Videogiochi > Warhammer
Segui la storia  |       
Autore: Macross    27/02/2008    3 recensioni
Una Pietra Nera. Un omicidio efferato. Qualcosa che cambierà totalmente l'equilibrio di Hephaestus, trascinando gli ignari abitanti in un'orgia di violenza voluta da esseri che non si possono nominare senza mantenere la propria sanità mentale intatta. L'Imperium riuscirà ad arginare il pericolo, che minaccia di distrggere non solo il pianeta, ma l'intero settore?
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La luce del giorno riusciva stancamente ad oltrepassare la solida coltre di nubi dall'aspetto opalescente che ormai ricopriva la troposfera di Hephaestus da alcuni giorni.
Gli animali sembravano spariti dalla circolazione, perfino la fauna selvaggia non dava segni di vita.
L'unica presenza costante era quella degli insetti, che volavano in sciami numerosi tormentando gli uomini. Le ombre degli oggetti sembravano sparire e riapparire ad intervalli regolari, l'aria era satura di un'umidità asfissiante, ma soprattutto era pregna di un odore dolciastro.
La prima analogia che sovvenne all'uomo fu di cadaveri in avanzato stato di putrefazione, ma non vi erano carcasse di animali negli immensi campi abbandonati.
Non c'era traccia di attività umana; gli indigeni che non erano fuggiti con le navi spaziali si erano rintanati nelle proprie abitazioni.
La paura li inchiodava sul posto: quella popolazione non era avvezza alla violenza che permeava l'universo conosciuto e reagiva come una massa di topi spaventati; nonostante i ripetuti appelli a mettersi in salvo, non volevano saperne di abbandonare le proprie case.
L'uomo bevve qualche sorso del tonico rinfrescante, cercando di fare chiarezza nei suoi pensieri; non avrebbero mai fatto in tempo a salvare tutti, non avevano abbastanza uomini e non potevano certo mettersi a controllare tutte le case su quel mondo vastissimo: da sempre tra i più pacifici del settore, aveva registrato un incremento vertiginoso degli omicidi nelle ultime ore.
L'uomo scacciò una mosca con un movimento stizzito della mano, un insetto piuttosto grosso e dotato di grosse ali iridescenti.
Alcune stentoree invocazioni al Dio Imperatore capitalizzarono per un attimo la sua attenzione, distogliendolo dai propri pensieri.
L'uomo si affacciò alla finestra, il suo sguardo era totalmente indecifrabile mentre seguiva la processione.
- Tremate, perché il tempo dell'Espiazione è giunto!
Confessate i vostri peccati nell'ora più buia. Pentitevi! Pentitevi! -
Le bianche tuniche degli predicatori erano lordate di fango e i segni di numerose vergate facevano somigliare le schiene ad un campo arato di recente.
Con ogni probabilità, le punizioni corporali erano auto-inflitte.
“Fanatici. Hanno una loro utilità.”.
Sapeva che alcuni suoi confratelli li usavano nelle loro missioni, egli stesso ne aveva approfittato in qualche occasione, ma nonostante ne riconoscesse l'utilità non gli piacevano. Erano scarsamente controllabili, da utilizzare più come una mandria di Grox inferocita che come seguaci.
Riportando ordine nei propri pensieri, riprese a leggere il patapad poggiato scarno tavolo di cucina, costringendo quasi le parole verdi sul monitor nero a fornigli una spiegazione.
Vide il riflesso del suo volto sul monitor: un viso scarno e incavato, ma con lo sguardo vivido e brillante, “da imputare all'effetto degli stimolanti. Sicuramente”.
Dette un'ennesima occhiata intorno, ma tutto sembrava al suo posto.
Aveva infatti preso residenza nell'abitazione del vegliardo barbaramente ucciso pochi giorni prima, tentando di scoprire una traccia che lo aiutasse nelle indagini.
Ma non aveva trovato nulla.
L'ispezione effettuata sul monolito, invece, aveva dato dei risultati migliori: aveva chiaramente percepito una presenza maligna. L'aveva sentita sempre più forte, ad ondate di marea, mentre si avvicinava. Era svenuto ed aveva perso sangue dal naso: un chiaro esempio di attività psionica avversa.
Ripresosi, non aveva perso tempo ed aveva inviato una richiesta di soccorso via astropatica.
Poi, si era racchiuso in preghiera, implorando il suo Dio affinché ascoltasse il grido d'aiuto del suo umile servo. Sentì bussare alla porta. Istintivamente afferrò la pistola pesante poggiata anch'essa sul tavolino, prima di invitare l'ospite ad entrare.
