Twist of Fate
Capitolo primo
Eccitazione. Strano quanto questa sensazione sormonti tutte le altre nella mente e nel corpo di Hinata.
Nel momento in cui si era trovata di fronte a lui, per la prima volta
in quella giornata aveva tentennato. Valeva davvero la pena di
rischiare ogni cosa e avventurarsi, sola, nel mondo al di fuori di
quella vita sicura e abitudinaria? La verità è che era
terribilmente stanca di vivere in quella teca di vetro che il padre
aveva creato per lei, impedendole di mostrarsi per quel che realmente
era e fare ciò che più amava. Quella sera, invece di
salutarlo da lontano con reverenza e un certo timore, aveva osato con
un leggero bacio sulla guancia. Prima di correre via, aveva fatto in
tempo a scorgere un’espressione di sorpresa e imbarazzo nel
severo volto del padre. Forse quello era stato un modo per ringraziarlo
di tutto ciò che aveva fatto per lei e allo stesso tempo per
chiedergli scusa, con la debole speranza che non l’avrebbe odiata
per quello che si accingeva a fare.
Se ne era andata a mezzanotte inoltrata, una valigia in una mano e la
custodia del suo basso nell’altra, lasciando un’unica
lettera dietro di sé.
Una voce metallica annuncia che il treno per Tokyo partirà fra
pochi minuti, distogliendola dai suoi pensieri e contribuendo,
inconsciamente, alla crescita del suo entusiasmo. Realizza solo in
questo momento che davvero ce
l’ha fatta, che non si risveglierà nel suo letto come ogni
mattino pronta ad un nuovo giorno di studio e lavoro, sempre attenta a
non rovinare il suo ruolo di figlia perfetta e rispettosa. I suoi occhi
chiari si spostano dal finestrino alla custodia nera che occupa il
posto al suo fianco e con una mano ne accarezza la stoffa ruvida,
godendo di quella sensazione sui polpastrelli. Non ricorda quando di
preciso ha cominciato ad amare quello strumento, tanto da farne
diventare la sua più grande passione. Hinata sa suonare molti
strumenti e in ciò è sempre stata appoggiata dal padre,
che la reputa un’attività adatta ad una “signorina
di buona posizione sociale”. Ha avuto modo molte volte di
apprezzare le note dolci e malinconiche del pianoforte, o quelle
strazianti e acute del violino, o quelle alte e vivaci del flauto,
eppure mai le hanno fatto provare dei brividi sulla pelle e il
batticuore, come accade invece quando ascolta il suono del suo basso.
È così strano che una ragazza tanto dolce e timida come
Hinata possa amare quelle note basse e vibranti, quella musica rock
tanto emozionante e in grado di farla sentire viva,
una volta tanto? Ad un tratto con la coda dell’occhio scorge i
colori sgargianti del volantino, appoggiato sulla custodia a pochi
centimetri dalle sue dita, e con un sorriso lo afferra, in modo da
poterlo osservare più da vicino. Ricorda ancora il momento in
cui l’aveva trovato quasi per caso fuori dalla sua scuola,
abbandonato sull’asfalto. All’inizio non aveva potuto
crederci, tanto forte era stata la sua emozione nel leggere che i Two.p! cercavano
un nuovo bassista. Non è di certo una band famosa, o almeno non
a livello nazionale, ma Hinata ha avuto il piacere di ascoltare la loro
musica numerose volte sul loro canale You Tube, tanto che presto sono
diventati uno dei suoi complessi preferiti. La loro musica è
originale, fresca e vivace, e la voce del cantante è
terribilmente profonda ed emozionante. Non si sa molto di loro e Hinata
non è mai riuscita a trovare loro foto o video di concerti dal
vivo, se non uno in cui la qualità audio era terribilmente
pessima. Eppure quel volantino sembrava esser voluto arrivare da lei,
quel giorno, nel suo sgargiante color arancione, per annunciarle che
forse avrebbe potuto trovare il suo posto nel mondo, come bassista in
una band che rispetta. L’unico problema è che i componenti
dei Two.p! hanno richiesto esplicitamente un bassista maschio e
Hinata di certo non si può definire tale. Ha discusso a lungo
con Kiba ed Ino per arrivare alla terrificante, assai imbarazzante,
conclusione.
