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Autore: Tommos_girl93    23/08/2013    2 recensioni
Era la loro estate, l'estate in cui le loro vite, e i loro cuori, si erano intrecciati.

"Io sono Lexie. Beh, Alexis, ma preferisco Lexie". "Zayn" disse semplicemente lui, riportando la sigaretta alle labbra e aspirando nuovamente. Nonostante tutto, c'era qualcosa di davvero sexy in lui, nei suoi movimenti e nella sua voce calda e appena roca.
"Sei il fratello di Waliyha" affermai, tanto per continuare il discorso. "Esatto, ma non mi chiedere di venire con lei al tuo miniclub perché è fuori discussione"
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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THE TIME OF OUR LIVES

- A Zayn Malik fan fiction –

 

 

Capitolo 9

Summer Love

 

Martedì, 9 settembre

 

Con un altro sospiro, presi un nuovo paio di pantaloni e lo ripiegai per metterlo nella valigia. Non riuscivo a crederci, ma stavo veramente facendo i bagagli per tornare a casa, quelli erano i miei ultimi giorni a Brighton, i miei ultimi giorni da animatrice, i miei ultimi giorni con Zayn. Deglutii e soppressi il nodo che avevo in gola, battendo un paio di volte gli occhi per evitare che la vista si rendesse sfocata. Mancava un giorno alla mia partenza, anche se sapevo che non me ne sarei resa conto fino alla fine. Con Zayn avevamo abbandonato ogni tentativo di nascondere la nostra relazione, tutti avevano ormai capito che stavamo insieme, sebbene non tutti apprezzassero; ma io e lui lo ripetevamo spesso, non ci importava delle opinioni degli altri, volevamo stare insieme e questa era l’unica cosa importante. Cosa importante che minacciava di sgretolarsi di lì a ventiquattro misere ore, pensai con una fitta al cuore.

 

Ho bisogno di vederti Zayn, riesci a raggiungermi in camera? Poi possiamo andare a fare colazione insieme x

Gli scrissi di getto, senza nemmeno immaginare che avrebbe potuto essere ancora nel mondo dei sogni, dato che non erano nemmeno le sei del mattino e il sole doveva ancora sorgere. Un paio di minuti e la sua risposta arrivò: “Stavo proprio pensando a te, mi vesto e ti raggiungo piccola x

Quel suo essere così presente nella mia vita, quel suo sempre cercare di accontentarmi rendevano le mie idee ancora più confuse. A lui, ovviamente, non avevo detto nulla delle idee che ormai da giorni navigavano nella mia mente, riguardo alla nostra relazione, al suo futuro, a quello che sarebbe successo da lì in poi. Io tornavo a Newcastle, lui tornava a Bradford. Cosa ci sarebbe rimasto? Messaggi, e-mail, lettere, chiamate… E io sentivo di avere ancora bisogno di lui, della sua presenza fisica; sentivo che delle lettere, parole che mano a mano avrebbero potuto perdere il proprio senso, non avrebbero potuto colmare il vuoto lasciato dalle sue braccia, dalle sue labbra, dal suo respiro assieme al mio.

 

Non appena il mio telefono squillò, mi fiondai fuori dall’edificio, per lanciarmi tra le braccia di Zayn. Inspirai a fondo il suo profumo, per poi riaprire gli occhi e sospirare. Più la mia partenza si avvicinava e meno riuscivo a stare lontana da lui. Sentii gli occhi prudere, pizzicare, come se dovessi cominciare a piangere da un momento all’altro, e dovette notarlo anche Zayn, perché mi sorrise e mi sussurrò

Passeggiata?

Passeggiata

Gli risposi, mentre lui circondava le mie spalle con un braccio. Ci incamminammo verso la spiaggia, più vicini possibile, eliminando ogni spazio che avrebbe potuto esserci tra di noi. Il sole sarebbe sorto di lì a pochi minuti, in una vista che tutti mi avevano descritto romantica fino a mozzare il fiato, il che di certo non faceva che peggiorare la mia situazione.

 

Quest’estate è stata magica

Sospirai abbracciandolo un po’ più stretto, sperando che i ricordi dei mesi trascorsi eclissassero il nodo di sentimenti che provavo in quel momento.