- Avanti -
La porta si spalancò per lasciar entrare un tozzo soldato, sulla quarantina, con i capelli brizzolati ed indosso un'armatura pesante della Guardia. Appoggiato sulle spalle con fare non curante aveva un pesante fucile laser.
Puzzava di sudore.
- Novità? - - Altri dodici omicidi nelle ultime due ore. Due nel quadrante rurale 12-45. Gli altri nella capitale. Nonostante la legge marziale, il fenomeno non accenna a diminuire -
L'uomo chiuse gli occhi, meditando per alcuni minuti. Si lisciò il pizzetto curato con un movimento lento, quasi lo aiutasse a riflettere.
- Mio signore, se posso permettermi, - il soldato si bloccò, riprendendo a parlare al sottile segno di assenso dell'altro: - tutto questo mi sembra una replica di quello che è successo su R'maninan Primus. -
- Già -
- Se così fosse, questo mondo è condannato -
- Non è ancora detto. Dalla produzione agricola di Hephaestus dipende la maggior parte dei mondi del sottosettore. Hai idea di cosa significhi perdere questo pianeta, Gus? Miliardi di persone destinate a morire di fame. Carestia, rivolte, mondi in stato di agitazione per decenni -
L'ex Guardia chinò la testa di lato, grattandosi con una mano assai tozza. Evidentemente faceva fatica ad afferrare tutte le implicazioni del caso. Non era stato reclutato dall'Inquisizione per le sue doti mentali, rifletté.
“Pensare che questo doveva essere un periodo di riposo”. L'uomo si alzò. Era alto e di corporatura snella, con il cranio completamente rasato e il volto nascosto da un cappuccio. Indossava una tunica beige senza nessun segno di riconoscimento.
- Seguimi, Gus. Andiamo dal Governatore Planetario. Ammesso che non sia già troppo tardi -
I due uscirono senza curarsi di chiudere la porta alle proprie spalle.
Saliti su un piccolo veicolo a sei ruote, si diressero in direzione della Capitale a tutta velocità.
Giunti nei pressi della sede del Governo Imperiale, furono fermati da una pattuglia delle Forze di Difesa Planetaria, che li lasciò passare appena videro il piccolo amuleto a forma di “I” che l'uomo estrasse dalle pieghe della tunica. Furono ricevuti in una piccola sala adiacente al palazzo in brevissimo tempo.
Nonostante fosse giorno, le candele erano state accese e si respirava un forte profumo d'incenso, di cui l'Inquisitore fu sommamente grato.
Da una parte, un piccolo altare dedicato a San Josmane, il Protettore di Hephaestus, era stato decorato con fiori e ai piedi della statua raffigurante il santo giacevano alcune primizie.
Nel mezzo del pavimento della stanza spiccava un grosso mosaico con l'Aquila Bicefala, simbolo dell'Imperium, gialla su fondo rosso.
Il Governatore li stava aspettando nel centro della sala.
Egliera un uomo sulla sessantina, grasso e con una chierica. Sembrava sommamente a disagio: l'Inquisitore poteva percepire l'aura di disperazione e di inquietudine che ricopriva l'anziano come un sudario, anche senza bisogno dei suoi poteri.
Era sufficiente guardarlo negli occhi per leggere la sua angoscia.
- I-inquisitore...? -
- Governatore Kasparov -
- Inquisitore, abbiamo incominciato l'evacuazione come ci avete richiesto. Circa il sessanta percento della popolazione è già in orbita. Abbiamo requisito le navi da trasporto dei mercanti, come ci aveva richiesto, però questi hanno protestato vivacemente -
- Non mi interessa, questo è un ordine inquisitorio - esclamò secco l'Inquisitore.
- Capisco la sua posizione, ma i raccolti, le merci... - incominciò a farfugliare, asciugandosi il sudore con una manica del lungo abito color porpora. -
- Governatore, si rende conto che se non agiamo in fretta...-
La discussione fu interrotta da un boato simile ad un tuono. Il Governatore cadde in ginocchio, portandosi le mani al volto e iniziando a piagnucolare. L'Inquisitore corse fuori e vide uno spettacolo orrendo: il cielo a sud era diventato totalmente rosso sangue. Non aveva certamente bisogno di un cartografo per sapere che il fenomeno era localizzato proprio sopra la Black Stone.
Tutt'intorno, le guardie della FDP (Forze di Difesa Planetaria) si facevano il segno dell'Aquila e pregavano per non cedere al panico.
“E' cominciata.”
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Warhammer / Vai alla pagina dell'autore: Macross