E cado in un baratro profondo non so quanto. Il buio mi avvolge portandomi in uno stato di apparente quiete. Un macigno schiaccia il mio cuore che, ormai stanco di soffrire, si arrende a tanto dolore. Le lacrime spingono per uscire ma glielo impedisco. Ho dimenticato come si fa a sfogarsi. Ho dimenticato come ci si relazioni con gli altri. Tutto per colpa del vento, ha portato via con se ogni parte del mio carattere, dei miei sentimenti. Mi accorgo solo ora che la mia vita, ultimamente, era diventata un palcoscenico. Io l'attrice, recitando ho dimenticato come essere me stessa, sono arrivata al punto di non ritorno. Dunque che fare...mi lascio trascinare dalla corrente, continuo a fingere di star bene, continuo a vivere una vita spenta...mi sembra di essere morta, farebbe qualche differenza se davvero lo fossi? Questa domanda mi tormenta già da un po', cosa cambierebbe se io cessassi di esistere? Qualcuno ne patirebbe dolore? Ci sarà mai una persona capace di godere davvero della mia compagnia? Non credo, il tempo passerebbe e io rimarrei comunque invisibile, come adesso. Allora mi chiedo, puó un essere umano arrivare al punto di non trovare differenze tra vita e morte? La mente puó spingere il ragionamento a concludersi così? Eppure mi sembra di perdere tutto quello che si puó ricevere alla mia età. Forse non ero mai stata destinata alla gioia, alla felicità, alla spensieratezza...tutte emozioni che non sono mai riuscita a provare. Ma credo fermamente di non meritarle, le lascio a chi riesce a trascorrere serenamente il proprio tempo senza ingarbugliarsi in ragionamenti simili, la mia persona é indotta a pensarla in questo modo. Meglio crogiolarsi in una vita senza vita. Non importa, non mi importa. Ormai che differenza fa?