Un improvviso tonfo, proprio davanti a lei, la fa sussultare e
spalancare gli occhi. Per un attimo teme che suo padre abbia scoperto
tutto, che l’abbia raggiunta per fermarla o abbia chiamato la
polizia per farlo al suo posto. Ma si ricrede subito, non appena scorge
la figura di un ragazzo seduto di fronte a lei. Ha dei capelli biondi
leggermente arruffati e un bellissimo paio di occhi azzurri, come
difficilmente se ne vedono in Giappone; Hinata lo osserva in silenzio
appoggiare un borsone sul sedile di fianco ed armeggiare con la zip del
suo giubbotto nero, che si sfila un secondo dopo per mostrare una felpa
arancione. All’improvviso
sembra accorgersi dello sguardo insistente della ragazza, perché
gli occhi cerulei si posano su di lei e subito le sue labbra si piegano
in un sorriso mozzafiato. Hinata si sente arrossire per
l’imbarazzo, ma prima che possa tornare a concentrarsi sul
panorama fuori dal finestrino, o a cercare un qualsiasi altro modo per
ignorare la figuraccia appena fatta, il ragazzo le parla, senza mai
smettere di sorridere.
«Spero di non averti disturbata! Il fatto è che sto vagando in cerca di un posto libero da ore e
non appena mi sono accorto di questo mi ci sono fiondato, senza nemmeno
chiedere il permesso!». Il ragazzo parla così velocemente,
e con una tonalità di voce tanto alta, che Hinata non è
del tutto sicura di aver capito ogni cosa, ma annuisce comunque.
«N-non preoccuparti, solo mi hai un po’ spaventata»
dice, abbassando subito lo sguardo alle mani che si stanno torturando
sul suo grembo. Cos’è quest’improvvisa agitazione? Il
ragazzo ride alle sue parole e Hinata alza di nuovo lo sguardo,
sentendo quella risata rumorosa, ma solare e spensierata, come non ne
ha mai sentite.
«Scusa, non era mia intenzione!» esclama, prima di
sistemarsi meglio sul sedile e passarsi una mano fra i capelli biondi.
Hinata si ritrova a fissare quei fili di un giallo vivace chiedendosi
se siano naturali o tinti e a dirsi che, sì, sono terribilmente
belli. Solo quando una smorfia si dipinge sul volto del ragazzo, si rende conto di essere stata nuovamente indiscreta.
«Accidenti, questi sedili sono sempre più scomodi. Uno
spera di riuscire a farsi un pisolino durante il viaggio, e si ritrova
a dover stare seduto su questi cosi… Mi
sa che dovrò trovare qualcos’altro da fare, allora».
Mostra un nuovo sorriso a Hinata e la ragazza arrossisce, nel momento
in cui i suoi occhi chiari incontrano ancora una volta quelli di lei.
«Io mi chiamo Naruto Uzumaki! Tu devi
essere…Hinata?». La ragazza strabuzza gli occhi e subito
sente il cuore accelerare i suoi battiti, prima di trovare il coraggio
di rispondere «C-come fai a saperlo?». Lo vede allargare il
sorriso ancora di più, se possibile, prima di allungare un
braccio verso la sua valigia. «C’è scritto proprio
lì, in pennarello»
dice, prima ti tornare nella posizione precedente. Hinata osserva per
qualche secondo la dedica che Ino aveva lasciato sulla sua valigia
durante la loro prima gita scolastica, che recita un “Hinata, sei una figa <3 Ti voglio bene!”
scritto in pennarello indelebile azzurro, e poi si sente avvampare
dalla vergogna. Si era totalmente dimenticata di quel dettaglio
imbarazzante. «Oh» sussurra soltanto, prima di tornare a fissarsi le mani. «I-in ogni caso, sì, mi chiamo Hinata».
