Anime & Manga > Soul Eater
Segui la storia  |       
Autore: Joy B Cheshire    24/08/2013    2 recensioni
Soul era seduto sul bordo del letto con la testa tra le mani a tormentarsi: cosa diamine gli era successo?
Non riusciva a smettere si pensare all'incidente di quella mattina di un po’ di tempo fa, quando lui e Maka avevano partecipato alla loro prima lezione di volo. Perché continuava a pensare a lei? In fondo non gli era mai interessata più di tanto. Qualcosa però era cambiato, lo percepiva chiaramente. Lui non era più lo stesso, e un evento inaspettato stava per avere luogo.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Black Star, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Maka non riusciva a smettere di pensare a quello che aveva appena sentito. Era sicurissima che tutto ciò non potesse avere alcun senso. Doveva saperne di più! Così iniziò a fare un “rewind” di tutto quello che era successo a lei e ai suoi amici.

Sapeva di non essere più in Germania per la missione, era evidente. Era finita in prigione per mano di Crona, ipotizzando che lo strano individuo con cui avesse parlato, quando aveva rinchiuso Kid, le sorelle Thompson e probabilmente anche lei, fosse il capo della sicurezza del luogo e lo avesse convinto che tutti loro fossero dei fuorilegge senza scrupoli… Ma stiamo parlando di Crona! Quel povero ragazzo non sa come comportarsi neanche davanti ai suoi amici! Non avrebbe mai potuto esprimersi in maniera così dissoluta normalmente! Doveva esserci qualcosa sotto… non poteva essere altrimenti.

Intanto il tempo passava e qualche ora dopo venne servita la… cena? Quello che Maka, Liz e Patty avevano ricevuto su un vassoio metallico logoro si poteva chiamare cibo?! Non era  facile capire che cosa fosse quello che c’era davanti a loro. Erano tre pietanze diverse insieme: una purea poco invitante color verde vomito, uno strano incrocio tra una carota e una barbabietola color melanzana pulita male e un filetto di dubbia natura grigio che aveva l’odore dei pneumatici bruciati. Maka aveva talmente tanta fame che divorò il tutto alla velocità della luce… Sentendosi subito malissimo! Era sicurissima che, anche se lei non era del posto, neanche i locali avrebbero apprezzato qualcosa di così nauseabondo! A Liz e Patty non era certo andata meglio, anzi pareva che quel cibo le facesse sembrare più malconce di quanto erano.

Maka era di pessimo umore e stranamente si sentiva molto stanca, anche se aveva ripreso i sensi solo da qualche ora. Così diede la “buonanotte” a Liz e Patty e si stese supina sul letto che cigolò sotto il suo peso. Si mise a fissare la finestrella alla sua sinistra da cui filtrava la luce rossiccia del sole appena tramontato e si iniziava a vedere l’arrivo del buio. Si chiese dove fosse Soul in quel momento. La stava cercando? Si preoccupava per lei? Era stato catturato? A quel punto, Maka si mise il cuscino sul viso che le si rigò lentamente di lacrime. Con la voce rotta tra un singhiozzo e l’altro sussurrò: «Soul…*sigh* dove sei? Mi… mi manchi brutto scemo!»

Già dov’era Soul? Prima di svegliarsi aveva fatto un sogno molto singolare… 

Si trovava in un giardino, sdraiato in mezzo a un’aiuola di garofani bianchi striati di rosso. Si alzò e si accorse di essere vestito in maniera “molto poco fica”. Aveva addosso quello che aveva tutta l’aria di essere un vestito nero, stretto in vita da una… cintura? E con la gonna che gli arrivava alle ginocchia… solo che sembrava stile antica Grecia e aveva la terribile sensazione che era da uomo. Il vestito era fissato sulle spalle da due fibbie dorate. Ai piedi aveva dei sandali di cuoio e in testa al posto di uno dei suoi frontini aveva una corona d’alloro. «Ma che cazz…? Come ci sono finito in questi vestiti? E che posto è questo?»

