È notte.
Una notte buia e tempestosa.
E ti pareva?
Chissà perchè le notti devono essere per
forza buie e tempestose. Non hanno la minima fantasia stì tizi che
scrivono fiabe?
Ahahaha. Hai ragione. Sono proprio ripetitivi. Però è così che comincia la storia. Non vuoi sentirla? Perché se non vuoi io torno in camera mia.
No no! certo
che voglio ascoltarla! Era solo per dire! Non andare!
Rilassati. Non vado da nessuna parte. Sono qui, tutto per te.
L'uomo scompigliò con
gesto brioso i capelli al bambino.
E questi rispose
gettandogli addosso un cuscino.
Il grande allora saltò
sul piccolo ed iniziò un'allegra baruffa fra cuscini, coperte e lenzuola.
Un intreccio di
braccia e di gambe, di mani e di piedi.
Di risate e d'amore.
Ahahahaha!
Ahahahaha!
Papà…?
Cos’hai?
Domani devi partire per una missione importante, vero?
…Sì.
…E sarà molto lunga e
pericolosa.
…Sì.
…Potresti morire.
…Sì.
…E non tornare più da me.
…No.
Cosa vuoi dire? Se muori non puoi mica tornare!
Io tornerò sempre da te, anche da morto. Sarò con te in ogni istante della tua vita. Ti perseguiterò, ti seguirò in tutti i tuoi gesti e le tue mosse, capisci? Non potrai liberarti di me, perchè ti sarò addosso, inseparabile come la tua ombra. Sarò la tua ombra, sarò il tuo peggior incubo. Mi odierai perché non ti lascerò solo un istante, sentirai la mia voce sempre e comunque. E urlando contro il cielo darai sfogo alla tua rabbia contro di me, ma non potrai liberarti mai, mai della mia presenza. Sarò il tuo angelo custode, veglierò sempre su di te.
Non sono sicuro che questa storia mi piaccia…Com’è che si
chiama?
Non è una storia. O meglio, lo è.
E di chi?
Così intelligente e così ingenuo? Non ci arrivi da solo?
Ma se m’impedisci di
guardare anche solo la copertina del libro! Come faccio
ad indovinare!
Sei il solito. Troppo attaccato alla logica, troppo fissato con le regole.
Non sono fissato! Faccio solo del mio meglio!
Ahahaha. Scusami. Sai che sei adorabile quando ti arrabbi? E comunque, sappi che sono orgoglioso di te. Sei il mio piccolo genietto.
Davvero sei orgoglioso di me?!
Certo.
Yuhuuuu!
Ehi! Attento! Rischi di farti male se salti così come una scimmietta! Avrei dovuto chiamarti come il clan del terzo Hokage, Sarutobi. Scimmia saltellante!
Non è vero che salto sempre!!!
Già. Di solito non lo fai. Altrimenti ti avrei davvero chiamato Sarutobi. E sono ancora in tempo per farlo, sai?
Le tue minacce non mi toccano, gneeeeee!
Ah! Mostri la lingua a me che sono tuo padre! Ma quanto sei impudente, moccioso!
Ahahahaha! Papà smettila di farmi il solletico!!! Ihihihi!
No. È la giusta punizione per avermi fatto la linguaccia.
Allora? che storia è?
Uhmmm… fammici pensare…
L'uomo si rigirò fra
le mani il vecchio volume poveroso.
Finse di analizzarlo
attentamente sotto lo sguardo curioso e trepidante del bambino.
…Dunque… la storia è…
È?
…È…
…È?
…È… “la storia
di Kakashi Hatake”!
Scemo…
Ma come?!
Ed io che pensavo fosse qualcosa
d’interessante… la MIA storia? Sì, sì, come no…
È
davvero così, te l’assicuro Kakashi. Questa è la tua storia, e non stà scritta su nessun libro.
Così come quello che t’ho detto prima: sono parole
della tua storia.
Se ci pensi, ognuno di noi è una storia,
un libro.
Tutti vivono avventure,
anche se magari non sembra. Tra le cose più comuni può crearsi qualcosa di
diverso e nessuna vita è, è stata, e sarà, mai uguale. In special modo, la vita
di noi ninja, è un continuo combattere, un’incessante avventura. Siamo tutti
libri stampati, però solo pochi di noi verranno scelti
per essere letti dai posteri.
Se così fosse tu saresti un libro rilegato
in edizione lusso con inserti in oro puro, papà! Sei una leggenda!