Naruto le rivolge uno sguardo incuriosito, che si sposta ad
intermittenza da lei, alla valigia, alla custodia del suo basso. Hinata
sente l’agitazione crescere insieme alla paura per la domanda che
sicuramente sta per farle. La legge nei suoi occhi azzurri e nelle sue
sopracciglia che improvvisamente si aggrottano, dando al suo viso
un’espressione più cupa delle precedenti. Poi il suo volto
si apre in un’espressione di nuovo solare ed eccitata, la bocca
si spalanca e Hinata sente un brivido lungo la schiena. Ecco, ora me lo chiederà.
«Che bello! Scommetto che stai andando in vacanza, vero?».
La ragazza sussulta nel sentire la voce innocente e vivace di Naruto
porgerle quella domanda, con totale entusiasmo. Soffoca una risatina,
indecisa se sentirsi sollevata o divertita dalla poca intuizione
dell’altro. «Sì» dice solo, dopo alcuni
secondi, mostrando a Naruto il primo sorriso di quella mattina.
È un sorriso timido e impacciato, in realtà, ma sembra
comunque sufficiente a far spalancare gli occhi azzurri di Naruto.
«Hinata, dovesti sorridere più spesso! Sei più
bella, quando lo fai» dice poi, mostrando un bellissimo sorriso a
trentadue denti. La ragazza si sente avvampare a quelle parole e subito
abbassa lo sguardo, tornando ad assumere l’aria impacciata e
seria di prima. L’imbarazzo viene però interpretato male
da Naruto, che subito attira di nuovo l’attenzione di Hinata,
dicendo con voce ancora più alta «Cioè, n-non
intendevo dire che tu non sia bella, nel senso, tu sei già molto
bella, solo che quando sorridi lo sei ancora di più,
perché i tuoi occhi sembrano quasi farsi più luminosi,
davvero». La ragazza lo guarda per qualche secondo, osservando le
guance di Naruto improvvisamente più rosse, incredula. Nessuno
l’aveva mai definita… bella.
In quel momento sente l’imbarazzo scivolare via, sostituito da
qualcos’altro. Felicità, serenità e… Le sue
labbra si aprono in un nuovo sorriso, questa volta più solare, e
Naruto sorride di rimando. «Ecco, è questo che
intendevo!».
«Grazie, Naruto». Hinata torna a concentrarsi sul panorama
esterno, ignorando lo sguardo del ragazzo che sente puntato su di
sé. Osserva il paesaggio di campagna scorrere davanti ai suoi
occhi, le guance ancora calde e quella sensazione allo stomaco, che
sembra non voler proprio andarsene. Non si è nemmeno accorta
della partenza del treno, tanto era presa da quell’esuberante
ragazzo. Cade uno strano silenzio fra i due, interrotto ogni tanto
dalla voce di Naruto, che sembra aver preso a canticchiare. Hinata
volta leggermente lo sguardo verso di lui e nota che il ragazzo,
distesosi sui sedili e con una gamba a penzoloni, è concentrato
nella lettura di un manga che deve aver tirato fuori dalla sua borsa.
La ragazza sospira e si muove leggermente sul posto, sentendo la
schiena dolorante per la posizione rigida in cui si trova da ormai
lunghi minuti. La verità è che comincia ad annoiarsi.
