Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: muchlovekidra    24/08/2013    1 recensioni
"Samantha è una ragazza molto semplice, una ragazza che non segue la massa, la moda o le altre ragazze, è una ragazza che ascolta solo se stessa, una delle poche.
una ragazza tranquilla, solitaria e molto intelligente, una 16enne fuori dal comune.
'fuori dal comune' perchè ormai la società di oggi è rovinata, ragazze e ragazzi uguali da tutte le parti, stessi vestiti, stesse abitudini e stessa mentalità.
Madre : Natalie Smith e padre : Rob Benson, separati da quando Samantha aveva 6 anni, causa? tradimento, da parte del padre, una cosa che Samantha non ha potuto perdonare visto che vedeva la madre starci male ogni giorno, da allora abita con la madre e vede il padre nel tempo libero, quando ne ha voglia, se ne ha.
Samantha è una ragazza bellissima, anche se lei lo nega per il semplice fatto che porta gli occhiali da vista, ha dei capelli color carota e dei bellissimi occhi celesti, di una profondità pazzesca, lentiggini sul viso e sulle braccia, che lei odia pienamente, e un corpo magro, normale.
Odia la gente vanitosa, quella che prende in giro e che si crede superiore, pur sapendo di non esserlo, la gente che si crede chissà chi, senza essere nessuno."
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                         

«chapterone — usual life»
 

 

giovedì 7:03.
spensi la sveglia e mi alzai involontariamente, con in mente solo una cosa, convincere mamma.
scesi velocemente di sotto e andai in cucina, dove la trovai sempre lì, ai fornelli.
-mamma, ti prego, dimmi che mi compri le lenti a contatto, ti preeego- dissi mettendomi davanti a lei, facendo una faccia alquanto 'carina'.
-ti ho detto centomila volte che non.se.ne.parla, non ho intenzione di rovinarti gli occhi a soli 16 anni- ecco, la solita storia.
-ma non me gli rovino..- 
-ah no? e se te le metti male? puoi rimanere cieca, è questo che vuoi eh?- 
-no..-
-ecco, allora sali di sopra, vestiti e vai a scuola, senza discutere- lo sapevo, diceva sempre così, sbuffai e senza dire nulla salì di sopra.
feci il letto e poi andai in bagno, mi lavai la faccia, i denti e poi andai a vestirmi (https://www.facebook.com/photo.php?fbid=542133112505789&set=a.445827288803039.122439.180038755381895&type=3&theater).
-mamma io vado, ciao- uscì fuori e mi diressi verso la mia scuola.
 
stavo mettendo i libri nell'armadietto quando l'oca peggiore della scuola mi saltò addosso, facendoli cadere.
-stai più attenta la prossima volta, potresti cadere tu- dissi fulminandola con lo sguardo, per poi abbassarmi e riprendere i miei libri.
-oh, la piccola Sam si è ribellata, ho davvero paura- la sua voce da gallina in calore dava veramente sui nervi, uno di questi giorni gliel'avrei fatta pagare, giuro, per tutto quello che mi ha fatto passare in questi due anni, quasi tre, di liceo.
-ora vai dalla mammina?- avevo intenzione di andare in classe ma il nervosismo mi fermò, mi girai verso di lei, con lo sguardo sempre più 'assassino'.
-no, sto andando in classe, sai? l'aula dove dovresti starci anche tu, invece di stare in bagno a scoparti chissà quale cane in calore- soddisfatta della mia risposta mi diressi definitamente in classe, lasciandola là a bocca aperta.
ero sempre stata una delle prime ad entrare in classe, ma oggi c'era qualcun'altro, quel qualcuno che non avrei mai voluto vedere, almeno fino al suono della campanella.
-buongiorno Benson- disse Styles con il suo solito sorriso mozzafiato, se non fosse così stronzo e così donnaiolo potrei anche andarli dietro, ma chi se la sarebbe cagata una cosa me?
-buongiorno, come mai così presto in classe?- mi andai a sedere nei primi banchi, quelli riservati per i secchioni, ero considerata una di quelli, quindi quello era il mio posto.
-avevo voglia di vederti- quel sorriso malinzioso glielo avrei fatto ingoiare un giorno prima o poi, sapevo le sue intenzioni, mi ha sempre preso in giro, dal primo superiore.
-ma smettila, quando ti decidi di smetterla di prendermi in giro?- mi girai verso di lui, lui era seduto sul banco, nell'ultima fila.
-prenderti in giro? io? ma quando mai l'ho fatto?- incominciò a ridere, amava stuzzicarmi e io lo odiavo più che mai quando faceva così.
-quando? vuoi che ti elenco tutte le volte che mi hai fatto fare figure di merda davanti a tutti o quando mi hai preso in giro?- il nervoso stava salendo velocemente dentro il mio corpo e lui lo notava, e ci godeva.
-sì- stavo per iniziare un papiro quando la campanella suonò.
-non ho intenzione di perdere tempo con te- dissi solamente per poi dare il buongiorno alla prof e iniziare a seguire la lezione.
 