A me lo dici, sono venuto qui pensando di morire dalla noia e ho trovato te. Sei tu la magia di quest’estate Lex

Alzai lo sguardo su di lui. Mi stava sorridendo, come solo lui poteva fare, ma c’era qualcosa in quell’espressione, qualcosa che mi disse che almeno in parte doveva aver capito il mio stato d’animo. Tutto d’un tratto, fui più propensa a provarci, a tentare di mantenere la relazione, cercare il più possibile. Perché per quell’estate, lui era stato non solo il mio ragazzo, ma anche il mio punto di forza, di riferimento. E non l’avrei mai dimenticato. Con lui avevo condiviso tutto, non solo sul piano fisico: avevo parlato con lui delle mie paure per il futuro, che era completamente sconosciuto per me; avevo raccontato a lui dei litigi e i problemi con la mia famiglia; lui aveva ascoltato le mie lamentele sul lavoro e mi aveva coccolata quando avevo bisogno di staccare ed essere, per una volta, al centro dell’attenzione.

 

Tu a Bradford, io a Newcastle… Saremo così lontani…

Le strade sono state asfaltate e le rotaie sono piuttosto sicure, sai; credo di potermi abbassare a usare i mezzi pubblici… E comunque, la tecnologia aiuta in questi casi, non credi?

Sospirai. Perché lui era così ottimista, mentre io riuscivo solo a vedere il lato negativo di qualsiasi cosa? Sarebbe arrivato a promettermi che mi avrebbe scritto una lettera per ogni giorno dell’anno? Sarebbe arrivato a giurarmi che ci saremmo sentiti per telefono ogni sera prima di dormire? Sarebbe arrivato a dire che ogni weekend avrebbe preso il treno da Bradford a Newcastle, solo per vedermi? Una relazione del genere non funziona nemmeno nei film, figuriamoci se io potevo anche solo permettermi di avere la più minima speranza di farla funzionare.

 

Lexie guardami. Ascoltami bene. Qual è la cosa più importante?

Lo guardai: la risposta era nei suoi occhi, in quello sguardo che lasciava intendere che per lui in quel momento esistevo solo io. E capii, anche se mi ci volle un po’, che era lo stesso per me.

Noi due

Esatto. Noi. Io e te. Chi se ne frega degli altri. Chi se ne frega della distanza. Chi se ne frega se dovrò vendermi un rene per te. Se tu credi che ne valga la pena, io sarò disposto a farlo

Era rassicurante, sentirlo parlare così. Ed era proprio quello il motivo per cui non avevo voluto metterlo al corrente delle mie idee, perché ero sicura che in un modo o nell’altro sarebbe riuscito a convincermi, o per lo meno a farmi posticipare il momento di affrontare la realtà.

 

L’alba davanti a noi era qualcosa di inverosimile, colorava il cielo e il mare in una maniera unica, sfumature che si riflettevano qua e là, un gioco meraviglioso di luci e ombre, che arrivava a colpire anche i nostri volti, rendendo quello di Zayn così perfetto da farmi perdere qualsiasi facoltà di creare un pensiero negativo. Rimasi a guardarlo per alcuni minuti, rapita dai suoi occhi e quelle ciglia incredibilmente lunghe, dalle sue labbra e quelle guance che solo chiedevano di essere accarezzate, quel viso che mi aveva catturata fin da quel primo giorno. E lui rimase con me, a guardare me nello stesso modo, come fossi anche io, come lui, un’opera d’arte.

 

Torniamo su dai

Mi riscosse, lasciandomi un bacio quanto più delicato potesse sulle labbra e intrecciando la sua mano alla mia. Mi accorsi di quanto stupida fossi, a pensare al futuro quando l’unica cosa che dovevo fare il quel momento era godere del presente, del nostro amore, di Zayn.

Solo se mi porti in groppa

Dissi, saltandogli sulla schiena e baciandolo sul collo. Lui tentennò appena sotto il mio peso improvviso, poi si stabilizzò e prese a ridere.

Devo anche farti da cavallo adesso scimmietta?

Mi chiese, prendendo a correre verso il ristorante e ignorando le mie preghiere di essere messa giù, dato che io stavo solo scherzando.

