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Autore: BlackMoonRising    26/02/2008    6 recensioni
“Oggi il sole risplende su quello che rimane della Città dell’Ovest. I caldi raggi del sole accarezzano pietosi quello che rimane di case, vie, alberi.
Io, invece, non sento nemmeno il tepore dei raggi. Non c’è sole, per me, oggi.
Ieri è morto l’unico amico che avessi.”

La mia seconda one–shot racconta di Trunks e di cosa deve aver provato dopo la morte di Gohan, il suo migliore amico, il suo maestro, il suo fratello maggiore. In uno dei tanti giorni da sopravvissuti che, ormai, doveva trascorrere quotidianamente.
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi il sole risplende su quello che rimane della Città dell’Ovest. I caldi raggi del sole accarezzano pietosi quello che rimane di case, vie, alberi. Tira un vento leggero che non solleva la polvere come negli altri giorni, perché è piovuto da poco. Una bellissima giornata, si direbbe. I superstiti non desidererebbero altro.

Io, invece, non sento nemmeno il tepore dei raggi. Non c’è sole, per me, oggi.

Ieri è morto l’unico amico che avessi.

 

 

Avevo ancora male alla testa. Quando riuscii a reggermi in piedi, notai che dalla città che i cyborg stavano attaccando prima che io svenissi saliva fumo nero, nerissimo.  Tutto intorno era silenzio. Non si udivano i rumori di un combattimento, né di esplosioni.

“Male, molto male…”

Mi misi subito in volo, dovevo trovare Gohan. Non mi era rimasto nessun altro, a parte lui. Non potevo permettermi di perderlo.

Volavo sopra la città, e voltavo freneticamente gli occhi per individuare la tuta arancione del mio maestro. Pioveva, e l’acqua mi scivolava negli occhi, offuscando la mia vista. Le luci lampeggiavano rosse sui muri scuriti dalla pioggia. La mia ricerca procedeva a tratti, tra falsi allarmi e sospiri di sollievo.

“Magari Gohan non è morto, mi sta cercando dove mi aveva lasciato prima…”

Un secondo dopo, stavo atterrando precipitosamente a terra con il cuore in gola.

Una macchia di tessuto arancione.

Mi avvicino. Il mio respiro è mozzo.

“Una stoffa arancione non significa niente…”

Arruffati capelli neri.

“E allora? Molte persone hanno i capelli neri…”

E un inconfondibile kanji sulla schiena.

Mi accovaccio, tremando.

Il biancore dei suoi occhi…

La sua tuta sporca di fango e sangue…

Le ferite che quei maledetti cyborg gli hanno inferto prima di finirlo…

Non ci ero mai riuscito prima.

Ma fu in quell’occasione che mi trasformai per la prima volta in Super Saiyan.

 

Memories consume
Like opening the wound

 

I ricordi consumano
come una ferita che si riapre

 

 

Gohan. Il mio maestro. Mio fratello. Mio padre. Mi ha allenato lui. Lui mi ha insegnato cos’era il coraggio. Lui mi esortava ad andare avanti, nonostante il mondo che mi soffocava nella sua aura di morte. Lui era l’unico testimone oculare del giorno in cui si decise la rovina della Terra.

Gohan aveva visto mio padre.

Aveva combattuto contro di lui.

E l’aveva visto morire.

È l’unico legame con un passato in cui le persone gioivano, soffrivano, piangevano, si davano in scene isteriche, accumulavano solo per se stessi, erano egoiste, spregiudicate, non avevano preoccupazioni.

Ora si pensa solo a sopravvivere, come delle bestie.

Dannazione, perché non sono nato nel passato?

 

 

L’unico motivo per cui vado ancora avanti è la vendetta. Niente mi potrà fermare dall’uccidere quei maledetti cyborg. Mi hanno portato via una delle poche persone che mi ascoltava, l’unica persona, eccetto mia madre, che conosceva veramente mio padre.

Il Principe dei Saiyan è morto per la seconda volta.

E non ci sono più le Sfere del Drago per riportarlo in vita.

 

 

Oggi il sole risplende su quello che rimane della Città dell’Ovest. I caldi raggi del sole accarezzano pietosi quello che rimane di case, vie, alberi.

Io, invece, non sento nemmeno il tepore dei raggi. Non c’è sole, per me, oggi.

Ieri è morto l’unico amico che avessi.

Ieri è morto Gohan.

 

FINE

 

 

 

Note dell’Autrice: eccomi tornata con una nuova one–shot! Ha 540 parole, ma per andare sul sicuro ho deciso di non segnarla come “flashfic” ^^. Trunks è il mio personaggio preferito, e mi sembrava quasi scandaloso non dedicargli una fanfic. Le strofe sono di “Breaking The Habit” dei Linkin Park (che volete farci, sono una stra–fan dei Linkin Park, e perciò vedrete spessissimo versi delle loro canzoni ^^).

Un salutone!

DarkMartyx

   
 
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