-signorina Benson, ora può andare a fare ricreazione- non l'ascoltai, ero intenta a finire quel problema.
-aspetti, mi mancano solo due calcoli- morsi la penna e poi finì il problema, uno dei più difficili, sapevo di riuscirci.
-è sempre bravissima, le metto un bel 10 ma ora vada per favore a mangiare- adoravo la gentilezza della professoressa Johnson, è sempre stata una delle mie preferite, e poi adoravo la matematica.
-ora vado, grazie per il voto- presi i soldi dalla tasca dello zaino e scesi di corsa di sotto, nella mensa, mancavano solo 20 minuti al termine della ricreazione così cercai di arrivare il più veloce possibile.
cercai con gli occhi un tavolo vuoto, ad un certo punto vidi una persona che mi faceva cenno di andare da lei/lui, mi feci spazio tra la gente e notai tutto sorridente Lou, il mio migliore amico, l'unica mia salvezza da questo incubo.
io e Louis siamo migliori amici dalla prima media, all'inizio c'erano alti e bassi però poi ci siamo avvicinati pian piano ed è nata una grande amicizia, dalla prima media fino a mò, e spero che duri ancora, siamo abbastanza diversi visto che lui è uno dei ragazzi più fighi della scuola mentre io sono una delle più sfigate, ma fortunatamente questo a lui non frega.
mi sedetti subito vicino a lui, sperano che i suoi amici non vengano a rovinare tutto, sì, non gli sopporto.
-ehi, dove sono finiti i tuoi amichetti?- dissi ironicamente, sapevo che gli dava fastidio quando li chiamavo 'amichetti'.
-ehi, non chiamarli così, comunque fra un po vengono- disse sorridente, quel suo sorriso faceva morire tutte.
-ah, dimmelo quando vengono che me ne vado- il mio umorisco era svanito del tutto, al solo pensiero che quei morti di figa avrebbero occupato il tavolo in cui ero seduta mi faceva venire il voltastomaco.
-sai che puoi rimanere, non sono poi così antipatici..- cercò di convincermi, ma no, non ce l'avrebbe fatta, quei ragazzi erano uno più antipatico dell'altro, non so Louis come fa a sopportarli ogni santo giorno.
-no grazie, preferisco ritornare in classe- 
-di questo n'ero certo- questa volta quello pieno di umorismo era lui,
-ah ah- feci la finta offesa, ma con lui non ci riuscivo.
-comunque ora non puoi scappare, sono già qui- non capì subito ma appena mi girai notai 3 ragazzi, compreso Styles, seduti vicino a noi.
-bella Tommo, ciao..- si fermò, per il semplice fatto che non sapeva nè il mio nome nè il mio cognome, o almeno faceva finta di non ricordarselo.
-Sam- dissi solamente, non avevo intenzione di salutarli, non avevo niente a che fare con loro.
-uh, chi si rivede, Benson, sei rimasta in classe a risolvere quel problema vero? ci scommetto- ecco Styles che inizia a rompere.
-sì, hai qualche problema?- il mio sguardo poteva uccidere chiunque, ma quel chiunque doveva essere lui.
-sai, non mi piacciono molto i problemi, ma vedo che a te sì- rise, mentre io non trovavo nulla da ridere.
-Harry smettila- Lou cercò d'intrommettersi ma Harry non smise di ridere, provocando la risata di tutti gli altri.
-certo che a lei piacciono, è una secchiona- eccone n'altro, Payne, un'altro morto di figa vagante per la scuola.
-siete un caso perso, io me ne vado, ciao Lou- gli diedi un bacio sulla guancia e me ne andai, lasciandoli ridere in pace.
le altre 2 ore finirono in fretta e io non vedevo l'ora di tornarmene a casa, lasciandomi alle spalle un'altra giornata andata male.
uscì fuori e mi diressi verso casa, poco dopo però mi sentì un peso sul braccio, qualcuno che me lo fermava, così mi fermai e mi girai, era Lou, ero ancora incazzata ma non con lui, con loro.
-che vuoi?- 
-ehi, ce l'hai con me?- la sua faccia era dispiaciuta, lo notavo dagli occhi, i suoi occhi sono come un libro aperto.
-no, ce l'ho con quei esseri umani senza cuore dei tuoi amici- non capivo come una persona così per bene poteva perdere il proprio tempo con quelli.
-ti chiedo scusa per loro, non so cos'hanno, quando siamo tra amici non sono così..-
-non devi scusarti, sono quel tipo di persona che sono diversi agli occhi degli altri, e questo non è un complimento, anzi- 
-si lo so, comunque ti accompagno a casa- 
-grazie ma se mi devi accompagnare a casa con quella faccia preferisco andarci da sola, quindi fammi un sorriso- non so se si è capito ma adoro il suo sorriso.
così senza pensarci due volte mi fece uno dei suoi migliori sorrisi, che io ricambiai.
per strada parlammo della giornata, come ogni giorno e ridemmo, con lui mi sentivo veramente bene, a mio agio, era l'unico, non ho mai avuto un'amica con cui confidarmi o raccontare la mia giornata, c'era solo lui, e a me bastava e avanzava.
-ora vado, ciao Lou, ci vediamo domani- mi abbracciò e poi se ne andò, poco più distante da casa mia c'era la sua, io rientrai nella mia.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: muchlovekidra