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Autore: calelagiu    24/08/2013    3 recensioni
Gli Hunger Games stanno finendo.Tutti gli altri tributi sono morti,eccetto Katniss Everdeen e Peeta Mellark.
Cosa succederebbe se uno di loro,come ultimo atto di ribellione contro Capitol City,ingoiasse le bacche?
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri tributi, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Hunger Games<3




 Capitolo 7.


Entro nel giardino del Villaggio dei Vincitori. Solo due case sono occupate, mentre le altre hanno le tapparelle chiuse. Haymitch abita nella casa di fronte alla nostra. Appena varco la soglia della nostra nuova dimora, un gradevole profumo di pulito e pollo arrosto mi investe in pieno.Mia mamma è in cucina, intenta a mescolare qualcosa sul fuoco.
 
-Ciao Katniss, tutto bene?- Chiede lei, rassicurando l'asciugamano nell'apposito appendino.
-Certo- Rispondo.-Dove sono i preparatori?- Le chiedo.
-Non hanno niente da risistemarti. Ti aspettano sul treno- Dice lei, sorridendo.
Salgo le scale e vado in camera mia. Osservo dalla finestra la città del 12.Si intravede da lontano i primi edifici. All'improvviso ho come l'impressione che le persone non vogliano parlare di quello che è successo sul palco. Fanno finta che non sia successo niente, come se fosse stata una cosa da poco. Sospiro e scendo le scale, intenta a parlarne con Haymitch.
Saluto mia mamma e la raccomando di dare un bacio a Prim da parte mia.
Incontro Haymitch proprio sul vialetto che collega la città al Villaggio dei Vincitori e gli faccio cenno di entrare in casa sua. Mi squadra con una grande occhiata e poi entra in casa. Prende una bottiglia e si lascia cadere su una poltrona sudicia.
-Che succede dolcezza?- Chiede lui, trangugiando il primo bicchiere.
-Come hanno reagito le persone...a quello che è accaduto ieri?Perchè fanno finta di niente?- Chiedo insistendo. A dir la verità non so nemmeno come formulare la domanda esatta ai miei tormenti.
-Si sono spaventate certo, ma non vogliono parlarne per non farti stare male...- sussurra Haymitch con un filo di voce.
Sospiro e mi accomodo in una sedia accanto al tavolo. Sono delusa dalla risposta di Haymitch e come prima, non so dare una spiegazione a questa delusione. Forse spero semplicemente ad un esonero dalla carriera di mentore oppure, cosa alquanto impossibile, il ritorno di Peeta. Come al solito, solo il nome mi fa rabbrividire e cerco con tutte le mie forze di non mettermi a piangere, Haymitch mi osserva attentamente, poi fa un sospiro e torna a concentrarsi sulla bottiglia di liquore.
-Va da Effie,Katniss- Dice il mentore prima di ruttare.
Gli faccio un'occhiataccia e poi mi avvio verso casa. Effie mi aspetta sulla scala mentre legge e rilegge il programma.
-Eccoti finalmente!- Esclama zampettando in giro con i suoi tacchi alti.
Vengo accompagnata sul treno mentre i giornalisti con con le loro telecamere seguono ogni mio movimento. Il nostro scompartimento è sempre lo stesso. La prima tappa del viaggio è il Distretto 11, dove mi aspetta una cerimonia e una cena al Palazzo di Giustizia. Il Tour della Vittoria procede in senso contrario e come ultima tappa ha il tuo distretto. Passo il pomeriggio nella mia camera a guardare fuori dal finestrino. In meno di cinque ore, arriviamo alla prima meta. Appena il treno arriva in stazione, l'agitazione incomincia a farsi sentire e i pensieri di Rue e Thresh invadono la mia mente. Cosa troverò? Che espressione avranno le loro famiglie?Mi pongo domande su domande fino a quando non arriva Cinna con il mio vestito. Non oso guardarmi allo specchio per non perdere il controllo, anche se so di essere bellissima grazie all'abito del mio stilista. Lui sorride e mi fa un cenno di incoraggiamento. Vengo scortata fino alla piazza, mi fanno salire su una scaletta e raggiungo il palco. In lontananza si vedono frutteti di ogni genere, contorniati da campi di cereali di ogni colore. Le fischia e le urla della gente sono calorose e frastornanti. Davanti a tutti, nelle tribune speciali, ci sono le famiglie di Rue e di Thresh. Senza preavviso dico loro due parole sui loro figli, dalla forza e dalla tenacia di Thresh alla gentilezza e lealtà di Rue. Quando concludo, ho il viso bagnato di lacrime. La gente resta in silenzio e quando li ringrazio, ricominciano le urla. Scendo dal palco facendo attenzione a non impigliare il vestito sugli scalini e vado da Effie. Mentre parlo con lei della mia nuova tappa scorgo Haymitch che chiacchiera con un uomo di carnagione scura.
-Hey dolcezza,vieni qui!- Mi chiama Haymitch facendo segno di avvicinarmi. Lentamente mi unisco a loro. I lineamenti del viso dell'uomo si fanno sempre più nitidi e mi danno la sensazione di qualcosa di famigliare.-Ti presento Chaff-. Dice il mio mentore,dando una pacca sulla spalla all'uomo.