Ahahahaha!
Forse…
Come forse? Sei Zanna Bianca di Konoha, sei un eroe! Sei famoso, e
conosciuto in tutto il mondo per le tue abilità!
Mah, tutto il
mondo… francamente a me non me ne importa. Mi basta
essere l’eroe di una sola persona, e potrò dirmi l’uomo più felice
dell’universo. Se sapessi che mi considera il suo eroe, però…
Chi
è questa persona, papà? Glielo dico io di dirtelo!
Eheheheh…
sciocchino, possibile che questo genio sia così ingenuo talvolta? Ma sei tu, piccolo mio! Voglio solo essere il tuo eroe, non
m’importa se lo sono o meno per gli altri.
!!! Certo che lo sei! Sei il mio eroe papà!
Come dici, non ti sento…
Il ragazzino saltò giù
dal letto e corse alla finestra.
La spalancò, e gridò a
squarciagola, svegliando così tutta Konoha
-Sakumo
Hatake è il mio eroe! Zanna
Bianca è il mio mito! Ed è mio papà!!! Mio padre è il
mio eroe!-
L'uomo
rimase attonito a pochi metri dal figlio, guardandolo mentre, soddisfatto, il
bambino osservava orgoglioso le persone che si affacciavano alle finestre e gli
urlavano rimproperi di tutti i tipi per averli svegliati a quell'ora della notte.
Poi si
avvicinò e chiuse la finestra appena in tempo per evitare che una ciabatta
colpisse in pieno viso il bambino.
Ecco, questo è
ESATTAMENTE il tipo di cosa che non voglio tu faccia
mai. Ma dico, svegliare la gente che dorme con grida
isteriche ed assurde?
Non fingere!
Si vede lontano un miglio che sei contento!
Non è vero.
Sono arrabbiato. Molto, molto arrabbiato con te.
E invece no! Hai un sorriso stampato in
faccia e ti brillano gli occhi! Fatichi persino a fare la voce arrabbiata, sei contento!
Dannazione. È
in questi momenti che desidererei indossare una maschera. Almeno non potresti
sempre ribattere quando ti rimprovero!
Ihihihi! Mio
padre è un grande eroe ma non riesce mai a ribattere quello che dico!
Non provare a
ripeterlo ai quattro venti chiaro?
Ma certo…
Umphf! Stupido
marmocchio! Ecco, adesso non posso finire di fare il mio grandioso discorso!
Già…
ihihihi!
Ah!!! Ma allora era questo il tuo piano, piccolo demonio! Beh,
consideralo sabotato, perché io parlo lo stesso.
Oh, no! Ahahaha!
Oh, si!
Kakashi, a
proposito di quella faccenda dei libri. Forse sarò pure in edizione lusso e con
inserti in oro, ma sinceramente io preferirei leggere altro, qualcosa davvero di qualità, e non solo apparenza.
Ma papà…
Shhh… Fammi finire.
Io preferirei leggere mille volte il tuo libro che il mio. Sarebbe certamente
molto più bello…
Ed è per questo che sarò sempre con te. Che non ti abbandonerò mai. Qualunque cosa accada io sarò li accanto a te, ti sosterrò in silenzio
quando cadrai, asciugherò le tue lacrime quando piangerai…
Io non
piangerò!
Oh, si, lo farai. Ma io sarò li con te,
e ti stringerò forte a me. Tanto forte da farti male, tanto forte da farti
desiderare di essere morto, ma continuerai a vivere. E sarò con te a tormentarti
per ogni tuo sbaglio, sarò lì ad insinuarti dubbi quando avrai certezze, sarò
lì a giudicare la tua condotta e a farti venire i rimorsi, sarò lì a farti
crucciare di ogni azione, desiderare di cancellare
tutto senza poter fare nulla, sarò lì per farti del male, sarò lì sempre,
sempre, sempre.
Insomma vuoi
dire che TU saresti la mia coscienza?
Ridi ridi… è così, Kakashi. Rifletti. Sono i nostri genitori ad
insegnarci cosa è giusto e cosa è sbagliato. Chi non ha avuto in nessun modo
un’educazione non potrà mai pentirsi delle sue azioni.
Farà sempre e solo quello che crede sia giusto, senza
domandarsi perchè, senza sottostare alle leggi della società, senza obbedire a
nessuno, senza disubbidire a nessuno, poiché nessuno gli ha insegnato niente.
