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Autore: Virginia Of Asgard    24/08/2013    0 recensioni
La follia sembra solo una malattia, un qualche cosa di invisibile ed inspiegabile che colpisce la mente dei più deboli.
Il fatto era che, anche se non avessi mai cominciato con la droga - sapete, prima qualche cannetta, poi si vuole provare di più, LSD, MD MA, eccetera - le visioni e quei morti avrebbero comunque continuato a tormentarmi. No, la droga è stato un percorso scelto solamente da me.
Il fatto è che, come dicevo, anche se non mi fossi bruciata per quello [la droga] in ogni caso, ero comunque predisposta a malattie mentali.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Sovrannaturale
Capitoli:
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"Amor folle - Goodbye blue sky"

Non è un segno di buona salute mentale essere bene adattati a una società malata.
(Jiddu Krishnamurti)




II. Alter Ego: Winter Evans

 




Magda era seduta accanto ad un uomo con la barba bionda. Sembrava un vichingo, pensò lei, sistemandosi sul finestrino.
"Mi scusi, quel posto era mio!" esclamò un giovane indicando il posto del Vichingo. L'uomo lo squadrò da testa a piedi, mentre magda si nascondeva da occhi indiscreti, poggiata al finestrino dell'aereo, sperando che non arrivasse nessuno che potesse impedirle di fuggire.
"Il numero 346 è il mio posto, ragazzo!" rispose l'uomo, mostrando il numero del posto. "Immagino, signore, ma questo è il sedile numero 349; Il mio numero!" disse mostrando il numero a sua volta.
In un attimo, e senza esitazioni i due si scambiarono di posto. Nessuno osò asserire qualche cosa, entrambi avevano convenuto che non ne valeva la pena, litigare per un posto a sedere, errato.
 D'altronde il Vichingo era in errore; non quel tizio!
"Anche lei va in norvegia? O scende ad uno degli scali precedenti?" domandò tutt'un tratto il ragazzo, rivolgendosi a Magda.
Magda si voltò verso di lui, incrociando il suo sguardo color ottanio, ma subito riportò l'attenzione al finestrino, senza degnarlo di uno cenno.
"Mi scusi, parlo con lei!" disse il ragazzo, mascherando un irritato tono e temperamento, con un fintissimo tentativo di dolcezza.
Magda non rispose. Non le importava perdere il suo tempo, pseudo-prezioso, con un perfetto sconosciuto!
"Che maleducazione, cazzo!" sussurrò il ragazzo con rabbia, sistemandosi meglio sul sedile.
"Ah, fottiti idiota, sono più educata di te!" sbottò l'altra, senza voltare le spalle. "Ma bene, signorina 'buona-educazione', allora non le hanno forse insegnato che non si parla con qualcuno, voltandogli le..." il ragazzo non fece a tempo di finire la frase, che Magda si voltò ad osservarlo con sguardo truce, ed assassino di chi viene disturbato dall'improvvisa presenza di sconosciuti, nel proprio minuto privato di sauna fillandese.
 
Magda non andava matta per la sauna fillandese.
Allora non aveva troppo senso, il suo paragone!
 
"D'accordo, ti lascio in pace" 
"Posso almeno sapere il tuo nome?" 
domandò, senza ricevere risposta.
si strinse nelle spalle, un'ultima volta, prima di precipitare nel mondo dei fatti propri.
Il ragazzo avrà avuto all'incirca ventun'anni. Meglio, un anno in più di Magda; niente di esagerato!
Aveva i lineamenti dolci, ma ben proporzionati. Un lungo (ma non troppo, sia chiaro!) mento, pennellato da qualche residuo di 'barbetta-incolta'; I suoi capelli erano lunghi, ma non troppo, non come un tempo almeno. Indossava una canotta grigia che metteva in risalto gli occhi, e le possenti braccia, e i muscoli del torace; Non troppo sviluppati, il giusto per far andare sudigiri Magda.
Portava inusuali tatuaggi lungo le braccia, e dalle cuffiette che indossava, sembrava uscire della musica Metal, o forse Hard Rock.
Potrebbe essere Alice Cooper, pensò Magda, persa in quell'istante d'estasi che incorniciava l'inusiale ma splendida ed alchemica bellezza del giovane.
Sembrava quasi come quando un uragano, passava portando distruzione in pochissimi attimi, per poi scomparire altrettanto velocmente.
Ecco com'era la bellezza di Joe Marshall.
Magda sfiorò la spalla del ragazzo, portandolo istintivamente a voltarsi verso di lei, e verso quegli occhi blu, capaci di stregare anche la più potente delle streghe incantatrici.
"Winter Evans" 
mentì Magda, almeno non mentì esattamente del tutto: era quello il nome che aveva il suo documento falso!
Magda Williams, pensò; 
L'uomo sorrise, un sorriso distorto, sghembo, ma ricolmo di fascino.
"Joe Marshall".
Quanto sei strana, Winter! Pensò il ragazzo, ritornando ai suoi pensieri, dopo che quell'ultimo commento era evaporato con l'aiuto del menefreghismo patologico di Magda, o meglio Winter?
 
