Anime & Manga > Soul Eater
Segui la storia  |       
Autore: Nenelafolle    22/08/2013    3 recensioni
{ Soul X Maka. }
E con questa sono ben tre fanfiction che dedico a quella là. La mia Seme. ◕ ‿ ◕
cit./ “Non puoi più tirarti indietro” sussurrò.
Soul lasciò che il disco ripartisse, e riprese possesso del suo Nintendo. “Non avevo intenzione di farlo.”
#Dedicated to JaqThe Monster ( / / V / / )
ENJOY ! ☆
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans, Un po' tutti | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quell’orologio era sicuramente difettato. Di certo, per forza, al cento per cento: rotto.
I secondi non potevano essere così lenti, e le lancette non potevano fisicamente muoversi in quella maniera. Maka ne era sicura: non era umano, non stava né in cielo né in terra, quelle stanghette nere che si stagliavano sullo sfondo bianco pareva quasi tornassero indietro.
Era stata convinta che passare del tempo con il suo Soul tutto per lei sarebbe stato fantastico?
Che insegnargli materie a lei semplici come l’A-B-C fosse una passeggiata?
Che sarebbe stato romantico?
Mai si era sbagliata più che in quella situazione, era ridicolo come ora volesse solo piangere, sbattere i piedi e scappare da quella stanza. Non poteva andare peggio!
Soul era… stupido! All’inizio si era lasciata cullare dall’idea che anche lui ricambiasse il suo amore, e stare a così stretto contatto con lei l’avesse reso confuso, il che avrebbe spiegato la sua totale incapacità di fare 2 + 2, ma non poteva aver “dimenticato” le basi della DWMA, regole su Anime, su Meister e Buki, cose di cui parlavano ogni giorno, sia a scuola che a casa!
Rimaneva a fissarla aspettando una spiegazione o peggio, giocando con le sue codine e alzandosi a cambiare disco o accordare il pianoforte o preparare il tè nel bel mezzo della lezione.
Maka era frustrata.
Non le piaceva essere arrabbiata con Soul, quindi di sua spontanea volontà lo evitava, e cercava il più delle volte di essere semplicemente scocciata. Ma questa stava andando oltre i limiti.
Stein era stato chiaro: Soul stava rischiando l’anno, ed era tutto nelle mani di Maka. A quel ragazzo però mancavano le basi, di qualsiasi materia che non fosse musica, nella quale eccelleva.
“Credo che andrò a preparare una torta da mettere insieme a questo tè al mirtillo. Anzi, no! Preparerò dei cupcakes.” Disse Soul interrompendo Maka nel suo monologo sui benefici dell’allenamento e dello studio costante a fisico e mente. Il ragazzo si alzò e si avviò verso la cucina.
Maka sbuffò, le lacrime che prepotenti tornavano a farsi sentire.
Com’era possibile che fosse così cieco? Non vedeva che lei si stava impegnando per farlo stare meglio, perché si salvasse? Davvero non si accorgeva di niente?
Soul tornò sui suoi passi e, spuntando dalla porta della cucina, disse: “Ci metterò poco, venti minuti dovrebbero bastarmi, e… potresti continuare a parlarmi mentre te li preparo.”
Tornò in cucina prima che lei avesse il tempo di rispondere, ma Maka si sentiva come se le avessero tolto un peso dal cuore. Allora ci pensava a lei, allora gli importava! E non poteva fare a meno di sottolineare a se stessa quel ‘mentre te li preparo ’ come se li stesse facendo solo ed esclusivamente per lei, affinché potesse gustare meglio il tè e rilassarsi e insegnargli ancora meglio.
Le cose sembravano finalmente girare per il verso giusto.
Si stiracchiò e chiuse il libro che aveva di fronte prima di avanzare con passo calmo verso la cucina. Lì si soffermò a fissare per un attimo l’insieme di ciotole, ingredienti e strumenti da cucina che Soul aveva posato sul bancone accanto al lavello, ma poi i suoi occhi verdi scivolarono sul ragazzo.
