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Autore: Suzume Yuzuka    23/08/2013    1 recensioni
Questa storia illustra la vita scolastica di Aki Karino da quando entrerà a far parte della Special A.
Incontrerà nuovi amici ma anche nuovi nemici e affronterà tantissime avventure!
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“Aki, sai che il tuo nome significa Autunno?
È una stagione che certe volte è fredda, ma in realtà è sempre calda e dolce. È la stagione dove le foglie cadono dagli alberi, come i dubbi crollano dalla mia mente. È la stagione in cui ho conosciuto te.
L’Autunno sei tu, Aki.” Disse Yahiro Dominic, con la sua voce calda e soave.
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Se ne restava lì, a frignare, mentre nessuno la sentiva. E così nascondeva il suo lato fragile. Credeva di vincere. Quella canzone l’aveva convinta. Credeva di vincere, ci credeva con tutto il cuore. Ma non c’era riuscita. Aveva perso.
[....]
In questi momenti, anche se non voleva ammetterlo, aveva bisogno di qualcuno come Ren.
Aveva bisogno di Ren.
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Ringrazio tutti coloro che decideranno di seguire la storia e di recensirla.
La vostra cara Suzume Yuzuka ♥
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akira Todo, Nuovo personaggio, Tadashi Karino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '~Anni dopo il diploma al liceo Hakusen ★'
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Di generazione in generazione: alla S-A ci passano tutti.

Il concorso canoro.


Layla, quella mattina, era piuttosto pensierosa.
Osservava con attenzione il suo the color pesca, ancora fumante,
e la tazzina decorata con raffinati motivi floreali.
 

Quale canzone avrebbe dovuto scegliere?

 
Non ne aveva idea. Non sapeva quale canzone le sarebbe piaciuta,
ma soprattutto quale sarebbe piaciuta ai giudici.
«Layla! Vuoi partecipare sì o no?» la voce squillante di Mika la fece risvegliare dal suo vortice di pensieri.
Layla lesse il volantino. Era proprio quello del concorso canoro a cui si era iscritta.
«Non preoccuparti.»Rispose fredda, distaccata.
«Cos’è, hai paura, Number Seven?» se c’era qualcuno che riusciva ad istigarla, quello era Matsumoto.
Le dava troppo fastidio il fatto di esser chiamata Numero Sette. Troppo.
«Sta’ zitto una buona volta. »
«Calma, Seven. Noi abbiamo un appuntamento, ricordi?» Mentre iniziavano ad apparire
facce incuriosite sui volti di Mika, Yahiro e Aki, Layla smentì tutto:
«L’appuntamento ce l’hai da solo.» Matsumoto aveva fatto cilecca una buona volta. 
 

Quale, quale poteva essere la canzone adatta a lei?

 
Len guardava attento Kaori. Era bella, molto bella.
I capelli bianchi, ma tendenti al blu, gli ricordavano della glassa.
Glassa, oddio quant’era buona la glassa! La divisa bianca e snella le donava.
Certo, era bassa, e ciò si notava anche quand’era seduta:
fra lui e lei c’erano almeno venti centimetri di differenza.
Però, cosa certa, era bella.
 
Ren stava, come al solito, leggendo un libro.
Ma non era un libro semplice, bensì un libro poco conosciuto,
che gli aveva regalato sua cugina Eri qualche settimana prima:
«Tieni, tu che sei tanto appassionato degli anni ’80, questo libro ti piacerà.»
Ecco quello che gli aveva detto.
E così se lo ritrovava fra le mani, “Le migliori Fiction degli anni ’80.
Lo considerava abbastanza stupido come libro,
nonostante fosse molto interessato agli anni ottanta.
C’erano le trame dei telefilm scritte in breve, affiancate da qualche curiosità.
Beh, in qualche modo doveva passare il tempo, almeno.
 
Kaori se n’era accorta, Len la stava osservando.
La faceva sentire in soggezione, essere osservata così.
«Io vado a casa.» Disse, prendendo la sua borsa e infilandoci i libri dentro.
«Ciao Kaori!» Aki prese ad abbracciarla, mentre Yahiro la salutò.
Arrivata fuori alla porta, sentì il cellulare squillare.
Era un messaggio.

