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Autore: IcciIcci98    23/08/2013    3 recensioni
< Dai ,non aver paura ,ci sono io qui!>. " io non ho paura"penso tra me e me. < dai, su piccolo! Vieni da papà!> . Davanti a me c'è quel matto di mio padre che si aspetta che io ,anziché gattonare, cammini su due gambe (e ripeto due gambe!) verso di lui! Assurdo!
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kushina Uzumaki, Minato Namikaze, Naruto Uzumaki | Coppie: Minato/Kushina
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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< Dai ,non aver paura ,ci sono io qui!>. " io non ho paura"penso tra me e me. < dai, su piccolo! Vieni da papà!> . Davanti a me c'è quel matto di mio padre che si aspetta che io ,anziché gattonare, cammini su due gambe (e ripeto due gambe!) verso di lui! Assurdo! Poche ore fa mi aveva visto, per caso, cercare di alzarmi, la cosa più difficile cha abbia mai fatto nel mio anno e mezzo di vita , e fare qualche passo e...Per mia sfortuna.... ci sono riuscito. Dico sfortuna perché , ora,il mio papà e' da più di un'ora e mezza che mi assilla cercando di farmi camminare. Inizialmente, anche la mia mamma si era unita a lui ma, dopo un po', si è stancata. Magari mio padre fosse come la mamma! E invece no! È solo un zuccone che quando si punta su qualcosa non lo ferma più nessuno . E infatti ,adesso, ha preso di mira me! Ah, che tristezza... Ormai, non c'è la faccio più : sentire tuo padre che ti incita da ormai due ore, di fare sempre la stessa cosa, e' molto stressante! Quindi ,siccome non voglio ridurmi ad un bambino di un anno e mezzo che soffre di stress, decido di accontentarlo. Prima lo guardo per fargli capire quanto mi ha rotto le scatole e quando vedo che sposta i suoi occhi dal mio sguardo ad altro e comincia a grattarsi la guancia destra, capisco che il mio messaggio e' stato recepito. Poi da seduto , comincio a piegare la gamba destra e aiutandomi con tutte e due le mani, cerco di alzarmi. Sento la mia zampa (così la chiama mia mamma) cominciare a tremare e poi cedere facendomi azzerare quei pochi centimetri che mi separavano dalle mattonelle del mio salotto. Sono di nuovo a terra. Subito sento mio padre che mi si avvicina e dice :< stai bene? Ti sei fatto male ?>. Io, allora, dico quella piccola parola che ho imparato da poco:< no>. < ho,meno male, sennò chi la sentiva più tua mamma!>. Da dietro il papà però parte una voce: e' la mamma. < e che cos'è che dovrei sapere AMORE?> dice lei, pronunciando la parola amore più forte. Vedo mio papà diventare pallido e ,diventare bianco come il latte quando si gira verso la mamma che la vede appoggiata alla porta della cucina con un mestolo in mano. Così lui si affretta a dire :< o niente niente amore! Stavo solo parlando con il piccolo, devi sicuramente aver sentito male>. < vorresti dire che io sono sorda?>si avvicina a papà mentre sbatte il mestolo sulla mano libera. Papà sta per parlare per cercare di calmare la mamma quando, in cucina , comincia suonare il timer del forno. La vedo fermarsi e poi dire: si affretta a dire mio padre. Dopo che la mamma e' sparita in cucina, vedo che mio papà comincia a riacquistare il suo colorito normale del viso. Poi si gira verso me e dice:< sta tranquillo,ci riuscirai prima o poi a camminare!>. Mentre mi parla, si piega verso di me e scompiglia la mia chioma bionda. Cosa che odio, infatti, prima metto su il broncio e poi cerco di scansare la sua mano dai miei capelli,facendolo ridere. Dopodiché lo vedo girarsi e cominciare a camminare verso la cucina. Io però volevo che giocasse con me ,quindi tento di raggiungerlo a gattoni, ma lui è troppo veloce, quindi mi decido. In pochi secondi sono in posizione per potermi alzare. Comincio. Le mie gambette tremano ma con le manine riesco a sopportare il mio peso. Prima distendo le mie gambe e poi, molto lentamente e, con anche un po' d' incertezza stacco le mie mani dalle mattonelle. Ogni centimetro di distacco da terra e' un incoraggiamento per me . Continuo così finché non sono in piedi!. "Oddio! C'è l'ho fatta! Sii!" Penso tra me e me. La mia piccola vittoria viene sormontata dalla voglia di andare da papà, prima che vada i cucina. Mi affretto. Porto il piede destro in avanti, barcollando un po', e quando sono sicuro che mi può reggere, porto in avanti l'altro piede. Ogni passo come se portassi cento chili sulle spalle,maledetta gravità !. Ad ogni modo sono riuscito a prendere abbastanza sicurezza sui miei passi e così cercò di avanzare più velocemente, anche se non con grandi risultati. Dopo quasi dieci passi sono finalmente dietro a papà che si è fortunatamente fermato a sospirare prima dell imminente entrata in cucina dove la mamma lo aspetta,forse. Ma, nel momento in cui stava per entrare, io gli afferro un pantalone (sono ancora troppo tappo) e lo tiro. Un attimo dopo c'è lui che mi guarda incredulo. Rimane così per un po' e io allora,dico:< gioco>. Ripresosi dalla sua specie trans comincia a guardarmi modo strano, così penso che non abbia capito quello che gli ho detto perciò ridico:< gio..>. Non finisco la parola che due braccia ,che solo il mio papà ha,mi stringono,mi alzano da terra e poi mi abbracciano. Sento il mio papà ridere e poi dire:< c'è l'hai fatta, il mio ometto c'è l'ha fatta!hahaha!>. < che cos'è tutto questo baccano?> domanda la mia mamma,questa volta con in mano una frusta da cucina. Mio padre la guarda e appoggiandomi a terra dice :< guarda>. Io d' istinto comincio a muovermi verso di lei camminando, anche se con un po' di fatica. La guardo,e vedo lei sorridere,lanciare la frusta da qualche parte ne salotto e prendermi in braccio,lanciarmi in aria per poi riprendermi. Io comincio a ridere. Come sottofondo delle mie risate ci sono le frasi che i miei genitori mi dicono ma una una in particolare mi attira. È il mio papà che dice:< eh ,il mio ometto non ha più paura! >. " perché quando mai ho avuto paura in vita mia, sei tu quello che ha paura, basta vedere come diventi bianco quando la mamma si arrabbia. Quindi caro papa, tu dovrai sempre ricordare che IO NON HO PAURA come e' vero che io chiamo Naruto Namikaze e tu Minato e la mamma Kushina quindi, vedi di ricordartelo per sempre".
  
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