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Autore: nobodyishopeless    24/08/2013    7 recensioni
“Ecco a te Cara, è la migliore della mia agenzia..” la presentò Jess.
“Bene, io sono Zayn, ma non ti ho ordinata per me Cara..” cominciò.
“Dimmi quello che devo fare e a chi.” Tagliò corto lei, detestava la parte tecnica in cui c’era il momento esplicativo.
“Uno dei miei migliori amici è stato mollato dalla ragazza, non sta bene ha bisogno di un po’ di distrazione, tuttavia lo conosco non accetterebbe mai di pagare, quindi è una sorta di regalo da parte mia…” le disse prendendola delicatamente per un braccio.
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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 “Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere, mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io.
Vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate.
Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io.”
—       Luigi Pirandello

How hard is being in the world?
 

Caroline nel suo passato, ha la chiave del presente. Lei sa bene cosa l’ ha portata  a fare quello che fa, lo sa bene che il mondo che frequenta ora non è più quello che frequentava quando era un bambina. Ma ne è felice, è felice di essere cresciuta, è felice di aver lasciato la casa maledetta, nel quartiere più malfamato di Edinburgo. Ora vive a Londra  in un attico da urlo, pagato da uno degli uomini più ricchi e potenti dell’intera Inghilterra. Loro lo sanno che lei è un castello di carte fragile, che basterebbe una risposta sbagliata per farla crollare. E per crollare non si intende una crisi isterica o depressiva, no.. lei non è una ragazza debole, anzi, il suo passato l’ha fatta crescere violentemente a forza di scossoni facendole ingoiare un cocktail di realismo pesante, ma che aveva digerito col tempo. Per crollare volevano dire che sarebbero stati loro a crollare, perché tutti i segreti li sapeva lei. Lei sapeva alcune cose che non si sarebbe mai aspettata o immaginata. “I panni sporchi si lavano in casa” recita un vecchio proverbio, ma se c’era una cosa che Caroline sapeva, era che  gli uomini di una certa importanza sociale, non lavano niente in casa. Si sfogano su di lei, è il suo mestiere in fondo le escort sono una sorta di psicoterapeute sessuali, devono assorbire tutto lo stress dei loro clienti, è anche per questo che vengono pagate così tanto.  Cifre a quattro zeri per notte. Vestiti costosi e case di lusso, tutto per lei, per farla stare zitta.
Questa non è la storia di una ragazza capricciosa. Questa è la storia di una ragazzina che non aveva nulla, niente,  nessuno se lo sarebbe mai aspettato da lei. Voleva solo uscire da casa sua in fretta, perché quella casa era una casa maledetta, una casa degli orrori. Sembra di essere venduta ora, certo, ma sapeva che sarebbe accaduto. Lo sapeva da quando aveva capito che poteva usare il suo corpo per sopravvivere, prima per le ricariche del cellulare, poi soldi più sostanziosi.

