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Autore: Scarcy90    28/02/2008    6 recensioni
Questa è la mia prima ff. Ho deciso di scrivere quello che sarebbe potuto accadere tra Miyu e Kanata dopo la partenza di Lou e Baumiao.
I due protagonisti hanno finalmente capito di essere innamorati l'uno dell'altra, ma per loro non sarà facile riuscire ad essere felici. E' una storia piena di colpi di scena. Intorno alla vicenda principale si sviluppano altre storie d'amore davvero originali. Spero che vi piaccia.
-Ti sei innamorata di lui,vero?- le chiese facendo un cenno verso Kanata.
-Guarda che ti stai sbagliando- disse Miyu sulla difensiva.
Come a causa di uno strano riflesso incondizionato si voltò a guardarlo. Si trovava dall’altra parte dell’aula, seduto su un banco, a parlare con Santa.
“E’ incredibile che non mi sia mai accorta di quanto lo amo. Ho sempre dato la sua presenza per scontata e adesso che sto per partire, mi sto rendendo conto che separarmi da lui è l’ultima cosa che vorrei fare.”
Continuò ad osservarlo ancora per qualche istante. Il suo cuore non voleva saperne di rallentare i battiti e le sue guance si stavano colorando di un rosso leggero.

[Capitoli Rivisti e Restaurati:
1- Quando Batte Il Cuore;
2- Sotto Una Splendida Luna;
3- Un Risveglio Movimentato;]
NdAmministrazione: l'utilizzo del codice html nelle introduzioni è vietato, ad esclusione di alcuni casi precisi previsti dal regolamento. Il codice html di questa introduzione è già stato modificato dall'amministrazione. Una volta visto questo messaggio, l'autore della storia può provvedere a cancellarlo in autonomia andando a modificare l'introduzione della storia.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kanata Saiyonji, Miyu Kouzuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scherzi del Destino- Capitolo 16

Mamma Mia! Questa storia di Seiya e Akira mi sta prendendo talmente che praticamente i capitoli di scrivono da soli. Va be’, la smetto di perdere tempo e vi lascio alla lettura!!!

 

 Scherzi del Destino

Capitolo 16

La Piccola Hiumi Hayama

 

 

 Shalak- Palazzo del Conte Hayama

 -Su contessina mandi giù un altro cucchiaio di pappa.-

 -Nooo, io voio mamma mia!!!-

 Una paziente tata stava cercando di far mangiare la piccola contessina Hiumi Hayama. La bambina era la secondogenita dell’antica casata Hayama. Aveva capelli neri, occhi di uno splendido grigio e un visino dolcissimo. Ma aveva anche un carattere tremendo.

 -Dai, Hiumi. Finisci di fare colazione- disse un bambino seduto allo stesso tavolo, che aveva appena finito di svuotare il suo piatto. Era Koichi, fratello maggiore di Hiumi e primogenito della casata Hayama.

 -Koichi, voio mamma!!!- disse la bambina cominciando a piangere.

 -Cosa sta succedendo qui?- chiese una dolce voce femminile entrando nella sala da pranzo.

 -Mamma!!! Mamma!!!- urlò la bambina contenta.

 Ryoko Hayama si avvicinò alla figlia e la prese in braccio. Appena la piccola sentì il contatto con la madre smise di piangere. 

 -Tesoro mio, cosa c’è che non va? La pappa non ti piace?-

 -Sì, però voio che stiamo insieme. Voio anche papà con noi.-

 -Hiumi lo sai che papà adesso sta lavorando- disse Koichi con dolcezza. –Non possiamo disturbarlo.-

 -Nooo!!! Andiamo da papà!-

 -E va bene- disse Ryoko accarezzandole la testa. –Vediamo se possiamo stare un po’ con lui mentre lavora, ma solo cinque minuti. Ok?-

 -Sì, sì…- esclamò la piccola soddisfatta.

