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Autore: Paper Town    23/08/2013    3 recensioni
Marta adesso è una ragazza sola, dimenticata anche dal fratello che le aveva promesso che mai se ne sarebbe andato, che le aveva promesso di essere sempre lì per lei.
Dopo un tragico accaduto tutto cambierà e .... chissà, magari qualcuno tornerà nella sua vita migliorandola ....
Questa ff è il continuo della mia precedente ff 'Eleanor Calder Per Un Giorno', quindi se volete avere un'idea più chiara del contesto, vi consiglio di leggere prima quella
grazie dell'attenzione
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. Capitolo 1

 
 

Am i sleep am I awake or somewhere in between,
I can't believe that you are here
and Lying next to me


 
QUATTRO MESI DOPO
 
Cinque mesi erano passati da quando mio fratello mi aveva abbandonata, quattro da quando anche Louis lo aveva fatto. L’unica persona che mi era stata vicina, era il mio bambino.
Adesso io ero in camera mia con le gambe distese, le persiane abbassate e la tv accesa. Mi accarezzavo dolcemente la pancia pensando che quella era l’unica creatura che mi voleva. I miei occhi velati da delle lacrime trasparenti. All’improvviso sentii un dolore lancinante nel basso ventre. Sentii dell’umidità in mezzo alle gambe. O mi si erano rotte le acque oppure mi ero fatta la pipì addosso. Ma non potevano essersi rotte, erano passati solo sei mesi. Mi alzai lentamente mentre il dolore si intensificava. Presi la mia giacca e uscii di casa cercando di non cadere. Raggiunsi la macchina e entrai. Il respiro era affannato e il dolore era sempre più forte. Avevo paura di non essere all’altezza e avevo paura di non riuscire a dare al mio bambino tutto quello che aveva bisogno. Cosa ne potevo sapere io di come si accudisce un bambino? Se poi un giorno avesse voluto sapere perché era vissuto senza un padre? Cosa gli avrei risposto? che il padre aveva paura di prendersi le sue responsabilità? Cosa avrebbe pensato di lui?
Arrivai all’ospedale e piangendo per il dolore arrivai alla porta. Un’infermera mi vide arrancare con le lacrime agli occhi e mi si avvicinò
 
‘Tutto bene signorina?’ chiese prendendomi un braccio e sorreggendomi.
 
‘Mi … mi si sono rotte le acque ….’ Dissi mentre le lacrime e il dolore diventavano sempre di più.
 
‘Venga con me.’ Disse aiutandomi a camminare fino ad una sedia a rotelle. Mi portò in una sala.
 
‘Prego si stenda qui, adesso chiamiamo il medico …. C’è nessuno che possiamo chiamare dei suoi familiari?’ il mio cuore si spezzò alle sue parole. I miei familiari, ossia Marco, erano andati via, mi avevano abbandonato a me stessa. Marco mi aveva sempre protetto e mi aveva sempre promesso che sarebbe stato accanto a me a proteggermi ma se ne era andato anche lui. Aveva mollato come avevano mollato tutti. Anche Louis, il ragazzo che sentivo ancora ora di amare, mi aveva abbandonata.
 
‘No …’ risposi mentre una fitta mi faceva sporgere in avanti e chiudere gli occhi per il dolore. Dopo poco entrò un medico che mi diede un antidolorifico. Rientrò quell’infermiera.
 
‘Senta …’ dissi per attirare la sua attenzione. Si girò e io ripresi. ‘Posso fare una telefonata?’ chiesi. Lei annuì e mi porse un telefono. Composi il numero di Marco. Dopo vari squilli attaccò la segreteria. Decisi di lasciare un messaggio. L’infermiera era uscita per lasciarmi un po’ di privacy.
 
‘Marco …. Lo so che non mi vuoi vedere e che sei molto deluso ma …’ cercai di trattenere un gemito causato da una fitta meglio che potevo.
 
‘Ma sappi che … che io ti voglio ancora bene … e se mi vorrai mai perdonare io ti accoglierò a braccia aperte perché mi manchi …. Ricordi quelle volte a casa con nostro padre che voleva picchiarmi? Ricordi cosa mi dicevi? Dicevi che non mi avresti mai abbandonato, che non mi avresti mai lasciato sola …. Ma … lo hai fatto … come tutte le persona che amavo tu te ne sei andato …. Adesso …. Sappi solo che … tuo nipote sta nascendo Marco.’ Detto questo attaccai mentre una lacrima scendeva verticale per la mia guancia. Le fitte ripresero più forti e l’infermiera rientrò.
 
‘E’ il momento signora … deve spingere.’
 
 
 






SPAZIO DELLA PAZZA

Here I am pepisss!!
Vi sono mancata? Beh spero di sì!
Allora inizio drammatico per questa storia ma non voglio anticiparvi nulla. Vi dico solo che sono molto contenta di stare dove sto e vi voglio ringraziare tanto per quello che avete fatto per me: recensioni, messaggi personali, preferiti, seguiti e ricordati (mi sono anche ricordata le categorie!).
GRAZIE
Senza di voi Marco, Marta, Juliette, Louis e tutti gli altri personaggi non sarebbero mai esistiti! Quindi se loro vivono è solo grazie a voi e alle vostre visualizzazioni!
Allora questo capitolo è particolarmente corto ma a partire dal prossimo tutti saranno più o meno il doppio di questo!
Detto questo vi ringrazio ancora per tutto e spero di non avervi deluso.
Su twitter sono @Ema_DelPizzo se volete chiedermi qualsiasi cosa sulla storia, potete farlo anche lì :)
Baciniiii!
Manu xx
   
 
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