 

Come al solito, mangiammo con calma al suo tavolo, poi uscimmo per un’altra passeggiata. Avevo esaurito il mio compito come animatrice, ma dovevo comunque utilizzare buona parte della mattinata per sistemare nei magazzini tutti gli attrezzi e gli strumenti, che sarebbero stati chiusi fino all’estate successiva.

È bello stare un po’ da soli vero? Di solito a quest’ora sei già circondata da marmocchi di ogni genere

Cominciò Zayn portando una mano sulla parte bassa della mia schiena, facendomi rabbrividire. Mimai la sua mossa, per poi allungarmi e lasciargli un bacio sulla guancia.

Mmh non ancora, di solito sono con te a fare colazione a quest’ora, marmocchio

Ahah ma come sei divertente oggi bambina. Che ne dici di andare a nasconderci? Così se non ci trova nessuno possiamo stare qui per sempre

Mi propose, con quella sua espressione a cui sapeva che non sarei riuscita a dire di no. Intrecciammo le mani, poi scappammo verso il boschetto dietro ai campi da pallavolo, dove ogni tanto avevo nascosto il forziere delle cacce al tesoro. Arrivammo senza fiato, ma cominciammo a ridere non appena fummo in grado di recuperarne un po’.

 

Ti ricordi la prima volta che ci siamo visti?

Intendi quando ti sei lasciata buttare in piscina vestita?

Gli feci la linguaccia e lo colpii su un braccio. In effetti era stata quella nostra prima vera interazione, lui che si accorgeva che io lo stavo fissando e mi sorrideva, un istante prima che io finissi rovinosamente in piscina.

No, intendo quella sera, quando tu hai fatto lo scorbutico. Volevo tirarti uno schiaffo sai?

Ma va? Quasi non l’avevo capito da solo. Io invece volevo solo che te ne andassi, perché mi ero già sorbito abbastanza animatori fastidiosi. E ora guardami, non riesco a starti lontano

Non riesco a starti lontano. Mi fece male quella frase, mi entrò dentro e lì rimase, zittendomi. Non riesco a starti lontano. Quanto era dolce detto dalle sue labbra e con la sua voce. Sospirai voltandomi per trovare un posto decente dove sederci, ma Zayn circondò il mio corpo con le braccia e poggiò la testa sulla mia spalla, di modo che il suo petto fosse in completo contatto con la mia schiena.

Mi ricordo ogni nostra prima volta Lex, e le ripeterei tutte anche solo in questo momento. E sai perché? Perché ti amo Lexie, e comunque vada, quest’estate è stata fantastica, la migliore estate della mia vita

Mi sussurrò all’orecchio, facendo accelerare il battito del mio cuore. Mi voltai, presi il suo viso tra le mani e poggiai le labbra sulle sue, in un bacio lungo, perfetto in ogni piccolo aspetto. Lo baciai con foga, mi godetti quel bacio, e tutti quelli che ci scambiammo da quel momento in poi, come fosse mia unica fonte di sostegno e sostentamento. E forse lo era davvero.

 

Quando infine decidemmo di tornare verso la civiltà, Zayn era quasi riuscito nel suo intento, farmi dimenticare tutto quel che di negativo poteva accadere. Ma non potevano, quelle idee, allontanarsi troppo dalla mia mente. Non potevo abbandonare quel pensiero che mi aveva martellato da giorni in un battibaleno. Zayn riprese a cantare, come faceva sempre quando era allegro o voleva condividere con me un sentimento positivo, e tutta quella messinscena di felicità mi crollò addosso, quella bolla in cui Zayn era riuscito a chiudermi scoppiò, lasciando posto solo a quella ormai familiare sensazione che per il suo futuro non fossi abbastanza. Era come un angelo, continuava a cantare a mezza voce, fermandosi ogni tanto per lasciarmi un bacio sulla testa.

 

Ci avevo provato, avevo davvero provato a sbarazzarmi di quei pensieri e quelle sensazioni. Ma niente: proprio come le nuvole che nuovamente minacciavano il cielo di Brighton, anche i miei occhi ripresero a pizzicare. Rabbividii, di freddo, di tristezza; era come se il tempo fosse collegato al mio stato d’animo, come se quelle nuvole e quel freddo fossero davvero solo la metafora di quello che provavo io dentro. Fermai Zayn, incrociai il suo sguardo, che d’un tratto si era fatto più cupo, più preoccupato. Dovevo farlo.