Quanto è dura stare al mondo?
Lo aveva visto ogni giorno, per le strade del suo mondo, non vi era pace per quelle puttane che lavoravano ai bordi delle strade, lei non voleva fare quella fine, voleva andarsene via. Voleva andare più in alto, in città, e dimenticare, dimenticare suo padre e l’odore che lasciava per casa con le sue canne, Marijuana, Hashish  e Ganjia. Odore  che a Caroline dava la nausea, ma ora erano passati cinque anni, passati senza avere rispetto, senza mostrare interesse. Aveva imparato a sbrigare le faccende sessuali con efficienza e rapidità, non era in grado di godere, non più. Non aveva mai fatto l’amore, non aveva mai avuto una storia vera, non si era mai svegliata con qualcuno accanto, non sapeva cosa si provasse a baciare la pelle dell’uomo che si ama, o a stringerlo a sé solo per sapere quel calore di cui lei non era a conoscenza.
Quella sera, la sua metress  l’aveva contattata per un servizio speciale, così l’aveva chiamato, un servizio speciale per un ragazzo speciale. Ma non le aveva detto di più, non era preoccupata Caroline , non era la prima volta che aveva fatto divertire e distrarre qualcuno di importante. L’appuntamento era in una discoteca, e questo la tranquillizzava parecchio, significava che il suo cliente sarebbe stato un ragazzo giovane, ed era raro perché in genere chi poteva permettersi i suoi servizi erano uomini di mezza età.
Si mise un vestito corto e aderente dorato tempestato di brillantini, un paio di scarpe col tacco e plateau nere, e una pochette nera piccolina a busta. Si lasciò i capelli sciolti e perfettamente lisci. Si truccò gli occhi con un po’ di eleyner nero e mascara, passò un velo di lucidalabbra sulla bocca carnosa. E poi aspettò l’auto che la venisse a prendere. La rolls royce non tardò e in venti minuti furono al locale.  Jess, la sua metresse la condusse dal cliente che l’aveva richiesta. Un ragazzo dalla pelle ambrata si fece avanti e salutò Jess sorridendo.
“Ecco a te Cara, è la migliore della mia agenzia..”la presentò Jess.
“Bene, io sono Zayn, ma non ti ho ordinata per me Cara..”cominciò.
“Dimmi quello che devo fare e a chi.”Tagliò corto lei, detestava la parte tecnica in cui c’era la parte esplicativa.
“Uno dei miei migliori amici è stato mollato dalla ragazza, non sta bene ha bisogno di un po’ di distrazione, tuttavia lo conosco non accetterebbe mai di pagare, quindi è una sorta di regalo da parte mia…”le disse prendendola delicatamente per un braccio. Jess era scomparsa a sistemare qualche altra delle sue ragazze.
“Ok.. chi è il cliente quindi?”domandò Caroline, sperando che non fosse un uomo di mezza età ,ormai che si era abituata all’idea di un giovane.
“Lui!”esclamò Zayn indicando un ragazzo dall’aria depressa che stava seduto da solo su un divano bianco. Caroline si prese qualche istante per studiarlo, capelli castani luminosi e occhi azzurri, bel fisico, sì quella volta era capitata bene!
“D’accordo..”cominciò lei.
“ un’ ultima cosa, lui non dovrà sapere che è un lavoro ok? Non deve sapere che sei una escort!”ordinò Zayn. La ragazza annuì portandosi indietro una ciocca di capelli.
“Va bene.”Detto questo si allontanò da Zayn e cominciò a darsi da fare. Assunse un’aria annoiata e si diresse al divanetto in cui c’era il suo cliente. Si sedette accanto a lui, ma non lo donò di uno sguardo. Stette in silenzio per un po’.
“Ma cosa ci trovano di divertente?”esordì ad un tratto Caroline.
“Di che parli?”chiese il castano girandosi a guardarla con uno sguardo che richiedeva spiegazioni. Caroline indicò la folla che ballava scatenata su una canzone di Pink.
“Ballare, scatenarsi per ore..” specificò lei.
Al ragazzo scappò un sorriso, che dopo qualche istante si tramutò in una risata.
“Hai ragione, non ne ho la più pallida idea!”concordò lui.
Caroline sorrise in modo furbo.
“Io sono Louis.”Si presentò finalmente.
“Piacere, Cara.”  Ricambiò lei. Poi decise di proseguire con la sua strategia ben definita nella sua mente.
“Vado a fumarmi una sigaretta!”esclamò alzandosi in modo languido e suadente. Lentamente si diresse nel retro del locale. Una volta fuori tirò fuori la sigaretta e la accese. Aspettò qualche istante, quando udì dei passi dietro di lei. Sorrise consapevole di chi si trattasse. Poi si voltò facendo ondeggiare i capelli, il profumo al mandarino dello shampoo travolse Louis, inebriando ulteriormente la già forte attrazione per la ragazza.
“Non credevo che Louis dei One Direction fumasse!”esclamò sarcastica.
“Quindi sai chi sono?!”chiese lui stupito.
“C’è qualcuno che non ti conosce?”domandò Caroline sorridendo.
“Immagino di no.”Borbottò lui portandosi una mano alla nuca.
“Comunque no, non fumo, seguo solo le ragazze interessanti.”Aggiunse poi rispondendo alla sua domanda iniziale.
In quel momento Caroline comprese che il suo lavoro era quasi terminato. Si avvicinò a lui.
“Cosa ti fa pensare che sono interessante?”chiese curiosa.
“Si vede che hai un mondo dentro da dare, tutto da dimostrare!”esclamò Louis fissandola negli occhi.
Caroline si sentì mancare negli occhi di Louis, il suo respiro si accorciò, ma cercò di non pensarci. Si voltò di colpo urtando il viso di Louis con i capelli. Non poteva attaccarsi a qualcuno, non poteva far entrare in gioco i sentimenti.
Resta fredda. Resta fredda.


