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Autore: Pachiderma Anarchico    23/08/2013    1 recensioni
--STORIA DA RIPRENDERE A BREVE--
2 anni sono passati dall'ultimo campionato mondiale e dalla sconfitta della BEGA.
2 anni dove la calma e la quiete hanno aleggiato sul mondo del Beyblade.
Ma qualcosa sta per cambiare.
Un viaggio inaspettato.
Una sfida ancora più grande.
Demoni che non possono essere cancellati, cicatrici che non possono essere dimenticate e uno sparo di luce nell'oscurità più nera.
Cosa sei disposto a sacrificare per salvare ciò che ami?
Cosa sei disposto a perdere per vincere?
Ci sono davvero attimi, in cui il corso degli eventi dipende solo da una tua scelta?
Forse perchè quando hai il sole dentro, non importa se fuori piove?
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kei Hiwatari, Takao Kinomiya, Un po' tutti, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Dove la luce è più forte, l'ombra è più nera.”

 






 


-Che cosa significa? - 


Yuri era entrato nella stanza di Kai non appena quest'ultimo aveva aperto la porta.
Il giapponese lo guardó inarcando un sopracciglio e il russo per tutta risposta gli lanció il beyblade giallo che teneva in mano.

-Lo riconosci, non è vero?-

Kai osservó prima lui, poi il beyblade che aveva preso al volo. Certo che lo riconosceva.

-Perchè hai tu il bey di Garland?- chiese tranquillo.

-Già, perchè l'ho io?-

Gli fece eco Yuri con una nota sarcastica.


-Io mi sono fatto questa domanda, tu ti sei fatto questa domanda, e ora vorrei farla a lui questa domanda- disse alzando il tono di voce.
Kai guardó il bey, apparentemente sovrappensiero.

-Lancio di precisione?-

-Di precisione? Se non avessi dei riflessi da paura adesso avrei la faccia divisa a metà-.


Il blader dalla pelle di porcellana di avvicinó e prese il beyblade dorato, mettendolo in tasca.


-Se ha cercato di risvegliare il fuoco sotto la cenere deve stare attento, perchè potrebbe esserci riuscito..-


In quel momento la porta si aprì e Takao entró nella stanza, la voce di Max che echeggiava ancora nel corridoio nonostante fosse mezzanotte passata e Rei che cercava di farlo stare zitto. 
Il blader dagli occhi blu alzó lo sguardo.


-Yuri, ciao- disse sorpreso.

Yuri fece un cenno e si poggió al muro.

-Perchè Max sta cantando in piena notte una lingua che sembra quella degli umpa lumpa?- 
Chiese il nipponico dagli occhi di fuoco.

-Perchè Rei ha insistito per fargli provare un cocktail e..questo é il risultato- Takao chiuse la porta, e la voce di Max si attutì.
Avvertiva un'aria leggermente tesa e riuscì a stare in silenzio per tre secondi, prima di chiedere -Cosa succede?-


Kai volse lo sguardo verso Yuri che si accinse a staccarsi dal muro ed ad andare verso la porta.


-Il beyblade di Garland mi é sfrecciato davanti la faccia conficcandosi nel muro dietro di me- spiegó velocemente.


Takao spalancó gli occhi.


-Apollo ha cercato di colpirti?-


-Chi l'ha lanciato sicuramente-

-Ma..-Takao li guardava a intermittenza, prima Yuri, poi Kai -Io credo davvero che siano cambiati..Voglio dire hanno avuto modo di dimostrarlo no?-


Kai si avvicinó alla portafinestra che dava sul balcone, lo sguardo perso tra il cielo scuro, senza la più piccola stella, senza l'argento della luna.
-È possibile che tu abbia ragione- disse in tono neutro, senza lasciar capire se lui era d'accordo o no. Poi si voltó e gli occhi color rubino scintillarono.


-Ma non dimenticare mai dove è sepolta l'ascia di guerra-.

*

-Secondo me siete paranoici-.


La mattina seguente Kai e Takao stavano scendendo la scalinata principale, e quest'ultimo era scettico sulle loro supposizioni sull'ex squadra della B.E.G.A.
Svoltarono in un corridoio nell'atrio per dirigersi verso la Sala Bianca per la colazione. Era domenica e non c'erano impegni in programma fissati dalla struttura per oggi.
Takao continuava il suo monologo.


