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Autore: sweet_hyra_97    23/08/2013    4 recensioni
[Questa one-shot è stata scritta per l'iniziativa "The flower bloomed in adversity" del forum "The black parade"]
Rilesse più volte quelle due frasi, senza comprendere a pieno il senso. Non c’era alcun orario scritto, né altre eventuali specificazioni, quindi non poteva sapere cosa quel pazzo aveva in mente di fare.
L’unica cosa che fu in grado di fare, però, fu sorridere, perché anche se la faceva impazzire, quel ragazzo era tutto per lei, senza se e senza ma. Si sarebbe fatto perdonare bene, ormai lo conosceva.
(Auguri Temari!)
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Per chiedere scusa

Dopo l’ennesimo litigio, in casa Nara regnava l’assoluto silenzio: Temari era uscita, chiamata improvvisamente per una missione, mentre Shikamaru sonnecchiava sul divano, poiché tornato da poche ore.
Molto spesso si aprivano discussioni assurde, in quella casa, come per esempio quella della mattina stessa.
Shikamaru, troppo orgoglioso per fare sdolcinerie e privo di idee, aveva fatto finta di dimenticare che quel giorno era il compleanno della fidanzata, cosa che l’aveva fatta arrabbiare non poco. Lei, con una punta di acidità, gli aveva chiesto se non stava dimenticando qualcosa, ma era stata ignorata bellamente.
Poi la situazione era degenerata velocemente, con le seguenti urla di entrambi e la porta chiusa con forza da parte di lei.
Shikamaru, ancora solo nella casa vuota e silenziosa, sbuffò, pensando a cosa potesse fare per farsi perdonare: in fondo, doveva ammetterlo, questa volta aveva esagerato un pochino e si era fatto sfuggire di mano il filo della situazione. Poi gli venne in mente un’idea , si alzò di scatto dal divano e uscì di casa.


«Dai... Ti ho chiesto solo se puoi consigliarmi qualcosa di semplice, Ino, non di come devo organizzare una mega festa a sorpresa...» disse Shikamaru seccamente, seduto sullo sgabello dietro al bancone, dove avrebbe dovuto sedere, invece, la ragazza.
Lei, dal canto suo, stava tranquillamente innaffiando le piante più grandi che aveva nel negozio, poste vicino alla vetrina.
«Ma sarebbe un’idea davvero carina!» insistette lei, anche se sapeva che non sarebbe riuscita a convincerlo.
«Se lo dici tu...» grugnì il ragazzo, appoggiando la testa sulla mano chiusa a pugno, il braccio poggiato malamente sul bancone.
Forse non era stata l’idea migliore chiedere consiglio alla sua compagna di team, forse avrebbe fatto meglio a chiedere a Choji, ma era troppo tardi.
«Qualcos’altro?» disse poi, lui, dopo alcuni minuti di totale silenzio.
«Qualcosa che non si aspetta.» snocciolò Ino, guardando, stavolta, Shikamaru negli occhi. Lo vide sbuffare, ma lo ignorò volutamente, tornando alle sue piante, stavolta quelle più piccole.
«La fai facile, tu!»
Lo sguardo di Shikamaru scivolava dappertutto, non fermandosi mai realmente su qualcosa per più di tre secondi. Pensava ancora alla discussione avuta in mattinata con Temari, e quella bastava per fargli perdere la pazienza.
«Hai detto che avete litigato, stamattina, giusto?» esclamò, all’improvviso,, dopo dieci minuti pieni di silenzio, la ragazza, facendolo sussultare, immerso nei suoi pensieri com’era.
Pareva avergli letto la mente, dato che stava pensando a quello.
«Sì, e non so come rimediare.» confessò.
«Forse potresti regalarle un mazzo di rose, per farti perdonare!» consigliò subito lei, mentre correva a prendere le forbici che teneva nell’altra stanza per recidere alcuni di quei fiori.
«A dire il vero, le trovo un po’ banali e troppo sdolcinate. Qualcos’altro da proporre, visto che sei più esperta di me?» rispose prontamente lui, alzando la testa che stava pigramente scivolando.
«Potresti giocare sul significato dei fiori, che dici?» propose, quindi, Ino, sperando che non bocciasse anche quest’idea: quando voleva, Shikamaru sapeva diventare indeciso cronico.
«Ma non me ne intendo...» la liquidò, cercando una risposta con lo sguardo rivolto fuori.
«A questo ci penso io!» rispose lei, alzando il pugno in una strana posa. Shikamaru fece una mezza risata, ma la nascose con uno sbuffo. «Cosa vorresti dirle?»
«Mah, non lo so. Chiederle scusa?» disse, le sopracciglia inarcate in cerca di risposte.
«Ok.»
Ino dedicò, quindi, tutta la sua attenzione ai vasetti contenenti i vari fiori, scorrendoli velocemente con lo sguardo. Ne aveva adocchiati alcuni, tutti con lo stesso significato, ma adesso la scelta toccava solo a Shikamaru, volente o nolente.
Quattro erano quelle che più si addicevano alla scelta del ragazzo, quindi gli mostrò quattro vasi, i quali contenevano fiori diversi : in uno c’erano dei fiori rosa, “Peonie” aveva detto lei, in un altro erano gialli, e lei li aveva chiamati “Calendule”, poi un altro vaso era pieno di fiori che, pur avendo la stessa forma, avevano colori diversi, “Anemoni”.
Ma quelli che lo avevano colpito erano viola, non troppo grandi né troppo vistosi. Erano perfetti.
«Quelli!» indicò con il dito, senza darle il tempo di parlare.
La bionda sorrise, contenta che Shikamaru, finalmente, si era deciso.
«Questi sono dei Narcisi porpora, perfetti per chiedere scusa.» spiegò, quindi.
«Credo siano perfetti per una come lei.» disse solamente, lui.
«Tieni questo foglietto: scrivile qualcosa, mentre io metto delle decorazioni al vaso.» propose la ragazza e, notando che Shikamaru stava per sbuffare, lo minacciò. «E non permetterti a dire no!»