 Così Ryoko con in braccio la piccola e con al fianco Koichi si diresse lungo il corridoio fino ad arrivare davanti alla porta del laboratorio del marito. Sousuke Hayama era il più grande inventore esistente su Shalak. Grazie a lui la tecnologia del pianeta era progredita tantissimo negli ultimi anni.

 Ryoko bussò alla porta.

 -Chi è?- chiese una voce serena dall’altra parte.

 -Sousuke, sono io. Hiumi vuole vederti, possiamo entrare?-

 -Sì, venite pure. Stavo giusto venendo a mangiare qualcosa.-

 La donna aprì la porta. Notò che come al solito il laboratorio del marito poteva tranquillamente essere scambiato per una discarica. Qua e là c’erano sparse quelle che una volta dovevano essere state delle invenzioni. Evidentemente dovevano avere qualche difetto. Il conte stava seduto alla sua scrivania e stava armeggiando con uno strano strumento.

 -Papà! Papà!- esclamò la piccola Hiumi cercando di divincolarsi dalle braccia della madre.

 Sousuke sorrise alla figlia. Si alzò e le andò incontro prendendola in braccio.

 -Cosa c’è piccolina? Stavi sentendo la mia mancanza?-

 La bambina annuì nascondendo il viso tra le vesti del padre.

 -Mi dispiace di non essere stato molto presente in questo periodo. Dovrei chiedere scusa anche a te Koichi- disse sorridendo al figlio.

 -Non preoccuparti papà, lo so che il tuo lavoro è fondamentale per tutto il pianeta. Adesso a cosa stai lavorando?- chiese il bambino indicando lo strano oggetto a cui poco prima si stava dedicando il padre.

 -Oh… è un nuovo tipo raggio laser. Se tutto va bene dovrebbe riuscire a guarire qualsiasi ferita in pochi secondi.-

 Qualcuno bussò alla porta. Entrò la tata di Hiumi.

 -Mi perdoni signor conte, c’è il principino Seiya con la principessa Ruy.-

 -Li faccia entrare- disse Sousuke contento.

 -Seiya, sìììì!!!!- esclamò Hiumi felice.

 La tata si fece da parte per permettere ai due bambini di entrare. Ruy poteva avere sei anni al massimo, era abbastanza alta per la sua età. I suoi lunghi capelli rossi erano raccolti in un’elegante coda e indossava un semplice ma regale abitino giallo. Teneva il suo fratellino per mano. Seiya aveva poco più di un anno (la stessa età di Hiumi), indossava un bel completo azzurro e i suoi scompigliati capelli biondi gli conferivano proprio un’aria da piccola peste.

 -Scusate il disturbo- disse Ruy imbarazzata. –Ma mio fratello voleva venire a giocare con Hiumi.-

 -Seiya!!!- disse Hiumi divincolandosi dalle braccia del padre e correndo, per quanto le sue gambine glielo permettessero, verso il suo amichetto.

 -Hiumi!- esclamò lui.

 I piccoli si presero per mano e cominciarono a saltellare per la gioia. I presenti li guardarono sorridendo.

 -Ruy- disse la contessa rivolta alla bambina, -come stanno i tuoi genitori? E’ da un po’ che non li sento?-

 -Stanno bene. Però sono molto impegnati a causa di quell’alleanza con il pianeta dell’Oro. Sono partiti più di un mese fa…- disse la piccola rattristandosi.

 -Scommetto che tu e Seiya dovete sentirvi piuttosto soli?- chiese Ryoko comprensiva.

 -Io capisco i miei genitori sono i sovrani di Shalak e quindi hanno molte responsabilità, ma Seiya…- disse guardando il fratellino che stava giocando, seduto per terra con Hiumi, con uno strano oggetto. Sicuramente qualche invenzione guasta. –Lui è ancora troppo piccolo per capire queste cose. La notte piange chiedendo di mamma e papà.-

 -Quando tornerà dal pianeta dell’Oro devo fare un bel discorsetto a Soichiro- disse Sousuke deciso. –Non può trascurare i suoi figli in questo modo.-

 Ruy, Ryoko e Koichi si guardarono sorridendo.

