Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: solarial    28/02/2008    7 recensioni
Sì, sono colpevole, Vostro Onore, e mi inginocchio davanti a voi, a capo chino, affinché possiate capire e non giudicarmi. L'accusata ha mentito sul letto di morte solo per poter assaporare ancora una volta quel sorriso. [III Classificata al concorso Ino/Sakura Friendship indetto da Kagome_chan88 con la collaborazione di Coco Lee]
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Sakura Haruno
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

You're not from here



Ino, ti ricordi della nostra promessa suggellata quel giorno al chiaro di luna?
Ti ricordi come eravamo buffe ed ingenue?
Così piccole e fiduciose.
Nessuna delle due sapeva ancora cosa la vita ci avrebbe regalato, e non ci importava.
Bastavamo io, tu e l'amore che ci legava l'una all'altra.
Il resto non contava.

Io non so cosa mi spinge a farlo, ma non riesco ad impedirlo.
Non so perché dopo due anni, io sia ancora qui a pensare a te, quando invece non dovrei. Non così, almeno.
Tu ne soffriresti moltissimo, lo so.
Ma come posso metterti fuori, proprio quando ho più bisogno di te?
Me lo dici?
Io ho come la sensazione di... io credo di stare per tradirti...
Ho paura.

Ti promisi che sarei andata avanti, che non mi sarei lasciata intimidire da niente e da nessuno, che sarei stata forte e che sarei riuscita a vivere... anche per te, ma invece...
Mentivo. Io mentivo.
E ti dissi una bugia.

Sì, sono colpevole, Vostro Onore, e mi inginocchio davanti a voi, a capo chino, affinché possiate capire e non giudicarmi.
L'accusata ha mentito sul letto di morte solo per poter assaporare ancora una volta quel sorriso.

E sono egoista, lo so. Ho sempre preteso qualcosa da te, anche quando non ne avevo alcun diritto.
Ho sempre chiesto qualcosa e spesso senza ricambiare; eppure, ne avevo un disperato bisogno, sì, era come se ogni mio desiderio o richiesta, mi facesse sentire vicina e viva per te.
Tu mi hai rovinato, lo sai?
Mi hai sempre fatta sentire come una di quelle che non riescono a vivere senza prendere ciò che gli spetta.
Sei come la droga; dal momento in cui ti si assimila, poi non ci si può più sottrarre.
Non si può più tornare indietro.
Basta solo anche una piccola dose, per cadere dentro il luogo della perdizione.
E crei quella maledetta dipendenza. Quella voglia di cercarti e di fare di tutto pur di averti, di assimilarti, di sentire che ci sei e vivi dentro di me, circolando tra le mie fibra, intossicandomi, annebbiando la mia razionalità.

Era questa una delle caratteristiche che ci distingueva: sapevi perfettamente quando la tua presenza contasse per me; perché oggi, se sono dove sono, è tutto merito tuo.
Non sarei diventata quella che sono senza un tuo sguardo vigile.
Ed io?
Quante volte mi sono fermata a chiedermi se anche tu volessi essere incoraggiata?
Troppe poche volte, perché... lo so, è colpa mia ma... tu, tra le due, eri quella che spiccava di più, non avevi bisogno di raccomandazioni, no, tu sapevi cosa volessi dalla tua vita e l'avresti ottenuto.
Nessuno ti avrebbe mai ostacolato, nessuno si sarebbe mai permesso di mettersi contro la grande Ino.
Eri il mio modello, io volevo essere come te.
E mai avrei visto la mia Ino cedere, debole e indifesa, perché lei era quel cuscino che avrebbe attutito le mie cadute.
Troppo importante per me.
Io ero quella che doveva spiccare, io ero quella che doveva sbocciare.
Io ero un bocciolo quando tu eri già una bellissima cosmea.

Ti ho sempre ammirata, sai?
Non hai mai chiesto per un solo istante di guardare oltre me stessa e le mie richieste. Te ne stavi lì, con aria sbarazzina e quel ghigno che tanto amavo e temevo, a raccogliere i miei semi e speranze. E mi hai insegnato a lottare, a raccogliere dalla mie lacrime i frutti dei miei progressi, perché anche una come me può essere qualcuno se solo lo desidera.

