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Autore: _Seya0121    22/08/2013    0 recensioni
Chanel è un ragazza diversa dalle altre.
Quindici anni fa è stata abbandonata dai suo genitori e affidata ai suoi nonni per cause sconosciute.
Tutto questo ha fatto chiudere Chanel in se stessa.
Ma lei non sa' di essere speciale. Quando si trasferisce a New York con i suoi nonni, inizieranno a succedere cose strane che la porteranno sulla strada della verità e finalmente scoprirà se stessa.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Camminavo lenta nel buio della notte.

I miei piedi nudi spezzavano le tante foglie oramai secche e ingiallite che l'autunno aveva portato via con sé.

La brezza della notte sfiorava delicatamente la mia pelle pallida facendo innalzare qualche ciocca dei miei lunghi capelli ondulati biondi.

Non mi ci volle tanto per capire che ero in una selva, da sola.

Non sapevo dove stavo andando, ma l'istinto mi diceva di andare avanti.

La grande luna bianca con sfumature gialle mi illuminava quel piccolo sentiero dove stavo camminando.

Si sentiva solo il rumore del vento e di qualche gufo rintanato negli alberi.

Non avevo mai visto quel posto,era tutto abbastanza inquietante.

Dopo qualche altro passo mi fermai poiché vidi in fondo al sentiero una strana figura, sembrava un ragazzo con un mantello nero.

Il cappuccio del mantello gli oscurava oscurava il viso.

Qualcosa nella mia mente mi diceva che dovevo andare avanti.

I miei passi velocizzarono fino a quando non arrivai davanti al quel ragazzo sconosciuto.

Lui non si levò il cappuccio, ma mi fece segno di stare in silenzio.

Estrasse qualcosa dalla tasca. Era un ciondolo che all'apparenza sembrava di vetro. Aveva una forma presso o poco più piccolo di un mandarino, era color violacee e c'era disegnata sopra una runa o un simbolo a me sconosciuto.

Mi guardò e me lo mise.

Una grande luce abbastanza forte da accecarmi uscì da quel medaglione.

Che stava succedendo?

Quando il bagliore diminuì e mi accorsi che dietro il ragazzo incappucciato ce n'erano altri quatto subito dopo di lui.

Mi fissavano, ma io ero incapace di parlare.

Il ragazzo di prima si avvicinò a me.

<> disse.

<< I-io? Ma chi siete, e cosa volete da me?>> risposi spaventata.

<< Noi siamo i Guardiani>>

<< I Guardiani ci cosa?>>

Ma non feci in tempo a dire poiché mi svegliai di scatto sudata e abbastanza spaventata.

 

Ormai erano mesi che facevo quel sogno ,per l'esattezza da quando i miei nonni ed io ci siamo trasferiti a New York, perché mio nonno stava male e il medico diceva che aveva bisogno di cure più soddisfacenti.

La nuova casa non era male, mi piaceva la mia stanza era più grande di quell'altra e finalmente potevano entrarci più cose.

Voglio molto bene ai miei nonni e sono molto legata a loro.

Subito dopo che mia mamma mi partorì, mi dette a mia nonna, per poi sparire insieme a mio padre. Non si fecero più sentire e non ho mai saputo le vere cause del perché l'hanno fatto.

I miei nonni non ne vogliono mai parlare perciò io non entro mai nell'argomento, insomma, hanno ragione, perché dovrei chiedere dei miei genitori, loro mi hanno abbandonata quando ero piccola, non devo niente a loro ed io sto bene così dove sono.

Oggi sarà il mio primo giorno nella Juliard School,nuovi amici, nuove facce,nuovi professori, sarà tutto nuovo e tutto diverso.

A interrompere i miei pensieri fu' mia nonna che bussò' alla porta.

<< Chanel,tesoro, sono le 7.00,svegliati ti ho preparato la colazione!>>

<>

Dopo di chè sentii i suoi passi che si allontanavano.

Scesi dal letto ancora leggermente assonata,aprii l'armadio e presi la nuova uniforme scolastica che odorava di pulito.

Me la misi e mi avvicinai allo specchio per guardami.

Mi squadrai da testa ai piedi, non amavo molto il mio corpo, ero magra e avevo delle lentiggini sul viso.

I miei occhi erano color verde intenso e forse erano l'unica cosa di me che mi piaceva.

Mi infilai le scarpe e scesi giù per fare colazione.

<> dissi.

<< Buongiorno tesoro>> disse mia nonna.

<< Nonno dorme ancora?>>

<>

<> dissi.

Il profumo del caffè e latte e dei Pancakes mi facero venire fame,così mi sedetti presi una tazza e iniziai a mangiare.

<>

<> dissi ancora con il boccone in bocca.

<>

Sorrisi a mia nonna.

<>

Salii velocemente sul per le scale,entrai in bagno mi lavai i denti e la faccia.

Mi misi un filo di trucco nero e un po' di mascara.

Presi il mio zaino e mi precipitai giù.

<>

<>

<< Ti prego, amo i tuoi capelli, è l'ultima volta disse ridendo>>

<> dissi un po' straziata.

Mi sedetti sulla sedia e mi lasciai toccare e spazzolare i capelli dalla nonna.

<> iniziò mia nonna.

<>

<

<< Oh no cara, vai pure,ci vediamo stasera>>

Così mi alzai e andai alla porta, mi misi le scarpe e uscì di casa salutando.

Era Novembre e a New York faceva molto freddo,il rumore dei taxi e delle macchina rendevano viva la citta'.

