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Autore: ShinigamiGirl    24/08/2013    2 recensioni
Amelia è una ragazza con la colpa di essere nata con capelli rossi e occhi bianchi come la neve. La sua vita è solitaria, da emarginata, ma ben presto alcuni avvenimenti strani la sconvolgeranno.
Cap. 1: "Lui la mollò, lasciandola cadere a terra stremata, e continuando a ridere si chinò, sussurrandole: -Ci rivediamo presto, Mhirael."
Cap. 4: "Amelia sentì una vibrazione salirle dal braccio destro, col quale teneva il pugnale, e sentendo l’animale, ormai a un passo dietro di loro, si voltò per affrontarlo.
-AMELIA!- sentì urlare Tivresh, ma ormai era troppo tardi.
Il puma che li inseguiva le era già addosso."
Cap. 11: "Amelia, stordita, desiderò con tutta se stessa di poter essere libera. In quel caso, avrebbe staccato tutti gli arti di quel tizio e l’avrebbe torturato finché non fosse morto dissanguato. Stranamente, l’idea non le faceva per niente schifo."
Cap. 22: "Quando abbassò lo sguardo, vide che il libro e le sue mani si erano illuminate.
Fece cadere il volume, cacciando un urlo di spavento, ma la luce non scomparve. Incuriosita, si guardò meglio le mani: non erano proprio illuminate, erano dei segni comparsi sulla pelle a illuminarsi. Sembravano quasi dei tatuaggi"
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Derek fu entusiasta di rivedere Amelia e Tivresh.
Jek fu il benvenuto, insieme ai due altri ragazzi, nonostante l’avessero conosciuto ben poco. Cenarono con allegria, parlando dell’andatura del negozio di fiori e dei voti molto positivi di Kelly, a scuola. La piccola, molto fiera di sé, non mancò a far vedere i propri quaderni e tutti i voti positivi ad Amelia, che si congratulò molto con la sorellina.
La serata, dunque, fu abbastanza tranquilla.
Finché, ovviamente, non venne il momento per Tivresh di prendere parola e raccontare cosa fosse successo in precedenza.
Kento ascoltò con attenzione ogni sua parola, e strabuzzò gli occhi quando, nel racconto, il ragazzo descrisse cosa fosse successo ad Amelia al suo compleanno.
Tivresh vide il suo sconcertamento, e chiese: -Kento, è possibile che sia una maledizione o qualcosa del genere?
-E’ possibile- ammise l’elfo, con un tono incerto -ma ne dubito… Dovrei esaminare questo famoso simbolo. Poi potrei dire con certezza se lo è o no.
Amelia annuì, abbastanza preoccupata.
Derek era in silenzio, ascoltava senza profferire parola, mentre Kelly si torturava le mani dal nervosismo.
Un paio di spiritelli giravano sul tavolo, ridacchiando spensierati, mentre la bambina guardava Kento, con sguardo significativo.
L’elfo notò la sua occhiata e annuì.
Era ora di informare tutti di Kelly e dei suoi poteri.
-C’è una cosa importante che dovete sapere- iniziò con tono serio.
Tivresh e Amelia si sporsero attenti.
-Abbiamo trovato la terza Custode.
La ragazza aggrottò la fronte, con sguardo interrogativo, mentre l’amico spalancò gli occhi dalla sorpresa.
-Davvero? E di chi si tratta? Temevo che non l’avremmo trovata in tempo!- esclamò Tivresh.
-Ecco… Sono io- disse Kelly, con tono impaurito.
Il rosso si girò di scatto verso di lei, strabuzzando gli occhi.
Amelia continuò a non capire, mentre Kento diceva: -So che sembra impossibile… Ma a quanto pare…
-E’ impossibile!- ribatté Tivresh, sconvolto.
-Scusate!- esclamò Amelia -Vorrei capire anche io. Kelly, cosa significa tutto questo?
La bambina d’un tratto si trovò con tutta l’attenzione della stanza addosso. Si sentì a disagio e batté qualche volta le palpebre, prima di allontanare il piatto d’innanzi a sé e iniziare a parlare.
-Io sono la terza Custode, vedo gli spiritelli, le fate, i folletti e le ninfe. A quanto mi ha spiegato Kento, devo saper padroneggiare la magia per sconfiggere la forma di Prysma che arriverà tra non molto, sopprimerla con l’aiuto degli altri due Custodi, i prescelti dai pugnali.