I can't get used to missing you
If this is how it's gotta be
I need an angel to watch over me
No one can hold the hands of time
But I can hold you in my mind
Over and over like a melody
For now
I'll stand still
For now
I'll be filled by the memory of your skin

Anche quel giorno non potei far altro che chiederti qualcosa. E tu, nonostante tutto, mi accontentasti.
Sapevi quanto fosse importante per me e cosa rappresentasse un solo singolo sorriso, che effetto avrebbe avuto sul mio essere.
Tu stavi per volare via da me ed io volevo che ci lasciassimo con quel sorriso che suggellasse la promessa di vivere per entrambe, sempre, qualunque cosa fosse accaduta.

Perché era così che volevo che andassi via, serena.
Volevo che non ti preoccupassi per me, perché se ti avessi detto della disperata voglia di non lasciarti andare, se ti avessi detto che non avrei retto una vita senza di te, senza insultarci, senza litigare per le minime cavolate, senza i tuoi rimproveri o abbracci... ti avrei reso triste.
E non volevo. Non l'avrei permesso.
Ebbi solo la forza di annuire alla tua richiesta.

Non lasciare che niente ti spenga.
Non fuggire mai più.

Mi perdonerai, amica mia?
Fa male, sai?
E' come se sentissi mille aghi penetrarmi la pelle, affondare nella carne, lasciando che mi uccidano lentamente dall'interno.
Sento che questa ferita non potrà mai rimarginarsi, oh no, non posso e non potrei mai farlo; perché ci sarà sempre quella lacrima che, ossessiva, scivolando via dai miei occhi, si andrà ad adagiare su quello squarcio; e non proverò sollievo o pace, ma solo dolore e bruciore.
Ed io non potrò far altro che inchinarmi sconfitta, marchiata a fuoco da quella menzogna che mi ha condannato per l'eternità.

Ma tu lo sapevi, non è vero?
Perché tu sapevi esattamente come io fossi.
Guardarti significava specchiarmi dentro la mia stessa anima, perché nessuno mi conosceva quanto te.
E se uno specchio normale può celare anche il più insignificante dei difetti, quello dei tuoi occhi mi schiaffeggiava senza ritegno la realtà del mio essere, togliendo quel velo che opprimeva e nascondeva ciò che non doveva essere nascosto. E mi sentivo nuda dinnanzi a te; ero me stessa.

Eppure è tutto così buffo, non trovi anche tu?
Non ti viene da ridere a pensarci, Ino?
Il nostro è sempre stato un rapporto strano, non siamo mai state esempio di "amiche perfette".
Se io ti amavo, tu mi odiavi; se io ti odiavo, tu mi amavi.
Se io ero il nero, tu eri il bianco.
Dove per me doveva esserci il sole, per te andava bene la luna.
Non c'è stato giorno che non ci ha viste litigare come matte anche per una sciocchezza, che fossero caramelle o ragazzi.
E quante volte tornavamo a casa piene di lividi, dopo essere venute alle mani?
Eh sì, non abbiamo mai rappresentato la perfezione dell'amicizia, ma noi rappresentavamo la verità di essa.

Ti invidiavo, sai?
Perché non avevi bisogno di lottare per avere quello che volevi.
Bastava solo che schioccassi le dita e tutto il mondo ti sarebbe caduto ai piedi.
Tutti i bambini ti adoravano, le bambine facevano a gara per diventare le tue migliori amiche, le sensei ti ammiravano e ti premiavano per la tua intelligenza, le mamme vedevano in te la figlia modello.
Io ero gelosa, perché tu, troppo bella e irreale, guardavi tutti dall'alto del tuo reame, senza timore di mostrarti al mondo per quella che eri.
Non nascondevi nemmeno i tuoi difetti, oh no... li sbandieravi orgogliosa, come se anche loro ti rendessero forte e unica.
Sai, narcisista come te non ce n'è al mondo!
Eri capace di usare il kunai come uno specchietto per riflettere la tua immagine.
"Le donne devono mostrarsi sempre perfette ed eleganti in ogni momento, sia in battaglia che nella vita."
Ed eri così spendacciona, non te ne fregava un tubo se quel capo sarebbe costato tantissimo, l'importante per te era apparire ed essere, a costo di rimanere senza soldi per tutto il mese.
Perché tu eri la principessa di un reame che ti acclamava, ed io non ero altro che un'inutile suddita, sporca e timida, che guardava ai tuoi occhi come a qualcosa di grande ed immenso... irraggiungibile.

Ma tu sei orgogliosa di me?