E nel momento in cui qualcuno sarà capace
di fare luce nel suo cuore, nel momento in cui qualcuno spazzerà via le tenebre
e gli farà aprire gli occhi per ammirare il sole, allora, sì, si pentirà, desidererà
di non essere mai nato, di scomparire. Si sentirà un mostro, e sarà proprio
allora che non lo sarà più, perchè avrà una coscienza.
È questo che sono i genitori. I genitori sono la
coscienza. Ed è per questo che io sarò sempre con te,
Kakashi. Non ti abbandonerò. Mai.
…
scusami, ti ho spaventato con questo
discorso difficile.
…Papà, mi dici questo perchè morirai, vero?
No. Come ti
salta in mente? Io non morirò domani, te lo giuro.
Tornerò di sicuro ed il momento in cui darò l’addio a questo mondo sarà quando
sarai sposato, avrai dei figli e quindi io sarò diventato nonno. E li avrò visti crescere grazie alle tue cure amorevoli,
impicciandomi di tanto in tanto, e li avrò visti arrivare nell’età
dell’adolescenza, e solo allora, quando nessuno avrà più bisogno di me, morirò,
vecchio e felice. Completo.
…Hai già
deciso tutto, eh papà? Beh, mi spiace deluderti ma non diventerai mai nonno,
perché io non mi sposerò. Sono molto più interessanti le arti marziali, magiche
ed illusorie che le ragazze. Io morirò in battaglia, per difendere il mio
paese, per difendere Konoha!Per difendere i miei ideali!
Ahah! Quanto ardore, ragazzino! Non credi di
esagerare? Non puoi sapere che morirai in quel modo, e poi si dice che l’uomo
che promette di non sposarsi mai sarà il primo a giurare amore eterno ad una
donna!
Tsk! Sono solo melensaggini, puah! E comunque,
perchè tu dovresti sapere come e quando morirai e io no?
Semplice. So
molte più cose di te. Posso prevedere il mio futuro!
Certo,
certo…
Ah, non ci
credi? Allora vieni qui marmocchio, che ti concio per
le feste!
Ahahahahaha!
Ahahahahaha!
Papà?
Mh?
Scommetto
che non mi sposerò mai! E tu non morirai prima di
poter vedere il risultato della nostra scommessa, chiaro?
Oh oh! Giochi d’azzardo, eh? Ma con
me non avrai fortuna! D’accordo! Allora se tu t’innamorerai entro i
trentacinque anni vincerò io, e dovrai avere almeno
tre figli, e non metterai mai bocca sul mio comportamento di nonno.
Tsk! Io non
mi sposerò né tantomeno avrò dei figli! Lo giuro sul mio onore di ninja! E comunque, se tu perdi –e perderai!- m’insegnerai tutte ma
proprio tutte le tue tecniche, chiaro?! Anche quelle proibite!!!
Diventerò il ninja migliore che c’è!!!
Che spaccone! E va
bene, galletto, ti farò abbassare la cresta!
L'uomo
ricominciò a fare il solletico al figlio, e di nuovo ci fu una dura lotta di
cuscini, risate, frecciatine innocenti e coperte e lenzuola disordinate più che
mai.
A
lungo i due giocarono, assaporando la felicità più pura che solo un amore vero
e sincero può donare.
A lungo
lasciati da parte i timori e le paure.
La
mattina dopo, vedendo il padre incamminarsi verso la pericolosa missione, il
piccolo Kakashi esclamò con quanto fiato aveva in gola
-Torna
presto papà! Non morire, me l’hai promesso!Abbiamo una scommessa!-
Sakumo Hatake tornò
tempo dopo a casa.
Ma era cambiato, non
era più lo stesso.
Aveva fallito la
missione per salvare i suoi compagni.
E non fu più se
stesso.
Kakashi non riusciva a
parlare più con suo padre, che gli volgeva occhi vuoti, occhi spenti, occhi privi
di sentimento, privi di vita.
Ben presto Sakumo fu
screditato, e la cattiva fama che venne su di lui lo fece crollare.
Cadde in depressione,
e le sue capacità di ninja subirono un brusco peggioramento.
Tutti lo guardavano
con occhi diversi, tutti gli urlavano contro "traditore!"
Non ce la faceva più.
E guardare gli occhi
di suo figlio, così simili ai propri, che sentiva pieni di colpe, lo rendeva
ancora più pazzo.