-Voglio dire, è probabile che Gar..-


Kai lo fulminó con un'occhiata. Non voleva si facessero nomi quando giravano per la sede della RMBB.
Takao continuó tralasciando il nome del soggetto in questione. 
-Abbia sbagliato mira, o che non sia stato lui a lanciare, o che..-

-Takao ascoltami, e ascoltami bene- Kai interruppe le sue parole, deciso.

-Tu hai un grande pregio, un pregio che ne io ne Yuri potremmo mai sperare di avere. Tu cerchi sempre il meglio nelle persone, credi che con un po' di comprensione e sostegno chiunque possa essere buono e concedi a tutti una seconda possibilità, qualunque cosa abbiano fatto in passato. E questa..è una cosa molto bella, ma anche molto rischiosa, perchè ti rende cieco Takao-.



Takao sbuffó e fece una smorfia rassegnata.
-E sarei cieco perchè..-

Ma il blader dagli occhi rubino lo fermó di nuovo.
-Non tutti hanno un cuore Takao. È terribilmente semplice. Non tutti provano bontà e soprattutto, non tutti provano rimorso. Ed è inutile che tu ti affanni a dirmi che non è vero, che tutti possono cambiare, che devi solo trovare il modo giusto e roba del genere, perchè per alcuni non c'è modo, perchè alcuni non hanno un cuore, Takao. Fidati di chi ha conosciuto "certe" sensazioni, di chi ha visto con i propri occhi "certe" emozioni. Alcune persone non si pentono, non hanno pietà o compassione. Alcune persone vivono nella loro vendetta, sempre-. 


Takao lo guardò cercando nella sua mente una risposta adatta, ma visto che non ne trovava, si limitò ad entrare nella sala e a prendere posto tra Rei e Max.

-Ragazzi, per conoscere i risultati della settimana dovete andare nello studio principale, nel plesso blu. Per raggiungerlo potete andare anche dall'interno della struttura principale, basta seguire il corridoio di questo colore al primo piano- comunicò loro il professor K.
-
Sono curioso di sapere cosa ne pensano della mia sfida con Giulia di ieri- Rei sorrise, si alzò e andò al tavolo del buffet per servirsi di bao zi, piccoli panini ripieni di carne verdura o di una crema gialla e dolce, tipici della colazione cinese.
 Max tagliava una fetta di bacon e Hilary discuteva con Hitoshi a voce innaturalmente bassa.
 Daichi tirò un colpetto al professor K che vide Yuri alzarsi dal suo tavolo e dirigersi verso quello dove erano seduti Garland e Ming Ming.

-Che cosa vuole fare?-

Anche gli altri si erano voltati, e la sala aveva abbassato improvvisamente tono. 
Takao guardò Yuri che senza la minima espressione sul viso andò davanti Garland, che alzò lo sguardo rimanendo seduto.
Serjei sembrava sorpreso come gli altri, ma Boris no, e guardava il suo compagno con consapevolezza. 
Anche Kai osservava i due blader ora fronteggiarsi, e sembrava pronto a qualsiasi eventualità, come un aquila che in qualunque momento può spiccare il volo.
Yuri prese dalla tasca della felpa verde petrolio che indossava il beyblade dorato e lo alzò per farlo vedere bene.
-Non credi di aver dimenticato qualcosa, Garland?- lo provocò senza lasciare il sentore agli altri di cosa volesse dire. 
Ma Garland lo guardò con crescente mutamento nello sguardo, spostò gli occhi argentati sul beyblade che Yuri teneva in mano, e poi fece qualcosa che nessuno si aspettava.
 Le sue labbra si distesero in un sorriso.
 Kai affilò lo sguardo.
-Grazie per averlo riportato, Yuri- disse in tono gentile.

Yuri lo osservò. Aveva sorriso, ma il suo sorriso non era arrivato agli occhi, non aveva illuminato tutto il viso come solo un sorriso vero può fare, ma solo la sua bocca.
Conosceva questo tipo di sorriso, lo aveva visto per quasi sedici lunghi anni sul viso di Vorkov, e sapeva quando qualcuno non aveva affatto voglia di sorridere in un dato momento.
E quella volta Yuri era certo che Garland avesse voluto far di tutto, ma non stare seduto e sorridere gentilmente.