 -Veramente caro, tu non sei migliore di lui in queste faccende.-

 Il conte arrossì imbarazzato.

 -Sì, forse hai ragione.-

 -AAHAAHAAH!!!- un urlò interruppe i loro discorsi. Si voltarono in direzione dei due bambini e quello che videro li fece gelare il sangue nelle vene. Hiumi e Seiya stavano per essere risucchiati completamente da una distorsione temporale.

 -Seiya!!!- esclamò Ruy spaventata, e senza pensarci due volte si precipitò dal fratellino per aiutarlo.

 -Aiutaci! Sorellina!-

 La bambina afferrò la mano del fratello e riuscì a tirarlo fuori dalla distorsione appena in tempo.

 -Hiumi!!!!!- urlò Sousuke.

 La contessina era stata ormai risucchiata. Il padre per la disperazione si lanciò nella distorsione temporale che subito dopo svanì.

 -Hi- Hiumi…-bisbigliò Ryoko sconvolta. –Sousuke…-

 La donna cadde in ginocchio e disperata cominciò a piangere.

 -So- sorellina… papà… dove siete?- chiese Koichi incredulo.

 -Lasciami! Ruy, lasciami! La devo salvare!- urlava il piccolo Seiya cercando di liberarsi dalla stretta della sorella.

 -Non puoi fare più niente- disse la bambina in sussurro. –Hiumi potrebbe essere ovunque in questo momento.-

 In quell’istante il piccolo si rese conto che non avrebbe più rivisto la sua amica… mai più. E scoppio in un pianto pieno di dolore.

 -Hiumiiiiiiiii!!!!!!!-

 

                                             *********************

 

 La sera era scesa sul tempio Sayoni. Le stelle erano luminose come piccole lucciole rimaste intrappolate nel manto celeste. Erano curiose e spiavano inosservate tutto quello che stava succedendo sulla Terra. Ma c’era qualcuno che si era accorto di loro e le osservava di rimando perso in chissà quali tristi pensieri. La contessa Ryoko era seduta sui gradini davanti alla porta del tempio osservando quelle lucciole immobili. Stava pensando a suo marito e alla piccola Hiumi, come aveva fatto ininterrottamente negli ultimi tredici anni. Aveva passato giorni interi a scrutare il cielo sperando che una distorsione temporale le riportasse indietro le due persone care che aveva perso. Chissà su quale pianeta erano finiti? Chissà se stavano bene? Chissà se si erano rifatti un’altra vita? C’erano giorni in cui poteva persino sentire la loro presenza accanto a lei. Come in quel momento. Aveva la strana sensazione che fossero lì vicino, da qualche parte. Ma questa era solo una sensazione… sicuramente Sousuke e Hiumi erano lontanissimi da lei, in chissà quale sperduta galassia.

 -Contessa?- disse una dolce voce alle sue spalle.

 La donna si voltò di colpo, spaventata.

 -Oh, scusatemi. Non volevo disturbarvi.-

 -Tu sei l’amica di Seiya… aspetta…- disse lei pensosa, -…Akira, giusto?-

 -Sì, è esatto. La regina Yukino mi ha mandata a cercarla. Lei e il re sono occupati con le lezioni sul matrimonio. Però ha notato che durante la cena sembravate più triste del solito e mi chiesto di venire a farvi compagnia- disse Akira sorridendo.