In effetti il giardino era un po’ bizzarro. C’erano qua e là templi greci completamente deserti collegati tra loro da delle stradine lastricate di marmo bianco che si intrecciavano a labirinto nel giardino tra le aiuole. Ognuna di esse conteneva un tipo di fiore diverso. Di fronte al punto in cui si era svegliato c’era una fontana sulla quale era stato scolpito un angelo. La sua figura si protendeva verso l’alto come se stesse per spiccare il volo con le sue grandi ali. In una mano teneva una piccola lira che suonava con l’altra nella sua immobilità. Aveva i capelli lunghi e lisci e in testa aveva una tiara con una pietra appoggiata sulla frangetta. Indossava una tunica simile alla sua solo molto più lunga e con qualche velo in più. Dalla bocca socchiusa e sorridente, che sembrava intonare un canto, sgorgava dell’acqua che andava a finire nella vasca piena di ninfee. Quell’acqua produceva l’unico rumore che rompeva quel silenzio innaturale… finché la lieve melodia di un’arpa iniziò a danzare nell’aria. Sembrava provenire proprio dalla statua.  Piano piano Soul iniziò ad avvicinarsi alla vasca rendendosi conto che l’angelo era una donna e aveva gli occhi chiusi in un’espressione di gioia e beatitudine , mentre una voce femminile gli bisbigliava attraverso una brezza leggera: «Avvicinati! Coraggio, non aver timore di me!»-«Chi sei? Dove mi trovo?» rispose il ragazzo seccato rimanendo sulla difensiva. «Non preoccuparti! Non sono tua nemica! Voglio solo avvertirti…»-«Avvertirmi per cosa?»

Una giovane donna totalmente uguale all’angelo della statua sbucò da dietro la fontana. I capelli erano biondi, gli occhi azzurri e la tiara di cristallo lilla con una pietra rosa al centro. Le lunghe e vaporose vesti  bianche e blu (sempre stile antica Grecia) avvolgevano delicatamente il suo corpo da supermodella (tettona quasi come Blair, pensò Soul) arrivavando quasi a terra. Con le mani continuava a suonare la sua piccola lira dorata.

Con un sorriso bello come quello di una bambina gli disse: «Ti trovi molto lontano dal tuo mondo! Più precisamente nella mia dimora, nell’isola di Sylia… *ahah* Non mi aspettavo un ragazzo con i capelli bianchi, lo sai? Sei molto buffo! *ahahah*»

Soul molto seccato disse: «*grrr* Tutto ciò è molto poco fico… Non mi hai ancora detto chi sei!»-«*ahahah* Il mio nome è lo stesso dell’isola in quanto ne sono la proprietaria!»-«Oh… bene. Io mi chiamo Soul Eater Quindi di cosa mi volevi avvertire?» Il suo volto si fece subito triste e gli disse: «Tu e i tuoi amici siete in pericolo sai? Guarda dentro la vasca…» Il ragazzo si sporse e sgranò gli occhi. Nell’acqua affiorava il corpo privo di sensi di Maka. Indossava un vestito bianco con la gonna a balze (in acqua diventava quasi trasparente) e in mano delle rose bianche; il problema era che non erano state tagliate le spine per cui aveva le mani sanguinanti. I capelli erano in parte sciolti e in parte raccolti nei codini con degli elastici a forma di ali. All’inizio non l’aveva notato, ma sul fondo della vasca c’erano delle enormi ali bianche attaccate alle sue spalle.

Soul scioccato le chiese: «Maka? Perché lei è qui? Che cosa le è successo? E perché sembra un… angelo?»

Sylia sospirò e gli disse: «Puoi stare tranquillo, quella non è davvero lei. È la forma umana della sua anima “grigori”. Non è morta, sta solo dormendo! Si trova qui perché deve risvegliarsi del tutto dal suo sonno. Questa fontana serve a ridarle la forza necessaria a svegliarla. Ma anche Maka dovrà fare del suo meglio per riuscirci. È la nostra ultima speranza…»-«L’ultima speranza per chi? Dove si trova la tua isola Sylia?» Lei abbozzando un sorriso gli rispose: «Ogni cosa a suo tempo! Ti basti sapere che devi proteggerla ad ogni costo. La troverai molto presto. Ti verrà detto dove si trova da un anziano incappucciato. Ci rincontreremo, sarò la tua guida. E adesso… Svegliati!»-«Eh? NO! Aspetta! Makaaa!!!»

Si svegliò di soprassalto in mezzo a due ragazzini che lo osservavano curiosi ai lati del suo letto. Di fronte a lui, ai piedi del letto, c’era una donna sulla quarantina che lo guardò con un’espressione accogliente e gli disse: «Ti sei svegliato finalmente! Eri conciato proprio male, eh?»

Lui si sentiva la testa pesante e aveva un sapore metallico in bocca. La prima cosa che notò era che tutti i presenti erano vestiti con colori molto scuri in stile antica Roma. Come facesse a saperlo era un mistero. Lui invece aveva una camicia da notte di lino bianca. Le prime cose ovvie che gli vennero spontanee da chiedere furono: 
«Cosa è successo? Chi siete voi? E dove mi trovo?»

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: Joy B Cheshire