Yuri guardò Apollo sul palmo della sua mano, poi il proprietario degli occhi d'argento e posò il beyblade sul tavolo.

-Mi dispiace averti creato questo pensiero- continuò Garland con lo stesso tono pacato.

-Oh non preoccuparti Garland, è sempre un piacere- Yuri sorrise, ma anche il suo non era un vero sorriso. Era un'espressione scaltra, un sorriso provocante, un sorriso di sfida. Ritornò a sedersi al tavolo e nessuno parve accorgersi di quello che era realmente successo, nessuno sembrava essersi reso conto degli sguardi accesi di una luce sinistra che il sovrano della luce e il re del ghiaccio si erano lanciati, tranne Kai e Takao.

Era arrivato il momento di rendere partecipi altre persone.

Takao fece per parlare quando Rei si alzò.

-Beh, io vado verso lo studio per farmi dare la mia cartella, ci vediamo giù?- e prima che qualcuno di loro potesse rispondere era già uscito dalla Sala Bianca.

-Allora vado anch'io- Max si diresse verso l'atrio.

-Aspettami maestro!- Daichi saltò dalla sedia e gli corse dietro.

Takao sbuffò e poggiò il viso su una mano.

-Vuoi andare anche tu Kai?-

-In effetti si- Kai si alzò e uscì dalla sala.

-Ma io scherzavo!-

*


Pochi minuti dopo Takao, Max, Rei, Daichi e il professor K erano seduti sotto un albero nell'immenso giardino della RMBB, mentre Hilary prendeva il sole poco lontano con Matilda e Mao, sdraiate su delle sedie sdraio.

Rei per la precisione era seduto su un grosso ramo dell'albero, e poggiava la schiena al tronco lasciando penzolare una gamba.

-Vediamo un po' che dicono del campione del mondo..- Takao sorrise molto compiaciuto di se e aprì la cartella che lo riguardava, con i dati della settimana.

-Mmm.. Attacco 80.. Difesa 55.. Resistenza 68..Tipologia d'attacco: attacco tattico..-

-Takao, ci stai capendo qualcosa?- Max sorrise e gli poggiò una mano sulla spalla, conoscendo già la risposta.

-No, ma devono essere buoni per forza-.

Rei alzò gli occhi al cielo e si rivolse al Professore -Glielo spieghi per favore?-

K sospirò e prese la cartella dalle mani di Takao.

-Il tuo attacco ha un punteggio alto, come già sapevamo. Il massimo conosciuto è cento, il minimo zero. Ovviamente il tuo beyblade e il tuo Bit Power sono d'attacco, quindi potresti fare anche meglio. Difesa 55, non hai una difesa molto alta, ma cinquanta è la sufficienza, quindi è comunque accettabile, considerando poi che tu non sei portato in difesa. Resistenza 65, è un punteggio discreto, una resistenza abbastanza buona è difficile da ottene, ma puoi migliorare-.

Takao si dondolava alzando il mento con fare altezzoso e ridendo come un ossesso.

Daichi spiò sulla cartella del compagno e sghignazzò.

-Frena i bollenti spiriti Takao, c'è un ma, un però e un se-.

Takao sembrava non dargli retta e continuò la sua stramba ballata sul fatto di essere fortissimo.

-Pecchi di concentrazione, sei irregolare, la tua soglia di controllo del beyblade è bassa, il tuo lancio non è preciso e in più se fossi meno superbo capiresti dove sbagli- disse tutto d'un fiato senza staccare gli occhi dalla cartella come se niente fosse.

Il blader si bloccò spalancando la bocca.

-Che COSA?!-

La prese bruscamente dalle mani del Professor K mentre Daichi e Max scoppiavano a ridere incontrollabilmente vedendo la faccia sconvolta di Takao e Rei sull'albero si mordeva le labbra per cercare di non unirsi a loro.

-Non..è..possibile-.

-In compenso hai un Bit Power potentissimo con cui hai un legame profondo e quando ti scaldi riesci a sferrare attacchi micidiali, ribaltando la situazione-.

-E grazie tante!-

Takao guardò truce il Professore.

-Cosa significa Attacco Tattico?- domandò in tono acido.