Ci fu una pausa di silenzio, in cui Amelia realizzava ciò che aveva appena sentito, insieme a Derek, e Jek osservava il viso della bambina sorridendo lievemente.
-Cosa?!- gridò Amelia, alzandosi di scatto -La mia sorellina dovrebbe aiutare me e l’altro prescelto a sconfiggere il male… Prysma? Voi… Siete pazzi!
-E’ successo, non ci si può più far nulla. Calmati- le disse Kento, guardandola negli occhi.
La ragazza lo osservò con odio, iniziando a respirare forte.
-No!
Tivresh si girò verso di lei, e vide tutto.
Vide i suoi occhi iniettarsi di sangue, mentre faceva una smorfia orribile, mostrando i denti.
-Lei non andrà incontro a nessuna guerra, sono stata chiara?- sibilò Amelia contro Kento, pestando le mani sul tavolo.
L’elfo la guardò terrorizzato, alzandosi esclamò, cercando di difendersi: -Non arrabbiarti così, non è colpa mia! Lo decide Madre Natura, chi sono i Custodi!
-Non glielo permetterò!- gridò lei, ringhiando ferocemente.
-Sorellina calmati!- intervenne Kelly, correndo dalla sorella e prendendole il corpetto, tirandone la stoffa.
Amelia si voltò di scatto verso di lei, con sguardo truce, ma poi vide la bambina, i suoi occhioni spaventati…
E qualcosa in lei scomparve. I suoi occhi tornarono bianchi, mentre si calmava.
-Io… Kelly, scusami- disse addolorata, abbracciando la sorellina.
-Non fa niente, è colpa mia- disse lei, scoppiando a piangere.
-Non è vero… Tranquilla- cercò di dire Amelia.
La bambina continuò a singhiozzare, e poi riuscì a dire: -Scusa! Io non sarei voluta diventarlo, e ora tu stai diventando cattiva per colpa mia!
-Non è così… Non è colpa tua- disse la rossa, stringendo Kelly a sé.
Le due sorelle rimasero così per un po’, prima che la bambina si calmasse.
Jek intanto andò a dormire, con un’aria strana.
Probabilmente, come pensò Amelia, aveva anche lui ricevuto davvero troppe informazioni in troppo poco tempo.
Andarono tutti a dormire abbastanza spossati, stanchi, dovevano riflettere sull’accaduto.
La notte fu abbastanza tranquilla, la luna stava nel cielo, piena e bianchissima.
Sotto la luna, nel bosco, una figura camminava con fare tranquillo.
I capelli scuri riflettevano bagliori blu, nella notte, e i canini stavano fissi nel suo sorriso inquietante.
L’individuo prese in mano la sfera e pronunciò la formula.
Nella pietra apparve un vecchio elfo, dall’aria aspra e cocciuta, che stava componendo una pozione, molto concentrato.
-Prospero, sono io.
Il vecchio elfo guardò verso la sfera e sghignazzò.
-Stephen, era ora che ti facessi sentire. Mi hanno detto, le Ombre- rispose Prospero.
L’elfo sorrise ancor di più, mettendo in mostra la chiostra di canini.
-Porto buone nuove… Ho scoperto che la terza Custode si è risvegliata. Confido nel catturarla presto, insieme ai gemelli Mhirael e Lathos.
-Bene, informerò il re- disse il vecchio.
Così dicendo, la chiamata magica terminò.
L’elfo dai capelli blu iniziò a ridere con crudeltà, nel bel mezzo della foresta.
Presto, li avrebbe presi tutti, e nessuno l’avrebbe più fermato.










Spazio Autrice

Dopo un lungo periodo di revisione, in cui, lo ammetto, avevo pensato di cancellare la storia, la riprendo più carica di prima.
Ho rivisto molti punti e cercato di organizzarmi al meglio.
Chiedo scusa per il periodo di mesi di assenza, ma necessitavo di questa pausa, per riflettere sul destino della storia.
Ho deciso che non potevo buttarla all'aria... E' la prima storia che ho pubblicato su EFP e ha molto significato per me.
Spero che mi perdonerete...
Grazie, grazie, grazie a chi continuerà a leggere nonostante tutto, e chi ha letto fin qua.
Un bacione,

ShinigamiGirl
   
 
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