Temari rientrò in casa stanca, verso sera, anche se si ritenne fortunata che non doveva più fare nulla: si sarebbe stiracchiata sul divano mangiando del gelato, come faceva spesso quando restava sola in casa e non aveva nulla di meglio da fare.
Notò subito, però, che c’era qualcosa di diverso. Non tanto l’assenza di Shikamaru che, sapeva, non sarebbe tornato prima di notte, ma più la presenza di un vaso di fiori porpora sul tavolo, adornato da un grosso nastro giallo che andava a formare un fiocco proprio al centro.
Capì subito chi gliel’aveva lasciato, perché oltre a lei, lì abitava solo Shikamaru, ma non si capacitava del perché l’avesse fatto.
Si avvicinò lentamente, come se li stesse studiando, poi annusò e potè sentire che emanavano proprio un bel profumo.
In mezzo ai fiori, però, spiccava un foglio piuttosto piccolo, bianco, sul cui retro non c’era scritto nulla: lo prese e lo spiegò, notando un piccolo messaggio, scritto con la calligrafia poco ordinata del suo fidanzato.

“Beh, posso non essere chissà quale persona dolce, ma vedi che ti penso lo stesso.
Tanti auguri.
P.S. Vedi di vestirti per bene, che ho organizzato qualcosa solo per te.
Shikamaru”

Rilesse più volte quelle due frasi, senza comprendere a pieno il senso. Non c’era alcun orario scritto, né altre eventuali specificazioni, quindi non poteva sapere cosa quel pazzo aveva in mente di fare.
L’unica cosa che fu in grado di fare, però, fu sorridere, perché anche se la faceva impazzire, quel ragazzo era tutto per lei, senza se e senza ma. Si sarebbe fatto perdonare bene, ormai lo conosceva.
Doveva solo attendere l’ora ignota in cui si sarebbe presentato, mettendole fretta perché avrebbero fatto tardi.
Corse subito al piano superiore, per cercare un vestito, il più elegante che aveva, e per darsi una rinfrescata per bene.
Lo avrebbe fatto aspettare, e come se lo avrebbe fatto aspettare. Una piccola vendetta non faceva male, ogni tanto.

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Ed eccomi qui, puntuale per il compleanno della nostra Temari!
Appena ho letto il significato del fiore, mi è sembrato adatto ad entrambi, troppo orgogliosi per chiedersi scusa di presenza.
La fic, stravolta, è venuta da sé, io l'ho solo messa su carta.
Riporto qui quello che avevo trovato sul web riguardo ai fiori per chiedere scusa:
"I fiori da offrire in questa circostanza sono: in primis la Peonia, questo fiore rappresenta la “timidezza, il pudore e la vergogna“, quindi adatto a chi vuol farsi perdonare qualche cosa. Anche un mazzo di Anemoni colorati (tutti i colori tranne il bianco) è un chiaro simbolo di riconciliazione, così come il Giacinto, quest’ ultimo da donare quando si commettono delle sgradevolezze nei confronti della persona amata, per finire abbiamo le Calendule che nel linguaggio dei fiori indicano “dolore e dispiacere“, quindi evidenziano il pentimento."
Io ho trovato adatto il Giacinto.
Beh, spero solo vi sia piaciuta ^_^
Alla prossima!
  
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