Mi siedo ai piedi di uno di quegli alberi di ciliegio che tanto amavamo contemplare.
Chiudo gli occhi, ascoltando la voce del vento che riporta alle mie narici il profumo di questi petali. Il nostro profumo.
Dicevi che immergerti in una vasca da bagno ricolma di essenze di petalo di ciliegie era come sprofondare in un mio abbraccio, invitante e rilassante, ed io ne ero così felice. Era bello sentire quelle parole dette da te. Mi facevano sentire importante, sai?
Però io, non posso far altro che chiedermi, cosa ti spinse quel giorno a raccogliermi con te?
Perché volesti che un essere così inutile diventasse la tua migliore amica?
Io me lo sono sempre chiesto, ma... non ho mai saputo la risposta.
Non ebbi mai il coraggio di domandartelo, perché la parte codarda di me aveva paura che tu aprissi gli occhi e che mi rigettassi, non considerandomi alla tua altezza.

Io ero inutile.
Ed avevo paura.

L‘hai sempre saputo sin dalla prima volta, vero?
Tu hai sempre saputo quale fosse la mia paura più grande: quella di restare sola.
Tu lo sapevi che l’unica battaglia che mi avrebbe vista cedere e cadere, affranta, umiliata e sconfitta, era proprio quella contro la solitudine.

Ma tu invece, mio dolce angelo, non facesti altro che prendermi tra le tue braccia, avvolgendomi tra le tue ali, abbracciandomi e cullandomi, lasciando che diventassi parte di te.
E fu da allora che cominciai, finalmente, a vivere.

Se vivere avrebbe significato restare per sempre ancorata dietro la tua ombra, questo, per quanto mi avrebbe pesato, mi avrebbe reso orgogliosa e felice.
Vivevo nella tua ombra, ma splendevo della tua luce.

Eppure, una parte di me non ha retto a tutto questo, doveva per forza staccarsi da te.
E fu proprio quando mi resi conto che restando ancorata a te non avrei fatto altro che essere la tua brutta copia, che presi quella decisione.
Dovevo allontanarmi da te, a qualunque costo.
Diventammo rivali.
Ma tu sapevi i motivi che mi spinsero a farlo. Lo sapevi, eppure non hai detto nulla, non hai contestato la mia decisione, sapevi che niente me lo avrebbe impedito.
E so che hai pianto, ed è la cosa che più mi uccide, sapere di essere la causa delle tue lacrime.
Una parte di me è morta quel giorno, su quella panchina, quando ti dichiarai guerra.
Ma dovevo farlo, Ino.
Non potevo continuare a vivere dietro qualcuno. Non sarei mai cresciuta, non sarei mai sbocciata, e tu sapevi quanto per me contasse.
Dovevo dimostrare anche a te che tutti i tuoi sforzi non erano vani.
Io volevo solo vedere nei tuoi occhi riflessa la luce dell'orgoglio.

Ma sarei sempre vissuta nella tua ombra.

Rabbrividisco, mi avvolgo.
Forse è la sensazione di solitudine che mi sta circondando come un alone invisibile, perforandomi, infilandosi dentro, spargendosi pericolosamente, a spingermi ad aggrapparmi a qualcosa.
Io lo so che è sbagliato e che non dovrei nemmeno lontanamente pensarci, ma non riesco a non farlo.
Tu non ci sei, ed io sono sola.
Di nuovo.
E sento che sto per tradirti.

Ti odio, perché non hai mantenuto quella promessa.
Mi avevi promesso che saremmo rimaste per sempre insieme, che qualunque cosa sarebbe accaduta, tu ci saresti stata...
Ed invece mi trovo qui, sola, a pensare a te che ormai non ci sei più, perché ho bisogno di te, adesso più che mai.

Mi odio, perché nonostante sia acclamata come una grande Kunoichi medico, io non sono riuscita a salvare la vita della mia migliore amica.
Oh no.

