Drianor cammina lungo la strada principale senza fretta alcuna ma con cautela. Il suo volto sembra rilassata ma l'unico occhio scruta con attenzione il paesaggio intorno a sè come in cerca di qualcosa. Indossa abiti pratici dal taglio elegante che gli sono stati donati dalla sua cliente come anticipo per i suoi servigi: camicia, calzoni e mantello di colori scuri e di ottima fattura contribuiscono a dargli un'aria distinta. Sulla schiena porta uno scudo in legno, nero con un drago rosso. Porta appoggiata tranquillamente alla spalla destra, tenedola con la medesima mano per l'impugnatura inferiore un'ascia da guerra. Il suo viaggio è iniziato da una settimana oramai e ora si è spinto in un'azione solitaria per studiare il percorso che dovrà affrontare nei prossimi giorni. 

Si è allontanato dalla sua cittadina, Brandal, con la semplice scusa di dover andare a barattare alcune merci in un villaggio poco oltre la forsesta.

Nonostante i suo 25 anni non gli è mai stato possibile uscire dalla sua cittadina. Non perchè non volesse ma con l'ascesa del Signore del Chaos, così era come veniva chiamato dai cittadini, la regione di Lafyon non era certo un posto sicuro. Infondo capiva i suoi anziani genitori che lo costringevano all'interno delle mura di Brandal. Ma adesso era un uomo bello e fatto e non aveva di certo l'intenzione di vivere per sempre rinchiuso in una piccola cittadella! No, lui non aveva intenzione di vivere nel terrore dei troll o degli orchi che constantemente andavano a compiere massacri e razie in tutta la regione. Molte volte era stato preso in giro per le sue idee da "eroe" e sapeva benissimo che lui da solo, un comune umano, non avrebbe mai potuto fare qualcosa per fermare orde di troll e orchi (magari anche di giganti) ma forse viaggiando, avrebbe avuto la fortuna di incontrare qualcuno con le sue stesse idee. Voleva farlo non solo per lui, ma per la gente della regione, del suo villaggio, per i suoi genitori e per la sua adorata sorellina Rose costretta a vivere nel terrore di venir rapita e costretta a fare chissa cosa.

Continuava a camminare già da parecchie ore seguendo il sentiero che percorreva il bosco Nero, bosco che prima dell'ascesa del caos era un bellissimo luogo abitato da folletti e fate ora completamente scoparsi nel nulla, e le tenebre erano già pronte a scendere e lo facevano così velocemente che Drianor decise di aumentare la sua andatura per ragiungere Ladomeda prima che diventasse tutto completamente buio.

Arrivò in città una decina di minuti dopo che la notte era giunta.

Dopo aver percorso un buon tratto di strata nella nuova città in tutta tranquillità in cerca di una qualche taverna dove trascorrere la notte il suo occhio coglie un movimento sulla strada davanti a lui. Si ferma per qualche istante in osservazione, pian piano la sagoma si definisce andando a rivelare quello che sembra un altro viaggiatore avvolto in un mantello abbastanza logoro. Pur mantendo un'espressione ancora rilassata si sistema meglio l'ascia sulle spalle mentre la sinistra prende ad accarezzare il pizzetto ben curato. Osservava attentamente cercando di rendersi conto delle intenzioni dello straniero.

La strada era completamente deserta e con le tenebre era davvero raro che qualcuno si trovasse fuori dalle case.

Continuava ad osservare l'altro viandante che comminava in direzione di quella che sembrava una taverna.

"Proprio quello che mi serve per trascorrere la nottata e avere un pasto caldo" pensò Drianor mentre con un sorriso si dirigeva verso la locanda a passo sicuro.

Entrò nella locanda qualche istante dopo lo sconosciuto.

