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Autore: SofiDubhe94    22/08/2013    11 recensioni
Clary è sparita da due anni. Volatilizzata, scomparsa. La vita di Simon è stata sconvolta proprio quando, gridando il suo nome, non ha avuto più risposta. E così quella di Jace e di tutti i loro amici. Jace ha passato due anni a cercarla in giro per il mondo e ancora adesso intraprende inutili e pericolosi viaggi solo per riportarla a casa. Sono stati due anni di disperazione e di terrore, di pianti, di normalità. Simon passa molte delle sue serate assieme ad Isabelle, Alec e cibo cinese, all'Istituto, pregando che Jace ritrovi Clary. Tutto cambia quando due sconosciute figure arrivano all'Istituto e vi entrano senza difficoltà. Sono un uomo ed una donna, giovani e vecchi allo stesso tempo, come se avessero passato insieme gli anni ed i secoli. Sono Tessa e Jem, la mutaforma e il Cacciatore. Dicono di sapere come trovare Clary, come salvarla, ma che solo Magnus e Jace hanno il potere sufficiente per aiutarli. La speranza infiamma di nuovo i cuori dei ragazzi, che trovano di nuovo qualcosa per cui combattere. Non sanno, però, che il loro nemico si è fortificato, nel tempo, e che Clary potrebbe non essere più la ragazza che avevano conosciuto...
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Simon Lewis, Theresa Gray, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CLARY

 
Due anni prima…
 
            «È fatta, no?» domandò, stringendo il braccio di Jace «Abbiamo vinto».
Il cacciatore annuì, sorridendole e guardandola come fosse la cosa più bella ed importante dell’intero universo. Clary amava sentirsi guardare in quel modo da Jace. E amava lui. Finalmente era giunto il momento della pace e di riprendere a vivere serenamente.
Si strinse a lui e si incamminarono insieme per raggiungere il resto del gruppo. L’edificio era grande ed imponente, con soffitti a perdita d’occhio e saloni illimitati. I resti del combattimento giacevano a terra, rovinando quel quadro idilliaco: assi spezzate, pezzi di cemento, cadaveri. Ma la battaglia era finita ed avevano vinto. Clary si tirò indietro i ricci rossi, resi crespi e disordinati dalla foga del combattimento, e raggiunse Simon.
Lui ed Isabelle stavano ridendo e, pochi metri più indietro di loro c’erano anche Alec, Maia e Jordan. Clary trasse un sospiro di sollievo: stavano tutti bene.
Quando lei e Jace erano stati separati dal resto del gruppo, aveva davvero temuto che potesse accadere qualcosa di terribile. Sapere che invece tutti stavano bene era un sollievo enorme.
In piedi alla destra di Simon, Clary si voltò verso Jace, che li stava raggiungendo, quindi gli sorrise.
Un attimo dopo fu l’inferno.
 
Il rumore dell’esplosione l’assordò per diversi minuti, abbastanza per sentire delle forti braccia afferrarla e trascinarla via nella foga del momento. Si ribellò, si dimenò, gridò, ma l’eco dell’esplosione, protratto dall’acustica dell’edificio annullò ogni suo sforzo. Sentì un dolore alla testa, del sangue colarle sugli occhi ed accecarla.
La risata sguaiata di un uomo.
Poi tutto finì.
 
Le lenzuola erano bianche e soffici, come le piume delle ali di un angelo, si trovò a pensare Clary, appena riemersa da un sonno agitato e confuso. Si guardò attorno, sperando di essere a casa, o all’Istituto, o da Simon, o da Luke. Ma la stanza che la stava accogliendo non aveva nulla di familiare nella sua memoria. Provò a muoversi, scoprendo di avere entrambi i polsi legati. Si sarebbe messa a gridare, ma non voleva che il suo rapitore – chiunque egli fosse – scoprisse che era già sveglia: le occorreva più tempo per mettere a punto un buon piano.
Se solo avesse avuto con sé uno stilo! Avrebbe disegnato una runa e sarebbe potuta scappare in un batter d’occhio. Avrebbe ritrovato Jace, e sua madre, e Simon. E la sua vita, probabilmente. Gemette debolmente nel vano tentativo di spezzare le cinghie che la costringevano a stare distesa su quel letto bianco e soffice.
Da quanto tempo si trovava lì, in quello stato di incoscienza? Si sentiva confusa, la testa le doleva terribilmente e non aveva idea nemmeno del perché si trovasse in quel luogo. Chi poteva averle fatto una cosa simile?
Lei e Jace avevano controllato di persona, dopo la battaglia: erano tutti morti. Tutti.
Qualcosa doveva essere sfuggito loro, un dettaglio così insignificante da divenire il più importante, ma proprio Clary non riusciva a ricordare.
Il primo ricordo presente nella sua memoria era il viso di Simon, poi quello di Jace. Un sorriso. E un’esplosione così violenta da averle fatto perdere l’udito per diversi secondi.
Jace l’avrebbe cercata e non si sarebbe mai arreso, almeno fino a che non l’avesse trovata.
Sei la mia ultima speranza, Jace Herondale, si disse, sforzandosi di non piangere, trovami, Jace, e riportami a casa.
La porta della stanza si aprì cigolando, e Clary fu di riflessi sufficientemente pronti per stendersi nuovamente e fingere di dormire, prestando singolare attenzione ad ogni rumore.
Udì dei passi sicuri ma lievi, proprio come se la persona che stava entrando non volesse destarla.
            «Hai visto, ragazzo? Dorme ancora» Clary sentì un uomo sussurrare, ma la sua voce era quanto di meno familiare avesse nella memoria «Sapevo che il mio piano avrebbe funzionato! Sono un genio, d’altronde!».
Una risata soffocata si unì alla prima voce.
Erano due le persone nella stanza, proprio come Clary aveva immediatamente intuito udendo i passi.
            «Sì, Magister, siete un genio. Mio padre ne sarà molto felice».
Clary dovette trattenersi per non mettersi ad urlare a squarciagola: sebbene non si decidesse nemmeno ad ammetterlo con se stessa, sapeva benissimo a chi apparteneva quella voce.


BACHECA DELL'AUTRICE: Siccome ieri è uscito il film in America ed Inghilterra ed io sono triste perché non potrò vederlo fino al 29, ho deciso di pubblicare il quarto capitolo della fanfiction. Finalmente - molti di voi penseranno - finalmente parla Clary e si sa qualcosa dal suo punto di vista. Ebbene, sì, questo è stato un capitolo di svolta, perché si comincia ad intuire chi sia stato a rapire Clary. Detto questo, spero che anche questo capitolo vi piaccia e spero che vorrete andare avanti a leggere. Come vi dico sempre, sono le vostre recensioni che mi spingono ad andare avanti quindi, se avete qualsiasi cosa da dirmi sul capitolo, fatelo, io accetterò qualsiasi commento e qualsiasi critica, perché mi aiuteranno a crescere e a migliorare. Non ho altro da aggiungere, perché ora voglio sentire i vostri pareri. Aggiornerò presto, ovviamente.
Grazie per aver letto, grazie alle 21 persone che hanno messo la storia nelle seguite, alle 16 che l'hanno inserita nelle preferite e anche a quelle 2 che ce l'hanno nelle ricordate. Poi, ovviamente, grazie a chi recensisce sempre, a chi mi fa notare cosa non va e cosa va. Grazie.

-Sofi

 

  
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