"Dobbiamo sbrigarci!" disse Shikamaru mentre, vigile, teneva a bada uno dei ninja con il quale si stava scontrando.
"Tenete duro... ancora poco e Choji ritornerà come nuovo." Aveva risposto Sakura mentre, con le mani cariche di chakra, stava cercando di curare le ferite del compagno di squadra di Ino e Shika.
Cominciava a sentirsi stanca: Choji non era il solo ad essere stato curato; prima di lui anche Shino e Kiba, ma non avrebbe ceduto. Non poteva cedere, tutti dipendevano da lei e lei non doveva minimamente farsi trovare impreparata.
Ma continuando di questo passo sarebbe rimasta senza energie, perché oltre a difendersi e a guardare le spalle agli altri, doveva proteggere se stessa, e la cosa non era così semplice.
Maledizione a quell'attacco improvviso da parte degli emissari di Orochimaru.
Maledizione a lui e alle sue spie.
Quando anche Choji era stato rimesso in sesto, aveva approfittato della calma apparente per curare anche le sue di ferite, ma questo l'aveva distratta.
Tutto si svolse troppo velocemente.
Aveva sentito qualcuno urlare.
Ino!
Poi, si era voltata lentamente, ed aveva osservato la scena come se ci fosse qualcuno che, sadicamente, avesse rallentato il tempo.
E fu così che vide tutto.
Ino che correva nella sua direzione.
La mano protesa verso di lei.
Kabuto che si avvicina sempre di più.
Lei che sgrana i suoi occhi.
La mano del maledetto che trapassa da una parte all'altra lo stomaco di Ino.
E il sangue, tanto sangue, che schizza sino ad arrivarle sul viso.
Il corpo di Ino che cade sopra il suo.
Kabuto che sorrideva diabolicamente.
Orochimaru che, dopo aver guardato Naruto negli occhi, svanisce.
Poi, silenzio.

Dovevi farlo per forza, eh?
Dovevi per forza fare l'eroina e metterti in mezzo tra me e Kabuto, non è vero?
IO sarei riuscita a difendermi anche senza il tuo aiuto, idiota!
Se non avessi fatto di testa tua, se solo avessi pensato più a te che a me...
Se solo... Tu saresti qui con me, ci saresti tu al mio posto.
E so quanto per te fosse importante.
Ed invece no... la signorina doveva per forza intervenire.
A che serve adesso piangere, me lo dici?
Le lacrime non ti riporteranno indietro, ed io non riuscirò mai a liberarmi da questo di colpa.
Dio... mi faccio schifo.
Non ho saputo evitare che accadesse questo.
Sento come se la mia vita scivolasse via da me, senza che io sia capace di riacciuffarla.
Doveva essere la tua vita, non la mia.
Lo sai.
Appoggio affranta la testa sulle ginocchia mentre le abbraccio.
Non servo a nulla.

"Ino!" urlò disperata Sakura mentre delicatamente la voltava, in modo da osservarle il viso.
Strappò un lembo di stoffa della sua tenuta e lo usò come fazzoletto per pulirle il bel volto stravolto e pallido, così in contrasto con il rosso di quel sangue che, uscendole dalle labbra, scivolava indisturbato sino a terra. 
Appoggiò le mani sullo stomaco di Ino.
"Sta' calma, ora ci penso io!" Disse mentre la sentiva tremare tra le braccia.
Cercò con tutte le sue forze di concentrarsi e di dirigere tutto il chakra rimasto nella zona ferita.
"Forza... forza... non mollare!"
"Sto... more-n-do..."
"Zitta! Non dire stronzate, tu non morirai, mi hai capito?" disse mentre enfatizzava le ultime parole. "Stupida, sei una stupida. Non avresti dovuto farlo!" urlò arrabbiata Sakura.
"Te l'ho sempre detto, no?" rispose Ino con voce roca e fioca "Non sarei mai più..." tossiva "rimasta inerme a... " sputava sangue "Dovevo... proteggerti..."
Ma Sakura non l'ascoltava, piangendo, cercando disperatamente di guarirla.
"Fa così... freddo..."
Sakura si sdraiò su di lei.
"Ti ricordi quando da piccole... tu tremavi dal freddo ed io ti..." respirava affannosamente "proteggevo con il mio corpo?" 
Sorrideva, nonostante tutto, continuava ad avere la forza di sorriderle.
Se Ino sorrideva, voleva dire che tutto sarebbe andato per il meglio, lo sapeva. Sakura annui, addolcendo lo sguardo contratto dall'ansia e dalla preoccupazione, ma non mollava la presa. Continuava a curarla. "Ora... tocca a te!" si osservò la mano "Sangue... terra... che schifo... sarò impresentabile..."
Se Ino ironizzava, tutto sarebbe andato per il meglio e lei la stava guarendo. Doveva essere così.