La locanda portava il nome di Taverna dell'Orco e adesso che era dentro capì il motivo di tale nome, la taverna era abbastanza piccola con dentro pochi tavoli che erano tutti occupati da creature appartenenti a diverse razze. Il bancone dietro al quale si trovava la locandiera era invece completamente libero, fatta eccezione per lo sconosciuto che aveva seguito. Alla destra delle piccole scale sporche e logore che molto probabilmente

portavano alle stanze che venivano affittate.

Drianor si diresse verso il bancone dove si appoggiò.

-Cosa ti porto dolcezza?- chiese la locandiera che aveva l'aspetto di un orco ma con lineamenti un po' più umani e la pelle verdognola.

-Un boccale di birra andra benissimo, grazie-  rispose lui gentilmente.

-Arriva subito dolcezza-

Mentre aspettava la sua birra l'uomo si mise a fissare lo sconosciuto accanto a lui che se ne stava chino col capo ancora coperto dal cappuccio del mantello.

Preso dai suoi pensieri non si accorse di essersi fermato per troppo tempo a fissare l'altro che si girò verso di lui infastidito.

-Hai smesso di fissarmi?- chiese la voce scontrosa dell'altro.

Adesso che lo guardava meglio in volto e anche da vicino Drianor si accorse di due particolari che non aveva notato prima: 

Uno, L'uomo (o meglio il ragazzo dato che sembrava parecchio giovane) aveva una carnaggione rossastra.

e due, aveva due enormi corni che partivano da sopra il naso e che percorrevano entrambi i lati della fronte per finire sopra la testa.

-Un mezzo demone!- sobbalzò l'umano guardando l'altro che nel frattempo ghignava.

-Si.. che succede moscerino, non hai mai visto un Tiefling?- gli chiese l'altro con sarcasmo

-Io.. no, cioè..- adesso era spaventato, insomma era accanto a un tielfling.. una delle creature che si usavano nelle fiabe per far spaventare i bambini. Sapeva che erano creature realmente esistenti ma credeva che erano stati confinati nelle terre oscure, per via della loro indole aggressiva.

-Sei spaventato.-  quella del mezzo demone non è una domanda, sa che lui è spaventato. Drianor continua a fissare l'altro, nonstante il suo boccale sia appena arrivato. 

Il mezzo demone si tolse il cappuccio come per permettere all'umano di continuare a fissarlo mostrando così l'interezza delle sue corna e il resto della testa coperto da una cascata di capelli lunghi fino alle scapole, neri e liscissimi.

-Ti faccio così tanta paura?- continua il tiefling con un ghigno sulle labbra.

-No che non mi fai paura! Sono armato e non ho paura di uccidere- bisbiglia in modo minaccioso Drianor, cercando di superare la paura che quella creatura gli suscitava.

-Peccato che io non sia qui per uccidere, mi sarei divertito parecchio..con te- gli sussurò di ricambio il mezzo demone. Per poi abbassare gli occhi e continuare a bere la sua birra.

Drianor non aggiunse altro mentre nella sua mente passava in rassegna i ricordi dei racconti che aveva sentito da bambino sui mezzi demoni. Creature assetate di sangue e incredibilmente aggressive... Sospirò, il mondo era diverso e ne avuta appena avuto una prova. Anche se non dubitava che quella creatura lo avrebbe sicuramente ucciso se fosse stato un suo nemico.

Appena Il mezzo demone finì la sua birra si alzò lasciando sul tavolo poche monete d'argento.

prima di uscire dalla taverna si voltò verso l'umano

-Dimenticavo, il mio nome è Mordred- sussurrò.

L'uomo lo fisso allibito per poi rispondere

-Io, invece sono Drianor- rispose, fissando il tiefling finchè non sparì oltre la porta della taverna.







******NOTE DELL'AUTRICE****
Bene si consclude così il primo capitolo.. abbastanza banale e anche corto
ma già dal prossimo capitolo le cose si faranno più interessanti per i nostri due protagonisti!!
spero di aggiornare al più presto!!
Bye Bye <3