Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Maharet    28/02/2008    4 recensioni
Rieccomi, dopo Amici dìInfanzia, con una nuova storia romantica. Vi anticipo che sarà più lunga, meno sdolcinata ed in un certo qual modo più profonda dell'altra, a me personalmente piace di più, fatemi sapere cosa ne pensate voi. "- Ho bisogno di un motivo per accompagnare la ragazza più bella della città? Mi ritraggo vagamente infastidita. Meno di quello che vorrei in realtà. La sua voce è bassa e morbida, soprattutto quando dice cose del genere. Nell’insieme quasi piacevole da ascoltare. - Direi di no. Salutamela quando la vedi. Ho detto quasi. Non mi piace Biagio, o meglio, non mi piace come mi fa sentire. Indifesa. E io sono un sacco di cose, ma indifesa certamente no." AGGIUNTO UN BREVE EPILOGO!
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


  • Cominciavo a credere che non saresti più uscita!

L’ho già sentita questa frase. Tanto tempo fa, forse in un’altra vita. Mi lascio abbracciare, assaporo ad occhi chiusi il suo profumo, quei capelli forse un po’ troppo lunghi che mi solleticano il naso. Mi scosto con uno sguardo ammonitore quando si china tentando di baciarmi. Non mi piacciono le effusioni in pubblico.

  • Il professore non la finiva più di parlare! Sono a pezzi mi offri un caffè?

Lo prendo sottobraccio e mi allontano stretta a lui, sotto gli sguardi increduli delle mie compagne di corso. Sono due mesi che quasi ogni giorno mi viene a prendere dopo le lezioni. Sono due mesi che mi lascio abbracciare ad occhi chiusi, che sfuggo i suoi baci e poi me ne vado stringendolo possessivamente. Da quel che so nessuna si è ancora spiegata come sia possibile che una come me tenga legato a sé un ragazzo come Biagio.

Non lo so nemmeno io a dire il vero. Forse la verità è che ho trovato l’unico ragazzo sulla faccia della Terra in grado di sciogliere la maggior parte del mio cuore ghiacciato. Che, per inciso, quando siamo soli comincia a raggiungere temperature decisamente sahariane.

  • Piccola vuoi che ti porti a casa? Al massimo il caffè lo beviamo lì…

Mi alzo in punta di piedi per baciarlo sulla guancia, riconoscente. Mi piace la sua barba leggera che solletica le mie labbra. Si gira stupito a guardarmi, poi scoppia a ridere e mi passa una mano intorno alle spalle.

  • Lo prenderò per un sì!

A volte mi chiedo se non si stuferà a breve di questa relazione. Lui è espansivo, allegro, matto da legare. Io mi imbarazzo se mi bacia davanti agli estranei, parlo poco e tento di fargli capire quanto sto bene con lui con risultati decisamente scadenti. Siamo come il giorno e la notte. Ci attraiamo senza possibilità di scampo, ma quanto ancora riusciremo a non annullarci a vicenda?

  • Metti su il caffè, mi cambio e ti raggiungo subito!

Siamo soli, in casa. Accosto appena la porta, laddove appena un mese fa mi sarei assicurata che fosse chiusa a chiave prima di sfilarmi di dosso persino il primo strato di vestiti. Questa per me è la massima manifestazione di fiducia. Lo sento armeggiare in cucina mentre mi infilo una felpa e un paio di jeans. Se chiudo gli occhi posso quasi vederlo mentre rovescia un po’ di caffè sul pavimento, si guarda intorno per assicurarsi che io non mi sia accorta di nulla e lo raccoglie con un pezzo di scottex. E’ entrato nella mia quotidianità ad una velocità impressionante, e io non ho fatto nulla per impedirlo.

  • Morgana è pronto il caffè!

