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Autore: pandacattivo    24/08/2013    12 recensioni
“Harry Styles è quindi morto per colpa della sua relazione con Louis Tomlinson?” domandò la presentatrice, affilata.
“Louis la vedeva così” rispose Zayn.
“Per questo...” iniziò lei.
“Per questo si è tolto la vita, si” sputò Liam
[Harry/Louis]
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi prego di non odiatemi per tutto l'angst che ho messo in questa one-shot. Non so perchè credevo fosse una buona idea scrivere qualcosa del genere...chiaramente non è stata veramente una buona idea. Ma la pubblico comunque, perchè magari qualche anima che vuole stuggersi e piangere c'è. Quindi recensite se vi va...un bacione da questo panda cattivo e pieno di angst!



 


-Espiazione-



Niall fece un lungo respiro, tentò di far entrare nei suoi poveri polmoni più aria possibile. Era pronto per entrare, si stava per tuffare consapevolmente in quel mare di ricordi e sconcerto, ma si sentiva comunque impreparato. Liam accanto a lui si stava mangiando ferocemente le unghie, ridotte a pezzi, mentre Zayn aveva la mano abbandonata sulla sua spalla, in un debole tentativo di calmarlo, e lo sguardo immobile e spento puntato in un punto imprecisato davanti a sé. Niall sentì che l'aria che aveva inspirato non sarebbe mai stata sufficiente, quando la luce davanti a lui da rossa diventò verde e loro entrarono nello studio televisivo. La presentatrice, nel suo stretto tailleur grigio tortora, si alzò per stringere la mano ad ognuno di loro, ma solo Liam ricambiò il saluto. Niall e Zayn si sedettero velocemente sul divano, entrambi pensando che quella volta ci sarebbe stato spazio sufficente per tutti a sedere. Perchè Harry e Louis non c'erano, non quella volta. La morsa al cuore si fece insopportabile e Niall prese a stropicciare convulsamente il foglio di carta che teneva in mano, quell'ultimo disperato tentativo di dire la verità. Si sentì svenire quando la presentatrice iniziò a parlare, rivolgendosi a loro come “One Direction”. Zayn, al suono di quelle parole si era irrigidito, mentre Liam aveva chiuso gli occhi, come se perfino la luce di quello studio televisivo fosse troppo da sopportare.

E' un piacere riavervi qui, dopo tutto questo tempo” disse lei, quasi innocentemente, quasi non si rendesse conto delle pugnalate che stava dando a tutti loro. Spietata in un modo così casuale ed ingenuo da apparire irrispettoso. Niall pensò che di tempo, in realtà, non ne sarebbe mai passato abbastanza. Otto mesi, dopo tutto quello che era successo, non potevano considerarsi “tutto questo tempo”. Erano stati pochi, erano stati troppi, erano stati il peggior lasso di tempo che potesse essere vissuto.

So che non sarà facile parlarne ma...” si bloccò, finalmente imbarazzata, o almeno lontanamente delicata. “Come vi sentite?”

Era una domanda così semplice, di quelle che un tempo avrebbero subito trovato risposta con un “benissimo”, ma che adesso rimase ad aleggiare attorno a loro per diversi istanti di panico. Come stavano?

Distrutti” rispose Liam, perchè era sempre stato lui quello più forte, più serio. Lui quello che parlava per gli altri, perchè era l'unico che sapeva cosa volesse dire pensare prima di aprire bocca. “Non penso sia possibile descrivere in altro modo come ci sentiamo” aggiunse poi, la voce rotta.

Fare quell'intervista era stato un'errore, Niall se ne accorse nel momento stesso in cui sentì le lacrime affiorare. Strinse ancora più forte la lettera che teneva tra le sue mani e si convinse che lo facevano per loro. Per la verità.

Posso immaginare...i lutti che avete dovuto affrontare sono stati terribili. Tutto il mondo è rimasto scosso”

Scosso. Come un terremoto. Lutti. Al plurale. Niall ancora non poteva e non voleva crederci completamente. Lutti. Cristo.

Perdere Harry è stato devastante.” disse debolmente Zayn, alzando lo sguardo ferito verso al telecamera. “E perdere Louis è stato...”

Non riuscì a finire la frase, le parole gli morirono in gola, appese al suo stomaco con non si sa quale forza.

Perdere Louis in questo modo è stato un colpo troppo duro.” disse Niall a quel punto, appellandosi a tutta la forza che si ritrovava. Voleva parlare, voleva che tutti capissero. “Ma stasera siamo qui per lui, perchè con il suo gesto voleva far capire al mondo qualcosa”

Cosa?” domandò cautamente la giornalista, impalata alla sua poltrona.

