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Autore: LunaBlu Noir    23/08/2013    1 recensioni
Caterina è una ragazza giovane, vulnerabile che però ha un carattere indomito e ribelle ma purtroppo è spesso costretta a dover nascondere per via di una società che non le permette di essere quello che vuole. A Firenze riuscirà a realizzare il suo sogno, essere se stessa e forse,anche se lo negherà a se stessa, a trovare anche l'amore, un amore impossibile dall'inizio, ma infondo era quello che gli piaceva di più in tutta quella faccenda.
Dedicata alla ragazza che per prima ha recensito la mia prima FF e per questo avermi dato quella sicurezza che mi serviva per scrivere questa storia.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo da Vinci, Nuovo personaggio, Sandro Botticelli, Un po' tutti, Vanessa
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Pazzo e innamorato'
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Mi affaccio alla finestra. La vista è meravigliosa esattamente come quando l'ho lasciata, sul lungomare. Forse una delle poche cose che mi è mancata davvero di questa casa. Ha sempre saputo rasserenarmi, il mare. Soprattuto al tramonto, come ora del resto.
Forse per il suo colore così dolce, così vivo, un blu così intenso. Forse per le sue onde, che nonostante tutta la forza e l'intensità che possono usare si fermerano e sfumeranno sempre sulla sabbia, posso sembrare minacciose ma raramente possono farti del male, mi rassicurano.

La brezza primaverile mi ridesta dai miei pensieri, mi è mancato questo posto, tanto. Ma mi fa male ancora stare qui. Ho fallito, fallito su tutti i fronti e ora mi trovo esattamente come un anno fa. Costretta a nascondere i miei pensieri, i miei sentimenti, le mie passioni. Non ho più toccato un pennello da quando sono tornata qui, non  ne ho più trovato il coraggio dopo che me ne sono andata da Firenze, codarda come sempre.

Ormai sono più sei mesi che sono tornata a Napoli, e vi ho raccontato tutto quello che c'era da raccontare, tutto quello che è successo e tutti i miei errori.
Sono un caso disperato, già lo so, anche perchè sono qui, ho perso tutto e non riesco a provare niente, se non una forte sensazione di vuoto, ecco si, mi sento un grande guscio vuoto. La notte li sogno, Leonardo, Sandro, mi mancano, ma non voglio ammetterlo, mi ricorderrebbe che sono stata io a rovinare tutto, e sono troppo orgogliosa, sono messa bene no? 

Sento bussare alla porta della camera.
" Avanti " dico solo, che altro vorranno da me oggi, le prove del vestito, le preparazioni, basta, ora voglio stare sola!

Già, perchè io domani mi sposo, mi sposo con LUI, quel lui che mi ha quasi violentata, ma che devo sposare perchè altrimenti sarebbe un disonore per l'intera famiglia, perchè è così e così deve essere, perchè sono una donna e non posso scegliere, già è tornato tutto come un'anno fa.

" Nervosa? " chiese l'unico uomo rimasto ormai tra le mie grazie e di cui posso ancora fidarmi. Mi abbraccia da dietro e attende una mia risposta.

" Vorrei solo scappare da questa casa, scappare e basta " dissi con la voce spezzata, so che non posso, so che rimarrò inchiodata quì finchè non arriverò in chiesa.
" Dove vorresti andare? " mi chiede, con la voce sottile, quella che usa per consolarmi, che usava fin da bambini.

Io mi affaccio alla finestra, sospiro.

" Al mare " dico semplicemente, come se fosse un sogno, impossibile.

" Allora andiamo, chi ce lo impedisce, tanto domani saremo di nuovo qui, che lo vogliamo o no " disse avvicinandosi di nuovo e guardandomi negli occhi.
Mio fratello ha sempre capito tutto di me, anche solo con lo sguardo e sapeva che io quel matrimonio non lo volevo, non gli era servito che io glielo dicessi, gli voglio bene anche  per questo, con lui non devo parlare per farmi capire, ormai saprete che parlare non è il mio forte.
Gli sorrisi " Grazie " dissi solo, ma era come fossero molte più parole.


Il sole era quasi scomparso sotto il livello del mare e questo donava una miriade di colori e sfaccettature, quanto avrei voluto poter rappresentare quel paesaggio.
" Qui è meraviglioso " disse lui mettendosi comodo sulla sabbia  color avorio. Io gli strinsi la mano, lo era davvero.

" Come ti comporterai domani, cosa farai quando lo vedrai lì, all'altare che ti aspetta? " chiese dolce, ma preoccupato, quella domanda risvegliò tutta la paura che era stata assente fino a quell'istante.

" Non ne ho idea, ma affronterò il mio destino. Non scapperò ancora dai miei doveri " dissi solenne, nascondendo bene il tremore nella voce, mi nascondevo ancora, persino da lui, non posso mostrarmi fragile, è la mia natura.
" Non sei mai scappata "



Note: Capitolo deprimente, lo so, ma beh...Caterina ora deve andare avanti, lasciando tutto quello che è successo nei sei mesi prima indietro, provare a dimenticarlo. Recensite!
  
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