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Autore: AsanoLight    22/08/2013    1 recensioni
Una raccolta di Drabbles e Short-Fic, alcune basate sulla pairing HiratoxAkari.
Vari inserti con Tokitatsu, Gareki e Yogi.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Akari, Altri, Hirato, Tokitatsu, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie '♣ Karneval Parade'
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Gareki sdraiava tediato nel letto della camera che gli era stato permesso di utilizzare a bordo della Prima Nave di Circus.
Dopo un'intera giornata di lavoro al servizio di Kiichi, aveva finalmente potuto concedersi un po' di meritato riposo.
Girò una pagina della rivista che aveva raccattato dallo studio di Tsukitachi, con immagini e contenuti poco appropriati, data la sua età.
Nai riposava nel letto accanto al suo, il respiro tranquillo e sommesso, il fiato corto. Sembrava proprio un animale.
Effettivamente, lo era. Ma talvolta Gareki tendeva a dimenticare quest'ultimo particolare.
 
«Vedo che te la spassi bene», Kiichi entrò nella camera senza nemmeno bussare alla porta, fulminando il moro con lo sguardo e noncurante del rischio di svegliare il povero niji.
Non le diede nessuna soddisfazione e trattenne lo sguardo fisso sul giornalino, voltando pagina: «Mi arrangio come posso».
«Che diavolo stai leggendo?», domandò impertinente con iattanza, passandosi una mano tra i suoi boccoli cerulei, «Non saranno quelle stupide riviste di automobili che piacciono tanto a voi maschi...»
«E se così fosse?», chiese Gareki di rimando, con un palmo si reggeva il mento mentre distoglieva lo sguardo dalle nude figure posandolo sulla coetanea, «Ti da forse fastidio?».
 
Kiichi aggrottò la fronte e si appoggiò con il dorso della schiena allo stipite della porta, trattenendo le braccia conserte.
«Mi sto annoiando. E a morte. Tsukitachi è andato da Hirato da quei bambocci della Seconda Nave, Jiki è la solita palla al piede ed i conigli non hanno nulla di divertente da raccontare. Non mi ascoltano nemmeno».
«E pretendi dunque che io ti ascolti, dato che nessun'altro in questa Nave lo fa?», chiese Gareki con ilarità, «Come se a me interessasse-».
 
«Segreti»
 
Il moro inarcò un sopracciglio curiosamente ed invitò la ragazzina a ripetersi.
 
«Io conosco i segreti di chiunque. E' un'offerta speciale, solo per oggi hai l'opportunità di conoscere i fatti degli altri gratuitamente».
"Gratuitamente?", si domandò il giovane perplesso, tra sé e sé, "Perché, solitamente c'è anche un prezzo da pagare?".
Sospirò e concluse che alla fine sarebbe valsa la pena provare, d'altronde non avrebbe avuto nulla da perderci.
 
«Bada bene, le mie informazioni sono sicure al cento per cento!», fece spiegandosi la ragazzina dagli azzurri capelli, «Faccio molto affidamento sul mio 'sesto senso'!».
Allo sguardo perplesso ed al contempo interrogativo di Gareki, rispose in maniera saccente presentando uno dei suoi 'segreti'.
 
«Per esempio, sai che Tukumo-senpai ha un debole per il secondo comandante Hirato?», disse Kiichi enfatizzando la frase con un vivace tono di voce, «L'ultima volta che l'ho vista aveva le occhiaie che le arrivavano fino al pavimento e non importava quanto la incalzassi, non ha voluto dirmi a cosa stava lavorando, né che cosa che l'aveva trattenuta in piedi fino a notte tarda! Ma ho motivo di pensare che stia cercando di fare un pupazzo di peluche per lui!».
Gareki assentì pensieroso. In effetti aveva notato anche lui la dedizione di Tsukumo nell'imparare a cucire e gli era parso di intravedere degli abbozzi di progetto sparsi sulla scrivania della sua camera, l'ultima volta che c'era entrato. Sospirò. Beh, poteva anche essere una coincidenza.
«Chi ti conferma che lo stesse facendo per Hirato anziché qualcun'altro?», chiese scetticamente.
«Il mio sesto senso!»
"Andiamo bene"
 
«Vuoi sentirne un'altra?», domandò Kiichi, sempre più gasata, «Tutti i mesi, Jiki, va sempre dal parrucchiere a tingersi i capelli perché sta invecchiando e gli vengono grigi! Lui continua a ripetere che lo fa per farsi riconoscere da Eva -poverino, è convinto che Eva non ci veda bene e parla proprio lui che è un quattrocchi di prima categoria!- ma, seriamente, chi vuoi che gli creda? E' ovvio che lo fa per altre ragioni».
"Conoscendo la tua simpatia per quel ragazzo, tenderei più a considerare il fatto che tu adori essere incredibilmente cattiva con lui".
Gareki sospirò, rimpiangendo il momento nel quale acconsentì ad ascoltare quella rivista di gossip vivente qual'era Kiichi.
 
«E non è finita qui!», esultò ancora vivacemente, «Sai che Yogi dorme con la luce accesa?».
Inarcò un sopracciglio. Gli era capitato di passare davanti alla sua camera alle più disparate ore notturne, intento ad elucubrare, meditando sul suo passato e sulla sua vita, e più di una volta aveva visto la luce accesa.
 
«Yogi in realtà ha paura che qualche mostro lo aggredisca nel sonno e spera di scacciarlo tenendo la lampadina accesa!».
«Il tuo sesto senso ti dice tutto questo?», le chiese sempre più perplesso Gareki.
Kiichi annuì: «Certo! Sono informazioni di cui ti puoi fidare!».
 
«Capisco»
 
Piegò le labbra in un compiaciuto ghigno e riaprì la sua rivista.
La ragazzina lo stava ancora guardando insoddisfatta.
Gareki poteva leggerglielo in faccia, non se ne sarebbe andata finché lui non avrebbe pagato per quelle 'gratuite' informazioni.
 
«Ora ti dirò invece io, cosa mi suggerisce il mio 'sesto senso
 
«Quel quattrocchi», disse spiegandosi, «Cerca di nasconderlo ma qualcosa mi dice che è innamorato perso di quel dottore alla Torre di Ricerca».
«Ah!», esclamò Kiichi sdegnata, «E' l'insinuazione più ridicola che abbia mai sentito in tutta la mia vita!».
«Peccato tu non mi creda, ma ti capisco», replicò Gareki soddisfatto, «Nemmeno io ci ho creduto, finché non ho visto i succhiotti che aveva ben nascosti sulla nuca e lo sguardo compiaciuto del caro comandante».
 
Kiichi arrossì e, senza aggiungere altro, sortì mentre il volto puerile del ragazzo s'illuminava di un radioso sorriso.
Guardò Nai riposare, e si rasserenò all'idea che quest'ultimo non avesse fatto altro che dormire, risparmiandosi quella larga parentesi di segreti.
 
Nella vita ci sono cose che possono essere dette, cose che possono essere fatte.
E poi, ci sono quelle fatte per essere condivise di nascosto. Quelle sono le più belle.
 
Quelle sono i segreti.
   
 
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