 -Sei gentile, ma non devi preoccuparti… Sono sicura che hai di meglio da fare che stare insieme a una vecchia contessa noiosa…e depressa…-

 -Vi posso assicurare, contessa, che mi farebbe molto piacere stare un po’ qui con voi- disse Akira con un dolce sorriso. –In questi giorni da queste parti c’è stata sempre confusione e un po’ di tranquillità mi farebbe bene. In più, io ho saputo solo da poco dell’esistenza di voi alieni e sono ansiosa di conoscervi meglio.-

 -Be’ allora, siedi qui accanto a me.-

 -Vi ringrazio- la ragazza sedette e improvvisamente si sentì avvolgere da uno strano senso di familiarità. Il profumo della contessa le ricordava qualcosa… forse aveva sentito qualcosa di simile durante la sua infanzia. –Comunque volevo dirvi che siete in errore.-

 -Riguardo a cosa?- chiese la donna incuriosita.

 -Secondo me siete una donna ancora giovane e bella che può donare ancora molto alla vita. E per quanto mi riguarda non siete affatto noiosa, tutto quello che alieno mi affascina molto.-

 -Ti ringrazio…- disse la contessa contenta. –Ma ho notato che non mi hai corretta riguardo all’essere depressa.-

 -Be’ scusate, ma è piuttosto evidente che qualcosa vi rende triste e vi preoccupa. Forse vi farebbe bene parlarne con qualcuno.-

 Ryoko guardò la ragazza negli occhi. Era molto bella e i suoi occhi avevano qualcosa di rasserenante che la donna non riusciva a spiegarsi. Forse parlare con lei l’avrebbe aiutata a sentirsi un po’ meglio. Rivolse lo sguardo verso il cielo stellato e fece un profondo respiro per trovare le parole giuste.  

 -Hai mai sentito parlare delle distorsioni temporali?-

 -Sì, Miyu mi ha raccontato che è così che Lou e Baumiao sono arrivati sulla Terra- ricordò Akira pensierosa.

 -Mio marito Sousuke e mia figlia Hiumi sono stati risucchiati da una distorsione temporale più di tredici anni fa- disse Ryoko con le lacrime agli occhi.

 Akira sussultò sorpresa. Quel nome… Hiumi le era così familiare. Ma non ricordava dove lo aveva già sentito?

 -Da quando sono scomparsi non è passato giorno senza che io mi chiedessi dove fossero finiti? Non posso fare a meno di essere preoccupata per la mia piccola Hiumi, aveva solo un anno. Sicuramente deve sentirsi molto sola senza di me, avevamo un rapporto molto speciale…- ma la contessa non riuscì ad andare avanti i singhiozzi le bloccavano le parole.

 -Forse io posso capire come si sente Hiumi. Anch’io sono cresciuta senza una madre e devo dire che ho sentito molto la sua mancanza, nonostante non abbia alcun ricordo di lei. In realtà non so neanche come fosse il suo viso. Mio padre è stato sempre restio nel raccontarmi qualcosa di lei- disse Akira abbassando lo sguardo.

 -Lo sai, Akira- cominciò la contessa un po’ più serena. –Adesso mia figlia dovrebbe avere più o meno la tua età. Ti somiglierebbe anche secondo me. Guardando te mi sembra un po’ come avere lei davanti.-

 -Penso che se avessi conosciuto mia madre, avrei voluto che fosse come voi- disse Akira sorridendo.

 -Grazie- rispose la contessa e posò una mano su quella di Akira in un gesto di comprensione.

 Appena Akira sentì il tocco di quella mano, sussultò. In tutto il corpo cominciò a sentire caldo e sicurezza. Sentiva la dolcezza e la comprensione irradiarsi da quella mano verso il suo cuore. Stava provando di nuovo quella strana sensazione di familiarità e completezza.

 -Ti senti bene? Sei pallida?- chiese la contessa preoccupata.

 -Cosa?... Come?... Ah, sì. Sto bene. Credo di essere solo un po’ stanca- rispose la ragazza con un sorriso.

 -Forse è meglio che tu vada a dormire, allora. Sono sicura che domani ci saranno molte cose da fare per il matrimonio.-

 -Sì, avete ragione.-

 Così Akira, ancora un po’ stordita si alzò in piedi. Fece un piccolo inchino in un gesto di saluto e cominciò a dirigersi verso la porta.