Quanto è dura stare al mondo?
 
Louis le posò una mano sulla spalla, una scossa le percorse la colonna vertebrale. Deglutì e si voltò di nuovo trovando il viso di Louis così vicino al suo. Lo guardò negli occhi mostrando la poca debolezza che aveva, lui le accarezzò il viso e in un attimo unì le loro labbra. Le sensazioni di Caroline erano tutto tranne che rassicuranti.  I brividi che si rincorrevano sulla schiena di lei, parlavano chiaro. Quel ragazzo sarebbe stato quello che lei non aveva mai avuto, di più di una semplice scopata.
Doveva perciò affrettarsi a concludere e dimenticare.
“Vuoi andare via?”gli sussurrò tra un bacio e l’altro.
“Sì..”rispose lui sorridendo.
Così, Louis fece chiamare un taxi e diede l’indirizzo di un hotel in cui Caroline non era mai stato, forse perché in genere andava in quegli alberghi in cui vi era un alto riserbo, poiché ci andava gente potente, spesso sposata e con figli, ma Louis non sapeva chi lei fosse, e questa particolarità l’aveva messa in allarme da subito, non era mai stata con qualcuno che non era consapevole che lei fosse una escort e che scopare faceva solo parte del suo mestiere, nulla di più, nulla di meno. Una volta arrivati all’hotel, Louis la prese per mano, e la condusse al terzo piano. Poi entrarono in una stanza, nella sua stanza, una suite spaziosa ma intima, niente di troppo moderno, arredata in modo semplice.
“Vuoi qualcosa da bere?”le domandò Louis. Caroline negò scuotendo la testa, facendo ondeggiare i capelli e travolgendo nuovamente Louis dal suo profumo. Il cuore le aveva cominciato a martellare nel petto, lo voleva più che mai. C’erano così tante cose differenti dagli altri incarichi, c’era un insieme di sensazioni che non era giusto per Caroline.
“No, io voglio te!”esclamò Caroline stupendo  Louis, che sgranò appena gli occhi azzurri. Non aveva mai conosciuto una ragazza come lei. Lei era così diversa, così schietta, lasciava perdere ogni convenevole e andava dritta al sodo. Avrebbe voluto sapere di più di lei, ma credeva di averne tutto il tempo. Lanciò il cappotto su una sedia e si avvicinò a Caroline, la quale sorrise maliziosa e si protese verso il ragazzo e lo baciò di nuovo. Louis la strinse forte a sé, per far scorrere le sue mani lungo la schiena della bruna, fino a trovare  la lampo che fece scorrere verso il basso aprendole il vestito di lustrini. Passò a baciarle il collo e le guancia, portando le mani alle spalline del vestito per toglierlo e lasciarla in biancheria intima leopardata.  Caroline tolse la maglia a Louis beandosi dei suoi baci e tenendolo stretto a sé, sentendo l’eccitazione aumentare come un fuoco. Tolse la maglietta a Louis che la afferrò per i fianchi e la fece ancorare a lui. Andarono sul letto a tre piazze del ragazzo, la gettò lì giocosamente, per poi chinarsi su di lei continuando a baciarla e sussurrando parole piene di desiderio.  Lei gli slacciò i pantaloni, di cui Louis si disfò rapidamente. Lei tolse il reggiseno,Caroline sentiva qualcosa in quel momento, avrebbe voluto bloccare il tempo e restare per sempre con Louis prima che cominciasse il suo lavoro. Louis la baciò ancora, in un lampo tirò giù i boxer bianchi e mostrò la sua erezione evidente. La penetrò dolcemente guardandolo negli occhi ad entrambi sfuggì un gemito  incontrollato. Cominciò a spingere dolcemente verso di lei, ma quella volta Caroline voleva vivere quel rapporto e concedersi un rapporto pieno di piacere ed affetto.
“Più forte! Fammi piangere!”sussurrò tra i gemiti di entrambi Caroline grondante di sudore e con il fiato corto.
Le spinte di Louis divennero più secche e decise, dolorose per chiunque tranne che per lei che aveva fatto l’abitudine  alla violenza dei rapporti, perché il suo lavoro lo permetteva. Terminarono quell’amplesso assieme, guardandosi negli occhi, mentre Lou teneva tra le mani il viso di lei che ansimante, venne con il suo nome sulle labbra.
“Vieni dentro.. voglio sentirti!”sussurrò Caroline, a quelle parole Louis non se lo lasciò ripetere e si lasciò andare dentro di lei con il suo nome d’arte sulle labbra. “Cara”.
 
