco sussultare dal piacere,solo per poi rendersi conto che in realtà c' era ben poco per cui sorridere. Si tolse gli auricolari con insolita violenza, le chiome degli alberi cominciavano già ad ingiallirsi, il lugubre canto delle cicale si spargeva come tante piccole lucciole nell' aria della sera. “ è solo una fase.” sussurrò Luna quasi non accorgendosi di averla pronunciata ad alta voce. Non c' era nessuno vicino a lei, solo macchine che le passavano accanto,indifferenti. “ è solo una fase. Passerà” ma il canto si fece più insistente,invadendo i suoi pensieri. Riusciva a distinguere delle voci,un monito che non la risparmiava mai,neanche quando tentava di sfuggirgli. Che cosa stava facendo? Luna scrollò il capo,come a voler scacciare quelle voci silenziose,ma sapeva che non sarebbe rimasta sola a lungo. Sarebbero tornate,come sempre.