"Morirà... i suoi organi interni sono troppo danneggiati, nemmeno lei può fare qualcosa." diceva Neji dopo aver disattivato il Byakugan.
Shikamaru si lasciò cadere a terra, con gli occhi spalancati.
Choji non sapeva cosa dire o fare.
Tutti osservarono Hinata, come a voler trovare in lei una risposta diversa da quella del cugino, ma lei non poté far altro che abbassare affranta la testa e dare ragione all'altro.

"Avrei voluto... fare ancora tante cose..."
"Non parlare scema, devi riposare, altrimenti mi distrai e non posso..."
"Inutile..." scosse la testa prendendo tra le sue le mani di Sakura "Non puoi fare più nulla per me."
"Ma..." ma le parole le morirono in gola. Chiuse per un attimo gli occhi, strizzandoli così forte da farsi male, come in un gesto disperato, come a voler così cancellare quella visione straziante. Li riaprì non appena sentì un dito premere sulle sue labbra.
"Non lasciare che niente ti spenga... Non fuggire mai più."
"Ino..."
"Promettimelo!"
La fissò intensamente, perdendosi nella profondità di quegli occhi così carichi di vita, ora così fuggevoli.
Gli occhi di Sakura chiedevano di essere letti.
Ed era egoista, lo sapeva. Ma doveva farlo.
Ino sorrise.
Lei aveva capito.
"Prenditi cura di te..." un'ultima carezza lieve e tremolante sfiorò la sua guancia rigata di lacrime, poi... vide quella mano scivolare lenta, fino a posarsi inerme sul suo addome.
E vide quegli occhi chiudersi.
Un urlo ruppe prepotente e disperato quel silenzio sceso pesantemente. Inutile chiamarla per nome, inutile scuoterla o schiaffeggiarla: lei era morta.
I suoi occhi non avrebbero mai più visto la luce.

Non avrebbe mai più udito quella sua voce isterica.
Non avrebbe mai più litigato con lei.
Non avrebbe mai più avuto una rivale, né un'amica.
Non avrebbe mai più dimostrato chi delle due era la migliore.
Lei non c'era più.

Restò tutta la notte così, dondolandosi avanti e indietro, tenendo tra le braccia il corpo privo di vita di Ino, cullandola come se fosse una bimba bisognosa di cure ed attenzioni.
Toccava a lei ora, prendersi cura di Ino.
Ed era troppo tardi.

Maledizione!
Mi fisso le mani e le vedo tremanti.
Stupida ragazzina.
Tzè... che cavolo volevi dimostrare, poi?

"Che sono migliore di te?"
Balzo in piedi come se mi fossi ritrovata improvvisamente seduta sui carboni ardenti.
E... capelli lunghi color del grano legati in una coda alta, occhi azzurri, labbra sollevate in un ghigno, un lungo abito bianco, mani posate all'altezza dei fianchi, volteggiava leggiadra, danzando sui piedi scalzi.
Allarga le braccia nella mia direzione ed io, mossa dall'istinto irrefrenabile di azzerare le nostre distanze, mi precipito verso di lei.

Ma, non appena sto per abbracciarla, sento il mio corpo attraversala... e freddo... è come se stessi passando delle acque gelide; e mi ritrovo per terra, sorpresa e confusa.
Tutto questo non può essere reale.

"Sì, non dovrebbe essere reale in effetti... ma nella tua realtà, questo è possibile."
"Che vuoi... dire?" domando perplessa. Non è reale? Allora perché la vedo davanti a me? Che sia...
"Pazza?" ride. Quanto mi è mancata la sua risata. Un suono così bello, dolce e contagioso. "Oh, non sei più pazza del dovuto, tranquilla!" E si piega dinanzi a me.
Io vedo il suo volto, ma... vedo anche ciò che vi sta oltre. Sollevo la mia mano e, tremanti, le mie dita si accostano al suo viso.. non lo toccano, non sentono il calore o il candore della sua pelle... freddo, la mia mano attraversa il suo viso.
La ritiro spaventata mentre un brivido mi percorre la colonna vertebrale.
"Però... devo essere spaventosa se ti incuto tutto questo stupore, paura e confusione..."  prima ancora che io dica qualcosa aggiunge "Riesco a percepire ogni tuo pensiero, ogni tua singola emozione, ecco perché so cosa pensi ancora prima che tu apra bocca... accidenti, è divertente però! Così ho nelle mani il modo di chiuderti le labbra, fronte spaziosa!"
Mi sento tanto stupida in questo momento, lo ammetto. Sbuffa.
"Ma non l'hai ancora capito?"
Istintivamente scuoto la testa in senso di diniego.
"E sì che eri la cervellona so tutto io!"
Passa la sua mano tra i capelli, incatenando tra il pollice e l'indice una delle sue ciocche, torturandole con no chalance.
"Cercherò di farla breve. Diciamo che sono una specie di proiezione, se così si può dire, sono quello che la tua mente ha elaborato; vivo ma non esisto, ecco!"