Forse potrebbe provare a fare conversazione con quello strano ragazzo,
ma poi abbandona subito l’idea, trovandola troppo imbarazzante. All’improvviso
si ricorda del suo iPod, dentro la tasca destra dei jeans. Con un
sorriso lo estrae insieme alle cuffie azzurre, che subito infila nelle
orecchie, e con una certa velocità fa partire la riproduzione
casuale. Riconosce all’istante le note di “Video Games”
di Lana Del Rey e subito si rilassa, battendo l’indice sulla
gamba a tempo di musica. Ad occhi chiusi e completamente assorta dalla
musica e la voce della cantante, non si accorge di un paio di occhi
azzurri che sembrano osservarla con curiosità. Singing in the old bars, swinging with the old stars, living for the fame. Hinata
emette un sussulto, non appena percepisce una mano grande e forte
posarsi vicino al suo orecchio, per sfilarle un auricolare; apre di
colpo gli occhi, per incontrare quelli di Naruto, troppo vicini. Lo
vede infilarsi la cuffia nell’orecchio, un sorriso sulle labbra,
e poi rimanere immobile e in ascolto. Hinata sente un improvviso calore
in tutto il corpo e il fiato mancarle, nel momento in cui il ritornello
parte, quegli occhi celesti che sembrano non voler staccarsi dai suoi. I
tell you all the time, Heaven is a place on Earth with you, tell me all
the things you wanna do; I heard that you like the bad girls honey,
it’s that true? They say that the world was built for two, only
worth living if somebody is loving you. Baby now you do. Naruto
aggrotta le sopracciglia e alza gli occhi al cielo, prima di togliersi
la cuffia e tornare a sedersi al suo posto, a braccia conserte.
«Ma che roba è?» chiede, subito dopo, guardandola
perplesso. Hinata si sente arrossire ancora di più, mentre
balbetta «L-Lana Del Rey… Si chiama “Video
Games”, la canzone». Naruto sbuffa e Hinata, per la prima
volta, comincia ad innervosirsi di fronte a quell’atteggiamento.
«Non ti piace?» chiede, questa volta più sicura
nella voce. Naruto fa spallucce, prima di rispondere «Accidenti,
è davvero troppodeprimente.
E poi sembra il solito polpettone romantico, amore qui, amore
là…». Hinata spalanca la bocca, incredula. Come, scusa?
«Non vedo cosa ci sia di male nell’essere innamorati! E poi non definirei affatto questa canzone
il solito polpettone romantico, il testo e la musica sono sicuramente
originali e particolari». Si ferma solo per riprendere fiato,
rendendosi conto solo un secondo dopo di aver alzato la voce ed essersi
espressa forse in modo maleducato. Ecco, ora vorrebbe solo sprofondare
nel sedile del treno e sparire, specialmente quando scorge Naruto
guardarla basito e immobile. Sta per chiedergli scusa, quando il
ragazzo comincia a ridere. Ride di gusto, rumorosamente, tanto che
arriva a tenersi la pancia con le mani. Hinata lo fissa per qualche
secondo incapace di proferire parola, accorgendosi solo del nervosismo,
che sta tornando lentamente.
«Scusa» esclama Naruto, dopo essersi calmato ed essersi
asciugato una lacrimuccia, «Cominciavo a pensare fossi muta o
qualcosa del genere, ma a quanto pare hai un bel caratterino se
stuzzicata». Ed eccolo tornare di nuovo, quel rossore.
«I-io… Ovvio che so parlare!».
«Certo… Intendevo dire che parli poco e sei molto timida,
perciò non mi aspettavo una reazione simile».
Hinata abbassa lo sguardo, cercando di nascondere il volto dietro la
lunga frangetta scura. «C-chiedo scusa, non avrei dovuto alzare
la voce» sussurra, torcendosi la mani.
«Non preoccuparti, io non avrei dovuto offendere i tuoi gusti
musicali. Deve piacerti davvero molto, questa canzone». Hinata
annuisce, sorpresa di sentire la voce di Naruto stranamente calma e
profonda, tutt’a un tratto. «Semplicemente sono abituato ad
un altro genere di musica» continua Naruto, ora con un tono
più squillante.
Hinata solleva lo sguardo di nuovo, ed è in questo momento che si accorge della stampa sulla felpa di Naruto. «Ti piacciono i Guns n’ Roses?» chiede, curiosa. Naruto
abbassa un attimo lo sguardo alla sua felpa, prima di sorriderle e
annuire. «Li conosci?» chiede, gli occhi improvvisamente
più luminosi.