Quanto è dura stare al mondo?

Si alza dal letto e va nel bagno, accende la luce. Si guarda allo specchio e vede tutto ciò che non voleva diventare, col mascara colato, il rossetto sbavato e una lacrima che solca la sua guancia, quella lacrima carica di consapevolezza perché lo sapeva che non avrebbe più visto Louis, e questo le faceva fottutamente male perché in realtà le piaceva. Ma non le piaceva come i vestiti di marca che il suo stipendio le concedeva di acquistare, neanche come gli attici che i suoi clienti le regalavano, neppure come i gioielli e la sua porche nera. Louis le piaceva come un brezza sul mare, come una cioccolata calda di inverno, o come una canzone dei Simple plan nelle giornate tristi. Le piaceva in modo semplice, senza un secondo fine, le piaceva solo perché l’aveva fatta stare bene e non solo col sesso, ma anche con le chiacchiere in discoteca. Si struccò perché sembrava una brutta maschera di carnevale. E poi tornò a letto, dove Louis l’aspettava con un braccio steso, pronto a stringerla. Dormì col viso appoggiato al suo petto nudo. Era la prima volta che dormiva con qualcuno dei suoi clienti, ma lei voleva che Louis fosse più di un cliente. Verso le sei del mattino Caroline si svegliò sentendo il senso di colpa pesarle come un macigno sul petto, gli aveva mentito, lo aveva illuso, ma aveva intenzione di rimediare. Il ragazzo si svegliò sentendola muoversi, sentendo le coperte  essere tirate e lasciate.
“Ehi, buongiorno Cara.”Le disse stampandole un bacio sulle labbra.
Lei si alzò a sedere e abbassò la testa. Poi si alzò  e cominciò a vestirsi sotto lo sguardo perplesso di Louis.
“Io devo dirti una cosa.”Sussurrò mentre si infilava il vestito della sera prima.
“Dimmi.”Rispose Louis con un filo di voce.
“Io non sono quello che tu credi..”esordì per poi sedersi sul letto appoggiandosi appena.
“Cara è il mio nome d’arte, io in realtà mi chiamo Caroline e… faccio la escort!” rivelò.
“Non dirmi che Zayn lo ha fatto davvero!”esclamò Louis stupendo Caroline.
Tuttavia la mora annuì portandosi i capelli indietro.
“Sento che c’è in arrivo un ‘però’..” sussurrò ancora Louis.
“Però.. non sei stato un cliente per me stanotte e, nemmeno ieri sera.”Confessò Caroline guardando a terra, Louis la guardò sorpreso.
Ci fu qualche istante di silenzio, Louis stava pensando a un insieme di cose, tra le quali c’era il fatto che quella sera non avesse pensato  a El nemmeno una volta.
“Resta.”Sussurrò poi al buio ma puntando gli occhi in quelli altrettanto azzurri di lei.
“Non posso Louis!”esclamò, prima di prendere la borsa accanto al letto.
“Resta.”Ripetè Louis.
“Vorrei..mi dispiace!” disse Caroline  alzandosi e sentendo delle lacrime arrivare, prima che Louis avesse l’occasione di ribattere si alzò e corse fuori dalla suite. In quel momento il suo black berry vibrò.
 

Da: Jess
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My corner:
Ciao a tutte! L’altro ieri (non chiedetemi come) mi è venuta l’idea per questa OS, pensavo di metterci un pomeriggio per scriverla, invece mi sono trovata a scrivere per tre pomeriggi di fila. Dunque spero che la storia vi sia piaciuta, magari in futuro se volete ne farò una long. Per ora rimane una OS. Vi va di lasciarmi un parere? Sono curiosa di sapere cosa ne pensate. Se avete domande ..
Questo è il mio face book:
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e questo è il mio ask: http://ask.fm/MarEfp

  
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