 -Ah, Akira…- la fermò Ryoko.

 -Sì, ditemi.-

 -Grazie per la chiacchierata. Adesso mi sento meglio- disse la donna sorridendo.

 Akira rimase spiazzata da quel sorriso. Improvvisamente si creò una strana immagine nella sua mente. Una donna, molto simile alla contessa, le stava sorridendo nello stesso modo. Accanto a lei c’era un bambino che poteva avere sette anni con capelli castani e occhi grigi. E poi c’era un altro bambino molto più piccolo con scompigliati capelli biondi che diceva: -Vieni a giocare Hiumi?-

 -Akira! Akira!-

 La ragazza si riprese dallo stato in cui era caduta. Si rese conto di essere rimasta ferma impalata per parecchi secondi e la contessa stava in piedi e la stava fissando molto preoccupata.

 -Non vi preoccupate, contessa. Sono solo stanca. E’ stato un piacere parlare con voi… ma ora è meglio che vada a stendermi. Le auguro la buonanotte- e detto questo fece un sorriso e si diresse verso la sua stanza.

 La contessa rimase qualche secondo in piedi a fissare il punto in cui era sparita Akira. Non poteva fare a meno di pensare che quella ragazza avesse qualcosa di familiare…

 

 

 -Hiumi…- mormorò Seiya triste.

 Stava stesso sul pavimento della sua astronave e guardava il soffitto pensando al giorno in cui la piccola Hiumi era scomparsa.

 

 -Secondo te cos’è questo coso?- chiese la piccola Hiumi prendendo in mano uno strano oggetto. –Forse è pericoloso…-

 -Non proeccupatti- rispose il piccolo Seiya, -qualsiasi cosa è, ti proteggo io! Ricordati che da grandi ci sposeremo…- continuò il piccolo arrossendo.

 -Sì, nessuno ci dividerà…- disse la piccola gettandogli le braccia al collo. Ma nel farlo le sfuggì di mano l’oggetto che cadde a terra. Pochi secondi dopo apparve una strana luce che si allargava sempre di più. Improvvisamente i due bambini si sentirono trascinare verso quella luce e prima che potessero reagire erano già prigionieri della distorsione temporale.

 -Seiya! Salvami!!!-

 -Dammi la mano, Hiumi!- poi voltandosi vide Ruy che correva verso di loro. –Aiutaci! Sorellina!- Hiumi guardava Seiya piangendo. –Ho paura, Seiya!-

 -Prendi la mia mano!- urlò di nuovo il bambino disperato. Le loro manine stavano quasi per toccarsi, quando all’improvviso Seiya si sentì strattonare fuori dalla distorsione e prima che se ne accorgesse si ritrovò sul pavimento tra le braccia di Ruy. Quando alzò lo sguardo si accorse che la distorsione era sparita e con essa anche la sua amata Hiumi.      

 -Hiumiiiii!!!!!-

 

 Una lacrima scese sul volto del Seiya adolescente.

 “Le avevo promesso di proteggerla. Avrei dovuto salvarla. Ci doveva riuscire. Hiumi… Mi dispiace tanto.” Il volto della piccola Hiumi si fece largo nella sua mente, e improvvisamente insieme a quello apparve anche il volto di Akira. Seiya era sempre più convinto che Hiumi e Akira fossero la stessa persona. Se lo sentiva. Hiumi era stata l’unica nell’universo a fargli provare certi sentimenti che ora anche Akira riusciva a fargli provare. Non poteva essere una coincidenza.

 -Volevi vedermi, Seiya?- chiese una voce alle sue spalle.

 Seiya si alzò in piedi e si sedette su un divanetto vicino a lui.

 -Sì, Koichi. Vieni pure- disse facendogli segno di sedersi sul divano.

 L’amico obbedì.

 -Tu hai i miei stessi dubbi, vero?-

 Koichi non rispose e abbassò lo sguardo triste.