Stava sbattendo le uova insieme a farina, burro e zucchero all’interno di una ciotola trasparente, quando si sbatté il palmo destro sulla fronte, alzando una nuvola di farina attorno al suo viso. “Il lievito!” esclamò.
Si girò verso Maka e la squadrò da capo a piedi: “Me lo passeresti tu, per favore?”
Maka arrossì di botto, rendendosi conto della gaffe. Che Soul avesse calcolato tutto e avesse avuto intenzione di farla sentire in imbarazzo sin dal principio? “I-Io non lo so dove si trova.”
Soul ghignò. “Ne sono consapevole, Maka-chan. E’ nel ripiano in alto a destra, quello dove tu tieni i tuoi cereali per la colazione –ma probabilmente non sapevi nemmeno questo, dato che te la preparo io ogni mattina no?”
Maka ingoiò la bile e si sporse fino ad aprire l’armadietto, spostò la sua scatola di cereali ed estrasse il lievito. Lo tenne in mano come una ragazzina terrebbe in mano un insetto gigante, come se fosse un’orrenda macchia sul suo vestito preferito. Lo passò a Soul, ma lui la fissò, le mani e il grembiule blu bianchi come la sua fronte. “Potresti aprirla?” Con un cenno del naso alluse alla bustina.
Maka storse il naso e strappò la parte superiore della carta, ribaltò il tutto all’interno della ciotola e lo scosse un paio di volte perché non ne restasse all’interno dell’incarto.
“Contento adesso?” disse con un tono di voce leggermente più acido di quanto non volesse.
“Sì.” Disse Soul, poi, tenendo una mano all’interno dell’impasto, passò l’altra intorno alle spalle di Maka e la imprigionò in quel quadrato tra braccia, tra ciotola e il caldo petto del ragazzo. “Sì, sono contento.”
Maka perse dei battiti. Si chiese, in un istante di pura lucidità, se perdere battiti avrebbe avuto delle conseguenze sul suo cuore, ma fu solo un lampo, un pensiero che sfumò subito, poiché era girata dal lato sbagliato dell’universo.
Se la sua vita fosse stata un film romantico –magari non Titanic- il movimento brusco l’avrebbe involontariamente portata a girarsi verso Soul, ora si sarebbe trovata con le mani appoggiate sui suoi pettorali, e avrebbe potuto sentire il suo cuore battere caldo sotto le punte delle dita, e il suo sguardo si sarebbe alzato sino a incontrare quello del ragazzo, e avrebbe appoggiato la fronte alla sua, e lo avrebbe baciato con lentezza, per poi stringerlo a sé.
Invece era girata verso la ciotola e l’impasto –seppur avesse quel buon profumo di ingredienti da cucinare- era incolore e triste, poiché non assomigliava nemmeno lontanamente a un petto maschile.
Maka voleva sbuffare, ma per fortuna non lo fece, perché Soul le appoggiò la testa sulla spalla e, soffiandole aria calda sull’orecchio le sussurrò: “Mi aiuteresti ancora un po’?”


N/A
Salve!
Inanzitutto, grazie mille per le recensioni e i commenti positivi dei capitoli precedenti a questo, spero di poter continuare a stupirvi e deliziarvi ~
Ringrazio anche chi mi ha preferita, seguita, ricordata, bastonata(?) vivibbo tutti, ecco.
E ringrazio sopratutto Jaq che è la mia musa, sposatemi con quella seme, ecco.
NaruSan mi ha chiesto un angolo dell'autrice, io non so che scriverci perché sono troppo strana come persona, quindi vi cito qui tutte le derp che mi sono venute scrivendo questo capitolo:

“Stein era stato chiaro: Soul stava rischiando l’ano” – invece de “l’anno”
“non poteva fare a meno di sottolineare a se stessa quel ‘mentre te  li preparto’” – invece di “preparo”
“Stava sbattendo Maka” –invece di “le uova” (questa era voluta, lo ammetto.)
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: Nenelafolle