22/08/2013
2 recensioni
"Questa FF partecipa al contest "Salviamo i personaggi dall'istinto omicida della Rowling!" di RoseDust."
Il giovane auror Harry Potter rileggeva il rapporto di un caso particolarmete difficile che in quei giorni aveva messo in subbuglio tutto il dipartimento. Il piccolo Luther, un bambino di soli sei anni era sparito dalla casa di famiglia, sotto gli occhi dei genitori. Poichè il bambino apperteneva a un'antica e influente famiglia purosangue, i Rosier, si era subito pensato ad un rapimento. Ma dopo tre giorni e nessuna richiesta di riscatto, gli auror, nonostante le pressioni interne al ministero, brancolavano nel buio.
Herry posò lentamente il fascicolo sulla scrivania sospirando, e si guardò attorno, il piccolo studio, rimediato da uno sgabuzzino, del modesto appartamento in cui viveva con Ginny e James, era grande a stento per contenere lo scrittoio e un piccolo armadio per le scartoffie.
In un certo senso gli ricordava il suo sottoscala, ma senza l'odore di muffa e con un tocco in più di calore: Ricordava benissimo il giorno in cui aveva detto a Ginny che nonostante gli spazi ristretti, gli sarebbe piaciuto avere un camino perchè il fuoco gli metteva allegria.
Due settimane dopo quella chiacchierata, il 31 luglio 2006, il giorno del suo ventiseiesimo compleanno sulla parete di fronte allo scrittoio, dipinto su uno sfondo azzurro, c'era un allegro fuocherello rosso, incantato (probabilmente con l'aiuto di Hermione) in modo da scoppiettare allegramente quando lo si guardava.
Era immerso nei suoi pensieri quando sua moglie, trafelata, entrò nella stanza:-Harry! Per favore dimmi che sai dov'è James. Non riesco a trovarlo!- Lui la guardò con un sorrisetto divertito sulle labbra, da quando era incinta, per la seconda volta, si agitava per un nonnulla. - Dai Ginny, non preoccuparti, di sicuro è di nuovo in giardino a dare la caccia agli gnomi. Vieni, andiamo a cercarlo.-
Le prese la mano con delicatezza e le accarezzò il pancione, rivolgendo il pensiero al suo secondo bambino in arrivo: se fosse stato vivace solo la metà di quanto lo era il piccolo James, la mamma e il papà sarebbero impazziti presto. Uscirono in giardino alla ricerca del loro primogenito, ma dopo qualche minuto anche Harry iniziò ad allarmarsi: di James nessuna traccia né fuori, né dentro casa.
Harry stava quasi per risolversi a chiamare in ufficio quando dalla finestra un civetta, la sua civetta, planò all'interno della casa per atterrare direttamente sulla sua spalla. Aprì velocemente la missiva e la lesse.
Il giovane auror Harry Potter rileggeva il rapporto di un caso particolarmete difficile che in quei giorni aveva messo in subbuglio tutto il dipartimento. Il piccolo Luther, un bambino di soli sei anni era sparito dalla casa di famiglia, sotto gli occhi dei genitori. Poichè il bambino apperteneva a un'antica e influente famiglia purosangue, i Rosier, si era subito pensato ad un rapimento. Ma dopo tre giorni e nessuna richiesta di riscatto, gli auror, nonostante le pressioni interne al ministero, brancolavano nel buio.
Herry posò lentamente il fascicolo sulla scrivania sospirando, e si guardò attorno, il piccolo studio, rimediato da uno sgabuzzino, del modesto appartamento in cui viveva con Ginny e James, era grande a stento per contenere lo scrittoio e un piccolo armadio per le scartoffie.
In un certo senso gli ricordava il suo sottoscala, ma senza l'odore di muffa e con un tocco in più di calore: Ricordava benissimo il giorno in cui aveva detto a Ginny che nonostante gli spazi ristretti, gli sarebbe piaciuto avere un camino perchè il fuoco gli metteva allegria.
Due settimane dopo quella chiacchierata, il 31 luglio 2006, il giorno del suo ventiseiesimo compleanno sulla parete di fronte allo scrittoio, dipinto su uno sfondo azzurro, c'era un allegro fuocherello rosso, incantato (probabilmente con l'aiuto di Hermione) in modo da scoppiettare allegramente quando lo si guardava.
Era immerso nei suoi pensieri quando sua moglie, trafelata, entrò nella stanza:-Harry! Per favore dimmi che sai dov'è James. Non riesco a trovarlo!- Lui la guardò con un sorrisetto divertito sulle labbra, da quando era incinta, per la seconda volta, si agitava per un nonnulla. - Dai Ginny, non preoccuparti, di sicuro è di nuovo in giardino a dare la caccia agli gnomi. Vieni, andiamo a cercarlo.-
Le prese la mano con delicatezza e le accarezzò il pancione, rivolgendo il pensiero al suo secondo bambino in arrivo: se fosse stato vivace solo la metà di quanto lo era il piccolo James, la mamma e il papà sarebbero impazziti presto. Uscirono in giardino alla ricerca del loro primogenito, ma dopo qualche minuto anche Harry iniziò ad allarmarsi: di James nessuna traccia né fuori, né dentro casa.
Harry stava quasi per risolversi a chiamare in ufficio quando dalla finestra un civetta, la sua civetta, planò all'interno della casa per atterrare direttamente sulla sua spalla. Aprì velocemente la missiva e la lesse.
Harry,
sta tranquillo, Jimmy è qui con noi. Hermione crede che Edvige l'abbia seguito per accertarsi che arrivasse sano e salvo. Ha iniziato a beccarmi il collo e non ha smesso finche non ho scritto questa lettera: voleva rassicurarti.
p.s. è una babysitter migliore di George.
Ron
Tirò un sospiro di sollievo e si affrettò a rassicurare Ginny. Per un momento aveva temuto che anche il suo piccolo James fosse stato rapito, come Luther. Si chiese stupito come avesse potuto un bambino di soli due anni attraversare l'intera via per andare a casa dei suoi zii. Decise di slancio che quando Jimmy avrebbe avuto l'età adatta per Hogwarts, Edvige sarebbe andata con lui.
Era un'amica fidata, Edvige, gli aveva evitato un' Avada Kedavra distraendo un mangiamorte la notte che aveva lasciato Privet Drive, avrebbe tenuto d'occhio quella peste di suo figlio senza problemi, l'aveva appena dimostrato.
Era un'amica fidata, Edvige, gli aveva evitato un' Avada Kedavra distraendo un mangiamorte la notte che aveva lasciato Privet Drive, avrebbe tenuto d'occhio quella peste di suo figlio senza problemi, l'aveva appena dimostrato.