-Il tuo è un Attacco Tattico perchè usi la tua offensiva più potente solo dopo una tattica e vari attacchi che hanno messo a dura prova l'avversario. Ti faccio un esempio, il modo di attaccare di Kai non è uguale al tuo, infatti lui ha un tipo di attacco detto Attacco Distruttivo, perchè lui inizia la sua offensiva appena il bey avversario sfiora il campo, senza lasciargli tempo di reagire e di contrattaccare. Quello di Max invece è chiamato Attacco Difensivo, perchè lui usa l'attacco per difendersi, quindi usa l'attacco come una difesa- spiegò lui pazientemente, ignorando il tono aspro di Takao.

-E il mio che attacco è prof?-

Daichi lo guardò con tanto d'occhi.

-Il tuo è detto Attacco Selvaggio- rispose pratico -perchè attacchi senza una logica e in modo irregolare, con una potenza notevole, ma senza seguire una tattica, una strategia o uno stile proprio-.

-Sui miei fogli c'è scritto che il mio è l'Attacco Veloce, puoi spiegarmi?- Rai si sporse dal ramo dove era stravaccato per guardare in faccia K.

-Certo, il tuo è denominato così perchè il massimo dell'offensiva tu la esprimi sotto grande velocità del tuo beyblade. Grazie alla sua alta velocità, il tuo attacco risulta più efficace e forte nel tuo caso, perchè aiutato e guidato dalla velocità del bey-.

Rei sorrise e chiuse con un colpo secco la cartella.

-Tutto apposto, mi piace- scese agilmente dall'albero come un gatto.

-Non mi dire che non hai anche tu delle cose da migliorare- disse Daichi a mezza voce facendo una smorfia verso la sua cartella, che aveva chiuso subito e teneva stretta in mano, come se qualcuno potesse leggerla e scovare i suoi punti deboli.

-Certo che li ho, ma li migliorerò e diventerò sempre più forte- rispose la tigre con un sorriso radioso.

-Mi fai dare un'occhiata Rai?-

Rai la passò a Max, che la prese e sorrise.

-Wow, la tua velocità è pazzesca, sia quella di rotazione che quella degli spostamenti. Rotazione: 720 giri al minuto, Velocità: 1400-.

-Il massimo è 1500, nella velocità sei imbattibile Rei- osservò con un sorriso il Professor K.

-Oh non esageriamo- ma il cinese sorrideva soddisfatto, anche se era sempre modesto.

Takao sbuffò è spiò la cartella di Max.

Come previsto l'attacco di Max era la sufficienza tonda, 50, mentre la difesa era 90, ovviamente in quello l'americano era un campione vero. Resistenza 70, un bel punteggio, ma se la difesa era alta anche la resistenza solitamente era notevole.

-Max, alle tue note c'è scritto che tu devi padroneggiare meglio l'attacco e migliorarne

l' intensità, il tuo bey deve muoversi con più agilità e scioltezza e devi essere più incisivo nei colpi..-

-E' vero, perchè la difesa è il mio punto di forza, ma al contrario dell'attacco, è statica, quindi il mio bey non è abituato a muoversi a scatti veloci, a saltare e a schivare, perchè ho un difesa così potente che Draciel può stare fermo e subire senza gravi danni gli attacchi avversari, ma è il momento che copra più fronti. Mi allenerò e riuscirò a rendere Draciel scattante-.

-Questo è parlare- Daichi sorrise e diede il cinque a Max, che ricambiò con entusiasmo.

-Ma come, un attimo prima eri intrattabile, e adesso sorridi? Chi ti capisce è bravo- borbottò Takao guardando il blader che gli faceva le linguacce.

-Ho capito che possiamo sempre migliorare- si alzò e andò sul bordo della fontana, alzando la voce in modo che tutti i presenti nel giardino lo sentissero.

-Noi siamo blader, e se posso aggiungerlo, con le palle, quindi rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare, affinchè questo diventi un mondo migliore-.

A Takao e Max era caduta la mascella, Hilary si stava affogando con il cocktail che stava bevendo, e tossicchiava mentre Matilda e Mao le tiravano colpetti sulla spalla guardando Daichi con gli occhi spalancati, a Giulia e Raul erano caduti i beyblade sulla testa e il Professor K sembrava indeciso se ridere o piangere.

-Bene, e dopo questo discorso, io vado a cercare la pecorella smarrita- Takao si alzò pulendosi il jeans dall'erba verde smeraldo.