*°*
 
"Signore e signori, a causa delle recenti e violente intemperie, saremo costretti ad atterrare nella prima pista di atterraggio, che precisamente si trova a Lakeburg, in irlanda. Ci scusiamo per il disagio, il prezzo del biglietto verrà rimborsato"
una voce elettronica svegliò l'aereo, facendolo precipitare nel panico.
"I miei figli mi stanno aspettando, signorina!" esclamò una donna, dall'espressione disperata, rivolgendosi ad una delle Hostess, che non badò a convenevoli, scusandosi unicamente.
Fantastico, finirò nell'ennesima città sperduta. E chi mi da i soldi per la Norvegia? pensò fra sé e sé Magda, mentre svegliava Joe, il ragazzo strano e tatuato, che riposava beato con le fauci spalancate, producendo anche un verso piuttosto gutturale e fastidioso.
"Eh? Che succede?" domandò il giovane grattandosi la nuca nervosamente. "Hey principessina, non si va più in Norvegia a quanto pare!"
rispose la ragazza, tornando alla sua postazione, appiccicata al finestrino.
"Principessina?" sussurrò Joe fra sé e sé, in un misto fra il sorpreso e lo sconvolto.
"Aspetta ma che intendi?" 
"Andiamo Pisolo, ci fermiamo in una certa e sconosciuta Lakeburg, in irlanda. Io non ho la più pallida idea di che razza di posto possa essere."
"Lakeburg? Ma davvero?" domandò sorpreso il ragazzo. "Che culo! Io vivo a Lakeburg! Voglio dire, vivo in America attualmente, ma ho una casa li, non ci vado da secoli!" esclamò sorpreso e felicemente compiaciuto della gran botta che il destino gli aveva giocato questa volta.
Magda sorrise infastidita, con un carico di ironia sarcastica fra le labbra, pari ad un quintale di esplosivo.
"Molto bene, buon per te!" disse con tono seccato e palesemente ironico.
Il ragazzo si strinse nelle spalle "Misantropa!" disse fra sé e sé, sicuro di non essere sentito.
"Coglione!" sussurrò a sua volta Magda, certa di essere sentita.
 
*°*
 
"Fantastico, cazzo! Fantastico, e i miei cazzo di bagagli, chi me li porta!?"
Domandò furiosa Magda, fuori dall'aeroporto, mentre tentava di capire meglio quella maledetta situazione. Il destino stava davvero scegliendo le sue carte peggiori.
Il fato, appunto, o chiamatelo Karma, aveva fatto sì che Magda fosse completamente sola, con quel tizio imbecille, del suo sedile accanto.
Una volta scesi, Magda si era lamentata per il fatto di non avere nulla con sé e di non sapere dove passare la notte, quindi Joe, davvero molto cortesemente, le aveva offerto una stanza del suo Bad&Breakfast di Lakeburg, dove alloggiava.
Già, era la sua 'altra casa'.
"Tranquilla, mia sorella ti darà qualche cosa da indossare!" disse il ragazzo, ad almeno quattro passi più avanti di Magda.
Quel cretino non capiva, certo! E come diavolo ci sarebbe potuto arrivare?
A Magda non fregava proprio un cazzo, dei suoi vestiti; a Magda importava dei suoi maledetti psicofarmaci!
"Gentile" asserì Magda con puro e spietato sarcasmo.
"Senti, Winter Evans, potresti anche levarti quest'aria ironica dalla faccia," disse voltandosi all'improvviso, verso Magda ", Visto che ti ospito gratuitamente, nel mio Bad&Breakfast!" esclamò al culmine della sopportazione.
Poteva anche essere bella quanto una dea della natura, ma certo mancava di charme nel carattere. Anzi, dire che mancava era poco!
"Stronzo." pronunciò secca e decisa, mentre si affrettava a star dietro a quel passo svelto.
"Eh no, eh! Stronza lo sei tu!" sbottò a quel punto, fischiando ad un camioncino, che si fermò per farli salire dietro, immezzo alle pecore ed al loro fieno.
"Imbecille!" lo provocò Magda, quanto amava giocare coi ragazzi infantili!
"Cogliona!"
"Capra!"
"Strega!"
"Insulto all'evoluzione!"
"Insulto a madre natura!" mentì,
"Vaffanculo!"
"Vaffanculo!"
 
