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Autore: Cara_Sconosciuta    27/02/2008    10 recensioni
Che succede se una prof un po' impicciona decide di rendere una classe più unita, piazzando le persone che più si odiano nella stessa tenda? Per ora rating arancione, ma quasi sicuramente dovrò cambiarlo per alcune scene che ho in mente...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kelsi Nielsen, Ryan Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Niente intro, perché è già tanto se riesco a postare questo capitolo tra una prova e l’altra…

Niente intro, perché è già tanto se riesco a postare questo capitolo tra una prova e l’altra…. Quindi leggete e commentate in tantissimissimissime!!!!!!!

Temperance

 

9 – In which Chad finds out a secret

 

Co…come?” Domandò Ryan, colto di sorpresa, avvicinandosi, però, a lei.

“Profuma di te.” Ripetè Kelsi.

Il ragazzo sorrise, non ben sicuro se fosse meglio essere rassicurato o confuso.

“Sono… felice che ti piaccia il mio profumo… ma non ti capisco. Insomma, prima non mi volevi nemmeno lasciar entrare in tenda e ora…” Kelsi gli posò un dito sulle labbra, cogliendolo impreparato per l’ennesima volta nel giro di cinque minuti.

°È strana..° Pensò °Strana e dannatamente bella

Parli troppo, Ry, te lo ha mai detto nessuno?”

Sharpay. Più o meno tutti i giorni da quando ha imparato a dire ‘Taci, Ryan!’. È la sua frase preferita.”

Kelsi ridacchiò, mentre Ryan le sfilava il cappello dalle mani, per poi posarlo sui suoi ricci scuri.

“Ti sta bene.” Sussurrò, riportando dietro all’orecchio di lei un ciuffo ribelle e fermandosi, poi, a farle una carezza sulla guancia.

La mano della ragazza si alzò automaticamente, posizionandosi sulla sua e impedendogli di allontanarla.

“Così però non lo sento più….”

“Che cosa?” Domandò Ryan chiedendosi, nel frattempo, se fosse possibile annegare  nel verde di quegli occhi, troppo di rado privi della copertura di un paio di lenti eccessivamente spesse perché potessero render loro giustizia.

Che gli importava di dover competer con uno, due, mille altri ragazzi, se il premio erano quegli occhi?

Tanto più che iniziava seriamente a convincersi di essere lui stesso il rivale di Jason.

“Il profumo.”

“Oh…” Ryan sorrise, avvicinando un po’di più il proprio viso a quello di Kelsi. “Forse conosco un modo per fartelo sentire ancora meglio.

“Insegnamelo.” Mormorò lei, alzandosi in punta di piedi nel medesimo istante in cui lui si chinava nella sua direzione.

Non appena le loro labbra si sfiorarono, Kelsi sentì un brivido correre per tutta la lunghezza della propria spina dorsale.

Un brivido di certo non dovuto al freddo, ma a quello strano e confortante calore che solo Ryan sapeva darle.

Le sue ginocchia iniziarono a dare segni di cedimento e ad un tratto le parve indispensabile aggrapparsi a qualcosa, onde evitare di finire rovinosamente a terra.

Affondò, allora, una mano tra i capelli di Ryan, cingendogli il collo con l’altro braccio, mentre lui la stringeva in vita, avvicinandola di più a sé.

°Così non potrei cadere nemmeno volendo° Pensò e le sue labbra si incresparono in un sorriso contro quelle di lui, che risposero dischiudendosi leggermente.

La lingua di Ryan prese a tracciare, pian piano, i contorni della bocca di Kelsi, facendole venire voglia di sciogliersi lì e in quel momento, stretta nel suo abbraccio.

Kelsi Nielsen non era una grande esperta in materia di baci, soprattutto per quanto riguardava la parte pratica ma capiva, comunque, che rimanere immobile come una statua non era esattamente la risposta che ci si aspettava da lei in quell’occasione e così fece ciò che le venne più naturale. Aprì appena le labbra, permettendo a Ryan di far scivolare la lingua tra di loro, approfondendo il bacio.

Mentre le stelle sopra di loro brillavano come solo in montagna potevano fare, Kelsi si ritrovò a credersi come avesse potuto, fino a poche ore prima, aver desiderato di stare con un ragazzo che non rispondesse al nome di Ryan Evans.

Nel frattempo, un paio di malinconici occhi scuri osservavano la scena.

Chad Danforth, appoggiato ad un albero, era arrivato proprio nel momento in cui Ryan stava uscendo dalla tenda e, quando aveva visto Kelsi seguirlo, aveva deciso di rimanere a godersi lo spettacolo.

Perché era sicuro che uno spettacolo ci sarebbe stato: tutti si erano accorti che la tensione tra quei due era cresciuta vertiginosamente nei tre giorni precedenti e sperava di poter assistere ad un litigio peggiore di quello avuto con Taylor. Non perché ce l’avesse con loro, assolutamente no.. voleva solo trovare qualcuno che stesse peggio di lui in quell’orribile gita ma no, nemmeno questa volta avevano voluto farlo contento.