-Michelle- chiamò -hai visto Kai?-

-Si- rispose il blader biondo mentre guardava Giulia, senza degnare di uno sgaurdo Takao.

-Era diretto alla spiaggia-.

-Alla spiaggia- ripetè Takao tra se e se e si allontanò nel giardino. Era una bella camminata arrivare a piedi fino al mare, considerando che il primo giorno in cui erano arrivati una macchina li aveva portati dall'aeroporto, sempre della struttura fino ad essa.

Sospirò e si poggiò a un muretto che costeggiava la strada principale, riflettendo sul da farsi. Dopotutto il luogo era incantevole, il cielo di un azzurro vivo e gli uccelli cinguettavano, fare qualche passo non gli avrebbe fatto male.

Si allontanò dal muretto per evitare di farsi prendere dalla tentazione di risiedercisi subito e avanzò a passo risoluto, arrivando fino al cancello principale. Aveva il fiatone, aveva già fatto parecchio, ma era appena uscito dal territorio della sede. Le strade erano soleggiate, e man mano che camminava diventavano più affollate. Negozi di ogni genere si affacciavano sulle vie principali e bar e ristoranti erano ritrovo per molte persone.

Ogni tanto una musica si diffondeva nell'aria, e Takao si rese conto che si trovava sul lungomare quando vide la sabbia bianca e fina che costeggiava e l'oceano. La costa Caraibica di giorno era molto diversa dall'aspetto che aveva di sera. La notte luci sfavillanti, insegne al neon, musica ad alto volume, ticchettare di tacchi e folle numerose, voci alterate dall'alcol.. Invece di giorno, il sole illuminava i negozi sempre aperti e i locali che aspettavano la sera per dare il meglio di se. Le musiche erano basse e discontinue, le spiagge erano affollate, ma essendoci chilometri e chilometri di esse, non si stava mai stretti o scomodi. La sabbia era finissima di un tenue color panna, morbida al tatto, e il mare.. Dio il mare.. Takao non credeva ai propri occhi. Affondò i piedi nella sabbia, senza badare al fatto che indossava le converse bianche. Evitò ombrelloni, bagnanti, sedie sdraio, palloni che venivano lanciati da una parte all'altra, per arrivare sulle riva, tenendo gli occhi fissi sull'acqua sul mare Caraibico.

Lo spettacolo che aveva davanti non aveva eguali. Un'immensa distesa azzurra si estendeva a vista d'occhio davanti a lui. L'acqua, pura e cristallina, si muoveva appena, brillante sotto al sole, come se avesse incastonate tra le sue increspature tante piccole gemme. Di un blu elettrico all'orizzonte, che sfumava in cobalto fino al turchese, che bagnava la costa. Si poteva vedere il fondale, incontaminato.

Takao si ridestò e si ricordò che doveva trovare Kai, ma continuò a gettare occhiate al mare mentre camminava. Ad un tratto si rese conto che la spiaggia in cui si trovava era grandissima e piena zeppa di persone di tutte le nazionalità, e non era l'unica spiaggia, c'è n'erano molte altre dislocate per le Isole Vergini. Sospirò e maledì le sue scomparse prendendo il cellulare e selezionando il suo nome nella rubrica, poi lo lasciò squillare.

Al terzo squillo il giapponese rispose al suo connazionale.

-Ti sei perso-

-Non..Non mi sono perso! Dimmi solo dove sei, così posso venire a tirarti tutti i capelli che hai in testa-

-Sono alla Virgin Gorda, la spiaggia si chiama The Baths-

-Ci arrivo con un pullman, per oggi ho camminato abbastanza-

-Si, il pullman sul mare, neanche Gesù Cristo- rispose lui in tono ironico.

-La Virgin Gorda è un isola Takao, che fa parte delle Isole Vergini-

-Un..Un'isola..un'isola?! E io come ci arrivo?-

-Prendi un traghetto..un motoscafo..quello che vuoi, al porto- e chiuse.

 

*

 

-Yuri Ivanov che prende il sole, ora so che sto sognando- Kai aveva raggiunto Yuri, Boris e Aida alla spiaggia, ed era rimasto piuttosto sbalordito nel vedere il russo, amante del freddo e padrone del ghiaccio, disteso sotto il sole cocente dei Caraibi.