Zayn” cominciai, ma fui interrotta da un mio singhiozzo.

Non credo di voler sentire quello che stai per dirmi Lexie

Io ti amo – ripresi facendomi forza, seppure le lacrime già rigavano il mio viso – ma non potrà mai funzionare

Lui chiuse i pugni e contrasse la mascella. Cercava di rimanere tranquillo, probabilmente, di non farsi sopraffare da quello che stava provando.

Se lo vogliamo, può funzionare” disse, ma anche il suo tono era rotto, come se volesse, senza successo, convincere anche se stesso.

No invece! Saremo troppo lontani, finiremo col diventare estranei, non funzionerà!

 

Continuavo a puntare sul motivo della distanza, pur sapendo che la mia ragione era un’altra: lo avrei solo allontanato dal suo sogno, se fossi rimasta tra i piedi. Non me lo sarei mai perdonato. E lui aveva il diritto di coronare il suo sogno, proprio come io avevo il diritto di realizzare il mio, e viaggiare intorno al mondo. Il suo destino era ovvio, chiaro più del sole, Zayn sarebbe diventato un cantante, quello show l’avrebbe reso popolare e anche lui avrebbe girato il mondo con i suoi concerti e la sua voce, avrebbe incontrato i suoi milioni di fan, avrebbe cantato con le star più famose. Ma noi non avremmo potuto esserci. C’era un lui, e forse, da qualche parte, come fan e come ex, c’era anche un io. Ma non ci sarebbe stato un futuro noi. Battei gli occhi per non perdere completamente la sua immagine da davanti a me, per non lasciare che le lacrime lo offuscassero del tutto. Avevo bisogno di continuare a guardarlo, mancava troppo poco alla nostra separazione definitiva. Deglutii, cercando di inghiottire il nodo che sentivo in gola.

 

Non puoi dirmi che è finita, non può finire così Lexie” disse, quasi supplicando, per poi accarezzare la mia guancia e asciugare parte delle lacrime che ormai cadevano ininterrottamente sul mio volto.

Guardati Lex, non lo vuoi nemmeno tu. Ti conosco, lo vedo. Io ti…

No, no ti prego non continuare. So quello che vuoi dire. Ma non funzionerà mai Zayn, lo capisci o no? Noi… Siamo troppo diversi, non possiamo andare avanti così, io ho bisogno di qualcuno che ci sia sempre!

Feci leva perfino su di me, sul mio egoismo. Fui costretta a incrociare le braccia al petto, tanto forti erano i brividi che mi scuotevano. Volevo credergli. Una parte di me, neanche immaginavo quanto grande, voleva che credessi a lui, ma la mia mente continuava a mostrarmi solo quanto lo avrei ostacolato con la mia normalità. Prese la mia mano, la fece combaciare con la sua, poi la strinse, senza darmi la possibilità di sfuggirgli.

 

Alexis, io… Non voglio sentire quello che stai cercando di dire. Ascoltami senza interrompermi, per favore. Io ti amo. E lo so, lo vedo nei tuoi occhi che anche per te è lo stesso. E allora perché non dovrebbe funzionare scusa? Non proveniamo da mondi diversi. Ci vogliono meno di tre ore da Bradford a Newcastle. Quanto spenderei, non m’interessa. E soprattutto…

Basta! – urlai – No Zayn. Non cercare di convincermi. No, no, no! Ti prego.

Fu il mio turno di supplicare. Non ce la facevo più, ero scossa da brividi e singhiozzi, tanto da faticare a respirare, a tratti. Allentò la stretta alla mia mano, fino a lasciarla del tutto. Io in risposta, mi costrinsi a calmarmi, fino a stabilizzare la voce, per poi riprendere a parlare.

Quest’estate è stata perfetta. Tu sei stato perfetto. Ma non c’è spazio per uno sviluppo. Non possiamo farcela Zayn. Sii realista, ti prego. Non cambierei quello che c’è tra noi per niente al mondo. Ti amo, e questo non lo dimenticherò mai, né mai lo cancellerò dal mio cuore. Ma basta ti prego.

 

Zayn mi guardò, sconfitto, con quello sguardo che ogni volta mi faceva dubitare che fosse davvero nel mio stesso mondo, poi abbassò gli occhi fino a guardarsi le scarpe.

