Nella vasca calda c'erano solo lei e la sua lametta, ovviamente senza contare i mostri che si teneva dentro, forse era per questo che si tagliava, lei li voleva ferire, forse è per questo che prendeva delle pastiglie o beveva detersivo, lei li voleva uccidere, stava combattendo una guerra e la voleva vincere.
Ma come in ogni guerra che si combatte se ne esce feriti, con delle cicatrici e lei ne aveva tante...
Proprio non riusciva a rinunciarci, l'idea della lama che sfiorava il suo corpo, cazzo quanto era bello! Il primo taglio che ti lascia quel piccolo pizzicorio, ma hai troppo dolore per pensarci, poi quelli a seguire, che ti fanno solo rilasciare un sospiro di sollievo, il sangue che scorre libero sulla tua pelle, è come se fosse la tua sofferenza e tu la stai facendo uscire.
Ogni tanto ci pensava, anzi quasi sempre, si diceva che non poteva continuare cosi, che avrebbe dovuto smettere, ma ogni volta che litigava con i genitori o con chiunque, ogni volta che rimaneva delusa oppure ogni volta che si guardava allo specchio non riusciva a farne a meno...forse perchè in tutta la sua solitudine la lametta c'era sempre e non l'aveva mai tradita, le persone invece si.
per lei era come la cocaina per il drogato o la nutella con il cucchiaino per la ragazza che soffriva per amore: non riusciva proprio a farne a meno... tanto dopo tutto il dolore che provava dentro quello fisico non era niente, faceva molto piú male quel peso sullo stomaco che si sentiva ogni volta che era triste