Niente urla, niente discussioni, niente liti… solo parole troppo dolci persino per Willy Wonka.

Evidentemente, Kelsi e Ryan non si odiavano poi così tanto…. Oppure avevano uno strano modo per dimostrare la  reciproca ostilità.

°Beh, beato lui che ce l’ha fatta…° Pensò il giovane, voltandosi e iniziando a camminare verso la propria tenda.

 

 

 

“Per me hai esagerato.” Dichiarò Sharpay, stendendo uno strato di smalto rosa sulle unghie dei piedi.

“Non mi ricordo di aver mai chiesto la tua opinione. Replicò Taylor, sdraiata nel sacco a pelo con le coperte tirate fin sopra la testa.

Non era il caso che la sua adorabile compagna di tenda vedesse che aveva le lacrime agli occhi.

“Come vuoi, ma ho ragione io.”

Eh già… per una volta Sharpay Evans aveva davvero ragione su tutta la linea.

Non sapeva perché avesse reagito in quel modo allo stupido scherzo dei ragazzi… dopotutto, era normale prendersi un po’ in giro, soprattutto in gita scolastica.

Ma quando aveva visto Ryan e la sua gentilezza nei confronti di Kelsi aveva desiderato che anche Chad si comportasse così con lei.

Questo, però, non era nel suo carattere e lei lo sapeva.

“Ti dispiacerebbe se mi mettessi con tuo fratello?”

“Certo che sì: preferisco mille volte miss Chiave di Violino a te. Rispose, acida, Sharpay.

Taylor grugnì un grazie.

Una cosa sola era certa: finché avesse continuato a comportarsi così, nessuno l’avrebbe voluta e Chad meno di tutti.

 

 

 

Chad entrò nella propria tenda, trovando Jason che stringeva il cappello di Kelsi a mo’di peluche.

“Ciao, Chad.” Lo salutò, mettendosi a sedere.

“Pensavo glielo avessi restituito.” Disse Chad, accennando al copricapo.

“Oh… glielo darò domani L’ho vista con Evans, prima. Sembrano molto affiatati…”

°Più di quanto immagini.°

“Già…”

“Però credo di piacerle… domani mi farò perdonare per come l’ho trattata.”

Jason, posso darti un consiglio da amico?” Jason annuì. “Lascia perdere.”

 

 

 

Kelsi, distesa sul sacco a pelo, sorrideva a Ryan che, a gattoni sopra di lei, la guardava con gli occhi azzurri pieni di un qualcosa che la ragazza non riusciva a definire ma che, comunque, le piaceva da matti.

“Me lo ridarai mai?” Domandò lui, chinandosi a darle un bacio.

Che cosa?”

“Il mio cappello.”

Kelsi sbuffò, scherzosamente scocciata e spinse Ryan lateralmente, facendolo cadere su un fianco.

“Non pensi ad altro.”

“Sbagli.” Rispose lui, accarezzandole i capelli. “Penso a te.”

“Mi farai venire la carie.”

Ryan si strinse nelle spalle.

“Mio zio è dentista e, comunque, ho una cosa che ti piacerà di sicuro di più, però prima mi devi ridare il cappello.”

Kelsi si portò due dita al mento, fingendo di soppesare l’offerta.

“Accetto lo scambio a patto che stanotte dormiamo come ieri.

“Stanotte, domani, dopodomani….”

Ok, ok, tieni. Tanto il nero non mi dona.” Disse la ragazza, porgendo la coppola al giovane, che se la mise subito. “Ora voglio la mia sorpresa.”

“Chiudi gli occhi.” Kelsi eseguì e Ryan si portò subito le mani alla nuca, slacciando la catenella d’argento che portava nascosta sotto alla camicia.

Vi posò un bacio, poi prese la mano di Kelsi e la chiuse intorno al sottile gioiello. “Apri, ora.”

Ryan… è bellissima…” Soffiò la pianista, rimirando il piccolo ciondolo appeso alla collanina.

Si trattava di una nota musicale, una croma, per la precisione, sulla cui pancia era incisa una minuscola R.

“Me la metti?”

Ryan annuì; si spostò dietro alla ragazza e unì con il fermaglio i due capi della catenina, per poi chinarsi e posare un bacio sul collo di lei.

“Sono felice che la Brighton ci abbia messi in coppia. Le sussurrò all’orecchio, massaggiandole le braccia.

Anche io…”

E, a proposito di Brighton, sai, vero, che domani la sveglia è alle sei e mezza?”

“Signor Evans” Cominciò Kelsi, voltandosi e appoggiando le mani sul petto di lui. “È un modo gentile per dirmi di lasciarti dormire in pace?”

“No, è un modo sottile e delicato per comunicarti che non vedo l’ora di addormentarmi abbracciandoti ed essendo certo, una volta tanto, che domani il tuo viso sarà la prima cosa che vedrò.

 

Continua….

   
 
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