E guardare il dolore
in quegli occhi di bambino, vedere la sofferenza che quel bambino provava, ed
il muro che lui, il "grande Zanna Bianca di Konoha" aveva creato fra
se stesso ed il figlio, lo fece capitolare.
E ci fù il tracollo
definitivo.
Il momento in cui non
riuscì più a mettersi i piedi dopo l'ultima caduta,
Pioveva fuori, e
cadevano molti fulmini che squarciavano il silenzio della notte e ne violavano
il buio.
“Era una notte
buia e tempestosa.”
Kakashi, sveglio e
spaventato dall’agitarsi della tempesta, corse in camera d suo padre.
E lì lo vide.
Con un pugnale.
Davanti ai suoi occhi.
Si squarciò la pancia.
Non un urlo, non un
gemito.
Niente.
-Papà…-
Mormorò con voce
strozzata.
-Non hai
mantenuto la promessa…-
Il mondo cominciò a
crollargli addosso.
La realtà si
sgretolava su di lui, piccoli frammenti di dolore e di luce, di tenebra e di nebbia.
tutte le sue certezze
svanirono, ed anche il tempo.
Ci fu il funerale,
Nessuno venne. Tranne lui.
Calde lacrime
cominciarono a scorrere lungo le sue guance.
-Dicevi che
saresti stato sempre con me… e hai fatto una promessa, me l’hai promesso! Mi hai
promesso che non saresti morto quel giorno, ed invece, già quando me la feci mentivi! Sei morto, ma non uccidendoti col
pugnale, sei morto il giorno stesso del tuo ritorno! Io ero così felice
di vederti, io volevo consolarti dal tuo dolore e darti una mano a rialzarti, io volevo poterti aiutare!
Io volevo
solo stare con te, papà! Io volevo essere un grande
ninja per te, volevo che tu fossi sempre fiero di me!
Mi hai
mentito! Mi hai mentito! Mi hai mentito!
…
Perché non sono stato capace di aiutarti? Perché sono così inutile? Tutti mi dicono che sono un ninja
geniale, che sono forse il più in gamba che si sia mai
visto, tutti pensano che io sia forte come, anzi più di te. Ma perché allora
non ce l’ho fatta? Perché papà non sono
riuscito a sorreggerti?
Perché? Perché? Perché guardandomi i tuoi occhi s’offuscavano? Cosa ti ho fatto, padre? Cosa ti ho fatto!???
cadde riverso a terra,
singhiozzante, mentre il dolore lo scuoteva tutto.
una voce che conosceva
cominciò a farsi strada dentro di lui.
Kakashi, non devi
piangere. Tu non hai colpe.
…Padre…
papà! Questa voce… rispondimi papà!
Tu
non hai colpa… non hai colpa… non
hai colpa…
La voce dell'uomo
riecheggiò nella sua mente, sempre più debole, e scomparve del tutto.
Un caldo scirocco
proveniente da sud-est cominciò a spirare, portando inspiegabilmente gelo nel
cuore del bambino.
Papà!!!
E le lacrime del bimbo
si dispersero nel vento.
Mi hai mentito ancora… La mia coscienza saresti tu, eh? È solo
una pallida imitazione! È solo una bugia da imbonitore! È solo un falso, solo
una copia, solo un fantasma! Non è vero che sei con me, non è vero che saresti rimasto con me! non è vero
che non mi avresti mai abbandonato, non è vero niente! Sono state tutte
vigliacche bugie! Non è vero niente!
Sei
stato un vigliacco… sei stato falso e meschino… mi hai tradito… mi hai tradito…
Mi hai
tradito… ed io non voglio più pensare a te…non voglio pensare a te perché
significherebbe che ti voglio bene, significherebbe che ti voglio ancora bene… significherebbe che dopo tutte le bugie che mi hai detto,
dopo tutte le menzogne che mi hai dato, dopo tutto quello che mi hai fatto…
provo ancora amore per te…
Credevo di
amarti, papà, ma la verità è una sola.
Ti odio.
Mi odierai perché non ti lascerò solo un istante, sentirai la mia voce sempre e comunque, anche se non riuscirai a riconoscerla. E urlando contro il cielo darai sfogo alla tua rabbia contro di me, ma non potrai liberarti mai, mai della mia presenza. Sarò il tuo angelo custode, veglierò sempre su di te. E tu non potrai farci niente.