-Mi ci ha trascinato Boris, lui si colora, io me ne sarei stato volentieri nella mia camera con l'aria condizionata al massimo e le tende chiuse- rispose lui toccandosi le spalle per controllare se si stava bruciando.

La sua pelle sembrava cosparsa da piccoli diamanti lucenti, tanta era candida sotto la luce del sole.

Boris e Aida erano in acqua e si schizzavano a vicenda.

Kai prese la cartella accanto il lettino di Yuri e l'aprì.

-Mm attacco 75, Difesa 70, Resistenza 80.. Velocità 1300.. Quali sono i parametri della velocità? La mia è 1350- Kai alzó lo sguardo sul mare.

-Da 1000 a 1500- rispose prontamente Yuri -Meno di 1000 la velocità di qualunque beyblade non è sufficiente, ma nessuno dei blader che sono nella RMBB hanno una velocità inferiore- si aggiustó sul viso gli occhiali dalle lenti nere che sfumavano in verde petrolio.

-Attacco Fatale, ovviamente- il blader padrone dell'aquila rossa sorrise e posó la cartella su una borsa bianca dove c'era qualche tovaglia, crema solare e alcune bottigliette d'acqua.

-Ne ho abbastanza del sole per oggi- mormoró Yuri tra se e se e prese dalla borsa un pantaloncino di jeans nero e una maglietta dello stesso colore indossandole. La tonalità scura risaltava sulle sua pelle chiara. Si mise la borsa in spalla e disse ad alta voce a Boris in acqua -Io vado in stanza- in russo, e in russo Boris gli rispose -Vai già? Ma sei stato quindici minuti, rimani ancora-.

Yuri scosse un dito alzando la mano in modo che il compagno potesse vederlo, poi si avvió verso la scala che lo avrebbe portato sulla strada. Kai andó con lui.

Avanzarono in silenzio, fino a quando Kai non tagliò il silenzio.

-E se il Professor K non si fosse immaginato tutto? Se dentro quell'acqua la notte del faló c'era davvero qualcosa?- disse tutto a un tratto, mentre salivano la scaletta.

Yuri guardó davanti a se, poi il mare alla sua destra, che diventava sempre più basso.

Arrivati a metà strada verso il porto videro un Takao ansante che correva, o almeno tentava di correre. Stava più che altro saltellando placidamente, con la lingua di fuori e il petto che si alzava e si abbassava velocemente per i respiri frenetici.

-C'è ne hai messo- osservó Kai appena si raggiunsero.

Takao si raddrizzó tenendosi una mano su un fianco, respirando irregolarmente. Avrebbe tanto voluto mandarlo a quel paese, ma non ne aveva il fiato.

-Perchè..siete..venuti..fin qui..- ansimó.

-Qui le spiagge sono meno affollate- Yuri alzó una spalla. Vedendo che Takao lo guardava di sbieco inarcó un sopracciglio.

-Tu comunque perchè sei qui?-

-Per cercare..questo disgraziato..- disse a mezza voce indicando Kai con una mano.

-Mi hai trovato e se ancora in piedi, ottimo lavoro. Ora andiamo- disse quest'ultimo sbrigativo, e i tre blader si incamminarono in una strada secondaria vero il porto.

-Io ho un certo languorino..- iniziò Takao, ma vedendo la faccia del russo e del giapponese quando avevano voltato la testa verso di lui, decise di lasciar perdere e di cambiare argomento.

-Il presidente Daitenji non si vede in giro in questi giorni, starà organizzando qualcosa?-

-E secondo te io cosa ne posso sapere?- rispose Kai.

-Tu dici di non sapere mai niente e poi parli su tutto- borbottò Takao, e proprio in quel momento il suo cellulare squillò.

Quando Yuri sentì la suoneria del blader guardò Kai sbarrando gli occhi, e il nipponico si limitò a scuotere la testa, come a dire che era irrecuperabile.

Infatti la suoneria di Takao era una specie di sirena lanciata a tutto volume, e molte persone che passavano vicino a loro si voltarono per capire da dove provenisse quel rumore.

Takao lesse “Numero privato” sul display, si fermò davanti una stradina in penombra e premette un pulsante sul touch screen e si portò il telefono all'orecchio.