Voleva far capire al mondo quanto amava Harry” rispose Zayn, mentre Liam si alzava e scappava dietro le quinte, mentre Niall sentiva una lacrima solcargli il volto.



 

Harry si era innamorato di Louis con la stessa facilità con cui un fiore sboccia in primavera. Niall ricordava perfettamente la prima volta che si era accorto che quei due erano nati per stare assieme, per incontrarsi e poi percorrere la vita l'uno al fianco dell'altro, per la mano nella buona e nella cattiva sorte. Niall aveva impresso quel momento nella sua testa, scolpito nei ricordi, indelebile ed immutabile come la migliore delle fotografie. Era stato a casa di Harry, prima di essere ammessi ad X-factor, quando avrebbero dovuto provare a cantare insieme, ma in realtà si erano solo divertiti e conosciuti, erano entrati in contatto ed avevano legato con naturalezza e disinvoltura. La mattina del terzo giorno Niall si era svegliato di soprassalto per un rumore metallico e, con la testa ancora pesante per il sonno, si era diretto in cucina. Vi aveva trovato Louis, immerso da capo a piedi nella farina, pezzi di guscio d'uovo tra i capelli e mani strette attorno ad una ciotola. Stava mescolando qualcosa meticolosamente e nemmeno si era accorto di Niall che, vedendo quel casino, aveva deciso di spostarsi in giardino. Si era seduto sulla panchina che offriva per visuale proprio il finestrone della cucina di casa Styles ed aveva osservato Louis che continuava imperterrito a cucinare. Teneva la bocca serrata, in segno di sforzo e gli occhi piantati su quello che Niall aveva capito essere impasto per pancakes. Dopo che ebbe mescolato per due minuti buoni, soddisfatto Louis accese un fornello e vi posizionò sopra una padella in cui fece sciogliere del burro. Quando aveva iniziato a versarci sopra la pastella, Niall aveva riso tra se e se, perchè Louis stava sbagliando tutto ed era la cosa più buffa che avesse mai visto. In quell'esatto momento era entrato Harry che, stropicciandosi un occhio, aveva chiesto all'amico cosa diamine stesse combinando nella sua cucina.

Ti sto facendo i pancakes!” aveva quindi esclamato indignato Louis.

E Niall, in un secondo, sentendo Harry che scoppiava a ridere genuinamente, si era sentito di troppo. Ai suoi occhi la scena era divenuta così intima e familiare che si era pentito di essersi seduto in quella dannata panchina. Si era sentito come una spia, mentre Harry si metteva alle spalle di Louis e lo aiutava a fare quei dannati pancake. E si era sentito decisamente di troppo quando Louis aveva imboccato l'amico. Harry aveva masticato di gusto, strusciando il naso sulla guancia dell'altro e lo aveva poi abbracciato teneramente, lasciando che Louis facesse cadere a terra il cucchiaio che teneva in mano, mentre finalmente lo baciava.

Niall si era stretto le gambe al petto ed aveva pensato che mai in vita sua aveva visto una scena più perfetta.



 

Harry...” iniziò Liam, che era tornato da dietro le quinte durante la pausa pubblicitaria, con voce tremolante “E' morto a causa dei paparazzi. Ma nessuno sa il vero motivo.”

Quelle parole gli uscirono a fatica, come se gli fossero costate anni di vita. Niall lo guardò sentendosi male, ricordando in un momento il primo bacio che aveva visto tra Harry e Louis, le bocche impastate di pancakes, la farina tra i capelli, l'amore ovunque.

Il paparazzo che ha inseguito Harry lo aveva scoperto con Louis, questa è la verità” continuò Zayn. “E lo ha inseguito fino a quando...” silenzio. Nessuno avrebbe detto ad alta voce come era andata a finire. Tutti lo sapevano, ma nessuno aveva la forza di rivangare nel passato più del dovuto. Quell'intervista era fin troppo dolorosa.

Fino a quando Harry non è caduto in quel dirupo con la sua macchina” fece l'intervistatrice, la sua voce flebile come una ragnatela, pesante come un macigno. I resti della Range Rover di Harry balenarono davanti ai loro occhi, raccapriccianti scheletri di un ricordo che avrebbero preferito cancellare per sempre.

Esatto.” riuscì a dire Niall spezzato, appellandosi alla buona volontà del regista che, come se avesse letto nel suo pensiero, mandò la pubblicità.



