Un Piccolo Gesto
Inatteso
Il profumo
tipico del cappuccino, mischiato
ad un leggero accenno dolciastro del solo pasticcino posato su un
piccolo
piattino, invade completamente le mie narici. All’istante mi
pento di aver
avuto la stravagante idea di assaggiare del cibo umano, di ritagliare
un
piccolo momento tipicamente mortale in una vita eterna.
L’attenzione
incerta del mio sguardo si
sposta dal piatto adagiato sul tavolino a quel ragazzo biondo accanto a
me,
seduto a pochi centimetri di distanza.
Osservo con
occhi di finta irritazione
quel sorriso appena accennato che si è disegnato sul volto
sereno di Matt. Sospetto
di sapere quale siano i pensieri che fluttuano nella sua mente e,
benché noto
con piacere quanto sia rilassato, cerco di scacciare quella punta di
acidità
sulla mia lingua.
<<
Hai cambiato forse idea? >>, esordisce, punzecchiandomi
con tono
provocatorio.
Il
sorriso, che sul suo volto si estende, accompagnato
da quel breve lampo di divertimento e di sfida che gli
illumina per un secondo gli occhi di un blu profondo, mi spinge ad
assottigliare gli occhi e arricciare le labbra.
Sicura,
senza abbassare il mio sguardo e senza allontanarlo da
quell’espressione di
finta incitazione, prendo tra le mani la tazza calda del cappuccino.
Subito,
percepisco il suo calore espandersi e irradiarsi lungo le dita.
È piacevole,
quasi lenitivo.
Portando
la tazza all’altezza della mia bocca, restia, studio in
superficie la schiuma
di un bianco pallido misto al colore marroncino del caffè.
Allontanando il
pensiero di quale possibile gusto amaro possa possedere, avvicino il
bordo
fresco alle mie labbra, lentamente. Cerco di resistere ai secondi
seguenti,
dove avverto la bevanda scendere lungo la gola. Il calore che prima mi
era
sembrato gradevole, adesso promette di incendiarla. Quando percepisco
lo strano
sapore farsi più intenso e andare ad intaccare il senso del
gusto, opprimendolo,
prima ancora di cogliere il pensiero formularsi rapido nella mia mente,
abbandono
repentina la tazza sul tavolo, ignorando il rumore provocato dal gesto.
In sottofondo
sento una risata, quella
allegra di Matt, diffondersi nell’aria circostante. Non
appena colgo quel torpore
quasi soffocante dissolversi, gli lancio una veloce occhiata
accusatrice,
sentendo di conseguenza quel riso di scherno aumentare
d’intensità e
divertimento.
<<
Cosa c’è di così tanto
divertente? >>, sbotto con voce scocciata, incrociando le
braccia al
petto.
Al mio tono
irritato, osservo Matt
ricomporsi e tornare a guardarmi.
Fissandolo di
rimando, sorprendo sul suo
volto l’indizio di un secondo sorriso e nei suoi occhi uno
trano luccichio ad
illuminarli. Ancor prima che quella seconda impronta di un sorriso
nascente
muti in un’altra risata di scherno, lo vedo scuotere la testa
e prendere
velocemente due piccoli e bianchi tovaglioli dal contenitore posato sul
tavolino dalla superficie in marmo bianco.
<<
Sarei felice di divertirmi
anche io, se condividessi con me quello che tanto ti fa sorridere.
>>
Come sola
risposta, rivolgendomi un
sorriso aperto, vedo Matt avvicinarsi quel che basta a ridurre i pochi
centimetri che ci separano. Perplessa da quell’improvvisa
riduzione di spazio
tra noi, inarco un mio sopracciglio biondo spontaneamente.
<<
Hai solo un po’… >>
Intenta nel
cogliere ogni cambiamento,
seppur esso piccolo ed impercettibile, percepisco quel sottile strato
di fazzoletto
passare sulla mia pelle, al limite con le labbra. Seguendo la scia
ruvida
appena lasciata, passo la lingua sulle mie labbra e il sapore ormai
famigliare del
cappuccino torna ad invadermi la bocca.
La mia mente,
rapida e veloce, dopo
un’istante di smarrimento, collega quei piccoli indizi,
unendoli come frammenti
di un puzzle, riuscendo così a dar loro il solo significato
che nasconde quel
piccolo gesto, facendo apparire nitida l’immagine di
quell’azione.