Quindi… Vuoi davvero finirla qui.

Mi vietai di tentennare, spostai lo sguardo verso un punto indefinito oltre a lui. Nella mia mente, seppure sfocata da ciò che stavo provando, c’era la sua immagine come cantante affermato, c’era lui che per la prima volta cantava davanti a me, quella sera in agosto, c’era il suo volto stampato su tutte le riviste. Nuovamente avvertii il bisogno urgente di piangere.

Sì. Mi dispiace Zayn

Promettiamoci una cosa almeno: che ci ricorderemo quest’estate. Qualsiasi cosa succeda

 

Continuava a essere il solito Zayn di sempre, quello Zayn che non sarebbe riuscito a dirmi di no, il che rendeva tutto ancora più difficile. Non resistetti, lo abbracciai nascondendo la testa sul suo petto, anche se lui di primo impatto non ricambiò il gesto; piano piano però, alzò le braccia e mi chiuse a sua volta in un abbraccio, poggiando la testa sulla mia. Fu il nostro ultimo momento insieme, eppure fu anche quello più dolce, quello che più mi rimase impresso. In quel momento, in quell’ultimo momento che condividemmo, dopo tutta un’estate, mi sentii legata a lui come mai prima.

 

L’amore di un’estate, l’estate più bella della mia vita; e un sentimento, nonostante la separazione, destinato a rimanere con me per sempre.

 

Tommo’s Corner:

*si asciuga gli occhi con un fazzolettino*

Salve a tutti…

Io… Non so cosa dire, se non che mi dispiace di aver pubblicato così in ritardo.. È passato tantissimo tempo da quando ho pubblicato lo scorso capitolo, ma spero che non abbiate dimenticato la mia piccola completamente… E soprattutto spero di non aver causato nessun tuffo al cuore o cose del genere… Siamo all’ultimo capitolo ormai, manca solo l’epilogo e poi questa storia sarà finita completamente…

 
Non sapete quanto sono triste, ma allo stesso tempo mi rende orgogliosa, questa mini long. Per la prima volta, nonostante i ritardi, sono contenta di una storia nel suo insieme, sperando di non rovinare tutto con il prossimo capitolo.

È un finale… Boh, ho cercato di addolcirlo almeno un pochino, ho cercato di renderlo sopportabile… Ma starà a voi decidere se è adatto.
 

Io… Okay, lo ammetto, mi sto facendo trascinare dalle emozioni. Però vorrei ringraziare tutte voi lettrici (e tutti voi lettori, non si sa mai). E lo faccio ora per non dover lasciare un papiro alla fine dell’ultimissimo turno di pubblicazione.

Grazie se avete letto anche solo un capitolo. Grazie se eravate qui nel lontano febbraio, quando ho pubblicato il primo, e siete ancora qui ora, che siamo agli sgoccioli. Grazie se vi siete uniti nel tempo. Grazie se avete cominciato oggi, e l’avete letta tutta d’un fiato per vedere se davvero era all’altezza, e spero di aver soddisfatto le aspettative. Grazie se l’avete recensita, una volta o ogni capitolo. Grazie se deciderete di recensirla ora. Grazie se l’avete inserita tra le preferite, le ricordate o le seguite o pensate di farlo in questo momento. Grazie se semplicemente l’avete letta, per puro interesse artistico o per amore verso quel ragazzo d’oro che è Zayn Malik.

Grazie grazie grazie, ognuno di voi ha posto un sorriso sulle mie labbra e vi sono grata.

 Oggi sono emotional, spero non vi dispiaccia troppo :)

Questa storia è dedicata a un’amica, una ragazza che ha sempre troppo poco tempo per leggere, ma che adora Zayn e indovinate un po’, si chiama Alessia (qualche somiglianza?). Questa storia la giudico il mio miglior lavoro, e quello più… Ordinato e pensato finora. E spero che anche a voi dia l’idea di qualcosa di caro e valevole del vostro tempo :)

Grazie ancora e un abbraccio,

-S

P.S. : anche se ho scritto questo papiro in questo capitolo, prometto che l’epilogo arriverà ad ogni modo, non andate via, non è ancora del tutto finita questa storia!

   
 
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