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Autore: ShadowsOfBrokenGirl    22/08/2013    3 recensioni
"Qui nulla è quello che sembra!"
"Ma il mio amore per te, quello non cambierà mai"
"In realtà questa sarà la prima cosa a mutare."pensai angosciato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardai l'orologio : erano le 7 e 5.Gli invitati erano giá tutti arrivati nella sala e Sylvette mi sollecitò a raggiungerli. Tuttavia mia moglie non si era ancora presentata e cominciavo a temere che ci avesse ripensato. Mentre camminavo avanti e indietro nel buio di fronte alla porta del salone la rabbia e l'umiliazione mi dominavano. Erano le 7 e 30: non potevo proprio più esitare! Aprii la porta ed entrai nella sala piena di invitati cercando di sfoderare l'espressione più superba che avessi mentre dentro mi sentivo vacillare.Le luci e mille odori diversi mi colpirono facendomi girare la testa, ma quello che più mi ferì fu vedere i mille sorrisi soddisfatti su quei visi incipriati. Li sentivo bisbigliare mille "Lo sapevo che non sarebbe durata a lungo" e ridere malignamente. Avrei potuto inventare una scusa riguardo l'assenza della mia consorte, ma avrei solo peggiorato la situazione. In silenzio allora mi avviai al tavolo dello Champagne.Una donna si separò dalla folla e si avvicinò a me. Man mano che si avvicinava i suoi tratti cambiavano e diventavano sempre più simili a quelli di Chocola, anche se nessuno sembrava accorgersene.
-Pierre perchè hai fatto così tardi? Desidero tanto ballare con te!-
All'udire la sua voce tutti si voltarono e la guardarono allibiti. "Possibile che non l'abbiamo notata?"si chiese qualcuno."Perchè ha preceduto suo marito?"sussurrò un'altra nobildonna. Tuttavia era innegabile che noi due stessimo ballando insieme di fronte ai loro occhi. Il mio braccio le cingeva la vita, la sua mano era stretta nella mia e i nostri sguardi erano intensamente posati l'uno sull'altro.
-Credevo non saresti venuta...-le dissi mentre volteggiavamo.
-In effetti quello era il mio intento...ero venuta qui (camuffata) solo per assistere alla tua reazione. Però i loro sguardi hanno infastidito anche me e ho voluto farli ricredere.-disse sorridendo.
La musica finì e noi ci separammo: io mi ritirai al tavolo dello Champagne e lei andò a chiacchierare con un gruppo di dame. Presso il mio tavolo giunsero un gruppo di uomini che bevvero con me. All'inizio parlarono di un incendio scoppiato in paese, ma dopo che si furono ubriacati del tutto cominciarono a commentare in modo troppo spinto le donne presenti in sala. Non prestai attenzione alle loro chiacchiere, ma non potei fare a meno di ascoltarli quando cominciarono a lodare la mia Chocola, quasi dimenticandosi che io fossi lì con loro. Ne ammirarono l'abito sexy, il corpo bellissimo e tutti desiderarono di poterla possedere. Quanta amarezza mi colse quando dovetti ammettere tra me e me che quel corpo era stato mio e non ne avevo "beneficiato". Ben presto dimenticai la tristezza e divenni pieno di rabbia: come poteva qualcuno fare apprezzamenti  su mia moglie? Stavo per alzarmi e affrontarli quando ricordai che orami non avevo più alcun diritto su di lei e mi risedetti sconfitto. Afferrai un altro bicchiere di champagne e mi diressi fuori dal salone. Non potevo più sostenere infatti quella situazione…stavo per crollare. Mi sedetti a terra sul marmo freddo con la schiena appoggiata alla porta e cominciai a pensare : possibile che tutti si fossero accorti che stavamo fingendo? Che fosse così evidente che tra di noi non c’era più nulla di vero? Colpii le mie gambe con i pugni nervoso e desiderai di urlare. Intanto udivo la musica che allietava la stanza che avevo appena lasciato e delle donne che ridevano allegramente.
E se anche Chocola stesse ridendo? Sì sicuramente era così…che ne sapeva lei del dolore che provavo io? E del resto io avrei saputo riconoscere la sua dolce risata? No…non più! Dovetti riconoscere che non vedendola più ogni giorno avevo dimenticato molte cose di lei e che se fossimo andati avanti così l’avrei del tutto dimenticata. Stavo per lanciare il bicchiere contro il muro di fronte a me, ma una voce mi bloccò:
-Che fai qui? Prima mi costringi a venire a questa stupida festa e poi tu te ne vai?-osservò lo stato pietoso in cui ero ed aggiunse:-Non sarai mica ubriaco?-
-Non farmi ridere, Chocola!-risposi spavaldo-Bevo da quando ho 11 anni…vuoi che non riesca a reggere l’alcool? Mi ero stancato di stare lì, ecco tutto!!-
Lei mi guardò stralunata per qualche secondo e poi disse:- In effetti approfitterò di questo momento per farti una domanda.-
Mi alzai da terra e la guardai serio cercando di immaginare cosa volesse chiedermi: qualcosa sull’incendio? Perché la tenevo rinchiusa? Quali fossero le mie intenzioni?
Lei si avvicinò a me e mi inchiodò contro il muro. Poi con uno sguardo indagatore mi fece la sua domanda.
-Pierre mi hai mai tradito?-mi chiese puntandomi un dito in faccia.
Non riuscii a trattenermi e scoppiai a ridere come un matto.
-Che c’è da ridere?-
-Mi aspettavo una domanda di altro genere. E poi non capisco: tu mi hai lasciato, hai detto che mi odi e quindi adesso perché manifesti tutto questo interesse?-
Lei arrossì e cominciò a farfugliare qualcosa a bassa voce:-Sei molto apprezzato da tutte le dame e volevo solo sapere se hai mai risposto alle loro avances.-
Sorrisi e le accarezzai la guancia: -No. Lo sai che ho sempre amato solo te. Ti ho mentito su tante cosa, ma su questa mai!-
Un attimo dopo lei mi baciò con passione. L’emozione, il contatto che per tanto tempo avevo desiderato, l’alcool mi fecero girare la testa. La presi in braccio e la condussi al piano di sopra. Decisi di condurla non nella mia nuova camera, ma in quella vecchia in cui lei era rinchiusa. Sembrava essere tutto tornato come ai vecchi tempi e noi eravamo ipnotizzati l’uno dall’altra. Annebbiati avevamo completamente dimenticato le due ultime settimane della nostra vita.
Smisi di baciarla per poterla guardare: gli occhi erano velati e le labbra si aprirono per parlare, ma la voce non uscì.
-Tesoro non riesci a parlare?-dissi con voce tremante. -Parlerò io per entrambi. Mi sei mancata tanto anche tu…ti amo! Non immagini nemmeno quanto!-
L’incantesimo però si ruppe presto e Chocola mi respinse e mi guardò sconvolta. Si lasciò cadere lungo la parete e con il viso tra le mani cominciò a piangere dalla rabbia.
-Io…io come faccio?Come mai mi sento così? Non mi riconosco più! Ieri ti avrei ucciso se solo ne avessi avuto la possibilità…ti odiavo, ti detestavo!! Ed oggi? Se tu me lo chiedessi potrei decidere di restare qui di mia volontà! Come è possibile questo cambiamento…spiegamelo!!-
I suoi movimenti erano isterici e quella sua esternazione di dolore misto alla rabbia mi metteva i brividi. Dopo il suo monologo nella stanza scese il silenzio.
Il mio carattere mi consigliò di approfittare della situazione: era debole e le avrei facilmente strappato la promessa di restare con me. Mossi un passo verso di lei, ma qualcosa mi fermò.
-Non le hai fatto già abbastanza del male?-mi chiese una vocina dentro di me.
Strinsi i pugni e mi avviai verso la porta. Misi le mani sulla maniglia e sussurrai: -Credo che sia arrivato il momento che io me ne vada…-
Una mano si appoggiò sulla mia e la strinse dandomi calore. Guardai Chocola incredulo e lei ricambiò lo sguardo, poi si posizionò tra le mie braccia. I nostri corpi combaciavano perfettamente come due pezzi di un cuore fatto a pezzi da me. Mi sentii inondare da una strana sensazione: mi sentivo completo!
-Ho trovato un compromesso-sussurrò- facciamo finta che questo sia solo un sogno…durerà solo una notte. Domani mattina tutto tornerà come prima.-
Un bacio sottoscrisse l’accordo ed io mi preparai a vivere l’ultima notte di luce prima di ricadere nell’oscurità.
 

I’m Pieces You Complete me


Questo capitolo segna il mio ritorno dalle vacanze e volevo che fosse davvero speciale…spero che vi sia piaciuto. La storia sta per giungere al termine, mancano ormai pochi capitoli…
La frase finale è presa sempre dalla stessa canzone dell’ultima volta (mi so fissata, ma è perfetta per questa storia) I hate you, don’t leave me.
  
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