Sgranando
impercettibilmente gli occhi,
nascondendo la mia totale e reale sorpresa, cerco di ricordare invano
l’ultima
volta che qualcuno mi ha rivolto una così piccola e dolce
attenzione, sia essa
per corrompermi e ingannarmi o per manifestarmi quel qualcosa che
pensavo
essere un tenero sentimento, come lo è l’amore.
Dispersa nella
malinconia di un breve
attimo, è negli occhi limpidi di Matt, privi di presunzione
o pretese, che vedo
riflessa quella gradevole gentilezza e sincerità che
accompagna ogni sua azione.
Di sfuggita il
suo ginocchio, in uno sfioro
appena accennato, forse per la vicinanza inaspettata, tocca il mio.
Ai nostri occhi
basta solo la carezza di
uno scambio di sguardi per legarsi e sentire il battito di un cuore
accelerare
di colpo.
Spostando il mio
contatto visivo,
mordendomi quel labbro come a voler imprigionare quel sapore, poso gli
occhi su
quel sottile foglio di carta stretto nel pugno di Matt.
La mia mente
ricrea libera il momento
appena passato, quel gesto semplice e amorevole, tenero e inatteso.
Assaporando
ogni breve secondo, rivivendolo, la sensazione di sentirmi coccolata
inizia a
sbocciare. Concedo ad essa di iniziarmi a cullare, scacciando le
piccole ombre
di quei ricordi che racchiudono le paure segrete delle volte passate.
Scacciandole,
in me qualcosa incomincia ad agitarsi con forza.
Ai miei sensi
giungono i battiti del
cuore di Matt. Sono veloci, adesso frenetici e mentre rimango in
ascolto, cerco
di tradurre quel linguaggio sconosciuto, di dare un senso a
quell’insieme di
parole silenziose.
L’impressione
di essere osservata nasce
spontanea dentro di me e seguendo questa percezione, i miei occhi si
ritrovano
ad incontrare, si ritrovano a legarsi con i suoi, ancora. Li fisso
senza paura e
in essi mi perdo.
L’elettricità
giunge a mischiarsi all’aria
fresca e la muta domanda se sono la sola a percepirla, affievolisce il
rumore
di ogni altro possibile pensiero fino a quando lascio che il vociare di
questi
si riduca ad un sottile bisbiglio di difficile comprensione.
Lasciando ogni
cosa annullarsi e perdere
conto, dove pensieri e parole sono eccessive e superflue, rincorro quei
lievi
consigli che l’istinto mi suggerisce silenzioso, quello
stesso istinto che ha
portato Matt a compiere un piccolo gesto inatteso.
Avvicinandomi
lentamente, prima di
chiudere gli occhi e osservare il blu dei suoi diventare più
intenso, avverto a
fior di labbra un piccolo sfioro accennato.
Il mondo diventa
buio, eppure quel tocco
gentile sulla mia bocca e il loro sapore fresco colora quel mio piccolo
universo,
lo riscalda, mentre un dolce torpore spinge a dissolvere le mie paure,
dimenticandole.
Sospesa in una
quiete sconosciuta,
accarezzando con la mente il sapore di questo momento, mi accorgo di
quanto
esso sia puramente umano, di quanto esso sia semplice come un gesto e
dolce
come un bacio.
Note Autrice
Pensata,
scritta e pubblicata questa breve one-shot, la mia prima one-shot, su
Matt e
Rebekah.
Nata
per caso, da qualche frase di un testo di una canzone, ho cercato un
momento semplice,
quotidiano, dal quale poter creare un attimo di intimità
trai due personaggi.
Conoscendo
la tendenza di Rebekah nel ricercare esperienze umane, viverle e
bearsene, ho
pensato che poteva essere una scena divertente vederla alle prese con
la colazione.
Da un momento divertente, ne è conseguito uno tenero,
scaturito dal gesto
inatteso di Matt.
Il
breve riferimento alle volte passate
di
Rebekah, triste e tragiche, mettono in luce quando Matt sia diverso da
quei
ragazzi che l’hanno ingannata e che si sono presi gioco di
lei, ferendola.
Sotto
questo aspetto, Rebekah mi fa molta tenerezza. Lei vorrebbe qualcuno da
amare
con tutta se stessa ed essere ricambiata. Nel primo caso sappiamo tutti
quanto
sia per lei semplice innamorarsi e credere in una persona. Nel secondo
caso, è
un po’ più sfortunata.
Spero
che questa one-shot vi sia piaciuta nella sua semplicità.
Aspetto
le vostre opinioni,
Lilydh