 

Louis era quello che più aveva sofferto quando gli avevano imposto di nascondersi, Liam lo ricordava bene. Tra di loro ai tempi di X-factor le cose non erano andate un granchè bene, perchè Louis era il classico ragazzo che voleva divertirsi, mentre Liam era lì per impegnarsi e vincere. Eppure ricordava il suo viso rigato dalle lacrime e ricordava che i suoi occhi azzurri come il mare in tempesta lo avevano ferito e lasciato senza fiato come un pugno allo stomaco. Liam si era avvicinato cautamente, mentre Louis continuava a piangere addosso a quel muro, le gambe abbandonate sul pavimento e la mani stanche di asciugare lacrime troppo salate per essere scordate. Era scivolato sul muro e si era seduto accanto all'amico in silenzio religioso. Perchè Liam in quel momento aveva una gran voglia di fargli capire che gli era vicino, ma non aveva intenzione di spezzare quella bolla di dolore che Louis aveva creato attorno a sé. Aveva bisogno di quelle lacrime, aveva bisogno di sfogarsi. Erano rimasti immobili per minuti interi, poi Louis aveva allungato una mano verso l'altro, che l'aveva afferrata gentilmente.

Grazie” aveva detto semplicemente, tirando su con il naso, sembrando un bambino piccolo, o forse un pulcino bagnato.

La supererete insieme” aveva sussurrato Liam a quel punto e per la prima volta in vita sua si rese conto che si, Harry e Louis ce l'avrebbero fatta se fossero rimasti uniti. Fu un lampo e comprese cos'era veramente l'amore, vedendo Louis che accennava un sorriso tirato, mentre Harry entrava come una furia nella stanza e si inginocchiava davanti a lui. In una frazione di secondo lo stava baciando e Liam rimase sconvolto dal constatare che no, tutto ciò non lo disturbava affatto.

Fregatene di loro, ok?” aveva detto Harry frettolosamente, prendendo il viso straziato di Louis fra le sue mani troppo grosse. “Io ti amo e tu mi ami...non è così?”

E Liam avrebbe voluto rispondere per lui che si, Louis lo amava con tutto se stesso. Perchè se non era amore quello, nient'altro lo era.



 

La pausa per pubblicità durò fin troppo poco e Niall, prima di tornare in onda, maledisse il mondo, Harry Styles per non aver tenuto salde le mani sul volante quella dannata notte e soprattutto maledisse Louis Tomlinson. Perchè quella lettera che teneva stretta fra le dita bruciava più di un incendio e gli stava ferendo l'anima come solo al verità sa fare. Ti logora e ti lascia senza niente. Ti uccide.

Harry Styles è quindi morto per colpa della sua relazione con Louis Tomlinson?” domandò la presentatrice, affilata.

Louis la vedeva così” rispose Zayn.

Per questo...” iniziò lei.

Per questo si è tolto la vita, si” sputò Liam, senza nascondere le lacrime. Dirlo ad alta voce era crudele, più che viverlo, più che vederlo. Dirlo ad alta voce era una tortura.

Louis si è impiccato nella sua camera d'albergo 4 giorni dopo che Harry è morto. Io...” iniziò a raccontare Niall, sperando che il cuore non gli esplodesse per il dolore. “Io l'ho trovato e...ai suoi piedi c'era anche questa” concluse, alzando il pezzo di carta lacerato che aveva tenuto in mano per tutto quel tempo.

Vuoi leggercela?” domandò cauta l'intervistatrice, per una volta un nota di sgomento nella sua voce.

Si vogliamo leggerla” rispose Liam, che ancora piangeva. Anche Niall lasciò che una lacrima sfuggisse ai suoi occhi celesti, mentre Zayn stringeva in modo convulso il bracciolo di quel divano troppo grande. Troppo vuoto.



 

Lo sai che sono costretto a tenerla per mano!” aveva esclamato Louis, esplodendo di fronte al suo ragazzo.

Non me ne importa un cazzo, Louis!” aveva risposto Harry, quasi ringhiando, la voce roca e cattiva. “Non me ne frega proprio un cazzo che tu le tenga quella fottuta mano, ma non avvicinarti mai più alle sue labbra!”

Ragazzi, calma..” aveva tentato Zayn, facendo un passo verso di loro.

Calmatevi una sega!” aveva quindi urlato Louis. “Questo pensa che sia contento di baciare quella là...ma ci rendiamo conto?”

Louis cerca di capire...” si era intromesso a quel punto Liam, che a vederli litigare stava più male di loro.

No! Io sto male a dover fingere, sto male! E tu...” aveva detto puntando un dito minaccioso verso Harry “Tu hai anche il coraggio di rinfacciarmi quel bacio?”