«Certo, alcune canzoni mi piacciono abbastanza» risponde
Hinata, improvvisamente felice di aver trovato un punto in comune con
quel ragazzo tanto diverso da lei.
«Ad esempio? Qual è quella che preferisci?».
«B-beh, “Don’t cry”, c-credo sia la mia
preferita» sussurra Hinata, sistemandosi una lunga ciocca di
capelli dietro l’orecchio. Naruto le sorride e annuisce, prima di
dire «Chissà perché, ma lo immaginavo. Sei molto
romantica, eh?». La ragazza si sente avvampare, e vorrebbe dire
qualcosa, ma viene preceduta dal ragazzo. «Io amo la musica rock,
è la mia più grande passione, sai? È proprio per
questo che sto andando a Tokyo».
Hinata osserva l’espressione di Naruto divenire più seria
e gli occhi fissarsi su un punto fuori dal finestrino, lontano. Sente
il cuore accelerare i battiti nel suo petto. «V-vuoi formare una
band?» chiede, curiosa di sapere. Improvvisamente lo sente vicino
a lei e sente tornare l’entusiasmo di alcune ore fa. Allora
qualcun altro condivide il suo sogno ed è pronto a tutto per
realizzarlo, lei non è sola. «In
realtà devo presentarmi a delle audizioni per entrare in una
band». Hinata sussulta, sentendo la felicità crescere
dentro di lei. «I Two.p!,
li conosci? Cercano un nuovo membro» dice Naruto, sorridendo
allegro. Hinata sente il cuore fermarsi e per un attimo teme davvero di
cadere a terra, priva di forze. Cosa? «In
realtà il cantante è il mio migliore amico e lui
personalmente mi ha chiesto di presentarmi. Non ho dubbi
sull’esito! Mi sono allenato tantissimo per raggiungere questo
livello e non mi arrenderò finché non avrò
ottenuto ciò che voglio!». Hinata gli mostra un sorriso
falso e debole, cercando di mascherare la sua improvvisa inquietudine,
e fa uscire un «Ne sono sicura» non molto convinto. Avrebbe
dovuto immaginare che non sarebbe stata l’unica a presentarsi per
quel posto, ma non credeva avrebbe incontrato un “rivale”
proprio su questo treno e che si sarebbe rivelato essere un ragazzo
allegro e solare come Naruto. Tra l’altro, è pure il
migliore amico del cantante, perciò ovviamente il suo posto
è già assicurato. Hinata deglutisce e torna a guardare
fuori dal finestrino, ignorando l’improvviso silenzio e lo
sguardo indagatore di Naruto. Tutta la sicurezza sembra essere svanita
del tutto dal suo corpo e ora sente solo una grande, immensa
stanchezza. In pochi attimi si addormenta, la fronte appoggiata al
finestrino e “Don’t cry” che, ironicamente, comincia
a risuonare nell’auricolare.
Hinata
viene risvegliata dal treno che, con una scossa, si ferma, mentre
l’altoparlante annuncia l’arrivo a Tokyo. Si massaggia la
fronte dolorante con una mano, immaginando sconfortata il segno rosso
che deve esserci rimasto impresso. Sospira pesantemente e con la coda
dell’occhio cerca Naruto di fronte a lei, ma si stupisce nel non
ritrovarlo. Subito drizza la schiena e si guarda intorno, allarmata;
nota con sconforto che è sparita anche la borsa da viaggio del
ragazzo e subito sente la mancanza di quel sorriso e quegli allegri
occhi celesti. Presto, però, lo rivedrà. Constata
ciò con malinconia, pensando al proprio sogno che sta per
frantumarsi in mille pezzi. Dopo essersi sistemata i capelli con le
dita, afferra la valigia in una mano e si alza, pronta a far passare il
braccio nella bretella della custodia del basso, ma nota il volantino
arancione sopra di esso. Lo prende fra le mani e, con stupore, nota una
scritta che prima non c’era. Sono
dovuto scappare, il mio amico mi aspettava. Non volevo svegliarti, eri
così carina mentre dormivi! Spero che anche il tuo sogno si
possa realizzare e che presto ci rivedremo. Buona vacanza! Naruto.