-Chi è?-

Ma nell'istante che intercorse tra la domanda di Takao e l'attimo in cui l'interlocutore all'altro lato dell'apparecchio rispondesse, qualcosa di veloce e tagliente urtò la mano del blader, che lasciò cadere immediatamente il cellulare. Per un momento pensò che quello l'avesse colpito, poi vide un beyblade che si inoltrava nella strada buia, muovendosi velocissimo, e si gettò all'inseguimento.

-Takao fermo!- Kai cercò di fermarlo, ma quello era già partito a raffica, svoltando l'angolo del vicolo.

Così i due non poterono far altro che seguirlo il più velocemente possibile.

Erano pochissimi i vicoli ciechi nelle strade dei Caraibi, quasi tutte non terminavano ma si riversavano in altre strade o stradine, creando piccoli labirinti molti dei quali collegati. Infatti davanti a loro, la strada che stavano seguendo si diramava in altre due strade, che a loro volta continuavano con altri percorsi.

-Takao!- Chiamò Kai, andando a destra, mentre Yuri prendeva la sinistra.

-Kai- lo avvertì -qui-.

Entrambi ora avevano raggiunto Takao, fermo a guardare in alto sul muro davanti a lui.

Kai seguì il suo sguardo, scoprendo che un beyblade blu notte li sovrastava minaccioso, ruotando sul muro di pietra.

-Takao- mormorò avvicinandosi lentamente a lui senza distogliere lo sguardo dal beyblade che emanava un sibilo sinistro -Quel beyblade è pronto ad attaccare-.

-Sbagliato- scandì ad alta voce Yuri. -Quel beyblade sta per attaccare- il blader del ghiaccio prese il suo bey color dell'argento e lo lanciò con un movimento fulmineo contro il beyblade avversario proprio quando quello si scagliava contro di lui. Un suono acuto e un impatto violento e la notte e l'argento si spinsero a vicenda indietro, l'uno nuovamente sul muro, provocando delle crepe, e l'altro a terra, reagendo bene all'atterraggio.

Kai tirò Takao indietro proprio quando il beyblade blu si precipitava verso di lui, a velocità folle.

Takao non seppe nanche come, tutto si muoveva intorno a lui molto velocemente. Sentì solo che qualcuno lo aveva sbattuto al muro e stava davanti a lui, pronto a evitare che quel beyblade, l'unica cosa che vedeva chiaramente, cercasse di colpire ancora. Poi sentì delle voci che conosceva urlare parole.

-Andiamo..è come un..proiettile- e veniva trascinando via da mani forti e decise. Lui correva, ma non capiva bene perchè.

Improvvisamente si ridestò da quella trance, si volse e vide tre beyblade scuri inseguirli, come se ragionassero, come se fossero animati di mente propria, seguivano ogni loro passo e sembravano volessero accerchiarli.

Erano più veloci, più agili e più resistenti di qualunque beyblade avessero mai visto.

Ma l'aquila rossa e il lupo della steppa furono più veloci. Dranzer e WolBorg rotearono davanti a loro a mezz'aria, creando una catena di ghiaccio e fuoco.

Ghiaccio e fuoco, due elementi contrastanti per principio, che si legavano per creare un elemento superiore, in grado di fermare la corsa di quei beyblade.

Takao continuava a correre, voltandosi per assicurarsi che Yuri e Kai stessero bene, poi is buttò oltre il vicolo, finendo disteso sulla strada principale.

Anche gli altri due blader erano accanto a lui, e voltandosi videro che nel vicolo dal quale erano appena usciti non c'era più traccia di alcun beyblade o segno che ci fossero mai stati.

Si alzarono e Takao scoprì che aveva lasciato cadere il cellulare prima di inseguire quel beyblade, e di non averlo più ripreso. E adesso che erano in quello stesso punto, non c'era più.

Kai invece si rese conto di un'altra cosa. La mano destra di Takao, che aveva retto il telefono e che il beyblade aveva colpito, sfoggiava visibilmente un taglio di circa 3 cm, rosso e ricoperto di sangue, che gli era colato copioso per tutta la mano. Molti si voltarono verso di lui e Kai si affrettò a strapparsi un lembo della maglietta grigia e a stringergliela intorno la ferita.

-Sapete- disse Yuri, e la sua voce suonava stranamente calma e quasi ironica dopo tutto quello che era successo nel giro di dieci minuti -Non credo che il professore si sia solo immaginato qualcosa nel mare-.

  
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