Non dovevi permetterti!”

Tu però la Swift te la potevi sbaciucchiare quanto volevi, non è vero?” aveva sputato Louis, sull'orlo delle lacrime.

Con te è impossibile discutere! Io ti odio!” aveva fatto l'altro, uscendo dalla stanza sbattendo la porta. Niall lo aveva inseguito, mentre Liam si era accasciato sul letto e Zayn aveva stretto Louis a sé, tentando di rimettere insieme i pezzi della sua anima.

Io non ce la faccio a continuare così” aveva mormorato al suo orecchio, prima di abbandonarsi a quell'abbraccio “Non ce la faccio senza Harry”.

E Zayn lo aveva stretto forte, perchè sapeva che era vero, perchè sapeva che che Louis era arrivato al limite. L'unica cosa che voleva era urlare al mondo quanto amasse il suo fidanzato, ma tutto quello che poteva fare, invece, era rimanere in silenzio. Privato della sua vera voce.

 


 

Niall fissò il foglio che teneva fra le mani e rabbrividì alla vista della calligrafia tonda di Louis. Rabbrividì pensando a quell'”Hi!” impresso sulla pelle di Harry, al suo tratto leggero, quasi femminile. Ricordò i tatuaggi sul corpo dell'amico morto, all'obitorio, così neri contro la pelle livida, così strazianti, racconti di una vita finita troppo presto. Porse il foglio a Zayn, sentendo di crollare.

L'altro lo afferrò suo malgrado e prese a leggere, l'esitazione nella voce, il cuore che pulsava di dolore. Erano poche parole, ma pesanti. Di quelle che più le leggi, più le senti addosso a te, entrarti in ogni cellula del corpo, rubarti l'aria e la consapevolezza. Niall ricordava ancora quando aveva visto Louis, il corpo moro appeso al lampadario, la sedia rovesciata sotto di lui, il biglietto spiegazzato ed ancora umido di lacrime. Niall non aveva avuto la forza di urlare, aveva solo pensato, in un attimo di totale debolezza, che fosse giusto così. Aveva chiamato Liam e Zayn e tutti e tre si erano chiusi un attimo in quella dannata stanza, nemmeno l'ombra di una lacrima sui loro volti, perchè in cuor loro avevano già capito che Louis non avrebbe retto. Forse lo avevano capito quando lui aveva preso quella chiamata dall'ospedale, quando il telefono era caduto rovinosamente a terra. Quando si era rifiutato di lasciare la sala dell'obitorio, quando al funerale non era riuscito a staccare gli occhi dai riccioli del fidanzato. L'avevano capito al cimitero, immobili davanti a quella fredda lapide, che Louis aveva già deciso di farla finita. Niall, Zayn e Liam avevano guardato per diversi minuti il suo corpo rigido che penzolava e in cuor loro avevano tutti pensato che fosse l'immagine più giusta di quel mondo.



 

Io ed Harry ci vogliamo sposare!” aveva esclamato Louis, stringendo a sé il proprio fidanzato e baciandogli allegramente una guancia.

Tu ed Harry non potete sposarvi” aveva replicato Liam divertito. “Non in Inghilterra, almeno”

Siamo i fottuti One Direction, dovremmo sposarci dove ci pare e piace!” aveva quindi urlato Harry, alzando la bottiglia di Vodka al cielo. Bottiglia che presto fu afferrata da un già abbastanza ubriaco Niall.

Sposatevi qui.” aveva detto il biondo biascicando e ridacchiando allo stesso tempo. “Ora.”

Louis ed Harry si erano guardati per una frazione di secondo, prima che il più grande si inginocchiasse e “Harry Styles, vuoi sposarmi?” dicesse.

Erano troppo ubriachi ed Harry chiaramente aveva risposto di si, sotto le stelle londinesi, accompagnato dai fischi di Liam e le risate di Zayn e Niall.

Tra le risate Zayn si era improvvisato pastore, Liam testimone di Louis e Niall damigella d'onore di Harry. Scherzando si erano scambiati degli anelli e delle promesse alcoliche che sapevano di amore e zucchero filato. Si erano baciati sotto la luna opaca di smog, nel balcone di casa di loro, con gli amici che applaudevano e ridevano, ridevano tanto. Stretti l'uno all'altro si erano promessi di rimanere in quel modo per sempre. Finchè morte non li avesse separati.





 

Avrei solo voluto cantare al mondo che ti amavo, ma non ho fatto in tempo. Perdonami, per sempre tuo

Louis”






 

   
 
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