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Autore: esthernathalie    27/02/2008    2 recensioni
Ginny in tutto il suo coraggio, in tutta la sua forza ma pure in tutta la sua debolezza, Ginny che ride, che soffre, che sfida, Ginny innamorata, Ginny che osa, che cade e si rialza... Ginny in questa storia. NOTA: è ambientato tutto nel settimo anno, ma ho inventato...
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero in camera mia, alla tana, quando fui chiamata per colazione. Scesi di sotto, e prima ancora di arrivare in cucina mi bloccai, sentendo la voce di Harry. Lui era qui. Gioia fu la mia prima reazione, gioia e amore, la seconda fu determinazione.
Non sarai con me, aveva deciso Harry. Voldemort ti potrebbe usare come esca, di nuovo. È troppo pericoloso…
Determinazione. Alzai il mento e entrai.
-Ciao … Ron… Fred… George… Hermione! Harry! Che bella sorpresa!
Ci salutammo e presi posto vicino Hermione. Dopo mangiato, Hermione mi informò:
-Harry ha lasciato i Dursley.
-Oh!- feci io.
-Sì- disse Harry -io, Ron ed Hermione abbiamo lasciato la scuola, la McGranitt ci ha dato il permesso.
-No, Harry, - lo corressi –devi dire io, Ron, Hermione e Ginny abbiamo lasciato la scuola.
-Ginny… no, insomma… e poi la McGranitt ci ha dato il permesso, a me, Ron ed Hermione. Non puoi, tu.
-Spiacente Harry- dissi con sarcasmo –ma vedi, mi sono arrangiata. Ho anche io il permesso.
Già, avevo mandato un gufo alla Preside, che aveva risposto con una lettera breve e triste:
Non posso dirti di No. Va, ma sii prudente…
Mi guardai intorno. Harry stava aprendo la bocca per protestare, ma lo precedetti.
-Harry, ti prego… non posso star qui a far niente, quando tutti attorno a me muoiono, non potrei mai seguire una lezione a scuola, sapendo che in quel preciso momento voi potreste venire uccisi da tu-sai-chi! Da V-Voldemort! Non posso abbandonarvi, oh, lo so, io sono solo Ginny, la piccola Weasley, potreste benissimo fare a meno di me, ma non voglio essere passiva, non mi interessa se sarò in pericolo, ho preso la mia decisione: io combatto, per vendicare Bill, papà, Silente, Cedric, Sirius , per me, per un futuro senza V-voldemort! - conclusi ancora più determinata, dopodichè voltai le spalle a tutti e salìi in camera mia.
-Aspetta!- Fred e George mi raggiunsero.
- Adesso avete anche paura che io sali le scale da sola?!- sbottai arrabbiata.
- Sì, cara la nostra Ginny: abbiamo incorporato delle caccabombe-a-spruzzo nell’ultimo scalino!-
Caccabombe… a spruzzo?
Scoppiai a ridere… i miei fratelloni! Certo, voglio molto bene anche a Ron, Charlie e Bill(Percy invece è un vero idiota), ma Fred e George…
-… no, davvero, guarda, l’abbiamo inventata noi…
stavano dicendo, -… ora ti facciamo vedere com’è, su chi la possiamo provare George? Ho trovato! - e con un ghigno Fred alzò la bacchetta e disse:
-Accio Grattastinchi!
Un attimo dopo il gattone sfrecciava fuori dalla cucina miagolando impazzito… Fred disse un'altra formula e lo fece atterrare…
Pppfffrrooout… L’ultimo scalino scoppiò, rivelandosi in pratica un contenitore di varie “caccabombe”, che al posto di scoppiare imbrattando da tutte le parti erano arginate in un unico spruzzo di popò che inseguì Grattastinchi per un minuto buono. Anche la puzza braccò unicamente il povero gatto, risparmiando tutti gli altri.
Ero piegata in due per il gran ridere,con una mano davo dei colpetti leggeri sulla spalla di un’Hermione che cercava di tranquillizzare un Grattastinchi impazzito, con l’altra ero aggrappata a George, anche lui in preda alle convulsioni. Fred,Harry e Ron sghignazzavano anche loro, incapaci di fermarsi nonostante avessero di fronte la mamma paonazza come i suoi capelli(per la rabbia, non perché rideva… )quando…

-Ma che bel quadretto familiare… - Una voce gelida.
-Ssì, Potter… ssei felice? Contento?
Una risata acuta. Poi sentii dita lunghe e sottili afferrarmi per il collo. Dita fredde di Voldemort.
-Harry Potter… io odio la felicità, dovresti saperlo. -
-Non osare toccare nessuno di loro, mostro, o ti deturpo la faccia finché non sarà peggio di quella di Bill! - Strillai rabbiosa, divincolandomi.
- Oooh, la piccola Weasley… vuoi molto bene a Potty, eh? - Mi lasciò andare e poi sibilò: -Crucio!-
Caddi a terra, rantolando dal dolore. Voldemort abbassò la bacchetta, annoiato, e io faticosamente mi rialzai, ansimando. Simultaneamente, Harry, Ron e la mamma alzarono la bacchetta e la puntarono sul mago oscuro, che però sparì con un forte crac! per poi riapparire in un punto dietro di noi.
- Questo è tutto quello che sapete fare? - una risata, poi Voldemort alzò la bacchetta e urlò:
-Avada Kevadra! - Poi sparì.
Un grido, stridulo.
-Mamma!- gridai allarmata, poi la raggiunsi e per un attimo smisi di respirare. Era in piedi davanti ai corpi immobili di Fred e George. Perse la coscienza e cadde svenuta. Mi precipitai. Voltai il corpo di George: cercai un battito, un alito di vita: niente.
Voltai Fred,disperata: battito, ma sempre più debole.
-Fred, Fred! Mi senti? - chiesi tra le lacrime.
-Ginny… sì… - sorrise. Non era il suo solito ghigno.
-Ginny… sai cosa dovrai fare quando sarai di fronte a Voldemort?
-Sì, Fred, lo ucciderò! - ringhiai.
-No Ginny, s… sarà Harry, lui… ad ucciderlo… tu… gli lancerai una caccabomba-a-spruzzo
Risi fra le lacrime.
-Te lo prometto. Vi voglio bene Fred, dillo a George…
-Sì… glie lo dico…
E Fred morì.
Passi. Di corsa arrivarono anche gli altri.
Harry si bloccò paralizzato.
-George! Fred! - con un urlo strozzato Ron cadde a terra.
Fu l’ultima cosa che vidi, dopodichè la vista mi si appannò e assente sprofondai nell’oblio.
.
..
...
Occhi vivaci, risa… poi luce verde… risata, ma stavolta fredda, gelida… e poi di nuovo buio.
...
..
.
Mormorii, voci confuse. Aprii gli occhi.
-Ginny, come ti senti? - era papà.
Guardai il suo volto stanco, tirato.
E, come una pugnalata, mi tornò in mente tutto.
Annaspai. Mi aggrappai convulsamente al braccio di papà.
Gli occhi spalancati, colmi di orrore.
Incredula.
E gridai, gridai e gridai, ma poi non ebbi più fiato, e mi accasciai.
-Fred… George… ditemi che è solo uno scherzo… si, uno dei tiri vispi Weasley… vi prego… non siete morti… morti…
Morti. Sì, erano morti, lo sapevo

 

  
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