Come da programma la cucina è un vero disastro. Biagio per riempire la moka è in grado di mettere a soqquadro mezza casa. E’ davvero un casinista nato. Ma, proprio come Alice, invece di farmi arrabbiare mi provoca una gran tenerezza. Non resisto, gli circondo la vita con le braccia e appoggio la guancia alla sua schiena. Qui, nell’intimità della mia cucina, la maggior parte della mia timidezza sparisce come d’incanto. Lui si volta lentamente, mi abbraccia e si china a cercare le mie labbra. Quando mi bacia è sempre stranamente esitante, come se temesse un rifiuto. Mi stringo più forte a lui mentre lascio cadere tutte le mie difese. Prima che me ne renda conto siamo precipitati sul divano, avvinghiati, a divorarci di baci. Mi irrigidisco soltanto quando mi rendo conto che le sue mani si stanno infilando sotto la felpa, a sfiorarmi la pelle. Si rende conto che qualcosa non va e si allontana leggermente, deluso.

  • Scusami ero sovrappensiero…

Non è vero, e lo sappiamo entrambi. Due mesi, e non siamo mai andati al di là dei baci. Nonostante smani per sentire le sue mani addosso, ho una paura tremenda di fare sesso con lui. Paura che si rovini tutto, paura che rida della mia inesperienza. Paura che si renda conto che non ne valeva la pena. Totale mancanza di razionalità.

  • Non fermarti…

Non posso continuare a punirlo, a punirci così. Ci sono momenti in cui il desiderio di qualcosa di più è talmente forte da fare quasi male. Momenti come questo, in cui i vestiti sembrano un ostacolo insopportabile.

  • Sei sicura?

Non so se ti rendi conto di quanto sei bello in questo momento Biagio. Con quello sguardo confuso e stupito, come se fossi convinto di aver capito male. Gli accarezzo la nuca con le dita, attirandolo di nuovo contro il mio corpo, sulle mie labbra. Lo bacio piano, ad occhi chiusi, assaporando le sue mani che lentamente riprendono a percorrere sentieri fatti di brividi e calore lungo il mio corpo. E’ così che avrebbe dovuto essere la mia prima volta.

  • Ti amo Morgana…

E’ come una doccia fredda. Lo guardo smarrita. Vedo il suo sguardo speranzoso diventare via via più cupo e deluso. Sono come paralizzata. Non ce la faccio a pronunciare quelle due dannatissime paroline.

  • Potresti almeno degnarti di rispondermi non credi?

Mi stacco da lui bruscamente. Troppo bruscamente. Il freddo mi assale improvviso, maligno. Freddo del corpo e dell’anima. Dov’è finito tutto il calore di poco fa? Chino la testa, non riesco a guardarlo. So che sta soffrendo. Soffre per colpa mia, per la mia incapacità di amare.

  • Forse è meglio che me ne vada ora! Ci sentiamo quando avrai capito cosa vuoi dalla vita!

E’ crudele, ma non so dargli torto. Come ho potuto pensare che accettasse di condividere i miei silenzi? Mentre la porta sbatte rabbiosa, portandosi via il ragazzo più meraviglioso che abbia mai conosciuto, mi rannicchio sul divano, stringendo le ginocchia al petto, e scoppio a piangere.



GiuliaTheBest: temo che questo capitolo non ti piacerà come il precedente, ma sono dell'idea che con due caratteri così non avrebbe potuto andare tutto liscio... al prossimo chap, un bacio

L_Fy: tesora!!! che bello rivederti tra le mie recensitrici (poche ma fedeli!)!!! Ma che nonnina e nonnina, la mia nonna una scena come quella della nutella non l'avrebbe mai pensata quindi stai su :-D sono contenta che ti sia piaciuto questo capitolo, la frase che hai citato in effetti è anche una delle mie preferite in questa storia (purtroppo non sono sempre così ispirata sigh...). A presto, qui o su Geometrie... baci!!!

Valentina78: così mi commuovo però... grazie mille!!!

Damned88: spero che non dormirai sonni meno tranquilli dopo questo, mi sentirei in colpa... continua a seguirmi ok? besitos

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Maharet