Hinata sorride, prima di piegare il volantino e infilarlo in una tasca
dei jeans. Esce dallo scompartimento con una rinnovata determinazione,
il suo amato basso sulle spalle e un augurio in tasca e nel cuore.
«Come
ti chiami?». Hinata sussulta nel sentire quella voce tanto
distaccata e quello sguardo freddo su di sé. La sta osservando
con molta attenzione, gli occhi neri che scrutano ed indagano, forse
giudicando la sua personalità e presenza scenica. Di certo non
si era immaginata che Sasuke Uchiha, il cantante del gruppo, fosse un
ragazzo tanto freddo e scorbutico, a tratti anche un po’
maleducato. La ragazza si sente a disagio in quei suoi nuovi panni
maschili. Ha dovuto tagliare i capelli, una volta lunghi e lisci, a
caschetto e indossare una felpa di almeno due taglie in più per
nascondere le sue curve, oltre che un paio di lenti a contatto color
verde. Se venisse scoperta, farebbe sicuramente una figura molto
miserevole. In
cerca di conforto, ricorda le parole che si è scambiata qualche
ora fa al telefono con Ino e Kiba. Ha promesso di non deluderli, di
tenere duro.
«Kiku Honda» risponde Hinata, cercando di rendere la sua
voce più profonda. Arrivano alcune risatine dietro di sé,
dagli altri bassisti in attesa, e si sente arrossire ancora di
più. «Kiku… Facci sentire qualcosa». Hinata
solleva lo sguardo, facendolo scorrere sui componenti del gruppo.
Sasuke, poi Shikamaru e Suigetsu, rispettivamente il batterista e il
tastierista, e infine Naruto. Se ne sta seduto accanto a Sasuke, un
sorriso solare stampato in viso. I loro sguardi si incrociano e lei
scorge quel paio di occhi azzurri lanciarle uno sguardo di conforto,
forse per darle il coraggio che le manca. «Non abbiamo tutta la
giornata». La voce di Sasuke le arriva leggermente infastidita e
impaziente. Hinata prende un lungo respiro, prima di sistemare il basso
fra le sue braccia e controllare che sia ben collegato agli
amplificatori. La fascia che le avvolge il petto per nascondere il seno
è molto stretta e le rende difficili i movimenti, ma la ragazza
stringe i denti e mostra un accenno di sorriso, prima di far partire
l’attacco. Le note di “Don’t cry” cominciano ad
espandersi per la stanza, intense e malinconiche. Hinata per un attimo
si lascia travolgere del tutto, dimenticandosi degli sguardi puntati su
di lei e dell’insicurezza iniziale; semplicemente muove le dita
sulle corde, senza sbagliare una sola nota, e con gli occhi puntati
sullo strumento continua a rimanere concentrata e completamente
assuefatta dalla musica. Sorride, quando si accorge dello sguardo
sbalordito di Naruto e dei suoi amici, sentendo le guance colorarsi
leggermente di rosso. Finisce di suonare la canzone, senza mai essere
fermata, finché anche l’ultima nota non fuoriesce
dall’amplificatore. Si blocca, riassumendo una posa rigida e
imbarazzata. Naruto le sorride, completamente entusiasta, ma Sasuke
rimane perfettamente immobile, senza smettere di scrutarla e studiarla.
Hinata sostiene il suo sguardo per qualche attimo, sentendosi sempre
più piccola dentro quella felpa enorme, che mai avrebbe
indossato se non fosse stato necessario. Alla fine, il ragazzo le
mostra un piccolissimo sorriso e chiude gli occhi, passandosi una mano
fra i capelli scuri.
«Bene. Ragazzi, direi che le audizioni sono chiuse. Kiku, sei
dentro». Detto ciò si volta ed esce dalla stanza,
ignorando del tutto gli altri ragazzi che, arrabbiati e delusi, si
affollano dietro di lui in cerca di spiegazioni. Hinata rimane, invece,
immobile e incapace di reagire o assimilare la notizia. Mi hanno presa.