-Katniss- Mi presento. Lui mi offre la mano e gliela stringo. Noto una buffa cicatrice sul palmo della mano e subito scopro chi è l'uomo davanti a me. Il ricordo si fa più vivido: Chaff,vincitore degli Hunger Games di qualche tempo fa -non ricordo esattamente il numero dell'edizione- si fece questa cicatrice accidentalmente, mentre cercava da mangiare. Questo taglietto si trasformò a poco a poco in qualcosa di più grave. L'infezione fu causata dal veleno di una pianta assolutamente letale che il tributo toccò senza accorgersene. Il povero ragazzo stava letteralmente morendo per un taglio. Come Peeta.
Mi sento cedere le gambe e prima di cadere a terra mi aggrappo al braccio di Haymitch. Lui mi guarda per qualche istante.
-Troppa pressione,dolcezza?- Esclama ridendo. Alzo gli occhi al cielo ma quello che provo è un profondo senso di gratitudine per avermi coperto. Dimostrarsi debole agli altri mentori è qualcosa di svantaggioso, sia me per che per i miei futuri tributi. Il pensiero del mio nuovo lavoro non mi fa impazzire di gioia, anzi mi causa brividi di terrore tutte le volte che provo ad immaginare la scena. Io a Capitol City, ad osservare due ragazzi, che ho conosciuto e aiutato, morire nell'Arena.
La testa incomincia a girarmi e mi siedo su una poltroncina color avorio. Osservo Chaff ed Haymitch dividersi il contenuto di una bottiglia. Mi chiedo se Chaff farà da mentore nell'Edizione della Memoria,se fosse così non è un bene visto che ha anni e anni di esperienza. Di solito nel primo anno di questa carriera si è aiutati dal proprio compagno e un assistente di lavoro, ma su questo argomento Effie dice che Haymitch ha scelto di fare i mentori individuali. Attendo in quel salotto che i due amici quasi ubriachi finiscano di bere ma dopo dieci minuti incomincio ad avventurarmi per il Palazzo di Giustizia. In ogni stanza le pareti sono dipinte con immagini colorate e spesso traggono origine dai raccolti. Da qualche parte ci sono dei bambini paffuti alati con cestini di frutti e verdura.Al centro dell'edificio vi è una grande stanza dalla tende opache, del tutto simile a quella del distretto 12, dove mi fu consegnata la medaglia di riconoscimento della morte di mio padre. Giusto il tempo di mettere il piede dentro che prendo la direzione opposta. Quel luogo mi ha sempre terrorizzato. Ad un certo punto un pacificatore mi blocca la strada puntandomi un fucile alla tempia. Spaventata mi ritraggo ma l'uomo mi afferra per un braccio. Automaticamente la mio mano libera si alza verso le spalle in cerca della faretra che non ho con me.
-Cosa volevi fare, signorina?- Dice lui, con voce roca. Un'alitata di fumo mi colpisce in pieno viso.
-Lasciala stare!- Urla Haymitch accompagnato da Chaff. L'amico di colore mi guarda in malo modo, come se avessi fatto un grave reato.
-Stava andando verso l'ala del sindaco. E' severamente vietato.- Dice il pacificatore, senza mollare la presa sul mio braccio.Incomincio a sentire un formicolio partire dalle dita dell'arto bloccato dalla sua morsa.
-Non lo sapevo!-Gli urlo contro ansimando. Gli do uno strattone e riesco a sfilare il braccio dalle sue mani. Haymitch e Chaff se ne vanno facendomi segno di seguirli. Mi conducono in un stanzetta piena di quei bambini con i cesti.
-Che razza di intenzioni hai?- Borbotta Haymitch.
-Nessuna!- Sbotto dandogli le spalle.
-Penso proprio che fare da mentore con te sia un'impresa più che difficile...-Mormora a Chaff e i due se ne vanno.
Dopo un'oretta veniamo ospitati in piazza per una cena a base di prodotti tipici del distretto unidici.Tutti vogliono conoscermi e cercando di trattenere più a lungo il sorriso, faccio conoscenza con tutte le persone che mi si avvicinano. Ad un certo punto una bambina mi viene a strattonare delicatamente il vestito. Appena scosto lo sguardo, rimango impietrita. La bambina è identica a Rue, stessi capelli, stessi occhi scuri, stesso movimento aggraziato come se dovesse spiccare il volo.Non le dico niente mentre lei fruga qualcosa nel suo borsellino.
-Per te...- Sussurra, porgendomi un oggetto.La collana intrecciata con fili d'erba di Rue. Il suo portafortuna.
-Non posso accettarlo...- Mormoro, asciugandomi una lacrima con la mano.
-Si che puoi. Devi accettarlo...- Dice tra un singhiozzo e l'altro.-Tienila tu. Devi tenerla tu, è un piccolo ringraziamento per quello che hai fatto a mia sorella. Prometti che ne avrai cura...- Dice lei, sussurando le parole come se facessero parte di un discorso, come se le avesse scritte da qualche parte e dovesse dirmele già da un pò di tempo.Mi lascia la collana tra le mani e si allontana.
-Si,lo prometto.- Sussurro,mentre la sorella di Rue vola verso le braccia della madre.
  
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