*°*
 
"Quanto dista?" domandò Magda, irritata da quel fastidi viaggio, insolitamente puzzolente.
Che cosa poteva aspettarsi da un branco di capre? (compreso 'Joe').
Joe si voltò verso un palazzetto mezzo cadente, e dal colore grigio, fra le verdi colline e montagne irlandesi che ospitavano quello sputo di Lakeburg.
Joe Marshall sorrise, soddisfatto.
"Oh No! No, no, no, no! Non mi dire che quella cosa è..."
"Oh Sully, vecchio Sully!" esclamò con dolcezza. Magda lesse la grande insegna rossa, cadente del presuto Hotel a cinque stelle.
"Sully B&B"  scriveva testualmente.
Certo sembrava essere messo meglio del suo precedente Manicomio. Magda sospirò, contando da uno a dieci.
"Pace interiore" sussurrò, sorridendo. 
Sono una persona positiva, e ansiosa... ma anche positiva! Percui andrà tutto bene, Magda, tutto bene! pensò immersa nella sua connessione con i suoi livelli più interiori.
"Che fai, parli da sola? Siamo arrivati!" esclamò scendendo dal retro del furgoncino. Magda lo seguì senza esitare; in mano stringeva quei pochi soldi del rimborso del biglietto aereo, e, inconsciamente strinse anche un'invisibile speranza.
 
"Diamine, questo posto è un rottame!" esclamò Magda, mentre Joe si accendeva una sigaretta.
Magda non aveva mai fumato quella robaccia industriale e malsana. Almeno quello l'evitava, certo aveva provato più dorghe lei, che Bob Dylan e i Beatles messi assieme, in un'unica persona, ma le sigarette mai.
Però doveva ammettere che gli donava un'aria fottutamente sexy!
Ah, fanculo, bruciata di una folle, piatala di fare questi poensieri! Si ammonì mentalmente.
"Sully, vecchio mio, sono tornato!" esclamò il moro, abbracciando pateticamente, e con un altrettanto patetico, sorriso da ebete, stampato in faccia.
"D'accordo, ragazza! Mio Dio che capelli strani che hai, sei nera precaso?"
"Non vedi la mia pelle, sei daltonico percaso?"
"Sei scuretta!"
"Sono di origini Spagnole ed indiane, nulla di che!"
"Però, un bel mix! Bei dreads, davvero!"
"Oh, perfavore, risparmiati di fare il carino! E' tempo sprecato con me!"
"D'accordo mademoiselle"
Fece spallucce, tentando di ignorare quel fastidio ambulante.
Winter era davvero una bella prova, per il suo sistema nervoso! 
Joe, che nome stupido! Pensò con disgusto Magda, nel mentre in cui, infilava le sue chiavi nella sua nuova, e provvisoria dimora gratuita, atempo indeterminato.
La stanza era minucsola, conteneva un letto ad una piazza e mezza; un comodino, una stupida lampada scassata, ed un bagno chiuso a chiave.
Dovette aprire anche quello.
La ragazza si diresse verso il letto, e vi  aggiunse delle coperte; odiava il freddo, ed in Irlanda,ne faceva, di freddo!
Magda si fermò all'istante, Interruppe tutte le sue azioni: il sole stava tramontando in quel preciso istante.
La ragazza si prese un attimo, per collegarsi agli astri dell'universo, ed alle entità pure e sagge.
"Goodbye, blue sky" dichiarò il suo saluto al cielo, prima di vederlo scomparire.
Con piacere rassicurante, Magda notò che sui muri, non vi era alcuna traccia dei segni da lei tracciati nella sua stanza di manicomio. Nessun gessetto bianco, teneva il conto delle settimane che lei passava li dentro.
Ora era libera, maledettamente libera! Possibile che se ne fosse resa conto solo allora?



Zalve!
Spero vi abbia incuriositi. So che la storia sembra piatta per ora,
e so che ci saranno un sacco di errori di battitura, ma che dire, è la mia firma!
Leggete le mie altre storie e capirete XD
In ogni caso prometto che ci sarà una bella svolta!


Alla prossima,

Je vis pour elle_

   
 
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