 -E’ inutile che fai finta di niente. Lo so che anche tu hai sentito qualcosa quando l’hai guardata.-

 -Non ti sembra di correre un po’ troppo. Non possiamo essere sicuri che quella ragazza sia mia sorella. Non abbiamo alcuna prova. Mia madre non potrebbe sopportare altre delusioni- disse Koichi sempre più triste.

 -Per il momento non diremo nulla a tua madre- disse Seiya con tono comprensivo. – Però Kanata mi ha detto delle cose che hanno aumentato le mie convinzioni.-

 -Cosa ti ha detto?-

 -Akira non ha mai conosciuto sua madre. Ha vissuto sempre da sola con il padre che si è sempre rifiutato di raccontarle qualcosa della madre, né come è morta né che aspetto avesse. In più il padre di Akira lavora nell’ambito della tecnologia ed è uno scienziato molto famoso. Ti immagini come sarebbe facile per un genio come tuo padre fare carriera qui sulla Terra dove la tecnologia è molto meno evoluta della nostra.-

 -In effetti detta così, tutta questa storia può essere plausibile. Ma come facciamo ad esserne sicuri?-

 -Se Akira è davvero Hiumi non credo che ricordi qualcosa del periodo in cui viveva su Shalak, era troppo piccola. Quindi ci rimane solo una cosa da fare…-

 -Cosa?-

 -Incontrare suo padre.-   

  

 

 

 A tutti i fan di Miyu e Kanata: mi dispiace che in questo capitolo non compaiono loro due, ma era necessario spiegare tutta la storia degli Hayama prima di proseguire. Comunque non preoccupatevi perché il prossimo sarà il capitolo del matrimonio e ne vedremo delle belle.

 Cosa ne pensate del piccolo Seiya e delle piccola Hiumi (o Akira, si vedrà…), vi è piaciuta questa mia nuova , folle idea?

 Qualche anticipazione: diciamo che il prossimo capitolo sarà dedicato molto alle coppie, e Seiya e Koichi riusciranno ad incontrare il padre di Akira…

 Spero che questo chappy vi sia piaciuto…

 

 Ringrazio tutti quelli che leggono la mia ficcy e chi l’ha messa tra le preferite.

 

 Ah, quasi dimenticavo… RECENSITE!!!!!!!!!

 

 Ringraziamenti:

 BAbyDany94: grazie per tutti i complimenti che mi fai, sono contenta che la storia e il mio modo di scrivere ti stiano piacendo. A quanto pare ci hai azzeccato! C’è la possibilità concreta che Akira sia la contessina Hiumi. Staremo a vedere. Ciao Kiss!!!! TVTTTTB!

 Angol93: Ma ciao… sono felicissima di rivederti (be’ per modo dire… :P). Sono felice che la storia ti stia piacendo. Spero che ti sia piaciuto anche questo nuovo chappy. Ciao Kiss!!!! TVTTTTB!!!

 Miss Miyu 91: Eh sì, Teru è stato proprio invadente, ma non preoccuparti nel prossimo capitolo ci saranno degli sviluppi davvero interessanti… (non posso dire altro… :P). Grazie per la recensione e per tutti i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTB!!!!

 Lady_Sue1789: Le tue recensioni mi piacciono sempre un sacco. Mi fanno sempre ridere e sentire bene. Sono proprio curiosa di sapere quel’era la tua teoria. Ti prego dimmela!!!! Comunque appena ho letto la tua recensione sono subito andata a correggere l’errore, grazie per avermelo fatto notare. Spero che questo chappy ti sia piaciuto! Grazie per la recensione… Ciao Kiss!!! TVTTTTTTB!!!!

 Follettina: Sono strafelice che questi due nuovi capitoli ti siano piaciuti e spero che anche quest’ultimo ti abbia fatto lo stesso effetto degli altri. Dimmi che cosa ne pensi. Grazie per la recensione e per i complimenti. Ciao Kiss!!! TVTTTTB!!!

   
 
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