Oh sì, adesso mi è tutto così chiaro!
"Sono il frutto dei tuoi ricordi, nasco dalle tue più profonde paura ed ossessioni."
"Le mie paure ed ossessioni?"
"Beh se il modo in cui mi stavi ricordando non è ossessivo e spaventoso..."
"Perché sei qui?"
"Perché l'hai voluto tu!"
"Io?"
"Ma sì, ma sì" muoveva la sua mano semitrasparente davanti al suo bel viso, con quella sua aria annoiata "Nemmeno da morta posso restare in pace, eh?"
Alla parola morta, io sussulto. Abbasso il viso.
"Ecco dove sta il tuo problema" non rispondo. La sento sospirare "Io sono morta."
Scuoto la testa animatamente, mi copro le orecchie, non voglio sentire.
"Sì! Sakura guardami... è inutile che ti copri, mi sentirai lo stesso... ho detto di guardarmi!"
Riluttante la fisso, e, per la prima volta in vita mia, guardarla negli occhi mi fa paura.
"Non esisto, mi hai capito? E' inutile che continui a pensare a me come se io fossi qui con te, non ci sono più... finché tu non ti metterai nella tua testa che io sono morta, non mi lascerai mai in pace, ed io non potrò andare dove devo e mi spetta! Confinerai me e te in un mondo senza pace... e tu lo vuoi? Avanti... sii sincera per una volta, vuoi davvero questo?"
Apro la bocca per replicare, ma tutto ciò che esce, è soltanto un suono strozzato.
"Maledizione Sakura, cresci per una buona volta! Finché penserai che io possa tornare, non ti libererai mai delle tue paure ed angosce... io non vivo più, punto!"
"Ma..."
"Io sono morta, morta, M O R T A!"
"No... no... ti prego non farmi questo..." Gli occhi mi bruciano, mi copro il viso con le mani, mentre le prime lacrime scivolano lente.
"Dannazione, ed io che credevo fossi cresciuta nel tempo, ma tutto quello che vedo è soltanto una ragazzina piagnucolona, incapace di andare oltre. Mi hai profondamente deluso."
Le tremavano le mani e sento come se fosse arrabbiata. Non so come ma... lo percepisco.
"Perché mi fai questo?"
"Perché voglio che mi lasci in pace, ecco perché!"
Abbasso affranta il capo.

E' normale, dopotutto non potevo tenerla per sempre con me. Lei vuoi essere lasciata in pace, è stufa di avere tra i piedi una come me. Sorrido amaramente.

"Avrei voluto non arrivare a questo punto, ma l'hai voluto tu, non io..." la sua voce si addolcisce, e sento come se fosse miele dolce che scivola lento dentro di me "Non voglio che mi cacci perché non ti sento alla mia altezza o perché sono stufa di te; Sakura, voglio che ti liberi di questo peso. Tu credi che se io vivessi ancora, ci sarei io al tuo posto, non è vero?" Sgrano gli occhi "E credi che mi stai tradendo, mhm?" annuisco "Lasciatelo dire, sei un'idiota!"

"Ma è la verità!"

"Ma la verità di cosa?" non mi dà nemmeno il tempo di risponderle "E' la tua verità! La T U A! Non potrei mai pensare ad un tradimento... è andata così Sakura, io non ci sono e tu invece sì, e questo non significa che, se Shikamaru e tu vi siete avvicinati, io possa pensare ad un tradimento nei miei confronti!"

La guardo come se fosse la prima volta che la stessi vedendo.

"E non fare quella faccia, se pur fantasma, sono matura, eh... sono persino splendida! Guarda il lato positivo della cosa, almeno non avrò più il problema della linea o del mantenimento della mia bellezza, e poi si sta un incanto, sono meravigliosa!" 
Per la prima volta sorrido, mi sento un po' più leggera adesso che lei sa e che mi capisce.
"Non sei cambiata minimamente, sai mailina?"
"Non chiamarmi maialino, Fronte spaziosa!"
"Ehi!"
Ci guardiamo per un attimo e poi ridiamo. Era da tanto tempo che non ridevo così, ed è così piacevole farlo; ho come la sensazione che tutto possa svanire e che l'attimo dopo sia pronta per ripartire, più fiduciosa e sollevata che mai. Solo lei riesce a tirare fuori il mio carattere.