Adoravo quel posto spettacolare, così pieno di grattacieli e negozi.

Mi avviai verso la scuola che doveva essere a circa dieci muniti a piedi da casa mia.

<> dissi fermandomi e guardando la scuola.

C'erano un sacco di ragazzi fuori la scuola e camminavo un po' disorientata quando intravidi un gruppo di ragazzi che mi fissavano.

Non ci feci molto caso e entrai nell'istituto.

<>dissi guardando una specie di mappa scolastica <>. Non feci nemmeno in tempo a finire la frase che mi ritrovai catapultata per terra.

<< Scommetto che tu sei la nuova arrivata, quella di cui tutti parlano tanto, Chanel>> disse una ragazza con aria irritante.

<> disse ridacchiando.

<> dissi alzandomi da terra e prendendo le mie cose.

<> ribattè.

<> disse un ragazzo che si avvicinò a me.

<< Cosa vuoi? Sto parlando con la nuova arrivata, non ti fa ridere? >> disse Alicia.

<>

disse il ragazzo con aria così arrabbiata da far spaventare la ragazza.

In effetti ci fu un momento di sguardi fra i due, ma erano sguardi disprezzanti e pieni di odio.

La ragazza sbuffò e andò via.

Il ragazzo mi guardò intensamente senza dire niente.

Ora potevo notarlo meglio.

Statura media,capelli biondi e occhi color nocciola.

L'uniforme gli donava.

<> dissi. Ma il ragazzo se ne corse via senza rivolgermi parola.

Certo che qui la gente è davvero strana,pensai.

La giornata passò abbastanza velocemente.

<>

Trovai l'aula dopo un po'.

Entrai ed erano già tutti seduti.

<>

Odiavo quando mi chiamavano per cognome.

<>

<> disse,un po' irritato.

<>

Mi voltai e vidi che il presunto Dylan era il ragazzo che stamattina mi difese da Alicia.

Imbarazzata mi avviai verso il banco per poi sedermi.

<> dissi a bassa voce. Ma il ragazzo non mi rispose.

Forse non voleva socializzare con me, pensai, così non lo disturbai più.

Finita la lezione mi sbrigai ad uscire dall'aula.

Era l'ora di pranzo, ma dopo quella mattinata, non avevo proprio voglia di mangiare,così mi sedetti una panchina un po' isolata dalla scuola, per starmene finalmente sola.

Ma quel momento non durò a lungo.

<> disse una ragazza.

<> dissi.

<> disse sedendosi accanto a me.

Era una ragazza piuttosto carina, occhi azzurri e capelli castani.

<>

<> disse ridendo.

<< Oh davvero?>> dissi anche io ridendo.

<< Già,Alicia è solo gelosa, perché per la prima volta in questa scuola è arrivata qualcuna più carina di lei>>

<> dissi arrossendo.

<> disse sorridendomi. <>

In effetti avevo fame e il cibo della scuola non mi attraeva molto.

<>

Presi il panino e cominciai a mangiarlo.

<> gli dissi sorridendo. << Ah, a proposito, quel ragazzo, Dylan..sai perchè quando gli parlo non mi degna neanche di una parola? L'avevo solo ringraziato per avermi difeso da Alicia, ma da quel momento non mi hai più rivolto parola>>

<>

<>

<< Dobbiamo andare a lezione>> disse Charlotte.

<>

<>

Ci alzammo e ci avviammo verso l'istituto quando ci imbattemmo in quattro ragazzi tra cui Dylan.

<> disse Dylan.

<> rispose lei.

<> dissi girandomi verso Charlotte,ma mi accorsi che la domanda la imbarazzo'.

Vidi Dylan fare un sorrisetto.

<> mi disse Charlotte.

<> dissi senza aggiungere altro.

I ragazzi andavano nella direzione opposta alla nostra, Dylan venne verso la mia direzione sbattendo la sua spalla contro la mia.

Mi fermai, e mi girai per guardarlo.

Cosa aveva contro di me? Cosa gli avevo fatto per comportarsi così con me?

<> sussurò Charlotte.

Non le risposi, questa volta ero arrabbiata.

Ci fu un momento di inconscio, anche Dylan si era girato per vedere la mia reazione.

Eravamo uno di fronte all'altro e io lo guardavo irritato.

Uno dei ragazzi prese per il braccio Dylan.

<

<> disse rivolgendosi ai ragazzi.

<< Non lo sappiamo ancora,e non penso sia questo il momento giusto per discuterne>>

<> dissi irritata.

<< Ora basta Dylan, ne ripareremo oggi pomeriggio, ha ragione Matt, non è il momento giusto per parlarne.>> mi interruppe Charlotte.

Mi voltai verso di lei ancora disorientata.

<< Ma mi spiegate cosa ho che non va? E' da questa mattina che mi guardate strano, e tu, dissi indicando con lo sguardo Dylan, cosa ti ho fatto? Non ci conosciamo neanche e mi tratti in questo modo, la conosci l'educazione? Sai salutare?>>

Questa volta ero davvero fuori di me', odiavo arrabbiarmi e per di più con qualcuno che conoscevo a malapena.

Dylan se ne andò arrabbiato spingendo uno dei suoi amici.

Loro lo rincorsero e sparirono dietro l'angolo della scuola.

Tornai in me' e guardai Charlotte.

<>

<< Capire cosa?>>

<>

<< Sarà, fatto sta che io inizio ad odiarla questa scuola>> dissi con tono abbastanza alto.

  
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