\Masanori\
 

Domani torno a casa. Resisti un altro giorno senza di me, ok?
Non combinare pasticci, Kaori-chan!

 


Aki stava aiutando la madre in cucina.
Cucinare era una passione di famiglia, si diceva.
Stavano preparando dei biscotti al cioccolato.
«Quando entravano i biscotti nella stanza, tuo padre li aveva già divorati.» Disse la madre ridendo,
che con il cappello da cuoca sembrava davvero una professionista.
Beh, lo era. Fare i dolci era ciò che le riusciva meglio. Oltre a fare la madre, ovviamente.

 
Appena Aki uscì dalla camera, Mika le domandò:
«Con quale canzone parteciperai?» così Aki si avvicinò, e iniziarono a farfugliare su ogni canzone esistente.
Poi, dopo un po’, comparvero altoparlanti e microfono. Erano pronte per un duo.
«Bene signore e signori,  il duo AkiMika vi presenta un’esclusiva: “The Final Countdown!”
 esclamò Mika squillante.
«Quella canzone l’hanno cantata gli Europe più di trent’anni fa.» Affermò Matsumoto, seccato.


«We're leaving together
But still is farewell
And maybe we'll come back
To Earth who can tell
[…]
It's the final countdown
The final countdown
The final countdown
(Final countdown)
Oh, oh!
Oh, oh!»
 
Appena finirono di cantare, le due ragazze chiesero un parere generale.
«Bravissime!»esclamarono Yahiro e Len, seguiti da Ren che si lamentò.
Layla era come assente. Continuava a tormentarsi:
 

 
Quale canzone avrebbe dovuto cantare?
 
 
Tornata a casa, Layla continuava a porsi questa domanda.
Era sdraiata sul divano in pelle rosa di camera sua, mentre osservava la moquette magenta.
Come avrebbe partecipato, senza una canzone?
Ren entrò dalla finestra.
«Possibile che devo tenerla chiusa per forza? Cosa sei, uno stalker? Ti ho già detto che non uscirò mai con te.»Disse Layla, con il suo accento britannico, che a Ren piaceva molto.
«Leggi.»Le lanciò il libro. Layla aprì la pagina dove c’era il segnalibro:
 
Flashdance – Fiction anni ’80
 
«E di questo libro cosa dovrei farmene?»chiese, acida.
«Canta la sigla di questo telefilm.»Le ordinò.

«First when there's nothing
but a slow glowing dream
that your fear seems to hide
deep inside your mind.
All alone I have cried
silent tears full of pride
in a world made of steel,
made of stone.

Well, I hear the music,
close my eyes, feel the rhythm,
wrap around, take a hold
of my heart.

What a feeling.
Bein's believin'.
I can have it all, now I'm dancing for my life.

Take your passion
and make it happen.
Pictures come alive, you can dance right through your life.

Now I hear the music,
close my eyes, I am rhythm.
In a flash it takes hold
of my heart.

What a feeling.
Bein's believin'.
I can have it all, now I'm dancing for my life.

Take your passion
and make it happen.
Pictures come alive, now I'm dancing through my life»
 
«Bella, lo ammetto.»Affermò la ragazza, soddisfatta.
Quella canzone americana, cantata con accento britannico era eccezionale.
In più, era come se avesse preso un pezzo di lei.
«Adesso andiamo a cenare insieme?»Le disse lui, facendole l’occhiolino.
«Scordatelo.»Rispose acidula. Incredibile, come quella ragazza sputasse veleno.
Ma, infondo, per questo era bello stuzzicare proprio lei.
 


 
Angolo autrice: 
Suzume Yuzuka è tornata!
Questo
capitolo è lungo, ma il prossimo lo sarà ancor di più!
Quali sono i personaggi che più vi appassionano? 
Ditemelo in una
recensione
Ci tengo a conoscere il vostro parere.. 
Anche se sono cinque parole,
scrivetele
Grazie mille, Suzume Yuzuka.
  
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