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Autore: Automa    24/08/2013    1 recensioni
spero vi piaccia!
Dal testo:
"Eppure Rose odiava tanto i suoi occhi, perché erano lo specchio della sua anima e le persone che la conoscevano bene, conoscevano bene anche i suoi occhi, ma nessuno meglio di Al riusciva a capirli e anche se Rose diceva di star bene, di essere felice Al si chiedeva da ben un anno, due mesi e ventun giorni quando gli occhi di Rose avrebbero brillato ancora come un tempo."
Genere: Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Rose era una ragazza molto bella anche se non lo sapeva, o meglio dire che non lo pensava veramente. Si era sempre ritenuta l'intelligente del gruppo, non la simpatica o la bella, ma dietro tutti quei maglioni c'era un bel fisico e i suoi capelli anche se tutti disordinati, nel loro complesso sembrava che avessero un ordine e persino il colore che non era proprio rosso Weasley ma neanche marron Granger sembrava, su Rose, unico e non un pasticcio, ma un miscuglio piacevole, come le lentiggini sparse sul viso, che non avevano assolutamente un senso, ma tutti gliele invidiavano.

Ma la cosa che veramente rendeva Rose così bella, erano i suoi occhi. Erano la prima cosa che tutti notavano, ma che nessuno aveva il coraggio di fissare intensamente. Dire che fossero come quelli del padre sarebbe sbagliato, come pensare che fossero azzurri, o blu, o verse, o di qualsiasi altro colore! C'era sono una cosa era come gli occhi di Rose: l'oceano. Erano profondi come l'oceano, cambiavano come l'oceano: se Rose era in tempesta diventavano grigi e scuri e immensamente malinconici e triste, se Rose era calma erano limpidi e puri, ma se Rose era felice, ma felice veramente i suoi occhi brillavano come l'oceano di prima mattina quando sorge il sole e ti disarmavano, ti rendevano nudo.

Eppure Rose odiava tanto i suoi occhi, perché erano lo specchio della sua anima e le persone che la conoscevano bene, conoscevano bene anche i suoi occhi, ma nessuno meglio di Al riusciva a capirli e anche se Rose diceva di star bene, di essere felice, Al si chiedeva da ben un anno, due mesi e ventun giorni quando gli occhi di Rose avrebbero brillato ancora come un tempo.

  
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