Grazie
Però non voglio che te ne vada...

"Devi volerlo!"
"Non possiamo rimanere così? Che male ci sarebbe, dimmelo!"
"Tu vorresti che continuassimo a vivere così?"
"Sì!"
"Quanto sei stupida!"
"Vacci piano con le offese, ok?"
"Perché sennò che mi fai?"
"Oh qualcosa farei, non so cosa... ma lo farei!"
E mi sorride, ed io le rispondo, ma... non appena scuote la testa il sorriso muore.
"Non ce l'hai con me per Shikamaru?" domando mentre mi tormento le dita delle mani.
"Certo che no. Insomma, sono passati due anni dalla mia scomparsa, è normale se voi due abbiate deciso di... beh... sì... di stare assieme."
"Ma è come se ti stessi tradendo!"
La vedo sospirare.
"Poi dici che devo andarci piano con le offese, ma sei una cretina. Ti ho già detto che non la vedo come un tradimento! E' vero, ho amato Shikamaru ed una parte di me continua a farlo, ma..." chiude gli occhi "...non è la mia vita, non è con me che lui deve stare, non è con me che sarà felice. Io sono solo un fantasma e tu rappresenti il suo futuro..." si siede vicino a me e riapre gli occhi.
"Però... una parte di me ti odia, Sakura" il mio cuore perde un battito "Non è giusto... non è affatto giusto che tu prenda così, il mio posto... che sia tu a vivere con Shikamaru e che io sia morta... ero così giovane... avrei avuto tutta una vita davanti... ma che cosa posso farci io?"
Sorride amaramente e il mio cuore viene stretto da una morsa "Va bene così... non posso farci nulla, non conta più, e sai?" Mi fissa "Per quanto possa odiare questa situazione, non posso colpevolizzarti di nulla. Hai fatto tutto il possibile per salvarmi e sono stata io a volerlo..." sospira "Sono contenta che sia tu e non qualcun'altra."
Restiamo in silenzio per molto tempo, non so quanto in verità, ma è così piacevole restare così.
Non lo temo, perché non mi spaventa se accanto a me ci sta lei.
Tutto questo mi ricorda come da bambina ce ne stavamo racchiuse nei nostri pensieri, ma unite e vicine fisicamente.
E mi sento bene.
Non ho bisogno di altro.

“Devo andare adesso!” mi sussurri dolcemente.
Così presto?
Annuisce.
"Resta con me... per favore!"
"Sai benissimo che non posso."
"Ma io non ci riesco... non voglio che te ne vada... non voglio rimanere... sola!"
"Ma tu non sei sola. Anche se io non ci sono fisicamente, posso continuare a vivere lo stesso in te... basta solo che mi conservi qui" allunga la mani verso di me, e il suo dito mi sfiora il petto. Un brivido mi percuote e sento tanto calore. Mi ha toccata?
La fisso, anche lei sembra confusa, ma... non mi importa, devo farlo. Non posso lasciarla andare così, non senza...
Sento le sue braccia che lente e tremanti mi circondano. Appoggio la mia testa sul seno, all'altezza di quel cuore che non batte più, e sento queste lacrime scivolare ribelli.
Il mio cuore batte all'impazzata. Lo senti, Ino? Batte per te... ed è furioso, perché stai per andartene di nuovo; ed io, per la seconda volta, non posso fare nulla per impedirlo... solo assistere.
Oh, come vorrei averti stretta di più in passato!
Lo rimpiangerò per sempre. Perché non sono mai stata in grado di dimostrarlo come avrei invece voluto.
Ho ricevuto molto, ma non ho dato abbastanza.
Mi stringo sempre di più a te.
Voglio conservare ogni singolo momento di questo nostro bizzarro incontro.
Non importa di nulla, solo di te e me.
Perché ti voglio bene più della mia stessa vita. Sei la mia sorellina, e nessuno mi impedirà di amarti e di dimostrarlo.
Sento le tue labbra ghiacciate sfiorarmi la fronte.
"Ho ricevuto più di quando tu possa immaginare" mi sussurri accarezzandomi lentamente la guancia. Cerchi di frenare il flusso delle mie lacrime, ma sai che non potrai farlo.
"Sarai sempre la mia piagnucolona preferita!" Dici prima di cominciare a svanire.
Ed io scuoto il capo... no... non mi sento ancora pronta per lasciarti andare via. Resta con me... resta... "Addio e ricorda che ti voglio bene, ora e sempre!" la tua voce mi culla, ed io sono qui, con gli occhi sbarrati, piangendo silenziosamente, guardando quelle mani che ti hanno stretta per così poco tempo.