Forse riuscirebbe a mostrare qualche manifestazione di giubilo, se una
furia bionda non si precipitasse subito ad abbracciarla. «Kiku,
complimenti!» si sente urlare nell’orecchio, stordendola
ulteriormente. Hinata rimane immobile come un blocco di ghiaccio,
mentre Naruto si stacca da lei per sorriderle entusiasta. Nel ritrovare
quegli occhi azzurri a pochi centimetri dal suo viso, Hinata percepisce
il cuore esploderle in petto. Ad un tratto, però, si rende conto
che qualcosa non va. Naruto avrebbe dovuto fare il provino per il suo
stesso posto, ma allora per quale motivo sembra tanto felice?
«Io sono Naruto Uzumaki, il nuovo chitarrista del gruppo! Scommetto che diventeremo subito amici!».
C-cosa?
Spazio soleggiato dell’autrice:
Buonsalve :D
Sapevate che non vi sareste liberati facilmente di me, perciò eccomi tornata con una nuova storia, ovviamenteNaruHina. Twist of Fate,
a dire la verità, è stata scritta per il “NaruHina
contest V° edizione: La nostra leggenda” indetto da Mokochan,
Yume-no-Namida e ValeHina, e, alla faccia dei miei pronostici (come
sempre disastrosi xD), si è classificata terza nella classifica
generale, seconda nella classifica della sezione arancione e ha vinto
pure due premi speciali *^* Sì, credo di essere rimasta
incollata di fronte al computer con questa faccia “O.O”
circa due ore, ma ora mi sono ripresa (?) xD Non so, la storia non mi
convinceva un granché (forse non mi convince pienamente nemmeno
ora ;_;). Anyway, per
la trama ho preso ispirazione dalla leggenda “Butterfly
Lovers” e la canzone scelta come prompt è “Video
Games”, di Lana Del Rey (che adoro, tra l’altro <3).
Questa storia sarà di quattro capitoli, e alla fine
pubblicherò anche i giudizi delle giudiciE, nel caso vi
interessassero. Perché solo alla fine? Perché ci sono
spoiler sul finale ^^”
Ultimamente
le mie principali fissazioni sono le band rock, e i pirati. Dal momento
che la trama della leggenda prevedeva un travestimento maschile da
parte di Hinata, ma per studiare, e non avevo alcuna intenzione di
ambientare la storia nel passato, allora ho optato per la band rock :D
Ho pensato: “Perché non rendere Hinata una musicista,
amante del basso?”. E così, et voilà! ^^
Il nome della band, Two.p!, deriva dal 2p!Hetalia, che arriva with love dal Fandom di Axis Powers Hetalia, ovvero l’amore della mia vita. Non ho potuto resistere dall’inserirlo pure qui xD Ebbene, anche il nome Kiku Honda viene
da Hetalia (sono fissata xD). Si tratta del nome umano della
personificazione del Giappone, che secondo me assomiglia ad Hinata in
versione maschile, per la frangetta e i capelli corti neri :D (no, in
realtà è perché non mi veniva in mente un nome
decente ._.)
Don’t cry, Guns 'n’
Roses: nel caso non la conosceste, potrete ascoltarla qui (è una
delle mie preferite, così triste, così deprimente,
cosìstupenderrima ;_;) :D https://www.youtube.com/watch?v=346buRwtrOU
Spero
davvero che questa storia possa interessare a qualcuno, e che la
leggerete in molti ^^ Nel frattempo, grazie semplicemente a coloro che
hanno voluto leggere questo capitolo : ) Spero lascerete una
recensione, solamente per lasciarmi un vostro parere o per spingermi a
migliorare :D Il prossimo aggiornamento è previsto per la
prossima settimana : )
Grazie anche alle giudiciE, sia per i premi, sia per i meravigliosi banner
e per avermi segnalato gli errori (ho già corretto tutto
–spero ^^”-). È stato un piacere partecipare :D