I know you
You're not from here
I've waited for you to appear
To take my breath away
And make me weep
You're not from here
Not from this here and now
Just a touch of yours
And I fly... and I fly... and I fly

Tra le lacrime io sorrido.

Mi alzo, tremante, muovendomi dapprima come se fossi sotto l'effetto di qualche bevanda alcolica; poi comincio a correre, e correre, sempre di più...  non mi importa se sento che le mie gambe non reggono, se il respiro diventa irregolare, se il cuore mi batte così forte da esplodere... io...

Mi lancio verso di lui che sorpreso mi fissa stranito.
Mi chiede se va tutto bene, mi vede sconvolta ed io lo riassicuro.
Ho solo visto la mia migliore amica.
Ma a lui non lo dico, sarà il nostro segreto, vero Maialina?
Poi lo bacio, stringendomi a lui come se potessi fondermi in una cosa sola.
E rido, gli prendo le mani e rido.
Lui mi guarda come se fossi un alieno venuto da chissà quale pianeta, ma sorride... se io sono felice, lo è anche lui.
So quanta pena io gli abbia dato in questi giorni.
Sono pronta.
Grazie a te.
"Sì... io desidero diventare la moglie del signor Nara!"
Non scapperò mai più.
Lui sgrana quei suoi bellissimi occhi, sbattendo le palpebre più volte prima di richiedere quello che ho detto, non ci crede ancora...
"Sì!"

Sai, Ino, se un giorno mi avessero detto che non avrei mai più seguito la luce, avrei riso come una matta.
Questo sarebbe stato semplicemente impossibile: niente sarebbe stato in grado di spegnere la fiamma che ardeva dentro l'immensità dei tuoi occhi.
Io ci credevo.
Camminavo retta dalle ali di un angelo. Non avevo paura di restare appesa sul filo di un rasoio, perché io non sarei mai caduta.
Mi fidavo.
Oh no, nessuno... era semplicemente impossibile.
Nessuno avrebbe mai strappato dal mio corpo il candore di quelle piume.
Come avrei fatto io senza seguire la luce?
Come avrei fatto io senza quelle ali?
Mi sarei soltanto ritrovata di nuovo dentro quel labirinto oscuro e tetro; e sarei mai riuscita ad emergere?

Ora lo so.
Sì.
Perché vivrai sempre con me.
Grazie.


The end.

Note dell'autore:

Credits:
Il titolo della fanfic, così come i pezzi di canzone che vi sono dentro, viene da You're Not From Here canzone appartenente a Lara Fabian, che ne detiene tutti i diritti.

I personaggi di Naruto non mi appartengono, ma sono di proprietà esclusiva del suo creatore, Masashi Kishimoto. La fanfiction è stata scritta senza alcuno scopo di lucro, ma solo per il piacere di farlo.


Cavoli, e chi se lo aspettava di arrivare terza.
Sono felicissima*_*
E' stato un piacere partecipare a questo contest. Mi ha permesso di mettermi in gioco e di uscire un po' dal mio letargo. Non so se qualcuno si sia accorto della mia assenza dal fandom, ma è da circa...*me controlla date* un anno che non pubblicavo su questa sezione. Mamma mia, non mi ero accorta che fosse passato così tanto tempo O_O
Non che sia sparita, e che mi son dedicata ad altri fandomXD
OddeoXD

Comunque. Passiamo all'angolo dei ringraziamenti.
Volevo ringraziare Kagome_chan88 per la disponibilità a indirre questo contest e Coco Lee per averle dato una mano. *Me piega il capo*
Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte al contest (HarryHerm, Scintilla e Kaho_chan)e che mi hanno permesso di dare il massimo.


Bene.
Con questo ho chiuso, ma non temete *risata sadica* molto presto, riapparirò con una nuova oneshot. Posso solo anticiparvi che sarà una Neji/Hinata.


Grazie a tutti.

Solarial.

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: solarial